Nei sotterranei dell'Opera di Parigi, vive Erik (Lon Chaney), un musicista sfigurato che tende agguati nell'ombra, terrorizzando artisti e addetti ai lavori. È innamorato di Christine (Mary Philbin), giovane aspirante cantante, e perciò minaccia la cantante titolare perché se ne vada e lasci il ruolo. Erik attira Christine nei sotterranei: la ragazza, contro la volontà dell'uomo, riesce a vederne l'orribile volto, simile a un teschio. Erik lascia Christine libera di tornare in teatro, ma sorveglia la situazione, pronto a tutto, pur di far trionfare la sua volontà.
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Prima e probabilmente ancora la miglior riuscita trasposizione cinematografica del romanzo di Gaston Leroux. Poco da dire un film abbastanza coinvolgente nonostante la durata di un ora e mezza (che per essere un film muto non è poco) e tecnicamente eccellente. Un classico.
Un cult intramontabile, penso che sia uno dei migliori horror degli anni '20. Sa creare una tensione ed atmosfera pazzesche con ombre e invenzioni stilistiche assolutamente degne di nota. La location è agghiacciante ma... vogliamo parlare di Lon Chaney? Un grande, e penso che abbia uno dei trucchi più spaventosi della storia del cinema. Concordo con Elly le recitazioni troppo teatrali. E forse, una piccola critica per quei tempi, dove chi era brutto doveva essere anche cattivo. Ma in pratica è un film da non trascurare, guardatelo e tenetelo a mente, soprattutto per chi ama l'horror. Una lezione di regia, di Cinema.
Anche se la trama presenta molte incertezze, l'ambientazione straordinaria, la grande figura centrale, la combinazione di una scenografia incredibile della Universal e la complessa regia di Julian e Chaney rendono questa pellicola un classico. Un classico che racchiude una delle più grandi interpretazioni drammatiche del cinema muto: l'infelice e il violento musicista (truccato e vestito in modo impeccabile) interpretato da Lon Chaney. Per il resto delle interpretazioni stendiamo un velo pietoso, troppo teatrali, troppo finte...Questo film si ricorda per alcuni momenti magistrali che sorreggono la sua struttura: i viaggi nei sotterranei; la discesa del musicista dal lampadario; lo smascheramento in cui appare per la prima volta lo sfigurato volto del protagonista (così scioccante che anche la mdp é atterrita, e sfuoca per un momento); il ballo in maschera (una breve sequenza in technicolor), dove il fantasma può mostrarsi vestito da Morte Rossa.
Era il 1925 quando apparve sugli schermi “Il fantasma dell’opera”, uno di quei classici che han fatto storia, punto. Ottime musiche, ottima ambientazione e ottimo Lon Chaney.
Come non dare un voto così alto ad un film così... E' stato fatto davvero BENISSIMO. In più Lon Chaney ha un espressività unica... divertente, tragico, perniente noioso e con giochi di ombre che solo a quell'epoca si riuscivano a dare!!!
Da vedere assolutamente per gli amanti del vero cinema horror.
Lon Chaney un icona indimenticabile del cinema horror degli anni 20. Grande espressività anche in questa prima traspozione cinematografica del famoso romanzo di Leroux. Ad eccezione del finale tutto il film si svolge all'interno del Opèra di Parigi,una tetra perla immortale.
Il primo Fanstasma dell' opera della storia del cinema. Impianto scenico strutturato come un Inferno dantesco in cui i sotterranei dell' Opéra costituiscono la dimora del Phantom, il protagonista, luogo in cui sarà praticamente "condannato" per il suo aspetto. Di velato romanticismo, un po' espressionista (un po' perché gli americani non potevano che importarlo a modo loro, e non che ci sapessero poi fare), è una parabola sul Male e la malevolenza in generale dell' essere umano, che una maschera non può certo coprire. "Il Fantasma dell' Opera" di Rupert Julian è anche un' allegoria sul potere dell' Amore che gioca per conto del destino dell' uomo. Ma in Amore non possono coesistere compromessi. Efficace atmosfera, bello il viraggio bicromatico, un classico da vedere. Assolutamente.
la prima trasposizione cinematografica del romanzo di Gaston Leroux.opera affascinante e suggestiva.la figura del fantasma interpretata da Lon Chaney è uno degli elementi più affascinanti del film insieme alle scenografie spettrali. da vedere
Il personaggio tragico di Erik rappresenta una delle primissime icone del cinema horror, sospeso fra odio e amore. Stupefacente il make-up di Chaney unito alla sua grande capacità espressiva, molto belle le scenografie.
Senza spargimenti di sangue nè immagini raccapriccianti, questo film del 1925 riesce a creare tensione, certo non paragonabile a quella che creano molti thriller moderni. L'opera di Julian "spaventa" lo spettatore con lo sguardo terrificante del fantasma e anche facendo ricorso ad oggetti "dark", come candelabri ecc. La scena cult del film è quella in cui la bellissima Mary Philbin leva la maschera al fantasma che suona l'organo. Da vedere.
Prima e di gran lunga la migliore trasposizione cinematografica del celeberrimo romanzo di Gaston Leroux. A distanza di svariati decenni l'opera ha mantenuto pressochè intatto il fascino di un tempo, incantando e seducendo più di una generazione.
Visto su un canale spagnolo e credo che sia la versione ricostruita del 29 perchè non mi pare ci siano le due variazioni cromatiche di cui ho letto. Comunque è una coinvolgente e tetra pellicola basata sul celebre romanzo. Oggi come ha scritto qualcuno la figura di Chaney magari non fa più paura come poteva farla all' epoca, ma è comunque di sicuro effetto a mio parere.
inizia bene con l'ombra del fantasma, ma la prima parte è piuttosto piatta e noiosa, nella seconda parte esplode e ti coinvolge in un turbine di emozioni e - termine da prendere cn le pinze - suspence. grande lon chaney il metamorfico. nota di apprezzamento a mary philbin. in quanto alla regia ho preferito un altro film con chaney, il gobbo di notre dame. voto 7,5/8.peccato davvero x la prima parte poco intrigante