gli sfiorati regia di Matteo Rovere Italia 2011
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gli sfiorati (2011)

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locandina del film GLI SFIORATI

Titolo Originale: GLI SFIORATI

RegiaMatteo Rovere

InterpretiAndrea Bosca, Miriam Giovanelli, Claudio Santamaria, Asia Argento, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Aitana Sánchez-Gijón, Chiara Brunamonti

Durata: h 1.51
NazionalitàItalia 2011
Generecommedia
Tratto dal libro "Gli sfiorati" di Sandro Veronesi
Al cinema nel Marzo 2012

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Trama del film Gli sfiorati

La diciassettenne Belinda è appena arrivata a Roma per rimanervi due settimane: giusto il tempo di assistere al matrimonio dei genitori. Il padre e la madre per anni hanno infatti vissuto di nascosto la loro passione, essendo l’uomo già sposato con un’altra donna, che è da poco deceduta e da cui ha avuto un figlio, Méte. Durante i successivi quindici giorni, i due fratellastri impareranno a conoscersi, scoprendo di avere una percezione diversa del mondo e una differente attitudine nei confronti della vita...

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Voto Visitatori:   5,36 / 10 (7 voti)5,36Grafico
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Voti e commenti su Gli sfiorati, 7 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  15/02/2016 19:15:01
   6 / 10
Idea interessante quella iniziale (questi sfiorati,cioè i giovani del duemila che tutto hanno,ma niente realmente possiedono e si godono),che naufraga dietro uno script di sceneggiatura parecchio confusionaria soprattutto nelle battute iniziali..
Poi ci si barcamena con scenette tra la commedia brillante alla Virzì e qualche equivoco più alla Pieraccioni ..
Finale pessimo con un velo di qualunquismo buonista e... oddio ...Ramazzotti..
Attori bravini ,ma anche piuttosto acerbi.. a parte l'Argento .. una spanna sopra gli altri

DarkRareMirko  @  30/01/2016 01:23:28
   6½ / 10
Mi è piaciuto abbastanza, è un film molto ambizioso e filosofico, con qualcosa che si perde e con qualcosa che va a segno.

Vale per gli attori (bene Santamaria e Riondino) e per l'aspetto visivo, nonchè per le forme della Giovanelli (marò!); la grafologia pare messa lì solo per dare spessore, anche se è comunque un'aggiunta originale.

Alla fin fine neanche ho capito bene chi siano questi sfiorati, il film è forse volutamente poco chiaro, ma l'ho visto comunque senza problemi.

Si chiude sulle note di Ramazzotti; un film alternativo, psicologico.

3 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2016 00.32.12
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topsecret  @  25/07/2014 16:35:43
   6 / 10
Forse è paradossale ma più che lo "sfiorarsi" colpisce la voluttuosità, il peccato, l'irrefrenabile passione tra fratellastri a rendere interessante il film di Matteo Rovere. La voglia di colpire è più che evidente e personalmente ci sono cascato in pieno, e in questo certamente la sensualità della Giovanelli, che sprizza da tutti i pori, gioca un ruolo fondamentale e non lascia di certo indifferenti...anzi.
La storia mi è sembrata gradevole: è la classica "dramedy" cioè miscuglio, non certamente originale, tra sprazzi di cazzeggio e problematiche esistenziali, tanto in voga in questo ultimo periodo nel cinema italiano. Si segue con un certo interesse apprezzando alcune interpretazioni, che da sole riescono a calamitare l'attenzione di chi guarda, ma nel complesso l'analisi etica-morale che viene incorporata nel film non ha un grandissimo spessore, pur non infastidendo.
Si lascia guardare, anche grazie ad un ritmo abbastanza fluido, meritandosi a mio avviso la sufficienza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/12/2012 00:07:36
   5 / 10
Un tentativo lodevole di fare un film diverso dal solito cercando di essere meno scontato possibile, ma che rimane purtroppo nelle intenzioni. Se c'è un protagonista ben delineato sia in sede di scrittura, sia nella buona prestazione di Busca, non si può dire lo stesso di ciò che gli ruota intorno, ad eccezione forse della sorellastra Belinda. Il film sembra subire quello stesso smarrimento perenne di Mete, rimane vittima di quello stesso "sfioramento" del titolo. Situazioni e personaggi potenzialmente interessanti che rimangono dei piccoli bozzetti che non vanno aldilà del clichè. Rovere ha saputo creare un buon corpo centrale nel rapporto fra Mete e Belinda, ma uscendo da quel contesto si è perso per strada e il film ne ha sofferto diventando sostanzialmente insipido.

sandrone65  @  16/11/2012 21:08:27
   4½ / 10
Noioso polpettone pseudo-psicologico sui dolori di un giovane Werth... ehm, di un giovane di buona famiglia che cerca di superare la perdita della madre, di accettare una sorella strana che non aveva praticamente mai conosciuto, una matrigna dolce ma pur sempre una matrigna, un padre che lo ha trascurato ed un lavoro di cui non ha un gran bisogno.
Film lento, insignificante e parecchio pretenzioso. Sembra che voglia dire chissà che, invece non dice proprio un bel nulla.
Mezzo punto in più per la partecipazione di Asia Argento che - MIRACOLO!!! - per la primissima volta da anni che la vedo recitare ha fornito una prova non dico buona ma perlomeno sufficiente

outsider  @  23/07/2012 12:03:41
   4 / 10
Ho visto questo film nella versione dvd, pertanto dopo, come il mio solito, ho completato lo studio dell'opera nella completa visione del making of, delle interviste e dell' intervista singola allo scrittore veronesi, dal cui libro il film e' tratto.
veronesi non partecipa alla sceneggiatura pertanto, non avendo letto il libro di questo vero artista della penna, mai parola fu piu' azzeccata, chi vedra' l'intervista ed il tema trattato (la grafologia) capira', non posso scendere in deprezzamenti del romanzo per motivi di obbligata moralita'.
perche' dico questo? perche' con il film faccio questo, essendo rimasto schifato e sbigottito davanti ad un'opera che, per esprimere un concetto chiaro, semplice alla fine, non rivelatore di chissa' cosa, non sorprendente, ma un epilogo che segna la visione di una svolta per i personaggi, si ricorra ad una situazione abietta, veramente orribile. e' il segno della caduta dei valori, dei significati della vita, della realta', del limite estremo cui si e' giunti pensando di potersi esprimere con quello che, un essere sano, considera improponibile, sporco, aberrante.
uno dei personaggi di verdone definirebbe questa visione ( alla fine), come porno anarchia, un altro direbbe :" e no, questo e' troppo, questa non l'accetto".
ma qui c'e' poco da accettare o meno, se si e' sani, si capisce che non si tratta di poter superare limiti di accettazione.
io non posso scendere nei particolari altrimenti ricado nello spoiler piu' totale, anche se il desiderio, unito al fastidio ex post visione, per la consapevolezza del punto cui e' giunto il cinema, ci sarebbe, c' e' stato. poi la quiete va a riequilibrare un commento a freddo; ma sono fermamente convinto che la vecchia mano del sapiente debba guidare e dunque mi sento un paladino, un baluardo, una guida ai giovani pargoli che mi leggessero, mai come in questo momento io sono sicuro di svolgere un servizio sociale tramite questo sino che spesso propina singolari stupide opinioni sui registi osannati in quanto sconosciuti e snob.
Tornando al film, devo dire che il lato tecnico e' curato. E' ben musicato e la qualita' e' buona, anche se solo 2.1. Colori e inquadrature buone.
La recitazione? Mah, cinematograficamente parlando e' sufficiente. nulla di che. santamaria cosi' cosi', passabile per il personaggio, Riondino lo trovo sempre e comunque insopportabile, ma recita la parte piu' semplice, il protagonista dal nome improbabile, tale Mete con l'accento sulla prima "e" un ragazzo dei tanti che affollano il cinema. insomma, assolutamente una linea sotto le recitazioni dei film di moccia che gia', pur piacendomi, sotto questo aspetto e' normale non brillino, in quanto portano sullo schermo la naturalezza di un'eta' o di alcune situazioni in cui non bisogna esprimere un'arte in particolare ma serve l'autenticita' del ragazzo in se stesso. qui la recitazione del protagonista e' carente in molti punti, esempio i dialoghi con il padre, il cui rapporto triste si basa su un dramma quasi inesistente, undramma irrisolto di cui non ci si spiega l'esistenza. se il padre era quello e si era diviso semplicemente dalla madre anni prima quale motivo di questo contrasto? allora il mondo di oggi dovrebbe implodere e, chi vive davvero tragedie familiari, cosa dovrebbe fare? e poi, diciamolo, il protagonista gode dei soldoni del padre, dei favori, lavora da giovane come realizzato in questo improbabile modo comunque continuo. cioe' , tutto questo voler trovare un vortice di malessere naufraga invece nel fan*****smo di questi brutti visi intonsi, sudaticci, malvestiti con abiti costosi ma mal portati. l'attrice giovanelli una bambola da spruzzo nelle mutande per il maschio BaFFo virile, ma innervosisce, appunto, la sporcizia che ha pervaso il mondo, la corruzione della carne che questi registicome rovere, che pure in qualche posto saranno validi, vogliono rappresentare come incidente di percorso per ritrovare un ordine esistenziale, in cui, dall'altro lato della storia, e' simbolico il gettar nel fiume le chiavi da parte di Asia o il calciar la palla, tornando a questo Mete, per restituirla ai ragazzini che giocavano.
Poi, oltre questo, tutta la parte che riguarda il contorno, cosi' come il semi coatto padre, e' ricostruita in modo stucchevole, cioe' dando per scontato una piattezza di fondo in contrasto con il bel rapporto che quest'uomo ha invece saputo costruire con la donna spagnola che diviene moglie dopo oltre 20 anni di convivenza e amore. Dai, "nun reggeeee", direbbe un terzo personaggio di verdone.
E Roma, Roma! Ma dove esiste la citta' cosi' vuota, nemmeno ad Agosto. E lo dice uno che ad Agosto ci torna sempre aRoma.
Comunque, alla fine, forse, mi spiace che il mio commento spingera' i giovani che si saranno rotti le ba lle a leggermi a vedere il film. io volevo compiere una missione e spero di esserci riuscito. ovvero dire ai giovani..leggete lo spoiler dopo la visione....che

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di prendere le debite distanze dalla schifezza mostrata nel film, di operare un actus iudicandi, come dicono quelli che parlano bene.
inoltre volevo veramente, in questa sede, definire l'opera con un giudizio, ( parola che qui, come pochissime volte accade in me, non faccio fatica ad utilizzare) come una schifezza, una cosa aerrante, abominevole, odiosa, disgustosa e per menti malate e desidero che il mio giudizio pesi, perche' non si possono proporre situazioni del genere. di gente malata ne e' decollata molta gia' negli anni '70, sentendosi piu' liberi e non castrati dalla societa' i cattivi che in altri tempi avrebbero represso il proximo in altri modi si sono dati allo sfogo delle proprie deviazioni ed aberrazioni sessuali, basate appunto su morbosi e contorti sensi aberranti. Qui si legalizza, si legittima una possibilita' che deve essere additata, messa alla berlina.
Mi meraviglio di Fandango ( forse non troppo) e della Mondadori. Ma e' pur vero che basta incassare no? Che schifo.
non vedetelo e, se lo vedete, accendete il cervello ragazzi. sempre alta e forte la bandiera, per una crescita sana.
il vecchio Outsider

C.Spaulding  @  15/07/2012 01:55:47
   5½ / 10
Diciamo che non è il mio genere di film, l'ho trovato noiosissimo. Tecnicamente è fatto bene e la recitazione è buona. Un'occhiata gli si può dare ma senza pretendere troppo.

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