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Prevedibile ma efficace nel ricreare quell'atmosfera tensiva utile per una visione senza affanni. Non un capolavoro del genere ma prodotto dignitoso, sufficientemente valido.
Il film risente del basso budget e cerca di ovviarvi con la costruzione d'atmosfera e qualche jump scare discretamente assestato. Un po' troppo buio per i miei gusti, la scrittura poi è un po' approssimativa in qualche punto. Si lascia guardare anche se ho trovato evitabilissimi (in quanto, per me, fastidiosi) certi banali errori tecnici di montaggio: personaggi che al cambio dell'inquadratura sono in una posizione diversa rispetto a quella immediatamente precedente. Succede spessissimo, da far pensare che sia proprio un problema della troupe e del regista. Pazienza quando accade a esseri umani, ma quando accade al manichino, abbiamo un problema serio. Il manichino poi è forse l'elemento meno utile al film, non se ne capisce origine nè funzione, se ne poteva fare a meno. Film che si dimentica in fretta, vale una visione e poi ciao ciao.
Una pellicola che ho trovato abbastanza avvincente, anche per via della presenza dell' oggetto misterioso, che funge quasi da co-protagonista. Gli elementi del soprannaturale e chiaroveggenza rendono più interessante la trama base classica del giallo risolto che, però, si trasforma presto in un cold case
*******, siamo nel 2024 e ancora tocca sorbirci questi filmettini horror convenzionali infarciti di jump scare banali e trame piatte prive d'inventiva. Incommentabile la recitazione.
Mai e poi mai mi sarei aspettato di trovarmi davanti ad un Lucio Fulci in salsa irlandese, invece il regista Damian McCarthy dirige e scrive un qualcosa che tra superstizioni, misticismo, soprannaturale e pazzi da manicomio fa molto il filo a lavori allo stile del regista italiano. La singola location aiuta, una casa abbastanza torbida con contenere il male delle persone, ma quello che stupisce è l'uso della esper e del simulacro assassino ai fini della trama. L'ultimo frame è di un classico che stupisce e chiude ai titoli di coda di un film che va oltre le più buone aspettative.
Rispetto al precedente film Caveat che partiva da buone premesse ma che si perdeva strada facendo, Damian McCarthy corregge notevolmente il tiro facendo un passo avanti con Oddity, horror dalla buona costruzione d'atmosfera e con una trama che non è molto dissimile da un giallo classico. C'è un omicidio apparentemente risolto, ma la sorella della vittima, anche sensitiva, non crede alla versione ufficiale. Tramite questa inquietante scultura in legno mina le certezze della versione ufficiale. In un certo senso l'elemento sovrannaturale funge da detective per risolvere il caso. Un film solido che riesce ad incutere paura e visivamente molto curato. Da vedere.
Giocato tutto tra atmosfere, ambientazioni suggestive e bravura degli interpreti. Il film è un mix tra giallo/thriller/horror che riprende e rimescola idee già viste e riviste, dalla malattia mentale, al soprannaturale. Scorre via e si segue, ma non prende particolarmente, sembra di vedere un episodio allungato della serie "ai confini della realtà", soprattutto nel finale.
Mi ha abbastanza sorpreso, Mc Carthy riesce ad unire efficacemente il thriller con l'horror, impreziosendo il tutto con una sceneggiatura in apparenza semplice e facilmente intuibile ma che in realtà è piuttosto elaborata con tinte gialle e riferimenti al folklore,senza ovviamente farci mancare neanche elementi tipici delle ghost story,il tutto intriso da una buona dose di humor nero ( ovviamente). E la cosa sorprendente è che questi elementi vengono tutti gestiti correttamente. Bene l'atmosfera sinistra costruita dal regista,cast con le facce giuste ed ambientazione azzeccata. Pellicola molto atmosferica e tesa, dotata di una certa originalità,una bella ed insperata sorpresa ed una conferma del talento di questo regista irlandese.