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World of tomorrow è un viaggio nel futuro tremendo e grottesco di una bambina con un suo clone. L'essenzailità dei disegni di Hertzfeld è pienamente compensata da una scrittura folgorante ed efficace permeata da un umorismo nero, elemento costante dei suoi corti, ma anche da una vena malinconica maggiore rispetto ad altri lavori che ho visto. Divertente ed angosciante allo stesso tempo.
Al solito un po' nostalgico è un po' stralunato Don Hertzfeldt col suo simpatico ma efficace tratto elementare questa volta mostra un futuro lontano circa due secoli. Un mondo colorato, in cui internet è diventato outnet. L'uomo può vivere all'interno della rete stessa generando e manipolando dati in maniera fisica. Protagonista la piccola Emily, portata avanti nel tempo dal clone di se stessa, una Emily quindi adulta, che le mostra brandelli di quel mondo così curioso e di ciò che potrebbe attenderla. Hertzfeldt mostra la grande speranza (o illusione) umana per eccellenza, quella di beffare la morte, parla di classi sociali e di amori che la distorsione del contatto fra simili ha modulato in emozioni altamente anomale. Nell'urgenza di avere ricordi, di suggere felicità dalla memoria, si propongono digressioni tra il malinconico e il bizzarro. Il David senza cervello e i robot spaventati dal decesso e per questa ragione in moto continuo sul suolo lunare, sono punti esclamativi di una narrazione sui generis, capace di introdurre elementi in apparenza discordanti, che invece dolcemente vengono inglobati dal racconto.