la grande scommessa regia di Adam McKay USA 2015
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la grande scommessa (2015)

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locandina del film LA GRANDE SCOMMESSA

Titolo Originale: THE BIG SHORT

RegiaAdam McKay

InterpretiBrad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Selena Gomez, Marisa Tomei, Steve Carell, Melissa Leo, John Magaro, Finn Wittrock, Karen Gillan, Max Greenfield, Jeremy Strong, Margot Robbie, Billy Magnussen, Rafe Spall, Hamish Linklater

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2016

•  Altri film di Adam McKay

Trama del film La grande scommessa

Scommettere contro il sistema e guadagnarci. È quello che ha fatto un piccolo gruppo di speculatori visionari che hanno intuito che cosa stava succedendo sul mercato prima dello scoppio della crisi mondiale nel 2008 e ne hanno approfittato, facendo a volte precipitare gli eventi e uscendone vincenti. La Grande Scommessa è la storia della crisi dal loro punto di vista, quello di personaggi fuori dagli schemi, "eroi" dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente. Una coppia di ragazzi partita con 100 mila dollari da un garage; un medico che gioca a investire a tempo perso nelle (pochissime) ore libere e divulga consigli finanziari in un forum; il finanziere arrogante che pensava di saperne una più degli altri... e che scoprirà di aver ragione. In comune, una certa "eccentricità" che li ha portati a non ascoltare il senso comune, che spingeva tutto il resto del mercato a pensare che i rendimenti sui mutui e sui derivati non sarebbero mai finiti...

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Voto Visitatori:   6,74 / 10 (71 voti)6,74Grafico
Migliore sceneggiatura non originale (Charles Randolph e Adam McKay)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore sceneggiatura non originale (Charles Randolph e Adam McKay)
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Voti e commenti su La grande scommessa, 71 opinioni inserite

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Godbluff2  @  19/02/2023 21:49:28
   8 / 10
Prima di questo "The Big Short" nulla di ciò che avevo visto di McKay mi aveva minimamente colpito; poi andai al cinema a vedere questo, senza aspettative particolari e... Pem! Una bomba.
Con questo film McKay è diventato improvvisamente uno degli autori americani contemporanei più personali, intelligenti, riconoscibili e, perché no, coraggiosi degli ultimi anni.
Il cinema di McKay, a partire da "The Big Short" che ha rappresentato un consistente salto di qualità, è una sorta di eccellente "intrattenimento colto": gli argomenti di cui tratta sono complessi, oscuri alla maggior parte degli spettatori probabilmente, eppure con una messa in scena in equilibrio tra il furbesco e il geniale McKay riesce a renderli del tutto appetibili e comprensibili ad una fetta di pubblico molto più ampia di quanto questa o quella tematica affrontata potrebbe far pensare inizialmente; lo stile con il quale McKay costruisce "The Big Short" è uno stile "Ultra-Pop" ed eccezionalmente comunicativo, fino ad arrivare a volte al didascalismo tanta è la sua consapevolezza di dover chiarire il più possibile e nel modo più diretto a disposizione il "cosa" sta trattando e il trucco funziona, eccome se lo fa; insomma, gli argomenti trattati in questo film sarebbero teoricamente dovuti essere il mio anticristo personale e invece è tutto molto chiaro e pure molto divertente, più centro di così.
McKay elabora tutto il suo carrozzone comunicativo attraverso il superbo lavoro di montaggio di Hank Corwin, dando al film un ritmo incalzante e infarcendolo di soluzioni meta-narrative e astute comunicazioni dirette con lo spettatore oltre la quarta parete (roba che, ovviamente, non ha inventato lui ma che usa con una martellante continuità per tutte le due ore di film) con camei di vari personaggi del mondo dello spettacolo nei panni di loro stessi a spiegare complessi meccanismi matematici o riguardanti il funzionamento del mercato immobiliare, in uno spassoso cortocircuito tra il reale e la libera distorsione della realtà che in ogni modo il cinema può mettere in scena, spezzando la classicità di un fatto reale narrato dalla finzione cinematografica. McKay abbonda di trucchetti esplicativi e violenta la quarta parete, più che romperla.
Poi, be, è un film sorretto in modo fantastico anche dagli attori. Bene o male tutti convincenti, in particolare due: non lo scopriamo con questo film che Christian Bale è uno dei più grandi attori in assoluto della sua generazione (se la battono una manciata di nomi con lui, non oltre) e ormai possiamo ben dirlo, che è uno dei grandissimi nella storia del cinema americano in campo recitativo; non fa più notizia, ma vederlo in azione è sempre una goduria.
Il mio preferito però, in questo film, è stato Steve Carell, che per me offre una prestazione di eccellenza assoluta. Un bravo attore, Carell, che ogni tanto si è perso in puttanàte cosmiche di quart'ordine ma ha notevoli capacità se inserito in contesti di qualità.
Con "The Big Short" McKay comincia dunque il suo viaggio personale all'interno di alcuni tra i momenti più oscuri, fumosi, complessi e decisamente poco felici degli Stati Uniti, facendosi apprezzare anche per il lavoro di documentazione, accurato quanto più gli è possibile quando ci si imbarca dentro simili gineprai.
In modo intelligente, McKay ha trovato la chiave stilistica giusta per far restare concentrato e appassionato (magari anche solo in parte) anche lo spettatore medio mentre lo immerge con ritmo galoppante in queste parentesi nerissime e di enorme portata mondiale della nostra storia recente.
Un gran film, non c'è che dire.

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Ultima risposta 19/02/2023 22.40.33
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Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  19/08/2021 23:44:18
   7 / 10
Da ignorante in economia ho trovato molto difficile capire il film.
Il tecnicismo usato e la complessità delle operazioni per me era praticamente arabo.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meno tecnico, ma apprezzo comunque i tentativi di spiegazione delle varie situazioni.
Un film sicuramente non per tutti, per gli economisti sicuramente è più comprensibile, ma per tutti gli altri no.

xymox  @  30/03/2020 23:46:37
   8½ / 10
film per appassionati di finanza, molto ben fatto e coinvolgente.

Goldust  @  21/06/2019 12:08:53
   7 / 10
Un ottimo docu-drama con venature comedy che strizza l'occhio, per forma e contenuti, ai grandi film di denuncia degli anni settanta. Il tema è scottante ed ancora di attualità, eppure il regista - che viene dalle commedie fracassone di Will Farrell - riesce ad incanalarlo con una certa maestria dentro uno stile nervoso ed iperrealistico che riesce a fare centro, nonostante la materia trattata sia a tratti ostica e di non facile assimilazione. Le cose migliori sono infatti le spiegazioni economiche terra terra affidate ai più disparati personaggi famosi ( da Selena Gomez a Margot Robbie, che interpretano loro stesse ), infilate tra una scena e l'altra con gran senso dello show. Ovviamente anche il cast prestigioso esalta questo microcosmo di questi cinici geni dell'alta finanza, nel quale il solo personaggio di Pitt sembra avere un minimo di morale sociale.
La visione della pellicola resta comunque non per tutti e chi non è predisposto a seguire questa sorta di "bigino" economico per due ore abbondanti meglio non l'avvicini neanche.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  22/01/2019 20:25:41
   7 / 10
Non di facile comprensione per chi, come me, è praticamente un profano di borsa e finanza. Nonostante ciò ha il merito di farsi apprezzare per dinamicità, stile e originalità del modo in cui viene trattato l'argomento (a volte con un piglio ai limiti della commedia) anche da un pubblico che capisce poco o nulla di quanto si sta parlando.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/01/2019 16:17:57
   7 / 10
Ottima pellicola che poggia su una sceneggiatura scritta splendidamente. Nonostante il tema incredibilmente ostico, visto l'analfabetismo economico dilagante, il film di McKay cerca di spiegare, in modo quanto più possibile comprensibile, la natura di quei prodotti finanziari che hanno causato la gigantesca crisi economica del 2008. Un film corale in cui tutte le parti si tengono assieme alla perfezione, dando vita a un ampio ritratto del mondo bancario-assicurativo di Wall Street.

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Manticora  @  29/05/2018 18:35:43
   7½ / 10
Adam McKay firma probabilmente il miglior film della sua carriera, e non è poco per un comico diventato regista e sceneggiatore. Il film è un epigono di Margin call di Chandor ma ha un respiro maggiore. Ispirato ad un libro che narra i fatti reali che permisero ad un assortito gruppetto di broker, investitori profetici, agenti di banca e un ex trader di prevedere la crisi del 2008 e... guadagnarci. L'ho visto a scatola chiusa e devo dire che coinvolge, non soltanto per il cast, tra un Christian Bale ancora una volta in stato di grazia, un Brad Pitt in disparte ma mai anonimo, un Ryan Gosling dal capello tinto, furbo e voce narrante della storia e infine un Steve Carrell pessimista, imprevedibile e mai volubile. L'intreccio a tratti beneficia di una narrazione non lineare che permette di saltare da una storia all'altra, utilizzando escamotage narrativi innovativi e non scontati( l'economia spiegata da Margot Robbie e Selena Gomez) inoltre alcuni comprimari di lusso spiccano assieme ai protagonisti, soprattutto Karen Gillian che adoro. Comunque mentre loro scommettono contro il sistema e

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Alla fine èun accusa critica alle banche, agli Swap, ai mutui subprime, alle SDN, alle azioni che non valgono niente, alla cupidigia delle banche, dei broker, dei fondi di investimento, alla stupidità dei clienti anche, spogliarelliste che comprano tre case e fanno tre mutui, perchè SECONDO IL MERCATO è il modo migliore per investire, insomma alla fine tutto non si aggiusta, ed il finale non è tanto dolce, ma amaro, per gli altri. Bel film che fà anche riflettere, parecchio.

Thorondir  @  22/05/2018 23:40:15
   7 / 10
Interessante film-documentario sulla crisi dei subprime che ha fatto implodere il sistema economico americano nel 2007. Film corale e "di sceneggiatura" riesce a dare uno sguardo d'insieme sulle case generali di quel collasso, ma lo fa appunto poggiando su una sceneggiatura che va spesso nel "tecnico" e in questo senso sono apprezzabili gli spiegoni ironici con esempi. Fatto sta che l'impianto documentaristico, per quanto ben congegnato, finisce alla lunga per stancare tra termini tecnici e zero momenti di respiro. Anche il grande cast è come se risultasse ingabbiato da una sceneggiatura di ferro che domina sulle interpretazioni stesse.

DogDayAfternoon  @  07/05/2018 12:33:31
   6½ / 10
Non c'ho capito nulla o quasi, ma nonostante questo aspetto di non poco rilievo mi è piaciuto lo stesso. Il modo in cui viene affrontato l'argomento è semplicemente geniale: una bionda che bevendo champagne in una vasca da bagno ci spiega in modo "colorito" cos'è un mutuo subprime, o i protagonisti che ogni tanto si girano verso la telecamera spiegando in realtà come sono andate veramente le cose, sono tutte situazioni molto divertenti che aiutano ad alleggerire il peso e la complessità dell'argomento. Ottima anche la colonna sonora.

Peccato non aver compreso bene cosa abbiano fatto questi geni della finanza, ma in tal senso spero che il libro da cui il film è tratto possa aiutarmi maggiormente. Anche la lunghezza, proprio per la difficoltà nel seguirlo, risulta penalizzante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  02/05/2018 12:52:35
   5½ / 10
bel film, l'idea è eccellente ma il linguaggio finanziario estremo è troppo penalizzante.
più che mediocre.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  01/03/2018 00:41:26
   8 / 10
Bel film, dalle implicazioni quasi incomprensibili per un profano, ma che riesce a presentarle in modo originale e carico di ritmo: meritato Oscar alla sceneggiatura.

polbot  @  27/10/2017 17:30:21
   7½ / 10
Originale tentativo di spiegare con un film ... l'inspiegabile (almeno per uno che di economia ne capisce gran poco..)

yeah1980  @  04/07/2017 10:32:29
   9 / 10
Come rendere accessibile a tutti un problema complicato e che ha causato danni devastanti in tutto il mondo.
Stranamente sono gli americani a denunciare gli americani, una volta tanto.

pak7  @  06/06/2017 10:07:22
   6 / 10
Ero convinto di averlo già visto, ma lo confondevo con American Hustle (locandina simile, grande cast). Invece non era così.
Pellicola infarcita di termini tecnici, ma comunque seguibile da uno spettatore medio. Non per tutti però.

VincVega  @  27/01/2017 10:43:00
   7 / 10
Un film complesso, alcune parti sono su un livello tecnico-economico che molti faranno fatica a seguire, però la sceneggiatura è un gioiellino, ha un bel ritmo, riesce benissimo a farci entrare nel momento del collasso finanziario in cui molti ci perderanno tanti soldi e (pochi) altri ci guadagneranno.
Grande cast in cui spicca sicuramente Bale.
Bellissimo il cameo di Margot Robbie nella vasca da bagno che ci spiega la finanza.
Film da vedere per chi è interessato a capire cosa è successo nel 2007-08 durante la crisi finanziaria.

sixx79  @  26/01/2017 23:48:17
   7 / 10
Sisi, chi non capisce l'economia fin dalla base come me, non si demoralizza e lo veda, vi garantisco che non vi annoierete.
C'è poco da fare, ha un attrazione forte, ti attacca allo schermo anche se non capisci proprio tutto al 100%
Io l'ho trovato anche abbastanza originale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  16/12/2016 18:26:47
   7½ / 10
Ha il merito di informare senza annoiare, trasformando quello che poteva essere un documentario pallosissimo in un film frizzante, tutto sommato comprensibile -anche se bisogna prestare attenzione- e dalla sceneggiatura azzeccata. Un fosco ma azzeccato ritratto sul torbido capitalismo.

camifilm  @  29/10/2016 14:56:31
   6½ / 10
Può risultare noioso. Non è classico film su wallstreet stile anni 80/90 rosa e fiori, potere, soldi, lupi assatanati di economia.
Qui non ci sono storie di secondo piano per accompagnare la pellicola, niente sesso, niente amore, niente amici al bar...

Si parla di poche persone che hanno intuizione del Fallout economico che sta per arrivare e sono considerati economisti pivelli dagli alti livelli. Chi avrà ragione? La storia finale la sappiamo, il fallimento delle banche, dell'economia americana, la perdita di lavoro e case della popolazione, ...

Un film tecnico, con bravi attori , soprattutto Steve Carell (a mio parere).

ragefast  @  05/10/2016 01:14:10
   7 / 10
Che io ricordi finora si son visti diverse pellicole sulla crisi dei subprime, la maggior parte delle quali in forma di documentario. "La grande scommessa" cerca di raccontare la crisi dal punto di vista di alcune persone che intuiscono alcune anomalie del mercato immobiliare e di altri prodotti finanziari e decidono di andare controcorrente, soprattutto a loro rischio e pericolo. Persone che ovviamente vedono in un primo momento queste operazioni con un po' di scetticismo, ma che alla fine si assumono rischi e affrontano anche una realtà contaminata da ogni tipo di illegalità (rating manipolati, titoli spazzatura riciclati in altri titoli, etc.).

Non è affatto male, ma c'è da riconoscere che per la tematica affrontata (di cui non si può diventare esperti nel giro di un paio d'ore) io lo consiglierei in particolar modo agli appassionati della materia.

the saint  @  14/07/2016 14:32:33
   7½ / 10
Secondo me si fa capire bene anche a chi non mastica economia o roba di finanza!
Fantastica sceneggiatura e uno strepitoso steve carrell

kanon1981  @  12/07/2016 15:01:49
   8 / 10
Mi è piaciuto molto, ottimo cast...
Molto tecnico in alcune spiegazione ma si riesce a seguire bene e i concetti vengono spiegati molto bene.
mi ha preso parecchio.

Tuco ElPuerco  @  09/06/2016 15:57:27
   9 / 10
Non c'e' Gordon Gekko ma la sceneggiatura è a quei livelli..........

testadilatta  @  08/06/2016 14:43:25
   4 / 10
Pesantissimo fino alla fine.
Tanti nomi messi lì per mostrare che la produzione è seria e per cercare di avere più spettatori possibili.
Ma veramente per me il concetto di film è un altro, qua bisogna essere laureati in economia oppure essere esperti di banche...

jason13  @  22/05/2016 13:03:49
   5 / 10
Consigliato solo per appassionati di finanza...2 ore difficili da seguire...nel giro di poche ore lo si e' gia' dimenticato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/05/2016 11:12:33
   8 / 10
Film indigesto, incredibilmente interessante, brillante. Non sempre facile da seguire, comunque il modo migliore per raccontare una verita' scomoda. Ottimo cast. Ritmo sostenuto. Da vedere assolutamente.

MonkeyIsland  @  25/04/2016 02:33:56
   6 / 10
E' indubbiamente un discreto film anche se lo stile non mi ha convinto.. è girato a metà tra un Wolf Of Wall Street (infatti il cameo di Margot Robbie non è un caso) e un Margin Call visto il linguaggio bancario usato non certo alla portata di tutti.
Diverse sottigliezze fanno storcere il naso tipo la figura di Carrell che rappresenta il classico bonaccione americano (che esiste solo nei film loro) uomo di famiglia tutto di un pezzo burbero ma dal gran cuore con una vicenda familiare buttata a casaccio nel contesto e che spreca l'unica attrice serie del film ovvero la Tomei.
Saranno pure eventi accaduti ma queste 4 vicende non riescono mai ad amalgamarsi e come film in se funziona poco visto che le vicende personali annoiano e si scordano e subito e come pellicola presa per spiegare la crisi non lascia molto a differenza di documentari come Inside Job e Too Big Too Fail.
Senza tutti quei nomi famosi non se la sarebbe filato nessuno.

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Ultima risposta 28/04/2016 23.58.53
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JOKER1926  @  21/04/2016 00:05:40
   6½ / 10
"La grande scommessa", produzione americana targata Adam McKay, è un film incentrato su aspetti molto lontani dallo spettatore medio, i temi sono cristallizzati in un calderone di giochi e scommesse (vedi il titolo) finanziari. "La grande scommessa" è dunque la fotografia della crisi americana dovuta al business immobiliare, drasticamente esploso nel 2008, nel frangente, gli sviluppi furono tragici e ampi.

Adam McKay , per illustrare al meglio tale argomento, si serve di un cast molto importante, fra i protagonisti troviamo stelle come Brad Pitt e Christian Bale. Insomma l'apparato tecnico, seguito poi da un pregevole lavoro di camera e di musiche, è preparato in modo impeccabile. Quindi la regia parte, effettivamente, molto bene; il resto spetta allo snocciolamento dei fatti, qui viene il lavoro duro.
"La grande scommessa" si prefigge lo scopo di far viaggiare e penetrare lo spettatore nei meandri di un mondo tecnico e molto sofisticato quale quello della finanza. Attraverso degli escamotage, divertenti e sopra le righe, il regista cerca, varie volte, di semplificare il concetto. Ma non sempre la cosa riesce. Nella mente dello spettatore profano (dunque il 90 %) le nozioni sono buttate in circolo con una violenza veloce, nel nome di un ritmo rampante. Accade che lo spettatore segue quasi per inerzia il tutto cercando di cogliere il significante, ma non il significato. A questo punto dovrebbe essere la sceneggiatura a calmierare la cosa; dietro una storia macchinosa dovrebbero essere i personaggi e le situazioni a far sterzare positivamente il prodotto cinematografico. Secondo noi la cosa non avviene, i personaggi vivono in una omologata personalità, chi cerca di andar sopra le righe è il primo a non piacere. Non ci piace, ad esempio, il ruolo ritagliato a Bale, parliamo di un personaggio eclissato e quanto mai fittizio, tenebroso e spossato. Icona troppa distante dall'empatia, scelta discutibile. Non convince nemmeno l'altro grande cavallo di battaglia, cioè Brad Pitt. Quello dell'attore ci appare quasi un cameo, poca voce in capitolo per un altro personaggio decadente e lontano dalla vitalità.

Cosa rimane, quindi, a conti fatti de "La grande scommessa"?

Ben poco, un mezzo esercizio stilistico, troppo pesante da muovere. Le uniche note positive riguardano, come detto prima, ciò che ha a che fare con il versante tecnico. Un po' poco per un film comunque megalomane e di difficile lettura.

JOKER1926

Wilding  @  31/03/2016 22:10:43
   4 / 10
Incomprensibile ai più questa pellicola è un documentario finanziario. Oscar ancor più incomprensibile!

Niccolo8406  @  12/03/2016 21:31:16
   8 / 10
Premetto che essendo molto interessato all'ambito della finanza il mio voto potrebbe essere viziato da uno spiccato interesse di base.
Grandissimo cast di attori a garanzia del film di qualità e spessore che lo spettatore visionerà. Nonostante la complessità di alcuni termini tecnici il regista vuole impersonificare lo spettatore non erudito nell'ambito finanziario e spiegare cosa è ha causato la crisi dei mutui subprime scoppiata alla fine del 2006.
Ne consiglio vivamente la visione a prescindere dal vostro grado di preparazione in merito

tavullia86  @  08/03/2016 12:09:36
   8½ / 10
visto in lingua originale, molto buono

alberto9  @  06/03/2016 12:52:36
   4 / 10
Questo é un film documentario con grandi attori per cui si conosce già la fine. Non mi capacito del legame di questo film con le altre candidature all'oscar.

Non di certo un film da vedere per passare una bella serata, ci sono film migliori riguardo alla finanza.

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Ultima risposta 07/03/2016 14.07.41
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antoeboli  @  05/03/2016 18:15:19
   4 / 10
In Italia esiste da diversi anni un programma radiofonico chiamato 'siamo tutti ct' . E' indubbiamente lecito pensare che qui da noi il calcio è talmente amato da tutti fino a farlo sembrare qualcosa di cui ognuno che ne parla sembra capire tutti i concetti .
Sono per il libero pensiero , ed è questo che conta come prima cosa secondo me.
Ora ,fermo restando sul discorso dell essere tutti allenatori , visti i voti alti che il pubblico sta concedendo alla grande scommessa , sembra che tutti i votanti vengano fuori dalla borsa di Milano , o lavorino come brooker per apprezzare un film di un lessico talmente macchinoso , che gia dopo un'ora ho dovuto spengere la visione.
Brutto prendere per il c+++ la gente scrivendo film drammatico , dove io di drammatico non ho visto nulla , se non parlare di crisi dietro l'angolo , e investimenti di soldi e obbligazioni con termini talmente difficili , da farlo sembrare 2 ore di indagine sui neutrini .
Sapevo che non poteva trattarsi di un qualcosa simile a wolf of wall street , ma neanche potevo pensare che è un documentario basato tutto sugli ultimi due anni prima della 'grande catastrofe ' finanziaria.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/03/2016 20:56:28
   8 / 10
Il grande sogno americano che nasconde la più grande truffa a livello globale. E' facile empatizzare con il personaggio di Steve Carrell (il migliore secondo me), brillante quanto basta per intuire il marcio di un intero sistema, non solo bancario basato sull'inganno, ma soprattutto per il senso di smarrimento una volta compresa la portata che un genio dei numeri aveva a sua volta compreso prima di lui. I personaggi della grande scommessa hanno l'indubbio pregio di rimanere attaccati alla realtà in un contesto che ormai completamente staccato da essa, dove la gente semplice pagherà gli errori e i comportamenti fraudolenti e truffaldini di tutto l'intero meccanismo. Una capitalismo diventato come Saturno: divora i propri figli. McKay dirige una tragedia come una commedia dell'assurdo, ti stordisce di tecnicismi è vero, ma nei passaggi fondamentali monta dei siparietti così efficaci (la giocata a blackjack per spiegare i CDO sintetici è illuminante) che li può capire chiunque. E' proprio nell'abbondanza di questi tecnicismi, indubbiamenti un po' pesanti, che si ha la sensazione di essere di fronte a degli alieni che non vogliono far comprendere la propria lingua incomprensibile e che pochi riescono a decifrare.

TheLegend  @  02/03/2016 12:26:28
   6½ / 10
Film importante su un tema scomodo e scottante.
Peccato che il film risulti abbastanza piatto e non regali grandi emozioni.
Visione ad ogni modo piacevole e mai pesante.

-Uskebasi-  @  28/02/2016 03:30:47
   7½ / 10
Né film né documentario.
E' come se un amico ti mettesse in un angolo e ti confessasse una verità aberrante. Non hai tempo di replicare, ne hai poco per respirare e fatichi a seguire. Più ti spara mèrda e più ti demoralizzi, eppure cresce l'ammirazione verso lui. Come càzzo parla? Che cosa sta dicendo? In una miriade di termini tecnici perdersi è facile, ciò nonostante, comprendere anche solo il 6% è più che sufficiente per perdere l'ultima scintilla di speranza rimasta verso l'umanità. E' sufficiente per deprimersi.
La finanza è in assoluto l'argomento che più odio (dopo Canale 5), continuerò a evitarlo, e questo film parla solo di finanza. Vero al 99%, tanto per rimanere in tema di numeri e statistiche. Ci sono dei momenti però, rarissimi, centellinati, si contanto sulle dita di una mano ma ci sono, dei momenti in cui prova e riesce a pizzicare il cuore.

Complesso ed esauriente.
Illuminante e avvilente.

maitton  @  22/02/2016 13:22:15
   7 / 10
non semplice da seguire, ma molto accattivante nel suo svolgimento adrenalinico.
buona l'idea di inserire nel film alcuni spiegoni, di solito non li apprezzo ma in questo caso mi sono stati di grande aiuto.

Matteoxr6  @  13/02/2016 04:41:37
   5½ / 10
Non che mi aspettassi niente di più di una didascalia spicciola, ma non per chissà quale previsione di demerito: era semplicemente chiara la natura della pellicola girata. Difatti, a parte forse un paio di specificità, chiunque abbia avuto la dignità di informarsi e di approfondire tramite giornali e affini era già al corrente di tutto ciò che viene raccontato nei primi quaranta minuti. E fin qui un sei politico, per così dire, ci sarebbe pure potuto stare, ma una regia che a me ha fatto veramente piangere, regala questo 5,5. Christian Bale bravo come sempre; anche Carrell non se l'è cavata male e Jeremy Strong ha fatto il suo, mentre il resto della compagnia è stata anonima.

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Ultima risposta 14/02/2016 19.25.39
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pinos  @  11/02/2016 10:35:08
   5 / 10
Film di poco sotto la sufficienza. mi ha lasciato poco niente.
Tecnica di racconto innovativa, fa sembrare il film un documentario con interventi di vari personaggi a spiegare termini economici finanziari.
La cosa che può sembrare strana è che con la bolla speculativa del 2008 viene interpretata come una grandissima catastrofe, quando sappiamo che è stata grave, ma non così come raccontata nel film.
A mio giudizio non è assolutamente un film da oscar

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  09/02/2016 00:36:10
   8½ / 10
Sottoscrivo pienamente lo splendido commento di Kowalsky. The big short è uno dei migliori film degli ultimi anni, un film prezioso che fa impallidire i vari virtuosismi "autoriali" à la Scorsese. Il film cattura la nostra attenzione con la semplice arma della verità, una verità mai manichea, e non è il manierismo del wolf of wall street la formula giusta per trattare questi temi delicatissimi e, come giustamente si è detto, apocalittici. Una verità mai manichea proprio perché assistiamo a un catastrofico (e annunciato, almeno dal nostro punto di vista) evento dal punto di vista di persone che, lungi dall'essere i pazzi furiosi dell'umanità scorsesiana, semplicemente e con un'incredulità ben superiore alla nostra (noi che siamo intenti a guardare lo schermo di un televisore o di un tablet mentre il mondo collassa) decidono di salvare il salvabile e fregare allo stesso tempo il sistema. Inutile dire che il tema etico del film sta proprio nella contraddizione che vivono questi operatori, non inumani come il cinema spesso li descrive, ma profondamente infelici e nevrotici per un mondo folle e cinico verso "l'americano medio". Toccanti i loro momenti umani (un eccezionale Steve Carrell, che per pochi minuti ci fa vivere in ogni intensità il dramma di aver perso la capacità di stare di fianco a un fratello depresso), divertenti i momenti didascalici del film, che ci descrivono un'economia che non ha nulla di prestigioso e complesso, ma che si regge sul becero meccanismo umano troppo umano della speculazione e dell'azzardo. Il taglio ironico è postmoderno, e postmoderna è l'assoluta serietà, mai banale, con cui si affronta la più grave crisi economica della storia del mondo.

Rollo Tommasi  @  04/02/2016 12:46:10
   7½ / 10
Non favorito nella corsa agli Oscar per la manifesta superiorità del poderoso Revenant (ed in secondo ordine Il Ponte delle Spie), e perchè l'Academy ha pensato bene di estromettere titoli meritevolissimi come Carol, Joy e Steve Jobs, La Grande Scommessa si accredita come il film più originale e didascalico del lotto, la scheggia impazzita a metà fra un documentario ed una commedia salace.
Cast interessante e ben assortito, su cui spicca l'estro di C. Bale, anche se il suo personaggio disturbato appare fin troppo appiattito su quello del pugile tossicodipendente Dickie Eklund, che gli era valso la statuetta in The Fighter.
Geniali le spiegazioni intermittenti di Selena Gomez, Margot Robbie e dello chef francese Bourdain.
Ogni tassello umano è funzionale al messaggio didascalico di McKay, ma è soprattutto nel dialogo tra Carell e la moglie (Marisa Tomei), e nella reprimenda morale di Brad Pitt ai giovani e sprovveduti broker, che si condensa tutta l'amarezza della "grande scommessa" in ballo. Come scommettere sull'inesistenza di Dio. Una scommessa che fa male vincere...
Non immediato nella comprensione, se non si conosce un minimo di nozioni di economia o non si è letto qualche articolo di giornale sull'argomento.

Mr.Zanon  @  31/01/2016 19:10:51
   6 / 10
Candidato a sei Oscar 2016, "La grande scommessa" rappresenta il più grande passo di maturazione nella filmografia del regista Adam McKay, conosciuto principalmente per aver diretto commedie (la più riuscita e famosa è Anchorman del 2004). Devo dire che la pellicola è senza dubbio un buon prodotto, che ho apprezzato, ma non fino in fondo. La parte da leone la fa sicuramente il cast: il migliore di tutti è Christian Bale, che considero uno dei migliori attori in circolazione; Steve Carell è sorprendente, finalmente si è accorto di saper recitare; Ryan Goslin è ottimo come al solito e Brad Pitt azzecca bene il suo personaggio. Anche il resto del cast è bene in parte. La regia di McKay è buona: non la ho trovata particolarmente originale, nè riesce ad avere grandi guizzi, però è adatta alla situazione e ha delle inquadrature davvero riuscite.
La colonna sonora è bella, ma non è niente di memorabile, si dimentica facilmente. Per quanto riguarda la fotografia è sicuramente riuscita, di alto livello. Il montaggio è molto particolare, in alcuni punti è splendido, frizzante al punto giusto, mentre in altri momenti non è il massimo, perchè è troppo confuso e interrompe delle scene troppo nettamente; ma nel complesso non è male.
Un grosso difetto è che il film è troppo tecnico: ci si stufa presto di sentire parlare di alta finanza in questa maniera troppo macchinosa; agli appassionati piacerà, ma ai comuni mortali romperà un po' il ca**o. Poi, non mi è piaciuto il fatto che dei personaggi, come quello di Michael Burry/ Christian Bale, ad un certo punto se ne dimenticano. Anche Ryan Goslin; va e viene come nulla fosse. Inoltre, il film cerca di scimmiottare il successo di quel grandissimo film che è The Wolf of Wall St., senza riuscirci: personaggi che rompono quarte pareti, che urlano come Jordan Belfort, che sfottono e si prendono gioco del loro lavoro; è una bella idea, ma McKay non riesce a concretizzarla bene. Ma il più grande difetto è il fatto che il film non riesce ad essere cinema del tutto: non è nè drammatico (ma proprio mai), nè commedia (qualche battuta riuscita qua e là c'è, ma di certo non basta); è un documentario, e io non sono andato al cinema a vedere un documentario, e questa è una cosa che mi da piuttosto fastidio, perchè nel film non c'è pathos, non ci sono emozioni.... ed è abbastanza grave.

Quindi, il film è sicuramente consigliato e la sufficienza è piena, perchè è una pellicola interessante e tutto, però ha anche vari difetti, primo tra tutti non riuscire a coinvolgere e veramente appassionare.
Saluti...

hghgg  @  30/01/2016 18:30:07
   7½ / 10
McKay racconta i retroscena della crisi del mercato immobiliare statunitense con conseguente drammatica crisi economica americana e mondiale. Lo fa mischiando un cinema "d'intrattenimento" con quello d'inchiesta e semi-documentaristico; lo fa utilizzando un linguaggio strettamente tecnico per altro in un film con dialoghi fittissimi quindi è comprensibile che praticamente tutti non ci abbiano capito moltissimo e chi magari non era nemmeno interessato al tema si sarà palesemente fatto due còglioni così, nonostante McKay abbia adottato, soprattutto nella prima parte, alcuni stratagemmi per semplificare la vita allo spettatore e semplificare la fruizione di alcuni concetti. Per questo motivo vediamo stacchi con Margot Robbie (uhmamma), uno chef (e chi càzz'è ?) e Selena Gomez (e chi càzz'è parte II ?) nei panni di loro stessi che rivolgendosi direttamente allo spettatore spiegano alcuni concetti precedentemente espressi a livello più tecnico e specifico.

McKay utilizza anche vari trucchi "scorsesiani" dalla voce fuori campo a varie scene in cui il personaggio (di solito Ryan Goslin) smette di interagire con gli altri e rivolgendosi alla telecamera comincia a dire cose al pubblico. Mossa intelligente perché in un film così complesso aumenta almeno un poco il coinvolgimento dello spettatore. L'intera prima parte è molto scorsesiana in particolare ricorda la prima parte di "Casino" (oltre a "The Wolf of Wall Street" che però è figlio naturale di "Casino" e "Goodfellas" e quindi siamo sempre lì) però senza il ritmo micidiale, il genio registico e la capacità di coinvolgimento del regista di Little Italy, anche perché il film di McKay, visto il tema trattato, adotta volutamente e forse giustamente un taglio più realista, asciutto e documentaristico, una sua personalità quindi ce l'ha, per fortuna.

La seconda parte va più a briglia sciolta e da meno aiuti allo spettatore della serie "Oh bello se capisci bene sennò ti attacchi al càzzo". In merito a ciò voglio dire una cosa: molta della terminologia utilizzata riguarda numeri, calcoli e quindi campo matematico. Bene, io e la matematica ci mandiamo gli sputazzi a natale dai tempi delle scuole medie, eppure alla fine il film non mi è risultato così incomprensibile, i concetti base, il punto centrale della questione anzi è chiarissimo oh poi magari è stato così per tutti eh però volevo dire che la seconda parte a me è piaciuta più della prima e cavolo mi ha anche trasmesso tensione man mano che ci si avvicinava al momento fatidico del crollo, soprattutto vista la realtà storica (tanto vicina e ancora attuale), il realismo di McKay, il fiume di dati sciorinati, la gravità dell'evento e, da un punto di vista più prettamente "cinematografico", la bella atmosfera creata dal regista, colma d'attesa e tensione.

Mi sono piaciuti i vari momenti d'indagine del team guidato dal personaggio di Carell, o quelle dei due ragazzi, quando mano a mano si rendono conto con sempre più chiarezza quale disastro sia dietro l'angolo (e quanto possono guadagnarci loro) e quanta idiozia e malafede ci sia nel sistema economico statunitense. La sequenza al casinò, con un impressionante Steve Carell, del dialogo tra lui e il tizio orientale è stata per me la scena più memorabile dell'intero film, quella che resta stampata e impressiona, grazie anche alla prova sorprendentemente matura e umana dell'attore, mai visto così in palla e qui davvero capace di un'interpretazione di primo livello. Bravissimo Steve Carell.

Ottimo come sempre anche Bale, Goslin e Pitt convincenti nei loro ruoli anche se non trascendentali. Uno dei due ragazzi invece è interpretato da un tizio che era, purtroppo, nelle ultime due stagioni di "American Horror Story", tuttavia non se l'è cavata malissimo.

Non è un capolavoro. Non è un film che ispira visioni multiple (al contrario dei suddetti di Scorsese ad esempio), non è un film semplice, è complesso, magari pesante ma per me è stato anche coinvolgente (ebbene si) e piuttosto interessante oltre ad essere ben recitato e diretto con buone capacità da McKay, con una sceneggiatura che ha saputo anche ritrarre in maniera sfaccettata e non banale i personaggi coinvolti nella vicenda.

Un bel film, il 2015 ha riservato un buon numero di bei/ottimi film, il 2016 non inizia comunque affatto male.

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Light-Alex  @  29/01/2016 23:23:47
   7½ / 10
Impressione positiva la visione di questo "La grande scommessa". Non un film da vedere e rivedere, o un film di cui ci si possa emozionare, ma un film da visionare almeno una volta per capire meglio la deriva dell'economia e della finanza moderna, e in particolare la recente crisi mondiale del 2008.

La forza del film è tutta nella storia, una storia recentissima e soprattutto vera. Una storia da far gelare il sangue per l'impatto su scala assoluta nel pianeta che ha avuto. Sicuramente questo film ha il merito di portare sul grande schermo questa storia in una vesta a metà strada tra il tecnico e la commedia: dico a metà strada perché non si rinuncia a spiegare nei dettagli i tasselli del default mondiale (con tanto di intermezzi esterni alla vicenda di Margot Robbie e Selena Gomez che aiutano lo spettatore quando le cose si fanno troppo complesse), ma allo stesso tempo la storia viene narrata vivendo l'esperienza di tre gruppi diversi di uomini di finanza, che in pratica scommettono in anticipo coi tempi sul crollo del mercato immobiliare americano. Questi soggetti, interpretati da un cast plurititolato (Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell), vengono descritti ormai secondo la moda Hollywoodiana come matti, esaltati, dissociati dal mondo reale, iperstimolati dalla ricerca dell'affare perfetto, in quello che da qualche tempo a questa parte sta diventando un nuovo cliché cinematografico.
Chiaramente qui la resa è lontana da quell'irriverenza, quel ritmo, quell'esagerazione che c'era in un Wolf of Wall Street. Il tutto è più smorzato, anche l'intero cast partecipa ma non esiste una storia primaria, un protagonista, fanno un po' tutti da sfondo. Tutti utili nessuno indispensabile.
La vera protagonista è la storia.
Questo è una specie di docu-film recitato. Nemmeno la colonna sonora è nitidamente rintracciabile. La regia pure in alcuni frangenti si avvale di una fattura simil-amatoriale.
Il tutto appiattisce gli attori, le vicende narrate ed esalta l'analisi, anche tecnica dell'evento crisi.

Interessante a mio modo di vedere. Utile. Nuovo. Ma tecnico e poco cinematografico.
Comunque tra una cosa e l'altra, pur sapendo esattamente come sarebbe finita la storia, ha decisamente catturato la mia attenzione, mantenendomi nell'ultima ora attaccato allo schermo a capire quanto la frode è stata perpetrata in maniera sconsiderata.
Merita.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  25/01/2016 23:26:49
   6½ / 10
Film sulla crisi americana che dopo Inside Job descrive bene i meccanismi devastanti dei mutui subprime su cui si basava il mercato immobiliare statunitense.
L'unico che recita è Bale, gli altri interpretano un semplice ruolo nel film-documentario.

A mio avviso spiegato bene, ma ovviamente non lo consiglio a chi non interessa l'argomento e si fa trarre in inganno dall'ottimo cast.

Federico  @  25/01/2016 16:01:29
   7 / 10
Buon film che poteva essere fatto meglio. Un po' troppo tecnico anche per uno come me che in passato si è occupato professionalmente di mercati finanziari.

Larry Filmaiolo  @  25/01/2016 15:00:45
   7½ / 10
interessante, e per certi versi illuminante. sceneggiatura e cast girano alla grande senza un momento di noia e con piccoli e gustosi momenti di spiegazione para-finanziaria e sprazzi di divertimento puro.
menzione speciale per bale e carell, mitici.

ilgiusto  @  25/01/2016 11:53:00
   7 / 10
Film di una lucidità 'rara' sul grande schermo e quindi voto indiscutibilmente positivo.
Però trattasi anche di un 'quasi documentario mascherato da film' e quindi è adatto a tutti ed è ragionevole trovarlo noioso, il che ne pregiudica il voto in negativo.
Consigliato ma adatto a tutti e non adatto anche a serate 'sbarazzine'.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  25/01/2016 00:34:38
   7½ / 10
"La grande scommessa" è uno di quei film nella quale i pregi ed i difetti coincidono, portando perciò il pubblico a spaccarsi in due.
Il linguaggio strettamente tecnico offre un taglio incredibilmente realistico e veritiero al film; il rovescio della medaglia è presto detto: non tutti riusciranno a stare dietro alla miriade di informazioni.
Nulla da eccepire su regia e montaggio, entrambe votate nel costruire un'atmosfera schizofrenica e nevrotica; atmosfera che va a braccetto con il grottesco teatrino di personaggi che decide sorti e destini del cittadino medio.
Bravissimi Bale e Carrel, sprecati Gosling e Pitt.
Se si fosse puntato un pò di più sull'aspetto emotivo, riducendo la corposa componente economica, penso che si sarebbe parlato di capolavoro sfiorato.

Chiudo il commento salutando Giulia e Luigi, compagni di visione ed amici da una vita :)

ValeGo  @  23/01/2016 09:32:42
   6½ / 10
Documentario che mostra l'ipocrisia di un mondo che gira intorno al dio quattrino, che fa i soldi sulle spalle della povera gente. Emblematica la scena in cui Brad Pitt ammonisce i due ragazzi che stanno festeggiando dicendo loro che stanno brindando alla rovina di milioni di persone. Ammetto di essere totalmente ignorante di economia e in alcuni tratti ho faticato ad orientarmi, tuttavia, con un po' di concentrazione il film si segue bene anche perché molti concetti vengono spiegati in parole spicciole e con esempi semplici. A livello stilistico ho trovato molto fastidiosi i repentini cambi di inquadratura, al limite dello snervante. Mi sono piaciuti molto Carell,nella sua brutale schiettezza e incredulità, e Bale che interpreta magistralmente un personaggio geniale al limite dell'autistico. Alla fine si resta con l'amaro in bocca, sia perché si scopre che c'è tanto schifo (già si sapeva) e che continuerà ad esserci ma soprattutto perché i pochi che hanno fiutato in anticipo la puzza di bruciato hanno sfruttato la loro intuizione per fare esattamente come tutti gli altri e cioè fare soldi.

davide corsico  @  21/01/2016 20:28:07
   3 / 10
un film che vuole collocarsi sull'altra sponda di the wolf of wall street: serio, preciso, tecnico, senza eccessi ecc... il problema è che toppa alla grande.
prima di tutto, non si può pensare di fare un film con un grado di tecnicità così alto, perché altrimenti rischia di smettere di essere un film per diventare un documentario. e se voglio un report sulla crisi non vado certo al cinema. tra l'altro il film, in campagna pubblicitaria, è stato venduto per tutt'altro rispetto a quello che è in realtà: dai trailer si lasciava pensare che si trattasse di un filmetto leggero, ricco di freddure e dinamicità. TUTT'ALTRO!
secondo, trovo che la regia sia un disastro: non ho apprezzato tutti gli espedienti narrativi di interruzione della scena con rottura della "quarta parete", dove il personaggio si rivolge direttamente allo spettatore mentre la scena alle sue spalle prosegue indifferente: ma che roba è? per non parlare di singole scene montate in mezzo di cui non si capisce assolutamente il senso: vedi margot robbie che nel bel mezzo del film compare in qualità di se stessa per spiegare in parole semplici la natura di un certo strumento finanziario: ma perché?
un grande cast (tra l'altro eccezionale bale!!) totalmente sprecato in una pellicola fiacca, pedante, a tratti incomprensibile ai più, nonché girata male.
un vero peccato, avevo buone aspettative...

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Ultima risposta 21/01/2016 22.54.54
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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  21/01/2016 20:02:14
   8 / 10
Fa specie pensare che alla regia ci sia Adam McKay, un factotum della commedia americana, l'altra faccia della stessa medaglia che vede in Apatow un maggior impegno sociale nel rivestirle di nobili propositi e in lui l'incapacità di fare altrettanto vertendo nella proficua e più immediata comicità demenziale e rozza.
Altrettanto singolare un soggetto particolarmente complesso e tecnico finisca nelle sue mani, McKay dal canto suo non inventa niente ma sapientemente sa a chi ispirarsi, sa chi 'plagiare', non tanto per la breve incursione di Margot Robbie quanto per l'uso sopraffino dell'abbattimento della quarta parete (che si fa gioco della inevitabile romanzatura del racconto), per la realizzazione del mondo economico-finanziario con i suoi squali (Jordan Belfort docet), tuttavia contrariamente allo Scorsese-modello che resta il riferimento principale, la protagonista è la crisi, dalla genesi allo scoppio, al consumismo incontrollato evidenziato dal montaggio rapsodico alla colonna sonora eterogenea e contemporanea, si muove attraverso i tecnicismi del mestiere ostici ma brillantemente spiegati attraverso una serie di giri di parole, metafore culinarie e sul gioco d'azzardo.
Convince l'impianto tripartito, 3 linee narrative in cui Michael Burry è il germe che innesca il dubbio e si annida agli altri avvoltoi, tra morale e cinismo si indaga direttamente sui soggetti responsabili, i venditori di mutui, che hanno l'unico scopo di venderli senza aver verificato l'effettiva solvibilità dei prestiti sottostanti, la categoria dei subprime, precari non in grado di dimostrare un reddito in prospettiva adeguato al pagamento del mutuo il cui canale preferenziale sono gli immigrati. Come per 'Moneyball' c'è lo zampino di Michael Lewis che fa da base al film, McKay nonostante il curriculum poco edificante vince a sua volta la scommessa e Steve Carell conferma quanto di buono fatto con Foxcatcher aprendo il suo raggio d'azione ad un cinema decisamente più serio.



Niko.g  @  21/01/2016 16:53:18
   5 / 10
E' un film dal ritmo concitato che bombarda a colpi di tecnicismi e termini finanziari: obbligazioni, default, subprime, AAA, BBB, swap. Se a questo si aggiunge un montaggio alla "Ocean's Eleven", si capisce come il risultato sia accattivante sul piano formale, ma del tutto freddo nell'insieme. La tematica trattata avrebbe richiesto uno stile diverso.
Linguaggio scurrile senza che ve ne sia motivo, con un sistematico intercalare di c***o, m***a e fan***o. E' probabile che se questi sceneggiatori avessero intrapreso la carriera del pizzicagnolo, il cinema ne avrebbe guadagnato e Billy Wilder soffrirebbe di meno. Un punto in meno per questo.
L'occasione per andare oltre la cronaca c'era tutta, così da lasciare un messaggio e indurre lo spettatore a respingere l'attrazione per questi mezzi uomini, che invece vengono quasi ritratti in modo da indurlo a fare il tifo per loro. Due punti in meno per questo.
Brad Pitt che bacchetta i giovani rampanti è la "voce della coscienza" che sa di circostanza lontano un miglio e "Complimenti per lo show di oggi" è l'emblematico attacco successivo di Ryan Gosling. Chi vuole intendere intenda…

Strix  @  20/01/2016 18:28:03
   6 / 10
Per carità filmone accurato, attori in parte, ottima regia e tutto quello che volete, ma tutto il resto è in secondo piano:

i personaggi e le loro questioni sono appena accennati, per dare (sin troppo) spazio alla vicenda economica che a stenti sono riuscito a seguire;

non che non l'abbia capito, anzi, ma son dovuto restare vigile per tutta la durata, mi pareva una lezione universitaria di economia, e se avessi voluto vedere un documentario sul'economia, mi sarei procurato qualcosa di michael moore; il cinema, a mio avviso, è ben altra cosa.

A sto punto potevano pure risparmiarsi di ingaggiare bale e gosling, dato che sono sprecatissimi qui.

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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  18/01/2016 21:31:43
   7 / 10
Grazie a questo film ho (forse) capito il legame tra la crisi immobiliare e il tracollo dell'economia americana, cosa che non mi è mai stata molto chiara.
Buona regia, anche se non proprio originale, ma la parte da leone la fanno sicuramente gli attori, tutti molto in parte.

barone_rosso  @  18/01/2016 20:06:04
   4 / 10
Nella scheda del film c'è scritto "drammatico", ma mi sembra palese che si tratta di un documentario. Fra l'altro, nonostante alcuni tentativi ben fatti per far capire a tutti i concetti piu' complessi, risulta comunque troppo farcito di terminologia tecnica, incomprensibile per i non addetti ai lavori... Un film che non si capisce dove voglia andare a parare...

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Ultima risposta 18/01/2016 20.21.51
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Bartok  @  18/01/2016 12:17:10
   7 / 10
Film molto interessante che aiuta a capire le cause della grande crisi del 2008, diretto bene e con un ottimo cast; tuttavia ci sono alcune parti soporifere e difficili da seguire questo perchè viene usato un linguaggio tecnico comprensibile solo agli economisti o comunque a chi lavora in quel settore, in generale però non era facile racchiudere in circa due ore tutta la storia della crisi per questo il voto non può che essere positivo.

albert74  @  16/01/2016 21:50:01
   6 / 10
film documentario adatto esclusivamente a chi capisce parecchio di finanza, di mutui subprime di economia ecc ecc.
Non è recitato male ed è fedele alla realtà ma non è facilmente giudicabile perché - per i non addetti ai lavori - risulta incomprensibile più o meno come guardare un film in russo con sottotitoli in armeno.
Difficile dare un giudizio obiettivo. Io mi sono quasi addormentato durante la visione visto che mi sono perso tra termini troppo tecnici e tra una trama effettivametne complessa.
Se fossi un esperto di finanza gli darei un bell'otto ma visto che non ci capisco niente e io giudico ciò che vedo gli posso dare due voti di meno visto che, per quanto mi riguarda è come vedere un film in cinese.

Nudols85  @  14/01/2016 18:59:50
   6½ / 10
Film documentario molto istruttivo che fa capire veramente cosa è successo dietro quella crisi ma anche dietro le altre fra incompetenza e speculazione l'intera popolazione che si fa manipolare facilmente dal senso comune che ci fa confidare ( erroneamente ) nel sistema che in realtà è marcio.
Molto istruttivo ma dal lato di film risulta senza molti sussulti e soprattutto molto pesante con spiegazioni molto tecniche e in rapida successione che non danno il tempo allo spettatore realmente l'oggetto della discussione e di comprendere il significato di alcuni atteggiamenti etc.
Indicato particolarmente a persone interessate all'argomento. Bale e Pitt incredibili e duttili. Carine le spiegazioni "pecorecce" del sistema e degli strumenti finanziari che ogni tanto si alternano nella storia.

Lucone  @  13/01/2016 00:18:03
   9 / 10
Magari un po' difficile da seguire in alcuni momenti , per via delle spiegazioni tecniche.. Ma assolutamente da vedere .. Raccontare un fatto cosi grave e complesso realmente accaduto , riassumendolo in in due ore è lavoro difficilissimo !! Grande sorpresa Steve Carell , superbo Bale ... Pitt poco presente ma comunque un grande ... Tomei inesistente ( peccato perchè molto brava ) .. Margot Robbie oltre che essere una donna splendida , recita per pochi minuti ma si conferma una promessa del cinema futuro ...

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  12/01/2016 14:55:24
   8½ / 10
Malgrado i soliti noti che vorrebbero inserisci una band hip Hop e qualche inseguimento in macchina, "La grande scommessa" e' un film artisticamente Colossale, e restera' nel tempo uno dei piu' importanti di questi ultimi anni. Certo non e' una Passeggiata iniettare dosi di Economia a Noi comuni mortali che non scrivono nel Sole 24 Ore e non lavorano per una filiale bancaria, ma il bravissimo McKey riesce comunque a filtrare umanamente la grandezza equivoca degli Stati Uniti, e il peso drammatico che ha nelle tasche dei cittadini americani e purtroppo di tutto l'Occidente. Film magistrale che colpisce per il suo rigore analitico, ma crea comunque una tensione (altri si quei soliti noti direbbero noia...) degna di un film Catastrofico nell'imminente disastro economico che ha dato vita agli anni piu' difficili e devastanti della nostra esistenza. La sequenza del congresso (di squali) a LasVegas e' una delle piu' belle della storia del cinema d'inchiesta americano mai realizzate. Capace anzi di sfumature profonde, come nello stakanovismo mentale di Bale (gigantesco) o nell'estetica recidiva amarezza di Steve Carell

"La grande scommessa" e' un film determinante per capire certi meccanismi perversi che hanno creato la Crisi Mondiale, perfino epico - come nelle ultime immagini di Wall Street deserta e post-apocalittica dove tutte le menzogne vengono sbugiardate dagli Eventi. E il fatto che un film difficile come questo sia cmq campione di incassi la dice lunga sulla sua capacita' artistica, per come ha potuto renderci testimoni di una dolorosa verita'

Schmitt  @  12/01/2016 00:46:09
   8 / 10
Esilarante e mostruosa prova cinematografica di tutti i protagonisti. Un livello in + su tutti e´stato bale. Sceneggiatura fresca, elettrizzante e sopratutto dinamica, spiegando allo spettatore con i giusti ritmi, il significato dei seguenti termini che utilizzano le banche per imbrogliare i cittadini.. D´altronde si sa che le massonerie, in particolare gli illuminati dominano e controllano il sistema finanziario, mediatico, politico ed immobiliar da anni, giocando a scacchi a nostra insaputa. i Rotschild e Monti (Bildenberg) ne sanno qualcosa o sbaglio? :)

Scuderia2  @  11/01/2016 20:50:03
   8 / 10
Evoluzione dei documentari di Michael Moore con utilizzo di attori a grande capitalizzazione.
La storia del sistema economico americano che,a partire dalla voglia di casa del cittadino,è riuscito a infettare tutto l'impianto degli investimenti e degli investitori.
Con le banche alla finestra,le agenzie di rating fantoccio,e la gente che intesta il mutuo al cane.
Tutti contenti come nei video di Enya.
Qualcuno ha sentito puzza di bruciato dove tutti stavano grigliando,e ha scommesso forte contro questo Sistema apparentemente intoccabile.
Speculazione pesantissima.
Hanno avuto ragione,realizzando rendite stellari, ma non hanno esultato:era saltato per aria tutto.
Quattro zucche calde,scaldate da acconciature spaziali quanto le loro idee.
Gosling nero corvino che pare Cage che imita Pippo Baudo;Bale con pagliericcio e sguardo vitreo;Pitt robertrefordizzato;Carell col ciuffo nevrotico.
Tutti al servizio di una sceneggiatura a prova di bomba e di cozzalone,coadiuvati da Margot Robbie e Selena Gomez che ti spiegano le cose quando si va troppo sul tecnico.
Intrattenimento da lupi voraci non sballati, impreziosito da didattica spinta.
Se la cosa economicamente più rischiosa che avete fatto è comprare un biglietto della lotteria,astenetevi.
Se ne avete comprato uno a tutti gli autogrill della Milano-Venezia,andate.

7219415  @  11/01/2016 11:04:47
   7 / 10
quasi più un documentario che un film...tuttavia ben fatto. Christian Bale è fortissimo

gringo80pt  @  11/01/2016 10:52:11
   6½ / 10
Arrivato in sala cinematografica sicuro di giustificare con ottimi propositi 8 euro di biglietto.
Già dai primi minuti trasuda la potenziale pesantezza e staticità emozionale, che si manterrà per tutta la durata del film. Lontano anni luce dal brillante Wolf of Wall Street.
Un elettrocardiogramma piatto nonostante i disparati coinvolgimenti dei protagonisti. C'è un tentativo di fornire una colonna sonora al film, ma i Guns N Roses sono fuori dal coro.
Nella visione del dvd la sonnolenza potrà aggredire lo spettatore, fino al torpore.
Tuttavia, buon documentario dei ns giorni.

DOCUMENTARIO PIATTO

Buba Smith  @  11/01/2016 02:04:41
   3 / 10


Io l'ho trovato veramente una rottura di palle allucinante.

Pitt e Bale recitano un ruolo totalmente di nicchia di poca rilevanza. Gosling è totalmente fuori luogo (ed è un peccato perché il suo lavoro lo sa fare bene).

I due ragazzetti insopportabili.

Steve Carell è totalmente a suo agio nella parte. Si, è abituato a fare filmetti di Mer...

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Ultima risposta 15/01/2016 00.30.05
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marcogiannelli  @  10/01/2016 11:47:32
   7 / 10
"Più interessante per la storia (vera) che per la cinematografia, che tenta di scandire il ritmo con montaggio, inserti, voice over e giochi di gambe" dice un amico giù..e non sbaglia..insomma, anche per argomento borse e giocare con esse il film si vuole rifare al Lupo di Scorsese..ne viene fuori un "documentario un pò matto", con un cast allucinante su cui spicca Carell (meglio forse nei ruoli drammatici che nelle commedie) e un pò dietro anche Bale e Gosling..non sarà il film dell'anno, ma merita sicuramente una visione

materUC  @  10/01/2016 11:40:06
   6½ / 10
È praticamente film documentario sulla crisi immobiliare. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  09/01/2016 23:06:44
   6½ / 10
Più interessante per la storia (vera) che per la cinematografia, che tenta di scandire il ritmo con montaggio, inserti, voice over e giochi di gambe.

Bravo Bale, il disagio che gli si addice.

641660  @  09/01/2016 22:08:50
   8 / 10
Docufilm che cerca disperatamente di portare all'attenzione del pubblico mondiale il problema dei derivati che hanno causato il tracollo dei mercati del 2007 e del fatto che oggi siamo messi ancora peggio. I grandi nomi presenti in questo film hanno il solo scopo di veicolare alle masse il messaggio di allarme.

Le banche centrali hanno tappato il buco con i soldi statali senza fare nulla per evitare che se ne formassero altri ancora piú grossi. Hanno curato i sintomi con liquiditá infinita, ma non l'agente patogeno ovvero i derivati.
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/glossary.bit?target=GlossaryDetail&word=Collateralized%20Debt%20Obligation

inutile poi parlare del danno causato nel 1999 dall 'abrogazione del Glass-Steagall act nel 1999.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act

Tornando al film, credo abbia fatto il massimo per risultare interessante! I paragoni con lo chef e con i giocatori di blackjack sono tanto semplici quanto calzanti. Buona visione e buono studio!

romrom  @  09/01/2016 14:20:26
   5 / 10
Delusione, film piatto, senza ritmo, personaggi scialbi a parte il solito grande BALE: troppo didattico, manca pathos, distante anni luce da Wolf Of Wall Street o dal memorabile WALL STREET.

Didone92  @  09/01/2016 10:29:07
   5½ / 10
Personalmente mi ha annoiato.... troppo tecnico, lento, storia incentrata unicamente sull'aspetto finanziario. Per carità per gli appassionati potrebbe essere un filmone. Ma per chi vuole risparmiarsi un documentario sulla borsa lo sconsiglio!

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