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STEVE MCQUEEN

STEVE MCQUEEN
Vero Nome: Terence Steve McQueen
Data di nascita: 24/03/1930
Luogo di nascita: Beech Grove - Indianapolis - Indiana - USA
Data di morte: 07/11/1980
Luogo di morte: Juarez - Messico
Altezza m 1,75

Ombroso, tenero, aggressivo, lunatico e diffidente, ha vissuto una vita 'spericolata', fino a quando un male incurabile gli ha rubato quella vita beffarda, così come un'infanzia difficile gli aveva rubato la gioventù spensierata.

Nato il 24 marzo del 1930 a Beech Grove, un sobborgo di Indianapolis nell'Indiana, Steve McQueen non ha mai conosciuto suo padre, di cui si sa solo il nome, Bill, un marinaio con un passato da aviatore acrobatico, amante del gioco d'azzardo e della bottiglia, che lo abbandonò sei mesi dopo la nascita.
Steve, dal canto suo si dimostra ribelle sin da bambino.
La madre non potendolo allevare, lo affida ad uno zio, proprietario di una fattoria a Slater, nel Missuri, dove Steve, trascorse l'infanzia e buona parte dell'adolescenza.
Dallo zio impara ad andare a caccia, e tale passione non lo abbandonerà più, per tutta la vita.
A dodici anni torna a Indianapolis, dalla madre, ma insoddisfatto della vita domestica, comincia a frequentare compagnie di strada e a vivere di espedienti e di piccola delinquenza.
A 14 anni, dopo innumerevoli fughe, si unisce ad un circo itinerante e raggiunge la California, ma il viaggio e breve: la madre e il suo nuovo marito, firmano un'ordinanza del tribunale che lo dichiara 'ragazzo irrecuperabile' e lo fanno internare al California Junior Boys Republic of Chino, un riformatorio governativo per ragazzi difficili, dove rimane per diciotto mesi.
Anni dopo istituirà un fondo premio di 20.000 dollari, una borsa di studio destinata allo studente più meritevole, denominata 'Steve McQueen Found'. Dall'83 l'Istituto ha assunto la denominazione di 'Steve McQueen Recreation Center'.

Uscito da quella che rimarrà l'esperienza più dolorosa e traumatica della sua vita, con i pochi soldi che la madre gli ha messo in tasca, sale su un bus e, nel 1946, arriva a New York, dove, nel frattempo la donna si era trasferita.
Ma la madre e il patrigno gli voltano le spalle e si rifiutano di accoglierlo in casa, e così Steve comincia la vita 'on the road', peregrinando da un posto all'altro, per le strade d'America.
Prima fa tappa a Los Angeles, dove fa il bullo di quartiere, poi torna a New York.

All'età di sedici anni si arruola nella marina mercantile e si imbarca su una nave cisterna, la 'SS Alpha'.
La vita di bordo però, non è appagante, e così dopo un po', abbandona la nave, attraccata a Cuba e attraverso la Repubblica Dominicana, rientra negli Stati Uniti.

Un giorno, mentre sta oziando al sole, su una spiaggia della Carolina del Sud, decide di partire volontario per il militare, e nell'aprile del 1947, un mese dopo aver compiuto diciassette anni si arruola nel corpo dei marins, militandovi per tre anni.
Ma gli inizi sono duri e lo spirito indipendente di Steve non riesce a sopportare la ferrea disciplina della vita militare, tanto che trascorrere più tempo in prigione, a pane ed acqua, che in servizio.
Un anno dopo, però, durante un'esercitazione di addestramento al Polo Nord, la nave ebbe un incidente, causato dall'urto contro un banco di sabbia, e molti marinai, sbalzati fuori dalla nave, trovarono la morte.
Rimasto incolume, Steve, incurante del pericolo, si tuffò nelle gelide acque del mar Artico e rischiando l'assideramento, riuscì a salvare la vita di cinque malcapitati compagni.
Per questo gesto di valore, Steve venne scelto per entrare a far parte della scorta d'onore allo yacht del Presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman.

Nel 1950 si congeda e torna sulla strada, a fare la vita di sempre: lavora in un campo petrolifero in Texas, poi va in Canada dove fa il boscaiolo, poi torna a New York e affitta, per 19 dollari al mese, un appartamento al Greenwich Village.
Per mantenersi fa i più disparati mestieri come, fattorino per un deposito di televisori, commesso per un negozio di scarpe, tassista e quant'altro.

Soltanto nel 1951, spinto dall'allora fidanzata, Neile Adams, un'artista di discreto successo a Bradway, si convince a tentare la carriera d'attore, e si iscrive alla "Neighborhood Playhouse", che frequenta assiduamente per due anni.
Per pagarsi la retta, piuttosto salata, guida fino alle tre di notte un furgone postale, eppure, nonostante la stanchezza, puntuale, ogni mattina è in classe a studiare recitazione, con Huta Hagen e Herbert Berghof.
Lasciata la scuola, dopo aver ottenuto un ruolo in una produzione teatrale yiddish, nel 55 entra nel prestigioso Actor's Studio di Lee Strasberg, a New York, dopo aver superato a pieni voti il provino d'ingresso, unico, assieme a Martin Landau, su 2000 candidati che si presentarono.

Alterna allo studio della recitazione, l'altra sua grande passione, le corse motociclistiche, alle quali partecipa nei fine settimana, aggiudicandosi anche diverse coppe.
Lo stesso anno arriva il colpo di fortuna che gli cambia la vita: viene chiamato a sostituire Ben Gazzara, nel dramma 'Un cappello pieno di pioggia', di Michael V. Gazzo, messo in scena a Broadway.

L'anno successivo a San Clemente, in California, Neile Adams diventa la sua prima moglie.
Il matrimonio dura quindici anni, nascono due figli: Chad e Terry Leslie, e si conclude col divorzio nel 1971.

Dopo il matrimonio, Steve si trasferisce con la moglie a Los Angeles, e subito viene scritturato da Robert Wise per la piccola parte di Fidel nel film "LASSU' QUALCUNO MI AMA", biografia romanzata del pugile, campione mondiale dei pesi medi, Rocky Graziano, a fianco dei più noti PAUL NEWMAN e Anna Maria Pierangeli, che rappresenta il suo debutto sul grande schermo.
Accumula così esperienza e comincia a farsi conoscere con pellicole a basso costo, come: "BLOB - FLUIDO MORTALE", "AUTOPSIA DI UN GANGSTER" e "GLI OCCHI DEL TESTIMONE".

Ma è la televisione a trasformarlo in una stella, quando, nel 1958 impersona Josh Randall, nella serie TV "Wanted: Dead or Alive".
Molti registi lo considerano insopportabile, un attore bravo, dal carisma eccezionale, ma incontrollabile e difficile da dirigere.
Ma Steve, forte di questo successo, non impiega molto a diventare l'idolo di generazioni di giovani, e a far infatuare di se, le donne di mezzo mondo.

Lo stile recitativo, intenso e brillante, ma anche puntuale e coinvolgente, gli occhi azzurri, incorniciati da un viso tenero e spudorato, la vita avventurosa e ribelle, fanno di lui uno degli artisti americani fra i più carismatici e anticonformisti, ma anche uno fra i più amati e idolatrati.
Le prime pellicole che lo consacrano star di spessore sono: il melodramma d'amore "SACRO E PROFANO", dove riceve gli apprezzamenti di Frank Sinatra; e soprattutto "I MAGNIFICI SETTE", entrambi di John Sturges, dove oscura la fama di Yul Brynner.
In quest'ultimo, remake in chiave western dell'intramontabile capolavoro di Akira Kurosawa 'I sette samurai', Steve è uno dei sette pistoleri che liberano dalle razzie di una banda di desperatos, gli abitanti di un villaggio messicano.
Il film, che ottenne un enorme successo internazionale, costituì un magnifico trampolino di lancio, o il consolidamento del successo, oltre che per McQueen, anche per tutti gli altri interpreti, da Yul Brynner a Charles Bronson a Eli Wallach.

Nel 1961 arriva il primo film da protagonista assoluto, e anche il primo ruolo brillante e spigliato, con la divertente commedia "PER FAVORE NON TOCCATE LE PALLINE", sulle disavventure di un ufficiale della marina americana, che usa il cervellone elettronico della sua nave per sbancare il Casinò di Venezia.
Nonostante il successo, rimarrà questa la sua unica pellicola "leggera" di McQueen, perchè, d'ora in poi, privileggerà solo ruoli dalla psicologia introspettiva, decisamente più complessi

Nel 1962 sono Philip Leacock e Don Siegel a dirigerlo rispettivamente in "AMANTE DI GUERRA", e "L'INFERNO E' PER GLI EROI", avvincente e teso film bellico su un episodio della seconda guerra mondiale, avvenuto subito dopo lo sbarco in Normandia.
La consacrazione del Gotha cinematografico arriva per McQueen nel 1963, con il film di John Sturges "LA GRANDE FUGA", con il ruolo del prigioniero nello Stalag 'Luft Nord', di un campo di concentramento nazista che, insieme ad un gruppo di commilitoni, progettano e tentano una fuga spettacolare, dalla quale in pochi si salveranno.
Di culto sono le sue imprese motociclistiche per sfuggire all'inseguimento e alla cattura, che rimarranno per sempre un classico esempio di spirito avventuroso.
Il personaggio di Virgil Hilts, 'The Cooler King', a metà tra l'eroe e lo scavezzacollo, caratterizzerà molti altri successi futuri, come quello, per esempio, del giovane sergente in "SOLDATO SOTTO LA PIOGGIA", che movimenta le giornate di un campo di addestramento, con traffici clandestini, non sempre leciti.

L'opinione dei critici si divide: il ragazzaccio odioso, che adora fare il pagliacio sul set, è visto come geniale, irresistibile e spaventosamente egocentrico, ma lavora al massimo della forma e costruisce alla perfezione le sue interpretazioni.

A "LA GRANDE FUGA" segue "STRANO INCONTRO", dove è Rocky Papasano, il trombettista dell'Est Side italiano di New York, che mette incinta la sua ragazza, ma non ha il coraggio di farla abortire.
In "CINCINNATI KID" è un magnifico giocatore di poker a New Orleans, che sfida, nella 'partita della sua vita', il miglior giocatore d'America; mentre in "NEVADA SMITH", incarna, con perfetta aderenza, il giovane meticcio il cui unico scopo è vivere per uccidere gli assassini che gli hanno sterminato la famiglia; un western non convenzianle, ispirato al protagonista del romanzo 'L'Uomo che non sapeva amare', di Harold Robbins.

Nel 1966 è l'eccezionale protagonista del film davventure belliche "QUELLI DELLA SAN PABLO", la storia di una missione religiosa sul fiume Yangtse in Cina, assediata dai nemici. Il ruolo del marinaio americano imbarcato sulla San Pablo, che accorre in loro aiuto, gli procura la prima nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.

Giovane, ribelle e arrabbiato, divenuto ormai un simbolo del cinema hollywoodiano, è protagonista di una serie di film, un paio di western e alcuni polizieschi di classe, entrati di diritto nella storia del cinema.
Comincia nel 68 con il giallo-rosa "IL CASO THOMAS CROWN", dove fa il ladro gentiluomo che prima seduce la detective che lo ha smascherato, poi la sfida a fermarlo; poi è la volta del thriller "BULLITT", da tutti considerato uno dei film migliori dell'attore, in cui dà vita al tormentato tenente di polizia che non riesce a proteggere un uomo che deve testimoniare contro la mafia.
Sono anni di grandi successi, ma anche di vita dissipata.

Nel 69 è protagonista di "BOON IL SACCHEGGIATORE", in cui è lo scanzonato scavezzacollo che attraversa mezza america, a bordo di un'auto gialla, per andare a raggiungere l'amata che lavora in un Casinò di Menphis. L'eccezionale e sentita performance gli procura un Golden Globe e la seconda nomination della sua carriera, al premio Oscar, come miglior attore protagonista.

Il 69 è anche l'anno in cui scampa per miracolo al massacro di Charles Manson, avvenuto la sera del 9 agosto a Cielo Drive, quando un gruppo di quattro appartenenti alla "famiglia" di Manson, fecero irruzione nella villa di Roman Polanski e massacrarono Sharon Tate, la compagna del regista, all'ottavo mese di gravidanza, e cinque suoi ospiti.
Nel 71 sfoga la sua passione per i motori, la velocità, le corse automobilistiche e gli uomini duri, con "LE 24 ORE DI LE MANS", un film di Lee Katzin, omaggio alla mitica corsa francese.
Nel 72, dopo infiniti litigi, divorzia da Neile Adams.
I quaranta anni di Steve McQueen non lo vedono in gran forma: ansie continue, paranaie, inadeguadezza malcelata, e ancora problemi di droga.
Ma arrivano i due film per la regia di Sam Peckinpah, il western "L'ULTIMO BUSCADERO", in cui è il disilluso cow boy da rodeo, che spende i soldi vinti nell'ultimo torneo, per comprare al padre, un biglietto per l'Australia, dove aveva sempre sperato di fuggire, e soprattutto "GETAWAY", che racconta la storia di un rapinatore e della sua fuga verso la libertà, con la sua donna e il malloppo; un successo di critica e pubblico che sbanca i botteghini e consegna McQeen all'Olimpo hollywoodiano.
Nel 1973, McQueen si sposa per la seconda volta. La moglie è l'affascinante attrice Ali MacGraw, sua partner in 'Getaway', conosciuta durante le riprese del film.

Lo stesso anno del matrimonio, interpreta, accanto a DUSTIN HOFFMAN, incallito falsario, il personaggio di Henry Carrière, lo sfortunato ergastolano della Cayenna, in "PAPILLON", che sogna e tenta, con incrollabile tenacia, una impossibile fuga verso la libertà.
Il film gli procura la sua terza nomination agli Oscar, ma viene stroncato dalla critica e adorato dal pubblico, tanto che incassa 60 milioni di dollari in un anno.
"L'INFERNO DI CRISTALLO", è del 1974, e lo troviamo nei panni dell'eroico capo dei pompieri di San Francisco, che si adopera per soccorrere i prigionieri dell'incendio, scoppiato al 138° piano di un grattacielo, a causa di un cortocircuito avvenuto per i risparmi del costruttore sui materiali usati. Oltre al successo decretato alla pellicola, una pietra miliare nel genere catastrofico, il pubblico, soprattutto quello femminile, si sbizzarrì per stabilire se gli occhi azzurri più belli fossero quelli di McQueen o quelli di PAUL NEWMAN, suo partner nel film di Guillermin, vincitore di tre premi Oscar.

Ma la vita privata di McQueen è sempre più instabile, va in cura da un analista e si affida sempre più alle droghe; il risultato è che non recita per alcuni anni.
Dopo tre anni di silenzio, nel 77 decide di interpretare "UN NEMICO DEL POPOLO", adattamento di Arthur Miller del lavoro omonimo di Ibsen, che viene stroncato dalla critica e dal pubblico.

Nel 1978 è la catastrofe coniugale, divorzia da Ali MacGraw e sceglie la modella ventiduenne Barbara Minty.
Sono gli anni più duri, McQueen comincia ad avere seri problemi di salute, si ritira a Santa Paola per disintossicarsi, smettere con gli abusi e i vizi, dedicarsi alla nuova donna e rimettersi in forma.
Trascorre il tempo a pilotare aerei d'epoca, a fare beneficenza, a correre in moto in mezzo al fango o a sedere con le gambe incrociate, nel deserto, insieme agli indiani Navajo.
Nel 79 ottiene il brevetto di pilota privato, dopo aver imparato a volare su un biplano 'Stearman', venduto poi all'asta, nel 1982.

Lo stesso anno gira il penultimo film, "TOM HORN", tratto dalle memorie del pistolero che difende dai ladri un gruppo di allevatori dello Wyoming, ma poi questi, per tutta risposta, lo accusano di un delitto, da cui, amareggiato e deluso, si rifiuta difendersi.
Il film rappresenta l'ultima, grande interpretazione di McQueen, che riesce a trasmettere, con grande capacità espressiva, tutto il disinganno di un uomo tradito e sperduto.
Durante le riprese gli viene diagnosticato il cancro al polmone.
Nello stesso anno decide di sposare Barbara Minty, sua ultima compagna di vita.

Nell'80, ormai malato, gira "IL CACCIATORE DI TAGLIE", dalla biografia di Ralph Thorson, un moderno cacciatore di taglie, angosciato dalla futura paternità, perchè sa il mondo violento e corrotto. E' l'ultima apparizione del grande attore.
Nel luglio dello stesso anno McQueen, entra in una clinica messicana, a Juarez, lontano da tutto e da tutti, per andare a morire solo come era vissuto.
Pochi mesi dopo rivela alla stampa la natura del suo male.
Muore il 7 novembre dello stesso anno, a soli cinquanta anni.
Scompare un attore affascinante e controverso, protagonista di un cinema fondato sul sogno americano della grande frontiera e delle grandi possibilità, inventore e interprete di uno stile selvaggio e ironico, che McQueen sa incarnare alla perfezione.
Memore di un'infanzia dolorosissima, uomo e non soltanto attore, dal carattere scontroso e magnetico, selvaggio, guascone, dalla fisicità incantata, umorale fino all'estremo, seduttore di donne, marito dolcissimo ma anche violento e dipendente dal sesso, padre adorabile, McQueen è universalmente riconosciuto come uno dei più importanti attori della storia del cinema, ed anche come una delle più imitate ma meno imitabile stella di Hollywood.

Fu proprietario di una eccezionale collezione d'armi, e fequentò, assieme a James Coburn, le palestre di arti marziali di Chuck Norris e Bruce Lee, prima che anch'essi diventassero attori di successo in film d'azione.
Oltre alle tre nomination agli Oscar, l'attore ha vinto nel 1968 il Photoplay Award nella categoria Most Popular Male Star e ha ottenuto tre nomination al Golden Globe: nel 67 per "Quelli della San Pablo", nel 70 per "Boon il saccheggiatore" e nel 74 per "PAPILLON". Nel 67 ha vinto un Golden Globe come 'World Film Favorite'.

FILM E SERIE TV

1958 - Wanted: Dead or Alive (serie TV) regia di George Blair, Thomas Carr e altri

FILMOGRAFIA

1956 - Lassù qualcuno mi ama regia di Robert Wise
1958 - Autopsia di un gangster regia di Robert Stevens
1959 - Sacro e profano regia di John Sturges
1959 - Gli occhi del testimone regia di Charles Guggenheim e John Stix
1961 - Per favore non taccare le palline regia di Richard Thorpe
1962 - Amante di guerra regia di Philip Leacock
1962 - L'inferno è per gli eroi regia di Don Siegel
1963 - Soldato sotto la pioggia regia di Ralph Nelson
1963 - Strano incontro regia di Robert Mulligan
1966 - Nevada Smith regia di Henry Hathaway
1966 - Quelli della San Pablo regia di Robert Wise
1968 - Il caso Thomas Crown regia di Norman Jewison
1969 - Boon il saccheggiatore regia di Mark Rydell
1971 - Le 24 ore di Le Mans regia di Lee H. Katzin
1972 - Getaway regia di Sam Peckinpah
1976 - Dixie Dynamite (non accreditato) regia di Lee Frost
1977 - Un nemico del popolo regia di George Schaefer
1979 - Tom Horn regia di William Wiard
1980 - Il cacciatore di taglie regia di Buzz Kulik
1958 - BLOB - FLUIDO MORTALE regia di Irvin S. Yeaworth jr.
1959 - SACRO E PROFANO (1959) regia di John Sturges
1959 - ALFRED HITCHCOCK PRESENTA - STAGIONE 5 regia di Alfred Hitchcock, Stuart Rosenberg, Paul Almond, Norman Loyd, altri
1959 - GLI OCCHI DEL TESTIMONE (1959) regia di Charles Guggenheim, John Stix
1960 - I MAGNIFICI SETTE regia di John Sturges
1961 - PER FAVORE NON TOCCATE LE PALLINE regia di Richard Thorpe
1971 - AMANTE DI GUERRA regia di Philip Leacock
1962 - L'INFERNO E' PER GLI EROI regia di Don Siegel
1963 - LA GRANDE FUGA regia di John Sturges
1963 - STRANO INCONTRO regia di Robert Mulligan
1963 - SOLDATO SOTTO LA PIOGGIA regia di Ralph Nelson
1965 - CINCINNATI KID regia di Norman Jewison
1966 - L'ULTIMO TENTATIVO regia di Robert Mulligan
1966 - NEVADA SMITH regia di Henry Hathaway
1966 - QUELLI DELLA SAN PABLO regia di Robert Wise
1968 - IL CASO THOMAS CROWN regia di Norman Jewison
1968 - BULLITT regia di Peter Yates
1969 - BOON IL SACCHEGGIATORE regia di Mark Rydell
1971 - LE 24 ORE DI LE MANS regia di Lee H. Katzin
1972 - L'ULTIMO BUSCADERO regia di Sam Peckinpah
1972 - GETAWAY! regia di Sam Peckinpah
1973 - PAPILLON regia di Franklin J. Schaffner
1974 - L'INFERNO DI CRISTALLO regia di John Guillermin, Irwin Allen
1979 - TOM HORN regia di William Wiard
1980 - IL CACCIATORE DI TAGLIE regia di Buzz Kulik

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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 26/05/2005

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