colpo di fortuna regia di Woody Allen Francia, USA 2023
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colpo di fortuna (2023)

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locandina del film COLPO DI FORTUNA

Titolo Originale: COUPE DE CHANCE

RegiaWoody Allen

InterpretiLou de Laâge, Valérie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider, Elsa Zylberstein, Grégory Gadebois, Guillaume de Tonquédec, Jeanne Bournaud, Anne Loiret, Sâm Mirhosseini, Sara Martins, William Nadylam, Arnaud Viard, Philippe Uchan, Alan Risbac, Éric Frey, Samantha Fuller, Emilie Incerti-Formentini, Christophe Kourotchkine, Naidra Ayadi, Constance Dollé, Juliette Plumecocq-Mech, Benoît Forgeard, Laura Malvarosa, Jamel Elgharbi, Bruno Gouery, Isabelle De Hertogh

Durata: h 1.33
NazionalitàFrancia, USA 2023
Generecommedia drammatica
Al cinema nel Dicembre 2023

•  Altri film di Woody Allen

Trama del film Colpo di fortuna

Il legame fra due giovani amanti porterà all'infedeltà coniugale e, infine, alla discesa nel crimine.

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Voto Visitatori:   5,77 / 10 (13 voti)5,77Grafico
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Voti e commenti su Colpo di fortuna, 13 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/03/2024 21:11:44
   6½ / 10
Una commedia dark che spinge più sulla commedia.
Un film stiloso ed elegante.
La direzione degli attori è ben calibrata.
Un film più che gradevole, ma che nulla aggiunge alla filmografia di Allen.

michael star  @  29/03/2024 00:01:14
   7 / 10
Questo di "Colpo di fortuna" è il Woody Allen di "Crimini e misfatti", "Misterioso omicidio a Manhattan", "Match point" o "Sogni e delitti", per quanto mi riguarda l'unico Woody Allen che mi piace e riesco a seguire.
Bella ambientazione, ottima fotografia, trama lineare e piacevole, ottima recitazione dei protagonisti (con eccezione della madre ficcanaso, pessima attrice, pessima recitazione e pessimo doppiaggio).
Poi Woody Allen è bravissimo a scopiazzare dai vecchi film senza farsi tanto beccare.
In Match Point riprendeva la storia di "Un posto al sole" con Montgomery Clift e Elizabeth Taylor. In "Colpo di fortuna" pesca a piena mani in "Stephane, una moglie infedele" del maestro Chabrol.
La base della storia è la stessa, stessa ambientazione a Parigi, stessa casa di campagna con le stesse finestre, tante scene identiche che non starò qui a descrivere, basta vedersi il film del 1969.
Vecchio volpone di un Woody Allen...

Mauro@Lanari  @  28/03/2024 19:15:44
   4½ / 10
Da quando Allen non è più lo stesso di "Saperla lunga" ('73, ed. or.: "Getting Even" '71) e "Citarsi addosso" ('76, ed. or.: "Without Feathers" '75), quello pieno d'autoironia e con aforismi ormai classici sulla condizione cosmica? Da quando è un esponente dell'alta società cosmopolita che descrive sempre meno per invece disprezzarla sempre più? Nessuno l'obbliga a frequentarla. Forse gli serve per riempire il suo ultimo libro "A proposito di niente" (2020, ed. or.: "Apropos of Nothing") di 400 pagine d'aneddotica autobiografica autoindulgente. Lo stesso per questo film in cui il teorema riduce i protagonisti a personaggi funzione. Aveva ragione mio padre quando, comprando quei due primi libri, commentò: "Divertente m'alla lunga stanca". O per dirla con la battuta conclusiva: "Meglio non approfondire troppo". "Cantaloupe" d'Hancock o "Cantaloop" degl'Us3 in "heavy rotation" contribuisce allo sfinimento.

jason13  @  20/03/2024 00:05:53
   1 / 10
Da amante di W.Allen spero sia il suo ultimo film...forse il peggiore della sua bellissima filmografia. Banale noioso con un finale di una prevedibilita' sconcertante.
Veramente brutto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/03/2024 22.04.02
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Filman  @  30/12/2023 17:03:21
   7 / 10
Woody Allen è sempre un regista di riferimento, l'unico che ha ancora voglia di fare film sui borghesi annoiati e l'unico che è in grado di trarne delle commedie divertenti e non idiote, un regista chiaro nelle sue tematiche e capace di dare al film un tono farsesco che risulti incredibilmente efficace.
COUPE DE CHANCE è anche bello esteticamente, con un passaggio dai colori caldi a quelli freddi tanto classico quanto interessante e che mette da parte alcune scelte di fotografia un po' buttate là tipiche degli ultimi film del regista newyorkese. L'imprinting visivo e l'atmosfera sono invece simili ai suoi film americani, dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, come in realtà lo stile elitario del regista fosse già di per sé un po' "parigino".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  19/12/2023 21:03:10
   6 / 10
Woody Allen torna a parlarci, per l'ennesima volta, di fortuna e casualità in una nuova variazione. Chi ha familiarità con la filmografia del regista newyorkino avrà un senso di dejà vu vedendo "Coup de Chance", eppure il cinema di un Allen pur lontano anni luce dai suoi apici riesce sempre a regalarci, come in questo caso, una visione che nel peggiore dei casi è "semplicemente" piacevole (oltre che sottilmente ironica), vuoi per i dialoghi mai banali, vuoi per le situazioni al limite del grottesco o per i personaggi disincantati.

Ottima la coppia costituita dai poco (almeno qui in Italia) conosciuti Laâge-Poupaud.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/12/2023 00:25:31
   7½ / 10
Proprio non riesco a capire la media bassa per quello che è probabilmente il miglior Allen dell'ultimo decennio, certamente non un capolavoro ma se fosse il suo canto del cigno sarebbe una degnissima chiusura di sipario. Non stiamo parlando dei suoi flop, da "Celebrity" all'atroce "To Rome with love", ma di un film che riesce abilmente, dove molti hanno fallito, a raccontare le dinamiche tra uomo e donna in un contesto post-noir. La Parigi del film si discosta da New York proprio per la sua perfetta stilosita' anche cromatica e per lo script. I personaggi possono essere odiosi ma proprio per questo si prova una sorta di perversa empatia, compresa quella per l'insopportabile protagonista. Donne infedeli che vivono da snob ma non disdegnano di consumare un panino al parco (!?), mariti dalla carriera discussa, eterni innamorati in cerca di essere tardivamente corrisposti, adorabili madri-dectetive. Mi chiedo cosa si aspettavano gli spettatori, visto che è un film Alleniano al cento per cento ma avrebbe potuto essere girato dal compianto Claude Chabrol e scritto da un inedito (di) Simenon. Allen pertanto esce dai binari strizzando l'occhio a uno dei suoi film più straordinari, "Crimini e misfatti" ma con una leggerezza un tocco che rende ogni crudeltà quasi una rosa, non senza spine. Dipende da come o dove si posi se nel gambo o nei suoi petali. Eccellente esempio di cripta esistenziale dove si posa, inevitabile, l'Amore o il suo senso qualunquista ed errato

76mm  @  15/12/2023 13:46:31
   4½ / 10
Un Woody ormai bollito cerca di rinverdire i fasti di Match Point ma poi si mostra parecchio confuso sulla scelta del registro da tenere e risolve tutto in burletta, con personaggi talmente ridicoli e stereotipati da smorzare sul nascere ogni motivo di eventuale pathos.
Sconfortante in particolare l'incapacità dell'ultimo Allen di tratteggiare i caratteri in maniera minimamente approfondita e credibile, come sapeva fare magistralmente quando era ancora lucido…emblematico in tal senso il comportamento della madre di lei che passa in tre secondi netti dall'adorazione incondizionata per il genero all'accanimento contro lo stesso senza alcun motivo concreto.
Per il resto festival delle immagini patinate da guida turistica, del foie gras e delle coscette di rana…vive la France!!
L'appuntamento annuale con il film di Allen ormai lo attendo più con timore che con trepidazione.
Discreta la trovata del biglietto della lotteria usato come MacGuffin, per chi si accontenta.

marimito  @  13/12/2023 19:09:01
   6 / 10
E' sempre la fortuna ad avere un ruolo fondamentale nei lungometraggi di Woody Allen, che questa volta fa dire al protagonista "io la fortuna me la creo", non importa con quali mezzi e strumenti, tutto sta aiutarla. E se la fortuna si può aiutare, il caso è ingestibile ed imprevedibile ed è lui che ha l'ultima parola in quella che rappresenta la lotta fra il bene ed il male; siamo molto lontani dallo spessore e dalla qualità di match point ma si potrebbe comunque affermare che Allen resta un regista mai banale.

Goldust  @  11/12/2023 11:47:27
   5½ / 10
Sarebbe forse troppo chiedere all'ormai quasi novantenne Woody Allen un aggiornamento di tematiche per assistere ad un'opera meno legata al suo passato: va apprezzata l'idea di girare per la prima volta in lingua francese con attori francesi, come lo sforzo di non farsi prendere la mano da eventuali cartoline naturalistiche di Parigi e dintorni, ma altre cose da applaudire in questo suo ultimo lavoro non ce ne sono più molte. Il film è infatti una rimasticatura dei temi classici del Maestro come fato e colpa già portati ( meglio ) sullo schermo diciamo da "Crimini e Misfatti" in poi, passando per "Misterioso omicidio a Manhattan" ( la signora di mezza età che si improvvisa investigatrice ), "Match point" e "Sogni e delitti". Una commedia un pò piatta perchè non è una commedia, visto che non si ride, e che fatica ad entrare compiutamente nella dimensione del mistery, forzata nel passaggio da svolte narrative non sempre congruenti. Girato correttamente e con due bravi interpreti principali - il viscido Poupaud, già tra gli attori preferiti di Ozon, è un villain costretto dalle circostanze, Lou de Laâge ha una freschezza espressiva che non sfigura a confronto con le grandi interpreti femminili dei film di Allen - il film potrà forse piacere al fruitore occasionale ma dirà poco a chi i lavori di Woody li segue da tempo.

Wilding  @  10/12/2023 11:34:11
   7 / 10
Una commedia "nera" di Woody Allen, piacevolissima e mai noiosa.

matt_995  @  03/12/2023 16:20:24
   6 / 10
Innocuo. Non brutto ma nemmeno bello.
Ultimamente Allen si va impelagando in trame abbastanza facili (badate bene: facili, non semplici!), senza risvolti particolarmente significativi e con personaggi altrettanto poco sfaccettati. Quello che sorprende, in negativo, è che uno dei più brillanti dialoghisti della storia del cinema, con all'attivo massime di fatto entrate nell'immaginario collettivo, ormai si sia ridotto a scrivere dialoghi così monocordi, senza la benché minima traccia di sottotesto, con cui i personaggi (spesso ingenui, al limite della stupidità come la protagonista di questo film) annunciano apertamente cosa pensano, cosa provano e cosa hanno intenzione di fare. Senza mistero, senza ambiguità, senza sfaccettature.
Lo stesso coupe de chance finale non sorprende nemmeno un millesimo del suo meraviglioso equivalente nel finale di Match point, tra gli ultimi capolavori di Allen.
E poi, diciamoci la verità: sta storia del caos che regola l'universo e che tutti noi siamo in balia della fortuna ha un po' stufato, specie se in ogni film del regista ci viene riproposta con le stesse identiche parole (qui si parla della millesimale probabilità che proprio quello spermatozoo di nostro padre fecondasse l'ovulo di nostra madre... STESSO IDENTICO SPICCICATO discorso fatto da Larry David in Basta che funzioni).
Ad ogni modo, è pur sempre Allen e il film si lascia seguire piacevolmente nella sua breve durata, senza di fatto annoiare mai e, tra gli ultimi film del regista, ammetto che sto preferendo nettamente quelli noir, come questo appunto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/09/2023 11:08:42
   6½ / 10
Anche il film di Allen, apparso Fuori concorso a Venezia, rientra nella categoria che nella kermesse veneziana ho definito "col pilota automatico" e se i piloti automatici sono di livello eccelso il film comunque lo porti a termine come questo Coupe de Chance. Non aggiunge nulla alla filmografia alleniana, meno dark e più commedia rispetto a Match point. Non mancano riferimenti a Criminie e misfatti e Basta che funzioni, quest'ultimo con la sua filosofia di fondo ("Non pensarci troppo"). E' un film nel complesso gradevole con una buona direzione degli attori tra cui spicca Poupaud, marito del personaggio di Fanny, maniaco del controllo e vero villain del film. Un Allen che tutto sommato, detto in gergo giornalistico, sta sul pezzo con un pizzico di disillusione in più.

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