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Remake dell'omonimo film uscito nel '98. Il film propone una veste grafica veramente innovativa ed eccezionale visto il design curatissimo di personaggi ed ambientazioni, anche le animazioni non hanno nulla da invidiare ai film hollywoodiani (in questo senso memorabili i minuti finali). La trama mi ha soddisfatto anche se è un po' confusa, ma il vero tema interessante del film è il quesito che propone allo spettatore ovvero può l'uomo accettare la convivenza pacifica tra specie diverse? O deve per forza odiare e fare la guerra a tutto ciò che vede come diverso e minaccioso?
Peccato che il seguito Ex Machina sia ancora inedito da noi visto che anche il doppiaggio mi era piaciuto.
A 16 anni di distanza tornano sul grande schermo Deunan e Briareos, personaggi nati dalla matita di Masamune Shirow. Parliamo subito della veste grafica che al tempo ha fatto molto scalpore ed è generalmente considerata di altissimo livello. Personalmente ho molte riserve. É innegabile che per alcuni aspetti è davvero superba, gli ambienti e soprattutto i robot (pensiamo ad esempio ai cannoni multigambe) sono resi in maniera straordinaria, questa CG però mostra tutta la sua debolezza quando è usata per il disegno dei volti umani che appaiono delle marionette senza vita. A questo punto avrei preferito il disegno tradizionale oppure un misto di disegno tradizionale e computer grafica come è stato fatto in "Ghost in the Shell: Innocence" dello stesso anno o nel successivo "The Sky Crawlers". Personalmente preferisco sempre i disegni tradizionali in 2D, non disdegno neanche la "fredda" CG se questa è ben curata mentre quella di questo film mostra questo fastidiosissimo difetto che mi ha infastidito non poco durante la visione. Rispetto al precedente film è leggermente aumentato il livello dello splatter mettendo a segno un punto a favore di questa nuova versione. La sceneggiatura non mi ha convinto essendo questa estremamente semplice nella sua concezione ma risultata troppo confusionaria e poco coinvolgente in fase di realizzazione. il film viene per sua fortuna tenuto a galla dalle numerose scene d'azione, in particolare la battaglia finale è veramente stupenda (ed è in frangenti come questo che la computer grafica è straordinaria in quanto a resa visiva) ed è solo grazie ad essa che il film vale una sufficienza. Note negative per quel che riguarda le musiche piuttosto invadenti e il pessimo doppiaggio italiano. Insomma siamo di fronte al classico film molto fumo e poco arrosto, adatto soprattutto agli amanti dell'action che potranno gustarsi alcune battaglie davvero niente male. Personalmente preferisco, anche se di poco, il film dell'88.
Si guarda e a tratti non è affatto male. Niente di originale però, e come spesso capita, nonostante l'immenso lavoro che c'è sotto, disegnare interamente il mondo del futuro ha i suoi limiti. La CGI mostra l'età in più parti. Non manca di tensione nel finale.
Masamune Shirow è nome di spicco del mondo dei manga,autore di capolavori come “Ghost in the Shell”, intraprese la sua invidiabile carriera proprio con la saga di “Appleseed”,una cronaca futuristica con riferimenti cyber-punk piuttosto elementare ma non priva di illuminazioni sbalorditive,una specie di allenamento in vista di quella che sarà la sua opera magna. Già nell’88 Kazuyoshi Katayama aveva tentato di trasferire in immagini le vicende dell’audace combattente Deunan Knute,senza però ottenere gran fortuna,rimasto intrappolato tra le complesse maglie del racconto.Arakami anni dopo ci riprova,snellendo le vicende e dedicando spazio a dialoghi esplicativi concentrati su un’analisi mai troppo macchinosa.Di conseguenza molto rimane in superficie e la semplificazione non giova alla pienezza dell’opera che finisce con il dissipare alcune delle articolate suggestioni,oltre a girare su una trama che di innovativo presenta poco.Per fortuna la computer grafica è gestita al meglio,l’impianto scenografico è di rara qualità ,perfetto nell’inquadrare scenari e battaglie mozzafiato.Soprattutto nel tenebroso incipit e nell’ultima apocalittica mezz’ora la potenza visiva viene scatenata in tutto il suo sfarzo,sequenze di lodevole perfezione estetica si susseguono senza tregua.Per nulla efficace lo stile adottato per le fattezze dei personaggi,raramente espressivi e poco fluidi nei movimenti,in chiaro contrasto con l’accuratezza delle locations.Da censura il doppiaggio,in particolar modo il personaggio di Hitomi ,con la sua voce infantile, rischia di scatenare istinti omicidi. Un lavoro rispettabile, anche se alleggerito in tal modo perde molto smorzandosi a tratti in un convenzionale (e banalotto) action-movie non privo di approfondimenti sociologici discretamente intriganti.
Esteticamente bellissimo, risulta poco coinvolgente nella trama, nonostante le buone intenzioni. Personaggi deboli, alcuni dimostrano un potenziale però troppo poco sviluppato, e la struttura della storia non è affatto difficile da seguire, è semplicemente scarna. Siamo lontani dal mondo futuristico di Ghost in the shell. Rimane una fantastica esperienza visiva, su questo non ci piove.
Questi giapponesi sono avanti....film molto bello,tecnicamente superbo!Storia un po' confusa ma apprezzabile,niente di trascidentale ma godibile.Un mondo futuristico riprodotto maestralmente,se lo trovate in dvd o ancora meglio in blu ray compratelo ad occhi chiusi,magari rivederlo una seconda volta per carpire ogni piccola sfumatura(cosa che io faccio spesso per produzioni Giapponesi)non guasterebbe.Un 8 pieno per me!!
Tecnicamente perfetto e bellissimo da vedere, uno spettacolo...ma davvero confuso e difficile da seguire. Non lo vedo da tempo, ma forse una terza visone la meriterebbe. Pazzesca l'animazione giapponese.
Non mi è dispiaciuto per niente, l'anime è ben fatto, belli anche i disegni. Forse la trama è un pò lineare, leggendo qualcosina del manga mi era sembrato di intravedere qualcosa di più complesso, tuttavia non è detto che debba per forsa essere tratto dal manga.
Tecnicamente molto ben realizzato, intraprende una strada innovativa nel disegno dei personaggi, una sorta di evoluzione tridimensionale dei classici anime. La storia non è che sia granchè.