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Il 6, ben inteso, non è in rapporto alle commedie del periodo Keystone. Dalla prima con la Essanay infatti Chaplin dirige e recita con esperienza e le trame sono più elaborate, così come le gag. Ora bisogna dire che lo Charlot ubriaco, gli scambi ed equivoci fedifraghi nell'hotel sono cose già viste in precedenza ma qui ad onor del vero raggiungono momenti di una comicità genuina e fresca (sempre rapportato all'epoca, chiaramente). Al di là di uno Charlot che lotta con la propria sbornia c'è quindi poco o nulla.
Funziona bene l'accoppiata con Ben Turpin e mi è piaciuto quel modo di essere continuamente provocatorio nei confronti del ricco benestante accanto al suo tavolo. Poi, quando per l'ennesima volta si trova di fronte il gorilla, si mette a fare in automatico la valigia per sloggiare prima possibile è molto divertente.
C'è qualcosa in tutti i suoi capolavori in questi corti, nel caso di Charlot ubriaco c'è un rimando a "Luci della città". Un pò così all'inizio ma un'ultima parte, al ritorno dalla notte brava, niente male.
Episodio privo di personaggi complementari, dove Chaplin si ritrova in casa a combattere la sua sbornia! Per tutta la durata ci ritroviamo a seguire le perepizie del buon Charlot alle prese con le scale, con l'orologio a pendolo, con il tavolo girevole e con il letto a muro! Gag simpatiche ma non incisive, sempre ottimo il protagonista con bastone e bombetta!
in questa mezz'ora di film assistiamo a due scene molto divertenti...quella della fontana e quella dove mette a "letto" il proprio bastone...per il resto troviamo un Chaplin ubriaco per tutta la durata dell'episodio e a tratti risulta ripetitivo...