Dopo la morte della moglie, Otto, un sessantenne scorbutico e cocciuto, è costretto a lasciare il lavoro che ha svolto per quasi quarant'anni e per questo comincia a pensare di farla finita. Ogni suo tentativo di uccidersi, però, viene sventato o mandato a monte dalle intromissioni dei suoi nuovi vicini, esuberanti e chiassosi, con cui poco per volta finisce per fare amicizia.
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Film insulso,con tematiche trite e ritrite.Personaggi retorici e stereotipati.tom hanks fa quello che puo' ma non basta.Mezzo voto in piu' per lui.Senno' sarebbe un 4
È rimasto da solo con l'ultimo amico. Il quartiere è ormai in preda all'agenzia immobiliare. Un quartiere spoglio di emozioni, case identiche, cancello d'ingresso, non si vedono negozi o attività che lo ravvivino. È così che si sente Otto mentre cerca in ogni modo di raggiungere nel nuovo mondo la moglie defunta, unico amore della sua vita. Ad ogni tentativo un segnale. C'è ancora da fare Otto. Arrivano nuovi vicini c'è bisogno di aiutare, l'esperienza del vecchio burbero può dare ancora vita.
"ti ho salvato sa una Volkswagen" super battuta
Ottimo film non buonista. Avrei gradito vedere una presa di posizione più mediaticamente forte nei confronti del sistema, quindi resta un film bello da vedere, con un buon cast, qualche effetto scenico e un bel messaggio.
Assurdo il titolo in italiano che non comprendo, ma in Italia il titolo originale non avrebbe attirato attenzione.
Una Perla rara. Film triste, ma pieno di buoni sentimenti, che riempie il cuore e racconta una storia che, seppur scontata, colpisce, fa riflettere e commuove, ma con il sorriso. Apprezzato tantissimo
Tom Hanks straordinario in questa interpretazione, forse una delle sue migliori...già la sua bravura merita la visone. Il film tratta temi profondi, sentimenti, affetti, amicizia... ma é amarissimo ed in diversi passaggi scivola secondo me nell'eccessivo sentimentalismo melodrammatico e volutamente strappalacrime. Trascinata troppo per le lunghe la parte centrale, poteva durare mezz'ora in meno senza compromettere particolarmente la trama (abbastanza ovvia e intuibile da un certo punto in poi...)
Una pellicola d'altri tempi, ironica eppure dolorosissima, un cielo nerissimo che si fa crivellare dagli imprevisti della bontà umana. Il nome del protagonista (il sempre immenso Hanks) Otto, si legge andando avanti e si legge tornando indietro. A un certo punto ognuno di noi sceglie quale direzione prendere.
Remake americano di MR. OVE. Vale lo stesso discorso fatto con l'originale: storia prevedibile ma ampiamente gradevole, impreziosita dalla performance di Tom Hans, ben coadiuvato dal resto del cast, che esalta un personaggio umanamente ordinario ma che rimane impresso nei cuori di chi gli è stato accanto. Sentimenti in grande quantità, forse un po' enfatico in alcune dinamiche.
I coniugi Hanks producono un film buonista, consolatorio e piacione confezionato in modo smaccatamente ruffiano, manipolativo e strappalacrime. Comunque la sindrome del sopravvissuto com'idea di base lo differenzia d'apparenti analogie con "Gran Torino" (Eastwood 2008), "Qualcosa è cambiato" (Brooks 1997), ecc. https://quinlan.it/2023/02/15/non-cosi-vicino/
E' importante mantenere vivo il ricordo della persona a cui hai tenuto più di ogni altra cosa, soprattutto quando tale persona viene a mancare. E' comprensibile e condivisibile. Lo è meno quando ormai c'è solo il ricordo della persona e non ci sia più la capacità di andare avanti e rinunciare alla vita. Il ricordo diventa quasi un avvertimento per Otto, intento a tentare più volte il suicidio, ma c'è sempre l'imprevisto che gli impedisce di farla finita. Sembra un avvertimento del destino. Hanks è bravissimo in ruoli di questo tipo, anzi dire l'ideale. Un uomo comune, incattivito dalla scomparsa della moglie e burbero con gli altri che riesce a trovare nuovi stimoli dopo la conoscenza con la vicina di casa e la sua famiglia. Affidandosi ad un attore di tale calibro è difficile sbagliare il film perchè Hanks è bravissimo, insieme ad un paio di comprimari che riescono ad essere meglio definiti a scapito di altri che sono troppo abbozzati. La storia procede in maniera lineare nella sua narrazione non originale, però solida abbastanza per portare a casa un risultato dignitoso.
Si piange a dirotto per due ore singhiozzando. Non esagero, uno dei film più tristi della storia del cinema (Philadelphia in confronto è l'Esorciccio) Film affatto ottimista, positivo e con il lume della speranza. Cupissimo, ansioso.Non si sorride (e parlo di sorridere) neanche per un millesimo di secondo in 126'. E poi troppe, davvero troppe citazione al (nettamente superiore) e molto simile "Gran Torino". E poi davvero troppo, troppo lungo.Inutilissima e leziosa la parte sulle lezioni di guida per non parlare dell'irritante digressione sul transgender che il protagonista adotta. Un peccato perché la prima parte con i ricordi della moglie sono meravigliosi e straziante.Ma, ribadisco, troppo lungo e troppo amaro. Si esce dal cinema distrutti. Meglio di film che non lasciano nulla eh ma davvero la piacevolezza, il sapore dolce di aver visto un capolavoro in questo caso non c'è
Abbastanza "zuccherato" e discretamente scontato, ma tanta è anche la profondità e la bellezza di sentimenti che si riesce a scorgere... e quanto è bravo Tom Hanks!!