custodes bestiae regia di Lorenzo Bianchini Italia 2004
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custodes bestiae (2004)

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locandina del film CUSTODES BESTIAE

Titolo Originale: CUSTODES BESTIAE

RegiaLorenzo Bianchini

InterpretiMara Carpi, Giorgio Merlino, Alex Nazzi, Massimiliano Pividore, Mauro Rijavec

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 2004
Generehorror
Al cinema nel Gennaio 2004

•  Altri film di Lorenzo Bianchini

Trama del film Custodes bestiae

Il professor Del Colle, rinviene fortuitamente un antico affresco che riporta delle misteriose iscrizioni, le quali, in seguito ad uno studio approfondito, sembrano rivelare alcuni segreti legati al periodo dell'Inquisizione. Improvvisamente però, il professore scompare senza lasciare alcuna traccia. Un giornalista, che seguiva le ricerche del docente universitario, ripercorre quindi i passi di quest'ultimo fino a scoprire che l’affresco è in realtà un rebus la cui soluzione rivela un tremendo culto perpetrato nelle cittadine limitrofe. Quando cercherà di scavare fino in fondo a questo mistero, dovrà affrontare un'agghiacciante realtà.

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Voto Visitatori:   5,85 / 10 (27 voti)5,85Grafico
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Voti e commenti su Custodes bestiae, 27 opinioni inserite

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Evarg Nori  @  01/05/2021 13:29:54
   6½ / 10
Al secondo film,Bianchini riesce ancora una volta laddove parecchi altri registi indipendenti nostrani falliscono,ossia creare un prodotto d'atmosfera praticamente senza violenza o effettacci.Certo il tutto resta nei limiti di nicchia dato il budget sempre risicatissimo,e non manca qualche lungaggine.Ma come per "Radice quadrata di tre" c'è un'innegabile capacità sia di gestire storia e svolgimento(con evidenti richiami ad Avati,specie nel finale puntualmente pessimista,e "The Ring")sia di sfruttare le varie locations di Udine(il mercato di Aquileia,la Biblioteca Arcivescovile,Villa Manin,i sotterranei del Forte di Osoppo).E nei limiti sa rendere credibili attori non professionisti,ricorrendo di nuovo in parte al dialetto friulano.Anche le musiche rispetto al film precedente sono più adeguate.La conferma che,se si ha vero talento,si può fare un certo tipo di cinema anche con mezzi scarsi.

DankoCardi  @  11/06/2019 00:11:30
   5½ / 10
Dopo l'ottimo "Radice quadrata di tre" Lorenzo Bianchini ribatte la strada dell'horror. La sua regia, per i mezzi con cui il film è stato realizzato, è davvero notevole con cura minuziosa dei particolari, una buona ricostruzione storica e fotografia suggestiva ed intensa, anche se ancora un pò amatoriale. La recitazione degli attori è convincente nonostante Bianchini non abbandoni la discutibile scelta di farli recitare in veneto stretto (per fortuna qui non sempre). Purtroppo, e mi duole dirlo, è proprio la sceneggiatura il punto debole: troppo lenta e poco coinvolgente, in alcune parti si fatica a seguirlo stante la mancanza di ritmo ed il finale, sebbene il regista riesca a renderlo inquietante, è decisamente scontato. Peccato...con una sceneggiatura migliore aveva tutte le carte in regola per divenire un cult.

tarr97  @  25/05/2019 19:58:18
   7 / 10
altro bel horror di Bianchini incentrato sulle leggende popolari friulane, stavolta l'atmosfera provinciale,il dialetto,la religione, il mercato di Aquileia, gli antichi tomi della biblioteca ci ricordano per certi versi gli horror di Avati (in particolar modo Zeder e L'arcano incantatore) il giornalista Max Londero indaga sulla sparizione del Professor Dal Colle e si ritroverà ad indagare su un vecchio dipinto del 1500 con disegnata su' una misteriosa mano bianca, da cui partirà un indagine che lo condurrà fino a uno sperduto paesino del friuli dove avrà luce un male antico da troppo tempo nascosto.
nel suo secondo lungometraggio Bianchini pur avendo sempre una crew ridotta all'osso riesce sempre a dimostrasi bravo nel inquietare e nel affascinare. la bellezza vera è propria del film sta nel suo essere amatoriale e quindi anche molto documentaristico.

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Crabbe  @  30/05/2018 11:39:32
   4 / 10
Un film dal bassissimo budget (e si vede purtroppo) in stile horror anni '80 (prenderei Zeder come riferimento artistico).

alex94  @  01/09/2016 10:52:39
   6 / 10
Dopo anni mi sono finalmente deciso a recuperare una delle prime opere del bravo Lorenzo Bianchini.... e devo dire di esserne rimasto abbastanza soddisfatto.
Siamo davanti ad un lavoro che infatti nonostante presenti un budget praticamente inesistente si rivela ben diretto e sopratutto dotato di una trama parecchio affascinante e curata in (quasi) ogni minimo dettaglio.
La trama ambientata un po nei giorni odierni ed un po nel 500,questo permette al regista di sviluppare il racconto lentamente,andandolo a svelare a poco a poco,riuscendo in questo modo a mantenere alto l'interesse nello spettatore.
La regia come già detto è di un certo livello,Bianchini sfrutta bene l'ambientazione,ricordando per l'uso che ne fa il cinema di Pupi Avati,ci troviamo così davanti ad un friuli ricco di misteri e leggende popolari....... proprio a questo scopo ho trovato piuttosto azzeccato l'uso del dialetto,che anche se si può rivelare un arma a doppio taglio (sinceramente ho avuto serie difficoltà a seguire alcuni dialoghi) contribuisce ad accrescere il realismo e l'originalità di quest'opera.
Certo i difetti ci sono,la mancanza di mezzi si nota eccome,in particolare in una fotografia indecente ed in una recitazione molto,molto mediocre.
Però dai, a grandi linee mi sento di consigliarlo,non è da buttare,questo regista ha delle grandi potenzialità ( e l'ha dimostrato anche nella sua ultima opera),sono convinto che in futuro ci darà delle grandi soddisfazioni.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  11/01/2016 18:48:41
   4 / 10
Sarebbe stato un 5, per premiare almeno il coraggio, ma, punto1.non era necessario inserire le apparizioni subliminali stile the Ring e affini... e soprattutto punto2.Perchè far parlare in friulano stretto??? a chi è destinato il film? a te? ai tuoi amici del bar? non sarebbe stato bello farlo capire bene anche a un toscano? un napoletano? un siciliano? un piemontese?... veramente incredibile.....
Pupi Avati ne avrebbe fatto un buon film..... certamente

topsecret  @  29/06/2014 13:22:13
   5 / 10
Se CUSTODES BESTIAE, uscito solo per il mercato home video, era destinato a non valicare il settentrione allora va bene, altrimenti la discriminazione territoriale che fa Bianchini con il 70% dei dialoghi in dialetto friulano è quantomeno una scelta infelice. Il motivo è semplice: lo spettatore non autoctono deve fare uno sforzo di concentrazione per tentare di capire quei passaggi fondamentali che si nascondono nei dialoghi, a discapito della storia, di per sè non eccelsa, che si vede compromettere il già debole coinvolgimento del suo evolversi.
La scarsità di budget si evidenzia ancora di più nel cast, formato in prevalenza da attori non professionisti, e nella realizzazione visiva, con effetti e fotografia poco efficaci.
Insomma, un thriller satanico che non m ha trasmesso nessuna grande emozione e che nonostante l'incipit iniziale intrigante non riesce poi a confermarsi nel meritare una considerazione maggiore.

musdur  @  08/09/2012 00:36:03
   6 / 10
Storia piuttosto interessante anche se debitrice di film come la casa dalle finestre che ridono e rosemary's baby. Con un budget più alto sarebbe venuto fuori un bel film. Fotografia e sonoro lasciano a desiderare, gli attori mediocri, non felice secondo me la scelta di far parlare gran parte del film in friulano che rende difficoltoso seguire i dialoghi essenziali per la comprensione della trama.

deliver  @  06/01/2012 18:41:45
   5 / 10
Rispetto al precedente lungometraggio, Custodes Bestiae ha una sceneggiatura più credibile, ma i pregi finiscono qui. La povertà di mezzi ancora una volta regna sovrana - e si che il regista dovrebbe darsi da fare un pò di più per cercare sponsor che portano soldi, o quantomeno, adeguare le idee ai mezzi.
Il debito con la Casa di Avati è palese, tornano ancora le sette sataniche, tornano gli stessi attori - non malaccio, dopo tutto.
Bianchiniperò dovrebbe farsi scrivere le storie da qualcun altro, perché di originalità in materia, ne possiede assai poca e proporre roba trita e ritrita, stanca davvero.
Non c'è ancora molta carne al fuoco per capire cosa potrebbe fare con più soldi - ma attenzione a non sopravvalutarsi. In Italia ci sono altrettanti registi che girano altrettanto bene, se non anche meglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/09/2011 13:55:49
   6 / 10
Ne avevo letto molto bene,mi ha convinto solo in parte.
Purtroppo spicca subito un'evidente povertà di mezzi rintracciabile soprattutto nello scadente lavoro fotografico e in un parco attori poco soddisfacente,in fin dei conti però il budget irrisorio non è un problema insormontabile per Bianchini,esemplare nel cavar sangue dalle rape e riuscire a mettere in piedi un film dignitoso.
A dirmi poco è stata la trama,un inizio molto interessante poi un crollo nella parte centrale,sinceramente più monotona che avvincente e il fatto che abbia rischiato più volte l'abbiocco la dice lunga su quanto fossi in tensione.
Palese il riferimento in salsa diabolica a "La casa dalle finestre che ridono",con analoga immersione nel folklore e nelle credenze locali tanto che il regista ricorre spesso all'uso del dialetto rendendo non proprio agevole la comprensione di parecchi dialoghi,a meno di non essere nati o bazzicare spesso Udine e zone limitrofe.Questa preferenza è a mio avviso contestabile,se da una parte permea di una sorta di verismo il prodotto ponendo l'accento su come il dialetto sia una scelta linguistica molto radicata sul territorio italiano,dall'altra rende gravosi certi passaggi durante i quali si perdono delle sfumature ,o peggio,delle rivelazioni che dilapidano il valore di una sceneggiatura che sembra poggiare su incastri accurati e quindi attendibili.
Condivido poco anche i ripetuti e abusati sbalzi di volume ,come l'inserimento delle numerose microsequenze, un vero tormentone accessorio alla lunga sfiancante e poco originale nel suo debito a "The Ring".Tuttavia c'è da applaudire il proposito di ambientare alcune scene alla fine del '500,ovviamente nulla di troppo pomposo ma efficace nella propria essenzialità.Purtroppo è invece pessima la qualità del sonoro,alcuni dialoghi hanno una resa davvero infima,la colonna sonora è invece molto buona,una partitura di suoni sofferti e allucinati.
Riuscitissimo il finale,opprimente e disperato,proposto con stile surreale conferma che Bianchini ha qualità per far bene,magari lasciando perdere l'ostinato ed orgoglioso utilizzo del dialetto (a meno di non accompagnarlo con adeguati sottotitoli).

6 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2011 23.51.34
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corvo4791  @  25/08/2011 10:51:33
   1 / 10
D'accordo col voto precedente.

In Italia bisogna capire che non si può fare un film con 20 euro.

dark_knigh  @  25/08/2011 00:22:17
   1 / 10
Dopo aver visto il voto medio ed aver letto i vari commenti positivi lasciati sul film mi sono convinto a vederlo. Bene, anzi male: ora sono più che convinto che i voti siano stati scritti dai parenti e/o amici degli attori o del regista. Anzi, forse sono proprio loro che si sono auto votati. O magari si tratta di uno scherzo. Allora potrei anche pensare con un sorriso "me l'avete fatta!". Suggestione: Ma di che? Ambientazione: Cosa? Dialoghi: metà in dialetto friulano e attori.. ehm eufemismo... ok ok, mi fermo quì. Io do 1 per abbassare la media a QUESTA VACCATA SENZA PRECEDENTI per evitare che qualche appassionato di cinema cada nel mio stesso errore, tratto in inganno da commenti palesemente fasulli. Vero è che de gustibus non disputandum est ma io vi consiglio caldamente di EVITARE DI PERDERE 1 ORA E MEZZA DELLA VOSTRA VITA.

Jack Torrone  @  26/11/2010 00:28:02
   6½ / 10
quando vidi il suo precedente lavoro di Bianchini, girato rigorosamente a budget zero, rimasi stupito per come fosse stato bravo a nascondere le povertà dei mezzi (e per certi versi anche del non originalissimo plot) basandosi quasi unicamente sulla suggestione e le atmosfere.
anche in Custodes bestiae i pregi sono superiori ai difetti, in primis perché Bianchini ha l'intelligenza di lasciare la porta "socchiusa" lasciando lavorare l'immaginazione dello spettatore.
forse il difetto principale è che il montaggio, inizialmente disturbante, a lungo andare corre il rischio di assuefare e perdere gran parte della sua forza

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/08/2010 16:44:37
   7 / 10
E' un film molto interessante a riprova che se c'è una buona idea di base si possono confezionare dei prodotti di genere che al cinema italiano di questi tempi mancano.
Certo il budget è quello che è e purtroppo è ben visibile nella fotografia e in parte nella recitazione degli attori, anche se meno peggio di quanto mi aspettassi.
Va dato atto però che il film riesce ad essere molto intrigante, ci sono richiami al cinema di Avati, ma l'atmosfera della storia e le vicissitudini del protagonista ricordano molto certi racconti di Lovecraft, grazie anche al potere suggestivo e all'abilità del regista Bianchini di saper sfruttare in maniera ottimale luoghi sperduti o chiese diroccate apparentemente fuori dal mondo e densi di mistero.
Sono fiducioso per il futuro, soprattutto con un budget più sostanzioso.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  15/07/2010 15:02:08
   6½ / 10
Custodes Bestiae conferma le potenzialità di un regista di genere come Bianchini, che per una volta non ha paura di prendere a piene mani dall'immaginario locale nonchè dalla cultura e dalla lingua. L'uso del dialetto è interessantissimo, da una parvenza di realismo e corregge una certa impostazione dilettantesca della recitazione, che comunque non è mai sopra le righe. Il film non si discosta molto dal precedente "Radice Quadrata di Tre", ne conferma pregi e difetti e ne mantiene le atmosfere.
Il film si rivela teso e interessante. A causa del bassissimo budget certe scelte possono apparire datate e alcuni cali di tensione possono far storcere il naso, ma è un film autoprodotto che deve ovviare a determinate mancanze, cosa permessa soprattutto dall'abilità tecnica di Bianchini.
I riferimenti ad Avati ma anche ad Argento sono indiscutibili, come una certa ispirazione lovecraftiana che ricorda altri giovani artisti italiani (Zuccone e Greco & Leggio).

Insomma, un prodotto non ottimo ma che esprime tutto il potenziale di un artista che spero possa fare il salto di qualità: la dimensione indipendente infatti, pur concedendo liberta illimitata, rimane comunque vittima di budget ignobili.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/07/2010 19.35.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  04/05/2010 19:23:57
   7½ / 10
E qui gioco in casa.
Proprio non posso non avere un occhio di riguardo per questo film made in Friuli, dignitosissima produzione di un Bianchini che già c'aveva provato qualche anno prima con un ancor più “fatto in casa” Lidris cuadrade di tre.
Come già è stato notato da altri, le atmosfere all'Avati de La casa dalle finestre che ridono sono evidenti e rimandano ad uno stile di horror che gioca sulle paure date da vecchie storie e leggende amalgamate con il presente.
Decisive le ambientazioni e i rimandi cui Custodes Bestiae fa riferimento: chi conosce i luoghi di montagna della Carnia friulana sa che i racconti della tradizione popolare sono zeppi di personaggi diabolici e fatti di stregoneria, narrazioni nate nella notte dei tempi, dei quali taluni brandelli sopravvivono ancor oggi in qualche residuo rito celebrativo o, come nel film, in qualche reperto pittorico, e sa anche che la storia friulana è fatta pure di violenti casi accertati, come fu il noto processo per eresia subito dal Menocchio dalla Santa Inquisizione cinquecentesca.
Ciò crea una sensazione di sinistra familiarità con la storia raccontata nel film e fa risaltare l'ambiguità di certi personaggi, ambiguità peraltro non così lontana dalla realtà che si può trovare in certe valli chiuse dove, passando, si viene ancora spiati dalle finestre accostate.
Nonostante non possa esser esente da difetti, a mio parere per come è stato sviluppato il soggetto e per come è stato girato, in C.B. si denotano una capacità e uno stile personale affatto banali che lo rendono sicuramente meritevole di una visione.

VinLet  @  04/01/2010 15:07:43
   6 / 10
Certo il budget è basso..la recitazione pessima..il ritmo molto molto lento
L’uso del dialetto friulano fuori luogo..non tutto è comprensibile e ciò fa perdere coinvolgimento
Però la storia è intrigante..regge..il finale per niente banale
E’ da apprezzare

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/07/2010 14.35.53
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AMERICANFREE  @  16/12/2009 12:43:56
   4½ / 10
prodotto con un budget ridotto e si vede...... l'ho rimosso facilmente! in poche parole evitatelo

despise  @  24/11/2009 07:54:28
   6½ / 10
Film un pò lento nel complesso, ma la trama è accattivante!
Bianchini sembra davvero voler ricreare l'atmosfera del primo
Avati, e diciamo che ci riesce....
perdonatemi però l'uso del dialetto (almeno per me)
non è azzeccato, io a tratti non capivo nulla dei dialoghi!

bulldog  @  16/07/2009 17:06:41
   5 / 10
filmetto autoprodotto stile primo avati.

Aztek  @  31/12/2008 15:54:44
   5½ / 10
Apprezzo molto il lavoro di Bianchini, ma questo film non mi ha colpito per niente, iniziando dalla sceneggiatura macchinosa e lenta, il film pian piano diventa un macigno, sono riuscito ad arrivare a stento alla fine.
Poi questi dialoghi in Friulano in un film che dovrebbe essere horror non li capisco, a che servono?

LEMING  @  08/02/2008 10:33:42
   8 / 10
Facendo la proporzione fra il budget speso ed il risultato, questo film meriterebbe 11. Comunque dimostra che avendo le idee ed una buona dote naturale è ancora possibile fare degli ottimi horror. Certo non ci sono effetti speciali ma tanta tensione alla Pupi Avati di "La casa dalle finestre che ridono"
Anche ottima ambientazione.
Lemming

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  27/12/2007 07:51:39
   9 / 10
Era veramente tanto che un horror non mi coinvolgeva ed inquietava così.
Grande trama, realizzata splendidamente, tanto che l'evidente mancanza di mezzi non pesa affatto, ed il tutto assume un realismo notevole grazie anche alla magnifica regia ed all'uso del dialetto che, sebbene poco comprensibile, non inficia il seguire la vicenda. Insomma: grandi idee realizzate perfettamente.

statididiso  @  01/12/2007 13:15:24
   8 / 10
con un budget adeguato, "Custodes Bestiae" avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio capolavoro. ormai Bianchini è pronto per il salto di qualità: ha passione e talento, nonché devozione per il cinema italiano di genere (in primis, Pupi Avati, Argento e Massaccesi) e solide radici (tanto da mantenere ad oltranza l’uso del dialetto). tecnicamente, per me, ha pure qualche cosina in più di Zuccon, con il quale, tra l'altro, condivide la passione per la letteratura di Lovecraft (il finale omaggia, in modo inequivocabile, "La maschera di Innsmouth"). Il gioco tra luci ed ombre, integrato dalle/dai particolari inquadrature/movimenti/effetti di camera e dalla buona tecnica di montaggio, sopperisce alla grande all'insufficienza di sfx dovuta al budget). il film sembra un episodio dell'indagatore dell'incubo. personamente, non mi sono annoiato neanche un minuto (ma, forse, sono leggermente di parte).. L

voto: 8

Invia una mail all'autore del commento Andrix84  @  31/08/2007 19:50:37
   7 / 10
Geoff  @  24/06/2007 17:47:47
   6 / 10
ora, non voglio certo frenare la passione ed il lirismo con il quale AENIMA ha scritto il commento sottostante... però... non so , ame non è piaciuto tanto.
L'ho trovato si ben fatto, e di certo come sottolinea Aenima ,l'uso di pochi mezzi non è qualcosa di cui si sente la mancanza , in quanto in possesso di una storia interessante, ma l'ho trovato noioso direi.
Ho aspettato con ansia una esplosione che non è arrivata. E non riesco a considerare l'uso del dialetto come qualcosa di sempre positivo, visto che molte delle cose importanti per la comprensione del film sono discusse in dialetto stretto ed ho dovuto alzare il volume e portare indietro più volte per afferrare tutta la discussione.
In fin dei conti un film carino, ma non riesco a giudicarlo meglio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/12/2007 13.18.43
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Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  20/03/2007 09:32:02
   8 / 10
"...Dove i sogni creano le stelle" - (cit.)

Già, i sogni...Personali, irraggiungibili, eterei...Illusorii.
Eppure c'è chi ancora li insegue, quei sogni...C'è ancora chi, cosparsosi il corpo con polvere di fata, si aggrappa strenuamente ai propri pensieri felici pur sapendo, in cuor suo, che la rotta da seguire andrà ben oltre una semplice "svolta a sinistra".

...Per chi se lo stesse domandando: sì, me ne vergogno, ma era da tanto che volevo fare un'introduzione iperglicemica...

"Custodes Bestiae" è un film superbo...Rozzo, certo, ma divinamente armonico; un horror "nientemezzisoloidee" che ha il merito di funzionare, cosa non sottovalutabile se si considera la qualità dei prodotti propinatici negli ultimi anni.
Merito dell’umiltà di Bianchini? Chi può dirlo…Quel che è certo è che il giovane talento friulano non gioca a fare l’artista. Costruito il “giocattolo artigianale” ne evidenzia, con saggia ironia, gli aspetti più caserecci (vedi l’uso del dialetto) anziché tentare di celare il tutto dietro ad artifizi superati in stile “Italian Trash”…
L’amore che il regista nutre per la sua opera è a dir poco contagioso: esso trasuda dalle immagini mischiato al clima di costante tensione che avvolge tutto il film.

..."La speranza divampa" (cit.)

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Ultima risposta 06/01/2012 23.25.41
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