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E' l'ultimo degli otto film girati insieme dalla coppia Gable - Crawford ed è forse uno dei più perdibili. Per quanto i due divi siano ormai più che affiatati la storia offre pochi spunti d'interesse, risultando un'avventura vecchio stampo ricca di inserti cristologici ( portati in scena per bocca del "santone" Cambreau ) fin troppo insistenti. Defilato ed impagabile come in altre decine di film simili il buon Peter Lorre.
Strano equipaggio, come recita il titolo originale, ma anche strano film. Girato da Borzage in un periodo di forte crisi mistica, "L'isola del diavolo" paga eccessivamente la pesantezza delle influenze bibliche nel soggetto, rendendolo non solo a tratti assai goffo e datato. Questo è sicuramente un aspetto audace del film, anche per l'epoca, ma ciò che paradossalmente colpisce ancora di più oggi è una spregiudicatezza sessuale nei gesti e nei dialoghi che non ci si aspetterebbe da un film del 1940. Oltre alla sessualità esplicità sprigionata da due divi di consolidato affiatamento come Gable e Crawford, alla loro ottava e ultima sortita cinematografica insieme, non passa in sordina il viscido traditore interpretato da Peter Lorre, dalla chiara insinuazione omosessuale: davanti alla vetrina di un negozio che espone un vestito da donna, Crawford esclama "Forse interessa più a te che a me", mentre per difendersi dalle accuse finali di Gable, gli confessa rapito: "Io non ti avrei mai tradito!". Al di là di questi insostituibili motivi di interesse, che rendono il film assolutamente imperdibile, rimane un discreto prodotto d'evasione che la componente cristologica nel personaggio di Ian Hunter, sorta di mentore e deus ex machina dell'intera impresa, sposta eccessivamente in territori fin troppo autoriali. Grandiosi Gable e la Crawford, lui con una presenza scenica unica, lei energica e fiera ma anche volgare e rassegnata. Decisamente bizzarro.
Abbastanza buono, anche se l'immenso Borzage ha fatto sicuramente di meglio... una jail-story imbastita con tanto di immancabile love-story, la vena canagliesca di Gable e la sensualità deviante (tutt'altro che bella) di Joan Crawford... il migliore del lotto invece è proprio Peter Lorre