kairo - pulse regia di Kiyoshi Kurosawa Giappone 2001
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kairo - pulse (2001)

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locandina del film KAIRO - PULSE

Titolo Originale: KAÏRO

RegiaKiyoshi Kurosawa

InterpretiHaruhiko Katô, Kumiko Aso, Koyuki, Kurume Arisaka, Masatoshi Matsuo

Durata: h 1.58
NazionalitàGiappone 2001
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2001

•  Altri film di Kiyoshi Kurosawa

Trama del film Kairo - pulse

Dopo il suicidio di uno dei loro amici, un gruppo di giovani di Tokyo è testimone di una serie di strani avvenimenti. Uno di loro vede la forma dell'amico morto come un'ombra impressa sul muro, mentre il computer di un altro inizia ad accendersi da solo mandando strane immagini...

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Voto Visitatori:   6,29 / 10 (59 voti)6,29Grafico
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Voti e commenti su Kairo - pulse, 59 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Sileno94  @  11/07/2024 04:12:27
   8½ / 10
Non siamo alla perfezione formale, e di intrattenimento, di Cure; e la seconda parte poteva essere smussata nel minutaggio, ma Kyoshi da una mazzata al cervello mica da ridere..di un nichilismo feroce il suo horror metafisico. L'orrore di vivere per sempre, così la solitudine profetica degli "hikikomori", alienazione e solitudine delle nostre generazioni. Ha 3-4 momenti di un inquietante assoluto. Media vergognosa, di un pubblico che non vede l'horror dell'anima.

Thorondir  @  02/07/2024 11:39:14
   8 / 10
In quel Giappone apripista dell'informatica ma anche delle esclusioni (e autoesclusioni) sociali, della solitudine, della costante e persistente presenza della morte (basta vedere la filmografia giapponese), "Kairo" ha rappresentato una sorta di film-racconto di un intero paese: un paese in cui alla diffusione di internet si accompagnavano mode violente (le famose "catene" che ancora oggi esistono), in cui l'elemento della virtualità andava a gravare ulteriormente su di una società già chiusa di per sé ed autoescludente. E quelle ossessioni, quelle paure, quelle solitudini, producono fantasmi, veri, reali o proiezioni mentali che siano. Fantasmi che cercano di tornare nel mondo perché ormai privi di spazio nell'aldilà ma anche fantasmi viventi di esseri umani che lo sono di fatto, persi in un mondo di solitudine assoluta (fateci caso, tutti i protagonisti vivono da soli). Emerge un film inquietante nelle atmosfere, nelle scelte fotografiche, nell'utilizzo di suoni, ombre e scelte registiche, capace di raccontare una società e di renderla terrificante senza dover utilizzare una singola goccia di sangue. Un'opera che vive di soffusione e offuscamento proprio come le vite dei fantasmi.

76mm  @  17/11/2023 10:07:49
   5 / 10
POSSIBILI SPOILER
Kurosawa (l'altro) unisce uno spunto intelligente ed attuale (per l'epoca), una regia sobria e funzionale con alcuni lampi virtuosistici ed una sceneggiatura essenziale, che dice e (soprattutto) non dice.
Quindi qual è il problema? Che questo dovrebbe (da quanto ho capito) essere un horror e non un film dei fratelli Dardenne.
Sono convinto che l'horror sia, ancora oggi, uno dei generi cinematografici che meglio si presta a veicolare messaggi politici o sociali, ma guai a scordarsi la componente puramente orrorifica per strada, altrimenti si rischia di farsi schiacciare dalle ambizioni e di ottenere risultati come questo, che definirei un polpettone con i fantasmi.
Prendete ad esempio Zombi di Romero (film dal quale fra l'altro il nostro prode KK scopiazz…pardon, prende spunto a piene mani, dai morti che una volta riempito l'inferno iniziano ad invadere il mondo dei vivi, alla fuga finale alla ricerca di qualche posto ancora incontaminato, ecc)…anche quello era un film horror con un messaggio sociale, quasi profetico per l'epoca e divenuto ovviamente obsoleto dopo 45 anni…quindi perché rimane comunque un film della Mad*onna?
Perché quel film regge benissimo, ancora oggi, anche come semplice film di genere, svincolato dal suo messaggio, (così come, per citare altri esempi, Essi Vivono di Carpenter e Videodrome di Cronenberg) mentre questo Kairo purtroppo no, essendo noioso e ripetitivo, non generando mai tensione e non riuscendo a rendere mai vagamente minacciosi questi fantasmi che per come l'ho capita io non sono neanche cattivi ma semplicemente si trovano catapultati loro malgrado nella dimensione dei vivi e cercano a loro modo di condividere con essi la loro solitudine eterna (e sembra quasi che gli facciano un favore visto che fra i vari personaggi vivi del film non ce n'è uno che dimostri un minimo di gioia di vivere).
Boh, forse non voleva neanche essere un horror e mi è sfuggito qualcosa, in effetti l'interpretazione è piuttosto libera visto che poco viene spiegato, però il tedio che ho provato in queste 2 interminabili ore…quello no, non è opinabile.

albertoso  @  16/05/2022 23:28:07
   4½ / 10
Due palle tante. Considerato uno dei film più inquietanti di sempre. Se vi spaventa questo film, anche se di 20 anni fa, fatevi curare. Magari all'epoca... anzi no.. se vi ha spaventato anche all'epoca fatevi curare comunque.

Jokerizzo  @  03/02/2020 22:05:41
   10 / 10
Mi ha sempre affascinato!
Lasciate perdere l'inutile remake del 2006.

BenRichard  @  31/05/2018 00:41:28
   6½ / 10
Il problema principale di Kairo (Pulse), adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto sempre dallo stesso regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, è che di horror ha ben poco e quindi si rimane delusi sul lato della tensione, suspense, paura, spavento e che non presenta neanche scene che possano rivelarsi disgustose o disturbanti, per intenderci, non si vede una sola goccia di sangue in tutto il film.
Invece trovo l'opera di Kurosawa fortemente metaforica nel denunciare o comunque criticare quello che poi seriamente sta avvenendo un pò in tutto il mondo per colpa di una tecnologia che sempre di più sta prendendo il sopravvento e le redini del mondo condizionando così inevitabilmente la mente degli esseri umani e che tutto ciò porterebbe le persone ad isolarsi in se stesse, vivendo di solitudine, con la consapevolezza che ciò che ci sta condannando e facendo più male è proprio quello che usiamo e sfruttiamo tutti i giorni, e anche provando a starne alla larga non ci si riesce perchè il cervello ne è ormai talmente dipendente che non ne può più fare a meno..e il gesto più drammatico da commettere in una vita di completa solitudine è il suicidio; nel film tutto questo viene metaforizzato attraverso simboli e dialoghi. Difatti la visione si presta ad essere principalmente allegorica e interpretativa.
Da considerare che nel 2001 non si era ancora così tanto schiavi come lo si può essere oggi di tutta questa tecnologia sempre più avanzata. Ci aveva già visto molto bene Kurosawa.
Il film è diretto con una certa e vistosa maestria. La fotografia dà alla pellicola un senso di sporco e abbandonato. Non male come atmosfere, di sicuro la parte che riesce a rendere di più per le caratteristiche dell'horror.
Però bisogna anche ammettere che non proprio tutto convince a pieni voti. Tralasciando la questione che di horror ha ben poco, c'è da aggiungere comunque che la visione tende un pò a stancare in quanto duri sulle 2 ore e l'andamento è assai lento soffrendo di una certa staticità dovuta più che altro al ripetersi di certe scene tutte molto simili tra loro da uno sviluppo narrativo che per l'appunto finisce per risultare troppo ripetitivo, portando così lo spettatore a vivere più momenti di stanca. Proprio per questi motivi non riesco a dare di più come voto. Comunque in sostanza l'ho trovato gradevole ed anche un lavoro abbastanza impegnativo.

GianniArshavin  @  06/08/2014 13:01:48
   5½ / 10
Uno degli apripista del filone J-horror fu "Kairo" di Kurosawa , titolo da molti considerato un caposaldo del genere.
In questa pellicola del regista nipponico abbiamo molte caratteristiche ricorrenti del genere , ma fortunatamente il cineasta nipponico riesce ad evitare i cliché (fantasmi dai capelli corvini ecc) scrivendo e dirigendo una storia alquanto originale. La trama infatti vede un ipotetico contatto fra il mondo dei vivi e quello dei morti tramite la rete , un mezzo che nel periodo d'uscita del film non era ancora cosi diffuso come oggi.
L'input di base serve a Kurosawa per trattare argomenti cari al cinema orientale , come il rapporto con la tecnologia e l'aldilà, la solitudine , la depressione e il suicidio. Le tematiche appena citate vengono affrontate con sensibilità ma purtroppo questa buona componente drammatica schiaccia non poco quella horror , ridotta quindi ad un blando contorno. Infatti al di la di un'atmosfera cupa e opprimente , "Kairo" non spaventa ed anzi alla lunga diventa ripetitivo nelle svariate apparizioni a cui assistiamo.
Il regista si impegna e cerca di trovare il giusto compromesso fra contenuti e spaventi , ma la tensione latita ed un ritmo molto pesante incide ancor più negativamente sul risultato conclusivo.
La durata è bella impegnativa e le ritmiche macchinose possono influenzare un po la visione , malgrado come detto il film abbia i suoi aspetti positivi.
Ricapitolando una discreta opera , carente per certi versi e buona per altri , in un mix un po insipido di dramma e orrore.

alex94  @  06/07/2014 19:51:04
   7½ / 10
Buon horror giapponese diretto da Kiyoshi Kurosawa nel 2001.
La trama è molto originale ed interessante,nonostante il ritmo lento non l'ho trovato affatto noioso anche grazie al atmosfera cupa e minacciosa presente per tutto il film e grazie a numerose scene molto inquietanti.
Piuttosto mediocre il finale soprattutto a causa degli orrendi effetti speciali in computer grafica.
Ottima la regia e discreta la recitazione.


horror83  @  30/07/2013 22:43:10
   5 / 10
a me piacciono i film giapponesi ma questo è noioso. mi dispiace. non lo consiglio

CyberDave  @  02/01/2013 18:06:27
   5½ / 10
Sono sincero, mi trovo un pò in difficoltà nel commentare perchè non ho colto al massimo quella che, forse, voleva essere la morale del film.
Uscito quando internet non era ancora un qualcosa di quasi indispensabile nelle nostre vite questo film ha sicuramente delle basi solide e valide ma non mi è piaciuto proprio nello svolgimento e nelle "indagini" dei protagonisti di capire cosa stava succedendo.
Atmosfere belle e cupe come spesso accade e lentezza iniziale caratteristica degli horror orientali,buona l'idea di parlare dei fantasmi in chiave un pò diversa e un pò più telematica rispetto al solito ma non mi ha convinto appieno e il finale a mio avviso delude un pò e non dà quel qualcosa in più che invece è la carta vincente degli horror nipponici.
Ripeto forse non ho colto in pieno l'idea di Kurosawa, ma l'impressione che mi ha fatto è questa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/12/2012 14:18:28
   8½ / 10
Horror dalle tematiche esistenziali che tratta la solitudine dovuta al diffondersi della tecnologia. Concetto non nuovo ma che non avevo mai visto in un horror, un tocco di originalità per questo genere ormai sfruttato in tutte le salse. Nonostante l'ottimo livello di tensione manca la paura vera e propria, ma mi sembra sia un difetto di poco conto in un film così.
Un horror atipico da recuperare. Da evitare invece il pessimo remake hollywoodiano che non mantiene nulla dello spirito di "Kairo".

m3tal  @  03/11/2012 18:27:25
   10 / 10
Massimo dei voti, per tutti gli imbecilli che l'hanno bocciato senza capire una mazza di questo film.

CandleCove  @  29/10/2012 21:52:38
   8½ / 10
Horror nipponico che tratta il tema della solitudine in chiave spettrale, molto bello, cupo e originale. Stare alla larga dal remake americano.

Guy Picciotto  @  09/11/2011 15:04:32
   7 / 10
film spettrale, un lungo olocausto per anime, depressioni per fantasmi nell'era post industriale, inettitudine, condizione ordinaria della vita, l'uomo moderno , l'annullato, così come nelle 120 giornate di sodoma raggiungiamo il culmine del terrore voluttuoso qui in questo silenzioso assordante misterioso film si raggiunge il terrore asfittico della mancanza di trasporto orgasmico nelle azioni quotidiane, il fantasma è solo un riflesso: è la sorte di colui che tenta di evitare l'inevitabile.

speXia  @  12/08/2011 00:46:13
   9 / 10
Film che parla,in modo poetico (come Audition) di solitudine! Taaantissima solitudine,da cui non puoi scappare nemmeno con la morte! Per chi non ama gli asian horror potrebbe non piacere,a gli altri è d'obbligo guardarlo!

Ale-V-  @  02/07/2011 12:58:56
   5 / 10
Film uscito quando internet cominciò ad entrare nelle nostre case. Questo "strumento" così potente ma così misterioso ha dato l'idea per questa pellicola di Kurosawa. Premetto che la morale è davvero valida, ma la storia non è costruita un granchè bene... Mi ha dato l'impressione che certe cose fossero buttate lì un po' così, con poche idee... Sicuramente girato meglio e, soprattutto, molto più inquietante del remake americano, nonostante ciò rimane lontano dalla sufficienza...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/06/2011 16:58:18
   7 / 10
Come per Cure, Kurosawa utilizza il genere per esprimere quell'angoscia esistenzialista del mondo moderno: tutti connessi tramite internet, ma irrimedialmente soli con noi stessi. La prima parte è più legata al genere e fornisce almeno un paio di sequenze realmente inquietanti, mentre per la seconda il regista inserisce nuovi tasselli al suo mosaico utilizzando, almeno come spunto, elementi romeriani. Leggermente troppo lento per i miei gusti ma da vedere.

-Uskebasi-  @  30/05/2011 00:54:54
   7½ / 10
Bisogna prenderlo come un film metaforico, perchè in effetti è quello che è. Se lo si guarda con occhio critico e concreto è impossibile non storcere un pò il naso per alcune dinamiche poco chiare, o assurdi comportamenti dei personaggi sempre pronti a dividersi. La realtà, appunto, è che il film è una metafora sulla solitudine, generata (in maniera esasperata dal regista) da internet e le nuove tecnologie in generale. Sempre di più l'individuo si estranea dai rapporti sociali fino ad annullare la sua esistenza, e assottigliando così il confine tra vita e morte, ormai talmente vicine da confondersi: che cos'è la morte se non la solitudine eterna? e se la vita stessa fosse nient'altro che solitudine, quale sarebbe la differenza?

Togliendo messaggi del regista su pessimismo e crisi esistenziali, rimane comunque un ottimo j-horror con addirittura risvolti apocalittici, ma soprattutto con momenti inquietanti, che non ricordo di aver mai visto negli altri film nipponici con bambini e ragazze corvine di turno.

incubodimorte  @  27/03/2011 21:10:34
   7½ / 10
Ottima l'idea e le tematiche. Peccato che sia davvero molto lento. Poteva uscire un filmone.

chem84  @  19/03/2011 14:48:18
   4 / 10
Delusione per questo "Kairo" su cui avevo puntato molto.
L’idea generale è buona ed originale e probabilmente risulta anche ben realizzata; quello che però penalizza oltremodo il film è una lentezza semiesasperante e una lunghezza eccessiva, che provoca sbadigli a ripetizione.
Ripeto, peccato davvero perché anche qui si poteva realizzare un filmetto niente male e invece alla fine si fa strada copiosamente l’idea di aver buttato del tempo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  11/02/2011 22:47:39
   7 / 10
Finalmente un horror giapponese che sappia mettere parecchi brividi senza utilizzare fantasmi dai capelli corvini. Complice una scenografia davvero angosciante, gli interni e gli ambienti sono particolarmente tetri, depressivi. La prima mezz'ora soprattutto mette molta inquietudine, poi purtroppo quando si entra nell'ottica ci si abitua e la paura diminuisce vistosamente.
E' un film strano, non me lo aspettavo così. Inizia come horror e finisce come una dramma esistenziale. In ogni caso Kurosawa ha saputo affrontare dei temi rilevanti, come la tecnologia predominante (che in "Pulse" è proprio la causa dell'angoscia), il rifiuto della morte e un mondo senza futuro.
Da guardare aspettandosi qualcosa di diverso e, in un certo senso, più maturo.

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Ultima risposta 13/02/2011 18.10.05
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pinhead88  @  29/10/2010 15:09:31
   3½ / 10
E' inutile. Gli horror asiatici continuano ad affascinarmi e incutermi un certo timore ma allo stesso tempo riescono a sfracellarmi le balle come nessuno è mai riuscito a fare. Il film parte benissimo: strani suicidi, immagini inquietanti, atmosfere lugubri, ma dopo neanche un'ora diventa tutto così pesante, brutto monotono e scollegato che l'interesse si perde automaticamente senza neanche accorgersene. Di una noia abissale, non ce l'ho fatta neanche ad arrivare fino alla fine.

goodwolf  @  11/10/2010 15:37:24
   1½ / 10
Premetto che odio i film con apparizioni/sparizioni/fantasmi.
Ma preconcetti a parte penso che questo film sia davvero terribile:
sequenze interminabili e senza un perchè,attori scarsi,personaggi sgangherati e dai comportamenti incomprensibili, webcam immaginarie,macchie che parlano, persone che diventano coriandoli, spiriti che fanno telefonate e udite udite, c'è anche il piccolo riccardino fuffolo al minuto 59!
Se c'era qualcosa da cogliere in questo film, sicuramente non mi è arrivato, mi è sembrato tutto sconclusionato, a parte i primi 20 minuti (che però sono brutti lo stesso)
Aggiungiamoci il fatto che non riesco a distinguere bene i personaggi dei film giapponesi e il gioco è fatto.
Mezzo voto in più perchè ho apprezzato 2 piccole cose (per un totale di non più di 40 secondi di film).

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Ultima risposta 11/10/2010 18.18.58
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Someone  @  01/10/2010 10:20:45
   4 / 10
Insipido! Uno dei film più insulsi che mi sia capitato di vedere. Un distillato di lungaggini e noia. Lentezza esasperante.

Bocciato

poltiglia  @  27/09/2010 13:40:00
   1 / 10
osceno!!! di una noia incredibile!!!

-ataren-  @  24/09/2010 13:05:50
   8½ / 10
Capolavoro del J-horror! Profonda riflessione sulla solitudine e i rapporti umani. Stupenda colonna sonora e un finale da brividi.

dibinho  @  22/08/2010 14:11:27
   5 / 10
Anche questo film giapponese non riesco ad apprezzarlo, deludente
abbastanza lento, non fa paura, pochi colpi di scena, ho notato la difficoltà nel riconoscere i personaggi e non è la prima volta che mi capita coi film giappo..
Penso che mollerò il colpo e i film horror giappo ne vedrò ben pochi in futuro..

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Ultima risposta 22/08/2010 16.17.08
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76eric  @  11/08/2010 22:46:02
   9 / 10
Ne avevo sentito molto parlare, ed è un film che ha soddisfatto in pieno le mie aspettative. Fra i migliori 10 horror della decade appena trascorsa di una mia ipotetica classifica. Opera top questa di Kurosawa.
Quasi 2 ore di un film che parla di fantasmi, di solitudine, molta solitudine (oltre alla storia, sono poche anche dal punto di vista visivo, le sequenze che contano più di 2 persone), di una visione assai negativa e pessimista di ciò che succede dopo la vita e di apocalisse, un futuro in cui i pochi superstiti devono cercare comunque, nonostante tutto , l'amore, la felicità, lo stare insieme. Singolare ed anche molto originale il fatto che in questa vicenda apocalittica per l' appunto, la tecnologia abbia un ruolo fondamentale, come "male" determinante.
Il film comincia nel modo in cui finisce (meravigliosa e suggestiva quell'inquadratura dall'alto della nave dei superstiti nell'immensità del mare) ed il bravo regista racconta intervallandole, due storie inquietanti che succedono in una Tokyo desolata, e che alla fine si incroceranno con l'incontro dei due superstiti. Superstiti?
Kurosawa lascia alcuni punti in sospeso sul perchè, non dà spiegazioni sul disastro, sulla catastrofe, non generalizza, si concentra solamente sulle due vicende singolari ed in alcuni momenti "spinge sull' acceleratore", per mettere in scena l' orrore, la paura, senza versare una benchè minima goccia di sangue.
Una sequenza ( che verrà in seguito riproposta una seconda volta sempre ottimamente ma non così efficacemente) poi è formidabile, è spavento al 100%, puro HORROR semplice e basilare, senza bisogno di effetti o di facce paurose. Non parlo solamente del momento clou, ma parlo anche di ciò che succede prima, di come viene preparato il tutto. Grande merito a ciò va dato al fenomenale effetto sonoro, che a me ha ricordato alcuni momenti di Suspiria ( Flavio Bucci con il pastore tedesco) ed Inferno (Rose nella parte in disuso dell'inquietante Palazzo) [Dario, 'ndo c***o sei finito?] o anche la fredda vendetta de "Lo straniero senza nome".
Ottime anche alcuni piccoli particolari , che indicano la meticolosità con la quale il regista ha operato; e mi riferisco ai rumori stile "interferenza di immagini" e a quell'Help me che bisbigliato in giapponese fa il suo notevolissimo effetto, ma anche ad altro.
( Guardatevelo soli ed al buio con tanto di cuffie per l'effetto isolamento).
Gli attori se la cavano egregiamente, anche se in alcuni casi i loro comportamenti non arrivi proprio a capirli, e mi riferisco anche e soprattutto alla bellissima Harue (che bbbona), che in primis sembrerebbe avere le redini e poi va fuori completamente di senno.
Ottima la fotografia, luoghi lugubri, sporchi e paurosi, suggestivi pure quelli della metropoli desolata e qualche ammiccamento alla computer-grafica ( data anche dal maggior budget a disposizione).
Questo è Kairo-Pulse, una pellicola che è più complessa del Ringu di Nakata e che non ha niente da invidiargli. Un must.
So che gli americani hanno fatto un remake, che non voglio assolutamente guardare. Lo consiglio vivamente, se sapessi dell'esistenza del DVD in italiano lo comprerei. Assolutamente.

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Ultima risposta 27/08/2010 12.30.26
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amsterdam  @  10/08/2010 11:41:01
   10 / 10
Un altro capolavoro del genere. Immeritata la media bassa, questo film oltre ai momenti di terrore e al angoscia opprimene (che regna sovrana in questo film), ha un chè di assurdo che lascia davvero basiti, specialmente nel finale.

Questo film è da vedere e rivedere; se come me, avete visto prima il remake, non lasciatevi sviare!!! L'originale è un capolavoro!!!

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Dosto  @  09/08/2010 23:13:22
   8½ / 10
Non capisco la media così bassa del film... sicuramente chi si aspetta una semplice storia di fantasmi deve rivolgersi ad altre pellicole ma chi vuole vedere un gran film qui troverà ciò che cerca... i momenti di tensione ci sono e alcuni sono veramente forti... il cast recita decentemente... ma il punto forte di questo film è il messaggio che vuole far passare che arriva così diretto e con una tale carica d'angoscia da lasciare basiti... Kurosawa mi aveva fatto pensare ma non convinto pienamente con cure ma con pulse mi ha colpito molto... sarà per la sua visione della vita molto simile alla mia ma, per me, è veramente un gran regista!

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Ultima risposta 27/08/2010 00.11.46
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topsecret  @  17/04/2010 18:05:54
   6½ / 10
Ho visto prima il suo remake americano ed anche se non mi ero annoiato, non mi aveva convinto totalmente.
Questo invece mi ha coinvolto in maniera più soddisfacente, l'atmosfera di tensione ricreata risulta abbastanza inquietante e ricca di pathos.
Bene anche il cast.
A mio parere merita un voto più che sufficiente.

YourBestEnemy  @  24/03/2010 00:34:24
   1 / 10
Ho provato più volte a guardarlo, e tutte quante lo volte mi sono addormentata. Troppo noioso!

faluggi  @  24/03/2010 00:31:31
   1 / 10
Mi spiace dirlo ma questo j-horror fa veramente ******....mi ha fatto scendere il latte

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Ultima risposta 31/03/2010 08.55.26
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Invia una mail all'autore del commento DarrenStevens  @  10/09/2009 09:26:26
   5½ / 10
Questo film ti manda in depressione dall'inizio alla fine. Atmosfere cupe, cielo grigio, tristezza ovunque. Consigliato a chi vuole deprimersi. Molto meglio il remake, la versione giapponese si rende noiosa e lenta, anche se c'è qualcosa di interessante.

camifilm  @  20/08/2009 15:52:18
   5½ / 10
Le atmosfere ci sono e sono ben realizzate, cupe.
I personaggi però sono poco distinguibili, nei nomi e nella fisionomia.
Nel corso delle scene si è spesso intenti a cercare di riconoscere il personaggio.
Magari è un problema anche al contrario, con i film occidentali per gli orientali.
Però qui si fatica parecchio a distinguere i personaggi.
Consiglierei in futuro alle produzioni orientali, che portano il prodotto in occidente, di dare maggiore caratterizzazione ai personaggi, nel vestire, nel trucco, nella fisionomia.

Non ci sono molti colpi di scena, e non fa paura, ma mette solo angoscia... forse anche per la lentezza dello sviluppo e mediocrità di alcune interpretazioni.
Consigliato si/no

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Ultima risposta 11/02/2011 22.42.28
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Tom24  @  29/04/2009 23:08:38
   7½ / 10
L'horror intelligente. Kurosawa regista top del genere, anche se ho preferito altre sue opere a cominciare da Cure e Charisma.

VikCrow  @  06/03/2009 01:53:44
   3½ / 10
Kurosawa stavolta non mi convince (il che capita spesso...). E pensare che è lo stesso regista del magnifico ed imaginifico "Cure"...

sweetyy  @  18/02/2009 19:47:27
   3 / 10
Mi piacciono i film giapponesi e spesso li preferisco alle americanate ma questo Pulse non mi è piaciuto affatto, nulla a che vedere con quel quasi capolavoro di Cure.

Ciaby  @  23/12/2008 19:19:20
   10 / 10
la morte è un'isolamento eterno

uno dei capolavori assoluti del cinema!

ide84  @  09/12/2008 23:04:57
   2 / 10
Non ci sono riuscito..davvero, ci ho provato ma non son riuscito a guardarlo tutto. Stavo crollando, è il primo film che mi capita una cosa del genere..pallosissimo! E lo scrive uno che è riuscito a guardare tutto THE MACHINE GIRL e se l'avete visto capite cosa intendo. Molto meglio SHUTTER credetemi. Poi io non capisco, sti orientali sembrano tutti identici e dai nomi non si riesce a distinguerli perchè non si riesce a ricordarli..è più piacevole schiacciare i maroni in un cassetto che sorbirsi questo polpettone da 2 ore. Ridammi il tempo che ho perso idiota di un Orosaiwa!

mainoz  @  26/10/2008 09:52:14
   4½ / 10
l'unica cosa che riesce a trasmettere questo film è un senso di tristezza e malessere a causa dell'atmosfera cupa, per il resto la trama è inconsistente, la tensione è poca e gli attori incommentabili

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Aztek  @  03/06/2008 16:51:08
   7 / 10
E' inutile ripetere ciò che è stato già scritto in maniera esauriente dagli altri utenti qui sotto.
Kurosawa ha fatto un discreto lavoro collegando il genere horror con una tematica attuale "la solitudine".
Ho riscontrato due pecche durante la visione: non mi ha colpito molto il profilo horror del film, cioè, speravo in una maggiore suspance nelle scene più inquietanti....e seconda cosa, forse il film è stato eccessivamente allungato, mezz'ora in meno lo avrebbe reso più godibile.

dido the best  @  22/05/2008 18:31:47
   8 / 10
gran bel film apocalittico basato anche sulla psicologia delle persone.
davvero inquietante nonostane non si veda una goccia di sangue... ma i volti impalliditi e i sussurri nel buio, fanno piu paura di qualsiasi altro smembramento in piena luce.
consigliato.
P.S. ora ho paura di usare internet xD

phemt  @  12/05/2008 14:30:14
   8 / 10
Kioshi Kurosawa è un regista di grandissimo livello e lo dimostra anche in questo Kairo – Pulse j-horror che a conti fatti è molto di più di un semplice j-horror ma bensì un piccolo grande capolavoro di una tristezza e di un pessimismo cosmico davvero di grandissimo effetto…
La solitudine è il punto focale del film che finisce (come Suicide Club di Sono) anche per essere un’analisi alla società giapponese così tecnologicamente avanzata ma colma di problemi… Anche perché la critica tecnologica è solo uno dei tasselli di un film di grande livello, la tecnologia (la rete) finisce per essere solo il mezzo con cui proliferano le sparizioni ma non la causa che va invece ricercata proprio nella solitudine…
Kurosawa dirige molto bene aiutato da una fotografia molto evocativa e da una storia interessante… Ci infila dentro un paio di trovate notevoli (il modo in cui le persone si dissolvono attraverso i muri in una macchia nera e i movimenti in slow motion degli spettri su tutti) ma quello che incanta è la trattazione del tema fatta con intelligenza e originalità (ribadisco, questo film ha poco a che vedere con la grande maggioranza dei j-horror, qui si fa sul serio e il film non è solo una successione di spaventi fini a se stessi come spesso capita)…
Il finale apocalittico e post-atomico è poi di una bellezza raggelante, una città vuota fotografata in maniera sublime e una flebile via di fuga che però sembra destinata al nulla…

Posso per certi versi capire alcuni voti bassi: Kurosawa semplicemente non è un regista per tutti… Il ritmo lento e avviluppante può annoiare un certo tipo di pubblico più portato per un diverso tipo di cinema, così come il voler sempre mantenere punti oscuri nella narrazione può spaventare e infastidire qualcuno che pretende linearità o spiegazioni didascaliche… Certo non riuscire a capire la bellezza estrema di un tale film d’autore mi lascia un po’ interdetto, ma il mondo è bello perché è vario e perché ognuno ha i suoi gusti… Infatti il cinema di Kurosawa è fatto principalmente di sensazioni e di atmosfera, ci sono persone a cui comunica tanto, altre a cui comunica poco…
Il cinema di Kurosawa è fatto di carrellate e di giochi luce/ombre, è fatto da un ritmo lento che ti attanaglia e ti lascia con il fiato sospeso ad aspettare quella botta di volume che non arriverà e che non permetterà quindi di liberare in un attimo tutta la tensione accumulata durante il film…
Infatti Kurosawa andrebbe visto soprattutto dai nuovi registi: è sbalorditivo come riesca a fare un horror pieno di tensione ed inquietitudine senza abusare dell’accoppiata apparizione improvvisa/sbalzo di volume tanto cara soprattutto ai registi horror mainstream…
E andrebbe visto anche e specialmente da quelli che son convinti che gli horror asiatici debbano sempre pagare dazio al cliché “bambina abbandonata con capelli lunghi e neri in cerca di vendetta”…

Kairo non avrà la tecnica registica stupefacente di Cure ma affascina, intriga e convince malgrado un cast di basso livello e qualche calo qua e là…

P.S. Non dovrei farmi del male da solo ma quasi quasi mi viene una mezza voglia di vedere cosa hanno tirato fuori Sonzero e Craven con il remake…

4 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2009 18.58.57
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rapture  @  16/12/2007 15:23:10
   7½ / 10
Concordo con chi afferma che il messaggio è fin troppo esplicito, talvolta è superfluo entrare troppo nel dettaglio, il resto viene da sé. E' un gran buon film, sarebbe stato migliore se fosse durato una mezzora in meno.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  20/10/2007 00:26:10
   8½ / 10
la solitudine è una condizione umana universale.l'incomunicabilità,l'alienazione sono i temi predominanti in questo film,triste certo,ma profondo e affascinante. l'infelicità è la consapevolezza della propria solitudine e dell'accettazione che questa condizione possa essere eterna. infatti l'aldilà viene proposto sotto una prospettiva cupa,non certo allegra. l'amarezza della propria destinazione oltre la vita indica un abbandono delle proprie speranze e dell'interesse a vivere,così ci mostra il film.pochi baluardi cercano comunque di raccogliere qualcosa di buono nel tempo che hanno ancora da trascorrere e questo è l'ultimo messaggio di questo film. qualche dialogo un pò sottotono e un ritmo non molto sostenuto non scalfiscono il valore di quest'opera certamente inusuale e, ben oltre il pessimismo esplicito, umana.

gei§t  @  22/06/2007 01:09:42
   7 / 10
Differente dai numerosi horror giapponesi molto simili fra loro; questa volta ci si introduce in un analis filosofica sopra la condizione del fantasma e allo stesso tempo su quella dell'essere umano. La solitudine è il male che consuma tanto l'uomo quanto il fantasma.
C'è differenza fra il "prima" e il "dopo" la morte? Sembrerebbe di no.
L'unica differenza è che la morte è eterna e questo implica una solitudine eterna... probabilmente è questo il motico per cui questi spettri sono cosi infuriati.
Internet e i computer sono il simbolo della solitudine umana, un mezzo che riesce a connettere milioni di persone fraloro che però in realtà sono sole, nella loro stanza di fornte a uno schermo... come dei fantasmi. Ed è proprio il computer e la rete il mezzo usato dagli spettri per diffondersi come un cancro.
Alla fine ci si domanda ma vale la pena resistere e cercare di sfuggire alla morte se in vita ci aspetta solo la solitudine? Molti rispondono di no e si suicidano, altri, pochi, tentano di andare "il più lontano possibile", il più lontano possibile da cosa poi?

benzo24  @  12/04/2007 18:46:09
   6½ / 10
film tristissimo e apocalittico, mi ha ricordato per tematiche il primo cronenberg. la regia non è eccezionale, ma il film è comunque un piccolo gioiello...certo fosse stato un poco più corto e i dialoghi fossero stati migliori.....

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/01/2008 23.35.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  11/03/2007 16:39:45
   8 / 10
Il regista nipponico costruisce una riflessione sulla morte evitando l'effettaccio per puntare sull'angoscia del quotidiano.Niente mostri,castelli,squartamenti,nessun stereotipo da cavalcare o al cui inspirarsi,ma un'ambientazione contemporanea in cui il panico deriva da situazioni comuni e all'apparenza innocue.Particolarmente curata la composizione di ogni inquadratura con ottimi ed efficaci effetti sonori(molti i rumori,distorti e amplificati per disturbare la percezione del reale).Magnifico...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  27/12/2006 11:03:16
   8 / 10
il trionfo del pessimismo cosmico.
kurosawa è un gran poeta dell'incomunicabilità e dell'alienazione, ed è secondo me capace di un climax di tensione che pochi altri, e più blasonati, registi di horror possono vantare.
i fantasmi altro non sono che la metafora della gioventù di tokyo e, più in generale, degli abitanti della metropoli. avvolti da una moltitudine di persone ma inesorabilmente soli, confinati in loro stessi.
una pecca per me è l'eccessiva esplicitazione del messaggio della solitudine, che sarebbe tranquilamente arrivato anche senza piazzarlo in ogni dialogo possibile.
fra i migliori di kurosawa e del j-horror.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  24/11/2006 19:06:26
   7 / 10
Nonostante sia un pò confusionario con un sceneggiatura discretamente contorta il film è affascinante, visionario, esteticamente dark e talvolta con una fotografia pittorica inquietante, dialoghi minimali e l'interazione dei personaggi è molto cerebrale tipico del cinema orientale...... cmq lo apprezzaranno gli amanti del filone.

SmimuMaker  @  18/11/2006 12:33:15
   7½ / 10
Bello come film, però ci sono alcune cose che non ho prorpio capito.
A che serviva il nastro adesivo rosso?
Perchè alcune persone spariscono, mentre altre lasciano il loro scheletro ammuffito?
E soprattutto non ho capito il finale..
Se qualcuno è così gentile da spiegarmelo..
cmq da vedere se si è fan dei film horror orientali.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/11/2006 16:08:55
   7 / 10
"Pulse" mi ha colpito per le sue atmosfere opprimenti e la sua fantastica fotografia. E' un film che parla di solitudine, paranoico, molto pessimista, che possiamo inquadrare si all'interno del tipico genere nipponico delle ghost horror, ma che con i film alla Nakata tipo "The ring" ha in realtà poco a che vedere.
Possiamo invece scorgere qualche atmosfera alla Cronenberg (Videodrome specie), qualche sequenza allucinata alla Lynch e una mezz'ora finale alla Romero.
E' indubbiamente un film riuscito, merito dell'alta classe registica di Kurosawa, anche se è forse troppo lungo. E' troppo complesso e contorto nel suo sviluppo, e ha dei dialoghi spesso banalotti. Ma per questo probabilmente dobbiamo prendercela con l'imbarazzante doppiaggio italiano. A dire il vero non c'è altra scelta visto che l'edizione italiana non è fornita dell'audio originale, cosa davvero incomprensibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  26/10/2006 11:03:19
   7 / 10
Kairo è un film molto particolare,è un horror che si discosta non solo dai consueti canoni occidentali del genere ma anche da quelli tipici degli horror nipponici tipo “the Ring” o “Dark water”.
Ci troviamo di fronte ad un prodotto che non lesina suspense ed apparizioni spettrali ma si discosta per la messa in scena sicuramente molto elegante a dimostrazione delle notevoli capacita’ tecniche di Kurosawa…il regista ci immerge in un mondo che la tecnologia ha portato sull’orlo del baratro,dove questa regna sovrana causando un sempre maggior distacco tra gli esseri umani,ormai rassegnati a vivere in solitudine,incapaci di coltivare amicizie e rapporti sentimentali,costretti a trascinarsi tra stanze ed edifici fatiscenti simbolo di un mondo che viaggia inevitabilmente verso la fine.
Dietro quindi ad un apparente ghost-story troviamo un messaggio di fondo ben definito,non ci imbattiamo piu’ in ragazzine vendicative o fantasmi assetati di vendetta ma in entita’ ,spettri,che aspirano a trascinare nel loro mondo i vivi per renderli partecipi a loro volta della solitudine che provano,confermata dalle continue richieste d’aiuto…
Il film non è sempre perfetto,a tratti la sceneggiatura è farraginosa,il ritmo è piuttosto basso per tutta la durata del film,i dialoghi non sono sempre brillanti…va ammesso pero’ che le apparizioni degli spettri realizzate in slow-motion non sono niente male,la regia è davvero notevole,abile a giocare con le zone d’ombra ,le location sono davvero angoscianti,ed il sonoro aiuta nell’accrescimento della suspense.
Una pellicola interessante che si discosta parecchio dal modo di fare ed intendere cinema in occidente.
Quest’estate è uscito il remake americano a quanto pare molto scadente con il titolo “Pulse”.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  21/10/2006 12:17:39
   2 / 10
Anche se non mi piace il cinema horror giapponese, penso proprio che su questo film il giudizio sia abbastanza condiviso. Innanzitutto non è un horror,nemmeno lontanamente, non c'è nessuna scena che possa dare un minimo di sussulto e quindi vi sconsiglio la visione se cercate quel tipo di emozioni. Queste sequenze lunghissime su ombre e donne che camminano lente a capo inclinato non fanno paura,non fanno riflettere,e nemmeno ridere,sono solo esperimenti stilistici fini a se stessi che probabilmente piacciono molto agli orientali,ma non ne sono poi così sicuro.
La scelta degli interpreti è patetica e pur non conoscendo le tecniche di casting a Tokio sono sicuro che l'offerta sia ben migliore di quella utilizzata per Kairo.
Dialoghi che superano la soglia dello sbadiglio e trama inesistente.La pretesa di scrivere una sottotrama spiritual-filosofica sull'aldilà è veramente ingenua soprattutto perchè portata avanti dai 2 protagonisti che appaiono due veri idioti alle prese con ragionamenti elementari.
Insomma come è stato detto più sotto da Tempesta ,evitate tranquillamente di noleggiarlo,fate qualunque altra cosa.

Living Dead  @  18/10/2006 17:33:31
   9 / 10
E finalmente è arrivato!
Beh che dire, decisamente bello!
Kairo (Pulse) ricalca su certi aspetti i tipici J-Horror, quindi sequenze lunghe, pochissimi stacchi etc..
Ma al tempo stesso è diverso. Non è un semplice film horror, non si limita solo a spaventare, ma ci fa anche riflettere. Su tutti il tema della solitudine, dell'isolamento, sulla paura di restare soli.
Affascinante la regia. Alcune trovate sono sorprendenti (basti pensare alla sequenza da brividi nel sotto scala), stanze buie, angoli oscuri, fanno crescere la tensione senza mai far prendere colpi al cuore grazie al volume "a palla" (inutile sottolineare il fatto che non c'è 1 goccia di sangue).
Senza ombra di dubbio tra i migliori nel suo genere.
Potrà non piacere a tutti (ma dare 1 mi sembra davvero eccessivo), ma è senza dubbio da vedere per quelli ai quali piace questo genere e chi voglia provare qualcosa di diverso.

Hartigan81  @  12/09/2006 10:09:16
   5 / 10
SAI COS'è CHE LASCIA TROPPE COSE PER STRADA SENZA SPIEGARLE...DA SOLO COSI SECONDO ME ARRIVA AD UN 5 STIRACCHIATO VISTO APPENA DOPO AVER VISTO QUELLO AMERICANO FORSE AL 6 CI ARRIVA..DICIAMO CHE 2 FILM SI COMPLETANO..ANGOSCIOSO E INQUIETANTE QUESTO PIU SPETTACOLARE E CHIARO QUELLO AMERICANO....

Paoletudo  @  22/08/2006 22:49:17
   9 / 10
Film bellissimo, raffinato. Un film che non smette di far pensare e riflettere per tutta la sua durata: ci si interroga insieme ai protagonisti sul senso dell'alienazione e della solitudine. Apocalittico e visionario, da vedere...

p.s.
rispetto ogni opinione, sicuramente NON è un horror adatto a chi aspetta solo sgozzamenti e massacri vari, pero' mettere un voto come quello precedente ( UNO?) non è sinonimo di critica costruttiva...peccato.

26 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2006 21.50.27
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  19/08/2006 01:32:38
   1 / 10
RISPARMIATEVELO, VE LO DICO CON TUTTO IL CUORE!!!!

8 risposte al commento
Ultima risposta 01/08/2009 18.06.06
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