Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un film sperimentale, di sovversione artistica, concettuale e dimostrativo come THE ANGELIC CONVERSATION non può essere considerato come un film normale. Tuttavia il minimalismo di Derek Jarman in questa sua "prova di linguaggio" non fa rimanere esattamente di stucco alla base: quando l'idea estetica nel film è una, bisogna dargli importanza. Inoltre, in molti punti le musiche sono spesso retoriche o semplicemente banali.
Storia d'amore industriale e disperata, simbolica e ipnotica contro una società che impedisce ogni sentimento, tradotta in uno stile visivo che racchiude anche nel minimo gesto l'apice della bellezza. E poi la colonna sonora è dei Coil! Cosa volete di più?
Jarman è un autore senza dubbio particolare, con tutti i pregi e i difetti che una tale definizione può comportare (e anche Blue sta li a testimoniarlo).
Molto poetico ed inquietante, il film vede un sussegguirsi di immagini varie, anche a tema amoroso, sottolineante dalla grande Judi Dench (la Q o la M di 0007, non ricordo bene) che legge sonetti Shakespiriani; l'atmosfera che si crea è veramente bellissima, struggente, difficile da rendere a parole (il film va visto e basta, insomma).
Non per mainstreamrs, certo, ma non l'ho trovato neanche così lento.
Basta avere un pò di disposizione, e tutto si apprezza.
Molto sinceramente, imho è tra le sue migliori opere, visto come sono personali e difficili le riletture di Caravaggio, Edoardo II, ecc..
Esperimento metacinematografico di immagine e poesia. Un film 100% Jarman e, dunque, solo per gli aficionados che hanno pazienza e disposizione. Romantico e struggente.
Non do mezzo voto solo perchè non si può. Il film più brutto che abbia mai visto , per adesso, anche se sarà difficile batterlo. Visto in classe durante l'ora di inglese al liceo. Ma come si può anche solo pensare di fare un film del genere???!!!