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Un soggetto tratteggiato con un certo garbo da Risi, scevro da macchinazioni scabrose tanto per fare rumore, ma abbastanza delicato e ben interpretato da tutto il cast. Non un capolavoro, per quanto mi riguarda, ma un lavoro ben dosato e senza eccessi che si guarda con interesse e senza fastidi di sorta.
Un idea originale ed inutile, visto come poi è stata trattata. A volte mi sembra che nel cinema italiano "basti la mossa". Non importa fare un qualcosa di prezioso, basta che sia decente. A volte il cinema italiano (il cinema in generale, pure) mi dà l'idea che indichi la luna e il regista ordini un inquadratura in primo piano sul dito.
Trentenne complessato e poco appagato dalla vita finisce per innamorarsi, ricambiato, della figlia undicenne di un suo amico. In un periodo, quello di metà anni Ottanta, dove imperversava la commedia dalla battuta più facile e di grana grossa (anche oggi, peraltro) spicca questo poco conosciuto ma gran bel film di un Risi pre - neo neorealista che, oltre ad affrontare tematiche abbastanza azzardose per l'epoca, almeno qui in Italia, lo fa con una leggerezza e intelligenza sorprendenti complici le ottime prove di tutti gli attori a partire da Calà (con il quale è difficile non indentificarsi) ed una simpatica e dolce Gravina. Malinconia, risate, un piccolo tocco di surrealismo (il sogno, il quadro) piacevolmente mescolate e che fanno anche riflettere. Buona l'ambientazione veneziana. Si notava già la bravura di Risi, anche nelle sue commedie ritenute 'minori'.
Si stenta credere che Jerry Cala' abbia preso parte ad una produzione d'autore semiseria e che sia stato effettivamente all'altezza di un ruolo lontano dal solito stupidotto al quale ci ha abituato per tutta la sua carriera; certo il suo aspetto se ne porta dietro una parte delle caratteristiche ma nel caso specifico vanno a corretta integrazione del personaggio ingenuo e complessato in cui lo spettatore si può facilmente riconoscere. Detto questo, e' un buon film che coinvolge ed emoziona nella gradualità di una passione impossibile vissuta tra i vicoli di una Venezia dipinta da Risi come un piccolo rifugio segreto al riparo dal mondo esterno. L'amore platonico tra Cala' e la Gravina (tra parentesi, bravissima) si sente e tocca grazie alla sincera alchimia tra i due, e momenti divertenti si alternano graziosamente ad altri piu' intensi fino al malinconico epilogo
con l'inevitabile presa di coscienza da parte dei due
che chiude il cerchio come e' giusto che sia. Degna di nota la sequenza onirica inquisitoria cosi come l'interpretazione di Tognazzi nei panni dell'amico e padre della ragazzina.
Se capita vale la pena vederlo, se non altro per vedere un Cala' tutt'altro che da Oscar ma decisamente piu' misurato del solito.
"Premio" con una sufficienza l'idea di Marco Risi, un'ideaa che sarebbe potuta sfociare nel banale, ma anche nel ricattatorio. Favola comunque riuscita a metà, anche perhè si arebbe potuto osare molto di più.
Commedia firmata Marco Risi e interpretata da un misurato e composto Jerry Calà. Un film gradevole. Una storia particolare trattata in maniera delicata.
Un film che dipinge bene il ritratto dei 30 enni di un tempo e forse un pò anche quelli di oggi,rimane tutto sommato attuale nelle problematiche a distanza di cosi tanto tempo,ma il film rimane sempre abbastanza piatto e a un certo punto la noia la fa da padrona.Preferisco il Calà comico a quello da film un pò più impegnato.
Una commedia gradevole e visto la storia raccontata, trattata con un certo garbo senza scadere minimamente nella scabrosità. Raramente Jerry Calà ha offerto prove eccelse al cinema: questa è una delle poche in cui offre una prova molto contenuta e disciplinata. Da ricordare la scena in cui confessa al padre (Ricky Tognazzi) di essersi innamorato della figlia.
Nel ciarpame della commedia all'italiana degli anni Ottanta, un film carino può sembrare un'opera d'arte... la Gravina, "da grande" diventerà bellissima, e Calà - a parte la parentesi con Ferreri - tornerà la promessa mancata della comicità italiana. Curiose le atmosfere veneziane, che sembrano rievocare un'altro film "lagunare", l'indigesto "Una piccola storia d'amore" con una Diane Lane in erba e Laurence Olivier... questo film di Risi, magari involontariamente, ha parecchi punti in comune con quel film