Don't Look Up racconta la storia di due umili astronomi che partono per un enorme tour mediatico con l'obiettivo di avvisare l'umanità dell'avvicinamento di una cometa destinata a distruggere la Terra.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Il pretesto è abbastanza (forse anche troppo) stupido, sicuramente il fatto che poi il tutto venga interpretato in chiave ironica e semi-grottesca fa sì che venga preso poco sul serio, fortunatamente. E probabilmente è proprio questa la forza del film, oltre ovviamente ad un cast galattico non di poco conto, il quale comunque devo dire che non sfodera in nessuno dei suoi componenti chissà quale interpretazione, considerando i nomi in cartellone: la migliore a mio avviso è Meryl Streep.
Concordo poi con chi l'ha trovato un po' troppo lungo, ma direi che comunque nel complesso la visione risulta piacevole.
Trovo che sia eccessivamente didascalico e banale. A tratti macchiettistico, mi fa pensare ad un Idiocracy 2.0 Ed io vomito con Idiocracy. Belli i colori.
Film satirico e grottesco che ha fatto parlare molto qui in Italia tra fine 2021 e 2022, risultando tra le opere più viste su Netflix.
Ideato prima della pandemia, ma girato durante la stessa, probabilmente è finito per essere involontariamente un film assolutamente attuale per il tema catastrofico/scientifico e le conseguenze su politica, opinione pubblica e interessi economici.
Le reazioni sono estremamente diverse: la politica che cerca di trarre vantaggio da questa storia snobbando inizialmente la vicenda e subito dopo cercando di sfruttarla a proprio vantaggio, tra proclami e toni trionfalistici del nemico esterno; gli scienziati che finiscono nel turbine mediatico e perdono in parte le staffe (principalmente DiCaprio); l'opinione pubblica che si divide tra chi crede, chi non crede, chi è disorientato e vorrebbe vederci chiaro.
Personaggi più riusciti sicuramente il presidente interpretato da una super Maryl Streep, estremamente cinica e senza scrupoli, interessata solo ai sondaggi e ad eventuali interessi economici, che in tal caso hanno come volto quello di Mark Rylance, che velatamente somiglia al tycoon del tech, il megalomane che vede in una possibile catastrofe un'opportunità per guadagnarci. Ottimi i due protagonisti, secondo me la Lawrence ha fatto un po' meglio di DiCaprio, rappresentando la dottoranda snobbata e in crisi di nervi per l'assurda situazione.
Difficile dire a chi vengono rivolte le critiche da un punto di vista di schieramenti, perché nel mirino potrebbero esserci repubblicani (per i temi patriottici, di negazionismo, etc.) ma anche democratici (la scelta della Streep come presa in giro alla Clinton?). Insomma, a me è sembrata una critica generale alla società, a prescindere dai colori.
Non un capolavoro, ma un film sicuramente che merita la visione, una satira molto forte e azzeccata.
Anche fosse durato un'oretta di meno riuscivano comuqnue a comunicare lo stesso messaggio, anzi forse sarebbe stato più obiettivo. A mio modo di vedere non merita nemmeno di stare in lista come miglior film agli oscar.
Satira sulla stupidità umana imbambolata dai media con spiegamento di ricco cast: non tutto gira a dovere o è di prima mano, ma i momenti di grande divertimento sono numerosi oltre ad essercene qualcuno di giusta riflessione verso temi sempre più attuali riguardanti il destino del nostro povero pianeta. Per il sottoscritto la palma della migliore in campo va ad una strepitosa Cate Blanchett, che presta volto e movenze ad una anchorwoman mangiauomini tutta da godere ( e sul tema il regista aveva già fatto centro in passato ). Di contro il prezzemolino Chalamet sembra essere messo lì per allungare il brodo, visto che il suo personaggio risulta essere abbastanza inutile alla causa. Ma è una piccola critica che non inficia il risultato finale di un'opera che si può dire ben riuscita.
Non male, molto satirico, prende in giro la politica, le multinazionali e l'establishment televisivo, la prima con la sua costante cecità e la ricerca del consenso, le seconde con la loro ingordigia che viene prima di tutto e la terza con la superficialità e la spettacolarizzazione. Ma prende anche in giro i cittadini, chi crede, chi non crede, le spaccature. Una commedia satirica che dovrebbe far riflettere...
Satira pungente ma a mio avviso eccessiva al punto da diventare talvolta oltremodo demenziale. Fantastica la struttura fantascientifica. Ottimo cast e interpretazioni convincenti. Parte finale coinvolgente: dal momento nel quale la cometa fa capolino nell'atmosfera terrestre lo sviluppo cresce d'intensità e qualità. Insomma nel complesso un bel film, ma ribadisco, troppo caricaturale. Probabilmente un'occasione "sprecata" perché con un po' più di moderazione nella forma sarebbe potuto essere molto di più, forse anche un capolavoro chissà.
Commedia,dramma e grottesco,questo è! Io l'ho interpretato come la nostra società sta convivendo con la situazione attuale...vedi Covid. Fa riflettere e personalmente non annoia,certo non può prendere come un film da forti emozioni,ma fa il suo,purtroppo descrive ciò che accadrebbe se un evento catastrofico avvennisse realmente...arivedi Covid. Non lo vedo tanto esasperato nelle situazioni che si verrebbero a creare,perchè purtroppo siamo così veramente,qualsiasi cosa può accadere al mondo..Covid..meteoriti...o chissà che altro e comunque non saremo mai tutti uniti nello stesso modo di percepire il fatto. Questo film lo descrive magarri in maniera leggermente grottesca,ma purtroppo nemmeno troppo lontano dalla realtà
Non posso arrivare a dire che mi abbia eccitato, ma coinvolto tremendamente sì. A partite da un cast siderale impegnato in una sfida di smorfie, faccette e ammiccamenti. Dialoghi fantascientifici e situazioni paradossali continue mi hanno provocato sensazioni che avevo provato solo un'altra volta: con Pulp Fiction. Le tavole rotonde col Presidente e le dirette al talk show sono robe da ricordare e rivedere negli anni. Provo a fermare qualcuna delle scene epiche.
Il Filantropo (il mio personaggio preferito) che fissa il quadro della Guerra di Secessione e poi annusa i capelli di una scienziata.
Jonah Hill che si tocca le narici e regge la borsetta della madre.
I due conduttori dello show assolutamente irresistibili: 'Non immaginavo che la Subaru fabbricasse anche telescopi' 'Sembra molto eccitante: esplosioni stellari, stelle che esplodono davvero' 'Può distuggere la casa di qualcuno?'; 'Bella grande' (riferito alla cometa) 'Alleggeriamo le cattive notizie' 'La signora che strilla non la vogliamo più'
Il solito, grande DiCaprio, Il profeta del giorno del giudizio con gli occhi da sesso (AILF), monumentale quando perde la testa anche lui in diretta.
Le pale a 599 dollari
Il Messaggio a rete unificate del Presidente sulla corazzata di Cher (con eroe).
E riescono ad avere un senso anche Ariana Grande e la sua track che addolcisce l'apocalisse, e Chalamet col suo tocco religioso.
Siamo messi così, con la caccia a like e visualizzazioni anche sotto catastrofe. Si spera almeno che nessuno, dopo il film, sia andato in un negozio di elettronica a cercare un cellulare BASH. Perché altrimenti l'estinzione è l'unica via.
Film che apparentemente sembra il solito disaster movie, mentre il focus non è sul disastro imminente ma su come verrebbe vissuto oggi, estremizzando chiaramente il concetto. Il concetto è condivisibile e attuale come non mai, la realizzazione però non mi ha fatto sobbalzare. Un filmetto guardabile ma niente che faccia gridare al miracolo. Il cast è di tutto rispetto e il finale forse è un pò troppo eccessivo.
Magari tutto finirà e quei negazionisti continueranno a negare il virus, l'olocausto o addirittura la fine del mondo.
Adam McKay ironizzando moltissimo non va poi tanto fuori dalla strada del "tratto da una storia vera". Certi atteggiamenti dei media o dei politici sono credibili.
Il film è assolutamente geniale, c'è poco da aggiungere. Un cast di premi oscar mai visto che regala spettacolo al centro di una vicenda paradossale ma non troppo.
Geniale! un film che usa il pretesto dell'evento catastrofico per fare satira ,criticando neanche troppo velatamente la politica Trump sull'ecologia, la società moderna, il mondo dei media e social network fino ai negazionisti della pandemia (emblematico l'atteggiamento e lo scetticismo dell'opinione pubblica davanti a dati scientici certi sul disastro imminente ). Tantissimi spunti di riflessione su come seppur in modo grottesco ed esagerato viene dipinta la nostra società : cinica, ipocrita, opportunista e superficiale. Cast eccellente capitanato da un Di Caprio ispiratissimo e da tanto in prima linea come attivista sulle questioni ambientali,
Eccezionale il monologo sul finale del film davanti agli schermi mentre tenta di svegliare l'opinione pubblica sulle bugie dei media e della politica
ma anche la brava Meryl Streep o la bella Cate Blanchett . Due ore e mezza che non si sentono proprio, grazie alla presenza di tante stelle e un ritmo sostenuto. Consigliatissimo!
McKay firma una sorta di satira sociale in cui mette alla berlina tutta l'idiozia della società dello spettacolo. Politicamente parlando, la pellicola è chiaramente anti-Trump, e questo è sicuramente un limite poiché ne limita la portata; la cometa ovviamente è la metafora del cambiamento climatico. Tutto tecnicamente buono, bene il cast. Una visione godibile ma non un gran film.
Se questo film è stato effettivamente concepito in epoca prepandemica, in effetti certe dinamiche sono replicate con una certa approssimazione. Sostituendo il meteorite con il Covid il gioco è fatto. Ormai è la comunicazione ed il modo di comunicare soffoca l'essenza del messaggio e nemmeno di fronte all'Armageddon imminente, la stupidità e l'inettitudine regna sovrana. Don't look up ha un'impostazione tipica dei disaster movie degli anni 90, ma viene virata in tonalità satiriche dove la risonanza data dai vari media soffoca appunto l'essenza del messaggio. In teoria l'umanità avrebbe i mezzi per salvarsi, ma compie atti che portano alla sua completa distruzione. Siamo nei territori del Dottor Stranamore o anche del meno conosciuto La seconda guerra civile americana di Joe Dante. McKay non raggiunge queste vette, tuttasvia possiede quella brillantezza ed incisività per essere apprezzato appieno.
Satira è una parola grossa. Nella prima mezz'ora è rintracciabile il senso dell'opera, poi si procede con la reiterazione delle stesse banalità, con poca fantasia e caratterizzazioni macchiettistiche e superficiali. Vedere sfruttata (e pubblicizzata) l'immagine di Ariana Grande in un film che vorrebbe sottolineare la stupidità al tempo dei social, fa sentire un po' stupidi (complimenti per il corto circuito degli autori). Durata ingiustificata e credibilità scarsa.
Non è facile fare satira su un tema di assoluta attualità: il rischio di cadere nel banale o nel telefonato è praticamente dietro l'angolo. Anche l'eccessivo riferimento a social media come instagram e co. può rivelarsi rischioso o persino McKay è riuscito a districarsi fra numerosi rischi e tutto sommato ne è uscito bene. Qualche dubbio sul finale e sulla lunghezza del film.
Questo film fa arrabbiare, ma non per il motivo che vorrebbe. Fa arrabbiare perché spreca un cast stellare per una cosuccia oscenamente didascalica, recitata male e sopra le righe, così caricaturale da sfociare nella parodia, invece della satira a cui aspirerebbe. E dire che bastava poco, semplicemente calcare meno la mano, essere più sottili, portare più sfumature e profondità ai personaggi. Sorprendere, ogni tanto. Invece, ne è uscito un film che non aprirà gli occhi a nessuno, ma al massimo farà fare qualche sbadiglio. E sarà esaltato giusto dai SJW da salotto su Instagram.
"Don't Look Up" fa inc****re, perchè pur essendo un'esagerazione della realtà, non siamo troppo distanti a certe dinamiche politiche e sociali che succedono nel mondo. La critica statunitense non è stata benevola con il film di Adam McKay, forse perchè il regista ha spiattellato in faccia diverse cose ai suoi connazionali e sappiamo che quando l'americano medio viene giudicato, spesso non è in grado di esaminare quello che gli succede intorno. Cast veramente in palla, tutti bravi, mi fa piacere per la Lawrence, che ultimamente ha sbagliato un po' troppi film.
Ho sicuramente apprezzato la presa per il cul0 di Jobs (Isherwell) e della sua Apple (Bash), che si propongono di modernizzare il mondo, seppur in maniera chiusa e monopolista.
il film mi è piaciuto, interessante, divertente, abbastanza intelligente e soprattutto mi sembra una bella interpretazione, in chiave contemporanea e originale, della classica trama dell'asteroide o cometa che colpisce la terra.
per me è un film molto discutibile tralasciando il cast che è l'unica nota di spessore trovo che non è nulla di che anzi risulta nel suo insieme -un filmetto riempitivo- una commedia che evolve in dramma con un finalino strambo che si vede e si dimentica subito poi intrattiene per la sua durata ma vale poco un film che non rivedrò
dopo peripezie al limite del ridicolo più assurdo i protagonisti convincono finalmente i potenti che decidono di deviare la cometa per puro lucro -minerario- interrompono la missione e decidono di fare altrimenti ma la missione alternativa fallisce miseramente condannando il pianeta i protagonisti e il pianeta vengono distrutti i potenti si salvano su un astronave che atterra su un pianeta alieno dove vengono mangiati dagli animali-alieni del posto
Niente da dire , anche a leggere altri commenti mi sembra che siamo d'accordo su come questo film sia un punto fermo di una satira moderna pungente,cinica, paradossale al limite dell'irreale e a tratti grottesca al limite di far sembrare buona parte della razza mana stupida e schiava del " quinto potere" ovvero la rete, i social e quantaltro ne consegue . Un otttimo film ben girato e montato , con un cast splendido (non capisco le stroncature a DiCaprio) e una scenggiatura brillante e dialoghi mai banali anche in situazioni delicate (come le visite alla casa Bianca). Di contro un'eccessiva lunghezza e qualche forzatura in una parte centrale forse un pò troppo fantasiosa con la popolazione mondiale troppo idiota per sembrare reale . Comunque nell'economia del film ci sta , ma io una mezz'ora l'avrei tranquillamente tagliata
Un cast importante per un film adatto al periodo che stiamo vivendo... praticamente e raccontato perfettamente,fa riflettere fa ridere fa rabbia, ironicamente girato,da vedere
Di gran lunga la cosa migliore che ho visto nel 2021! Si basa su stereotipi, è didascalico e banalizzante!? Vero, ma ce ne fossero di banalizzazioni di questo livello. (ma poi si può parlare di banalizzazione per un film che non tutti arrivano a capire? Allora? è banale o complesso?) Ogni parte, ciascuna "didascalia" è una lezione di cosa succede nei paesi industrializzati oggi. E' un Michael Moore moltiplicato per 15. Media, influencer, guru , social, complottismo, covid, capitalismo, questioni di genere. Con sarcasmo ed intelligenza affronta tutto. Il film è una distopia tragicamente realistica che descrive, in modo comico e farsesco, il mondo in cui viviamo. In particolare restituisce il logos del sistema economico globale, l'anima del neoliberismo, qualcuno direbbe lo spirito del capitalismo in quanto tale: la ricerca del profitto ad ogni costo, fosse anche la fine della vita sul pianeta. Perché persino dalla fine del pianeta si ha l'illusione di poter ricavare profitti o, come viene venduto ad un'opinione pubblica pronta ormai a digerire qualsiasi cosa, di generare "posti di lavoro".
Ottimo film che usa una satira molto efficace per denunciare la società attuale. La cometa che distruggerà la terra fa meno paura della stupidità dell`uomo, le situazioni grottesche si susseguono per tutto il film e creano nello spettatore divertimento misto a tristezza e rabbia. Opera che riesce nel suo intento di divertire e far riflettere. Consigliato a tutti
Molto carina questa versione di film catastrofico in chiave moderna. Il regista ci proietta in un contesto molto vicino a quanto visto durante la pandemia, con guru di ogni tipo che vengono eletti a super star e gli immancabili negazionisti.
COITO INTERROTTO. Non ho trovato la contemporaneità pop di The Big Short né lo spessore politico di Vice ma mix e remix in chiave McKay fuori tempo massimo, come se fosse un film di 4 anni fa, considerato l'acume di Adam che di solito eiacula eccome in faccia allo spettatore, switcha e destruttura, spiana il tempo e lo accelera, drammatico eccome, satirico eccome, carne e pesce ma con gusto. Qui non ho trovato le bordate fuori campo ma solo interventi fuori tempo massimo, senza shakespeare (vedi prima stagione di Succession sempre con il suo zampino) o le vite a pezzi per scommessa. La decostruzione è interrotta, né l'uno né l'altro e quando i registri si mescolano non producono sbigottimenti, lo considero ancora un grande sceneggiatore montatore e regista ma questo è un mezzo passo falso, in cui gli obiettivi sono stati abbassati per un pubblico certo non abituato a lui ma non abituato troppo bene ai suoi pezzi da novanta (il Cheney ingessato nel corpo di un Bale da applausi di Vice o la decostruzione de La Grande Scommessa essa stessa narrazione seria, storia piega polsi, fiction elevata a verità e verità elevata a fiction). A chi è stato dato molto sarà richiesto molto: voto 5 e mezzo.
Purtroppo è il film del momento pertanto, trattandone le qualità, ci si deve tristemente confrontare con quella schiera infinita di commentatori improvvisati che oggi gridano al capolavoro o alla ca**ta pazzesca, seguiti dalla loro entusiastica schiera di follower e smartphonisti incalliti a certificare l'autorevolezza delle rispettive sentenze. Intellettualmente non si merita tutto questo (commercialmente sì) perché è un buon film e soprattutto ricco di scelte originali. Il risultato è una critica discretamente sagace che copre numerosi aspetti del mondo contemporaneo, con un umorismo non sempre comprensibile e una commistione di generi atipica. E' un film mainstream che tuttavia non teme di infastidire l'habitué di Netflix con uno sviluppo interessante dei personaggi, una componente religiosa (ad esempio) o un finale poco digeribile. Promosso.
Avevo trovato La grande scommessa sopravvalutato, così come altri lavori del regista,, quindi all'annuncio di un altro film iperhyppato di Adam McKay non ero così tanto entusiasta. E invece, porca troia. Film attualissimo, un'analisi lucidissima dell'oggi. E McKay colpisce tutti eh. Le star che si attribuiscono battaglie di volta in volta diverse in base a cosa faccia più click, la tv che minimizza le cose serie per fare spazio alla visibilità, gli stessi scienziati che spesso si fanno corrompere non appena introdotti nel sistema mediatico (basta vedere la figura mediatica di Burioni oggi). Ma anche noi, incapaci di vedere oltre il nostro naso, incapaci di credere alla verità incontrovertibile, capaci di assumere posizioni strampalate anche dopo 2 anni di informazioni su un virus di cui, ormai dovremmo sapere tutto, ed andare tutti nella stessa direzione. I politici, che pur di vincere l'elezione tra 1 mese trascurano ciò che potrebbe succedere non tra 30 anni (come l'incombente cambiamento climatico), ma tra pochi mesi. I social, mezzi per trasmettere tutto quello che ho scritto sopra, oltretutto esaltando le posizioni estreme. E' un film che talvolta sembra andare sopra le righe per evidenziare quanto, effettivamente, siamo dei cretini. Tutto ritmato benissimo, con una bellissima musica e un finale alla Melancholia. E nelle scene dopo i titoli di coda un bell'omaggio a Tim Burton. La scrittura sia del plot, ma anche dei dialoghi, vola alla grande. Bravi gli attori, ho trovato per la prima volta fuori parte Chalamet, ma per il resto c'è una carrelata incredibile di personaggi tutti peculiari. Se vi piace la satira intelligente, lasciate perdere i pregiudizi e correte a vederlo.
Nel suo film più ambizioso, McKay evita il blockbuster d"Armageddon" o il nichilismo di "Melancholia" e guarda su fino a "Dr. Strangelove" per adattarlo ai cambiamenti epocali della nostra contemporaneità. Ma se Kubrick s'accendeva progressivamente passando dal grottesco all'invettiva finale sospesa tra farsa e satira devastanti, questo film segue il tragitto inverso: parte pieno di trovate spassos'e poi si blocca lì, in un'ironia parodistica che nella seconda parte non sa compiere geniali salti di qualità. Accontentiamoci: gli Stanley non nascono tutt'i giorni.
Satira socio-politica con inclinazioni apocalittiche. Un cast di primo livello al servizio di una storia ben costruita, grottesca e inquietante allo stesso tempo, capace di un intrattenimento discreto sulla base di un'idea certamente non originale ma dotata di una certa inventiva, grazie a una regia capace e una sceneggiatura che riesce a miscelare più generi con intelligenza e abilità. Forse un po' prolissa ma visione che non risulta pesante da seguire e che si fa apprezzare piuttosto facilmente.
nei primi minuti calcolano orbita e effemeridi della cometa
ci si passa sopra tranquillamente in quanto il film si tiene costantemente sopra le righe, alternando grottesco/surreale/commedia/dramma. Tende troppo a dilungarsi nella parte centrale: sarebbe potuto durare tranquillamente almeno mezz'ora in meno senza perdere efficacia. Il cast è stratosferico, se la cavano tutti bene. Senza scendere nel dettaglio tra le tante piccole gag e situazioni (alcune geniali) che danno l'idea
di una società ormai totalmente persa tra consumismo, social, ricerca del profitto immediato a tutti i costi e volutamente disinformata su quello che sta per accadere
Il messaggio che trasmette è potentissimo e fa riflettere. Mi ha colpito particolarmente che,
l'unico personaggio che mostra un comportamento ragionevolmente umano con sentimenti autentici(ossia, si mostra realmente spaventata e disperata, coerente con l'imminente catastrofe) per tutto il film è la dottoranda... che viene additata per svitata.
Il riferimento alla situazione attuale è immediato e centrato. Anche se non è il filmone che mi aspettava (in questi giorni se ne parla dovunque), merita sicuramente una visione
fino all'epilogo tragicomico, con gli umani sopravvissuti sull'astronave che sbarcano, nudi, su un pianeta ovviamente ostile. Ed al siparietto dopo i titoli di coda.... "ehi, sono l'ultimo uomo sulla Terra".
Mi è piaciuta molto questa satira catastrofica più che mai attuale. Un cast straordinario, impossibile fare qui una classifica di bravura. Straconsigliato!
Un film che si regge sugli attori, la commedia vorrebbe essere una sorta di fusion fra Melancholia ed Idiocracy, ma risulta solo forzata e didascalica nei suoi costanti riferimenti alla politica americana: continue strizzate d'occhio agli elettori democratici e citazioni davvero superflue. Questo film invecchiera' alla stessa velocita' di un annuncio politico su twitter
Azzeccatissima satira catastrofista, con cui McKay si scaglia contro il modo in cui il genere umano, nelle sue sfaccettature di varia umanità reagisce di fronte alle catastrofi (pandemia, anyone?). Peccato l'eccessiva lunghezza, che penalizzano soprattutto la parte centrale.
Cast strepitoso, in cui tutti - ma proprio tutti - sono assolutamente in palla. Bello anche l'originale montaggio.
Un po' Armageddon un po' Idiocracy e un po' Melancholia. Mezzo voto in più visto il periodo di magra al cinema causa covid, mezzo voto in meno perché poteva anche durare venti minuti in meno, 143 minuti passano bene su Netflix perché si può mettere in pausa!
Satira catastrofista molto buona con un cast stellare ed un interessante modo di vedere la fine del mondo. Ci si diverte su un tema attuale (con molte metafore sulla pandemia di Covid con tanto di negazionisti efferati) cogliendo i molti lati negativi della politica corrotta e lobbista oltre al mondo dei social media fuori controllo. Tutto è molto esasperato ed al limite dell'assurdo ma colpisce nel segno, strappa più di una risata risultando comunque intelligente e plausibile nel suo estremismo.
Tutti i personaggi sono la farsa dei loro corrispettivi reali ed il cast svolge un ottimo lavoro sia tra i personaggi primari ( Jennifer Lawrence e Leonardo DiCaprio) che comprimari ( Meryl Streep, Jonah Hill e Mark Rylance che risulta essere un mix tra Gates-Musk-Jobs)...qualcuno si porterà a casa dei Golden Globe ed in linea di massima il film qualche Oscar lo prende di sicuro (si parla pure della canzone di Ariana Grande che in effetti è carina).
Anche a livello tecnico e registico siamo su buonissimi livelli, non è inappuntabile ma fa la sua bella figura con effetti speciali validi anche se a volte quasi "fumettistici" come nel finale...il regista è molto pragmatico ed il film parte in quarta per poi arenarsi leggermente nella parte centrale, credo quindi avrebbe potuto starci dentro alle 2 ore risultando quindi ancora più fluido. Comunque sia a me il film è volato ed ha divertito parecchio tanto che sono ancora qui che ci ripenso!
Onestamente non mi ha preso per nulla. Mostra solo quanto la stupidità e l'avidità di potere sia all'apice dell'uomo, per il resto il film ha solo un cast di ottimo/buon livello che in questo film ha perrso un pò di punti. A tratti sembra un film panettone, talmente è stupido e irrealistico, e questo non per la cometa ma per il contenuto. Dovrei mettere un due per abbassare la media, ma preferisco non farlo
Ovviamente non è un disaster movie come si potrebbe ignorantemente presupporre. Film ATTUALISSIMO che fa riflettere sulla stupidità dell'umanità e della società in cui viviamo
Il particolare e riconoscibile taglio registico e narrativo di McKay si presta abbastanza bene a questo genere comedy in cui le dinamiche reali sono leggermente alterate e parodiate. Il film è piacevole, ma credo che non sia uscito proprio come sperato: ci sono dei momenti in cui il flusso degli eventi un po' si perde e/o si arena. La morale e e la critica mossa alla società e alla politica di oggi sono chiarissimi, ed in questo senso il soggetto riesce a creare una forte empatia con lo spettatore; ciononostante, probabilmente il film soffre di una lunghezza eccessiva e di qualche sbandamento di troppo che in parte vanificano il grande sforzo degli attori, cui viene dedicato (giustamente) molto spazio e, credo, quasi totalmente carta bianca sulle caratterizzazioni e improvvisazioni
Netflix come sempre riesce ad azzeccare cast e storia.Grazie al talento di Adam McKay il film si muove su binari semplici ma chiari, dalla commedia drammatica al film catastrofista Don't look up riesce ad essere un credibile film non tanto di fantascienza catastrofista ma sull'abbruttimento e la mediocrità del genere umano. Basta notare l'egoismo, tutti i personaggi hanno un egoismo di fondo, dai peggiori (i politici, militari, giornalisti e uomini d'affari) ai minori, ovvero la gente comune, che si fà comunque abbindolare da i primi, salvo accorgersi guardando in alto che il problema della cometa è oramai EVIDENTE AD OCCHIO NUDO. Leonardo di Caprio si trova a suo agio nei panni dell'anonimo ma vanitoso professore Randal Mindy, ma comunque secondo me strappa una potenziale nomination per il personaggio, soprattutto quando sclera e nel monologo dentro lo studio giornalistico demolisce il sistema capitalistico e di sviluppo del genere umano. Jennifer Lawrence ovvero Kate, la stagista che praticamente ha scoperto che moriremo tutti lavora più per sottrazione, una outsider con capelli rossi, piercing e tatuaggi che ascolta metal. Ma sono il suo essere genuinamente stupefatta prima per l'incapacità dello stato di affrontare il problema e la sua presa di posizione fino all'indifferenza finale a rappresentare l'ottima interazione con il personaggio, possibile nomination anche qui. il resto del cast funziona, personaggi negativi come il presidente, una Streep con il pilota automatico, nell'essere una Trump in gonnella, affiancata dal meschino e iniquo figlio Jason, Jonah Hill mai così efficace nella parte dello st@@@zo. Aggiungiamo Mark Rylance nei panni dell'anaffettivo ed autistico uomo d'affari visionario e completamente PAZZO Peter Isherwell, che pensa di
trivellare la cometa per estrarne i metalli preziosi
Il resto dei comprimari comprendono una star superficiale e affascinante che pensa che una canzone farà la differenza(Ariana Grande) una giornalista snob, presuntuosa e mangiatrice di uomini( Cate Blanchett) affiancato dalla spalla redazionale che la butta sulla battuta (Tyler Perry) un eroe di guerra affetto da demenza senile che crede di essere Clint Eastwood( Ron Perlman) Kid Kudi, Himesh Patel, Matthew Perry, Chris Evans e Timotheè Chalamet nel ruolo del ragazzo accattivante ma menefreghista. Il tutto in un frullato di grandi speranze, idiozie conclamate follia collettiva fino
all'estinzione del genere umano, mentre 2000 lobbysti ricconi fuggono sull'astronave che li porterà in un altra galassia, su un altro pianeta, dove l'atmosfera è respirabile, ci sono la flora, ma la fauna comprende che visto la nostra inutilità potenziata dal fatto che gli umani sono nudi, allora forse sono anche UN BUON PRANZO.