la notte dei morti viventi regia di George A. Romero USA 1968
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la notte dei morti viventi (1968)

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locandina del film LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

Titolo Originale: NIGHT OF THE LIVING DEAD

RegiaGeorge A. Romero

InterpretiDuane Jones, Judith O'Dea, Karl Hardman, Keith Wayne

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1968
Generehorror
Tratto dal libro "La notte dei morti viventi" di Richard Matheson
Al cinema nell'Agosto 1968

•  Altri film di George A. Romero

•  SPECIALE LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

Trama del film La notte dei morti viventi

Il film Horror per eccellenza che ha dato il via al genere degli Zombies. Un film Cult che ci proietterà in una ridente cittadina dove un virus traforma le persone in mostri assetati di sangue e da li...

Film collegati a LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

 •  ZOMBI, 1978
 •  IL GIORNO DEGLI ZOMBI, 1986
 •  LA TERRA DEI MORTI VIVENTI, 2005
 •  SPECIALE LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

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Voto Visitatori:   8,47 / 10 (209 voti)8,47Grafico
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Voti e commenti su La notte dei morti viventi, 209 opinioni inserite

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Godbluff2  @  20/10/2022 15:54:48
   8 / 10
Un giovane chiamato George Romero e un gruppo di amici suoi si mettono in testa di fare un film, fondano una casa di produzione, si organizzano come registi, sceneggiatori e produttori e chiamano come finanziatore qualche altro generoso compare; spese finali: poco più di 100.000 dollari, per un film di indipendentissima produzione e realizzazione.
Per fare un raffronto con altri budget più o meno contemporanei, un film a "medio budget" nella "Nuova Hollywood" dell'epoca, come "Midnight Cowboy" di Schlesinger (del '69) costò circa tre milioni e mezzo di dollari; persino un film come "Faces" ('68) di Cassavetes, uno dei registi più indipendenti e off-Hollywood che si possano immaginare, costò più del doppio rispetto al contemporaneo esordio di Romero. Centomila dollari, i soldi rubati dal barattolo di risparmi di nonna Ruth.
Eppure è impressionante come le idee e l'ottima regia di questo film siano riuscite a segnare profondamente l'horror moderno a scapito delle a dir poco precarie possibilità di spesa, che pure si vedono e risentono, eccome se risentono; viste oggi, molte cose fanno sorridere, qualcuna fa proprio sbellicare dalle risate e nel 1968 il film fu accolto come "immorale", "violento" e "shockante", una cosa inconcepibile per il "noi attuale" ma decisamente più sensata contestualizzata nel panorama del cinema horror (i "b-movie", di fatto) dell'epoca.
D'altronde pensate, con tutte le ingenuità date dalla realizzazione degli effetti speciali casalinghi (la casa di nonna Ruth, sempre), ai nostri adorabili non-morti che pasteggiano con tenere budella umane. Eh. Oh. Il bianco e nero stempera ma la gente all'epoca non era ancora proprio abituatissima a certe immagini su schermo. E nemmeno a bambine-zombie che maciullano le loro madri e divorano i loro padri, pure se la scena oggi è acqua fresca (ma, considerando i mezzi del film, girata con il massimo effetto possibile e quindi molto bene, bisogna dirlo).
Però sono tante, proprio tante le idee e gli spunti innovativi e coraggiosi proposti da questo film.
Chiaramente la prima che viene in mente è sempre la rilettura della figura dello "zombie" che ha portato ad una sua nuova standardizzazione, quella romeriana, che si è imposta come la più classica ed iconica: non più le "bambole umane" controllate dalla magia nera delle tradizioni haitiana-africana, ma orde di morti che tornano spontaneamente in vita mossi solo da insaziabile appetito di carne umana; in realtà quello di Romero è più un'apocalittica e pessimista estremizzazione della figura dello "zombi" haitiano, non una cancellazione totale: resta il concetto della "resurrezione corrotta" del corpo, che è quello centrale e in fondo le creature di Romero, lente e imbambolate, mosse da puri istinti primordiali, non sono così diversi dai sacchi di carne magicamente controllate del folklore voodooistico.
Quello che davvero ne rivoluziona la figura e il concetto è il diverso uso "sociale" e critico che ne fa Romero, che trasforma lo "zombi" in una "massa", scatenatasi sulla Terra come punizione apocalittica per un essere umano che si è dimostrato sempre indegno, incapace, inadeguato. Lo zombie romeriano è una minaccia irrisoria se preso singolarmente, lento, impacciato, instupidito, farebbe ridere un pollo, è quell'impenetrabile, inarrestabile massa di carne cannibale a costituire la minaccia, che si fa sottovalutare, persino, poi ti travolge.
La prima sequenza, che punta tutto sulla forza di questa minaccia irreale ed ignota che piomba addosso all'improvviso, è un po' diversa in questo senso, con il primo, storico zombie moderno del cinema che sembra fin troppo su di giri (lo zombie che ha pippato) e corre pure in realtà e che, a ben vedere, a prima vista non è una minaccia troppo distinguibile da un qualsiasi ubriaco-tossico fuori di melone e in fortissima astinenza, ehm; dopodiché però, prende forma chiaramente la forma-massa della minaccia dei morti che si risvegliano.
Dall'altro lato ci stanno gli uomini e qui c'è l'altro punto fondamentale del cinema di Romero: è sempre l'essere umano il peggior nemico di se stesso, altro che zombie (che poi, oh, sono esseri umani pure loro, a ben vedere). Giustissimo andare nel panico in una situazione che il film ci presenta subito come schiacciante, improvvisa, impenetrabile, folle; poi però, trovato rifugio dentro la casa, ci si rende conto che la situazione sarebbe in realtà più gestibile di quanto il panico iniziale non abbia lasciato intendere e qui entrano in gioco le dinamiche umane: sfiducia reciproca, contrasti caratteriali, incapacità di giungere ad accordi sensati, egoismi, giochi di potere personali (si crea subito una piccola "tribù" arroccata nella casa, una mini-società con un "capo" in testa) e una splendida accuratezza nel prendere sempre le decisioni più sbagliate possibili. Di fatto, ciò che rende così pericolosa la minaccia zombie, lo si vede bene, è la fallibilità umana. Gli uomini diventano più stupidi degli uomini morti, per forza poi vincono questi ultimi.
E allora, quasi meglio gli ex-viventi, regrediti ad un istintivo bisogno alimentare di ciò che erano un tempo. Per come la vedo io, tra i personaggi del film non si salva nessuno e fanno di tutto, ma proprio di tutto, per non sopravvivere, con reazioni umanamente prevedibili ma solo parzialmente giustificabili; non è esattamente la stessa cosa degli "slasher movies con protagonisti idiòti e carne da macello", qui la messa in scena dei contrasti e dei fallimenti umani è molto più sensata.
Così, alla fine, la minaccia torna a farsi opprimente, sfruttando il tema dell'assedio, dell'angoscia dell'orda affamata che opprime i viventi barricati dentro un edificio, fino addirittura allo spazio claustrofobico della cantina (anche se, ci avete fatto caso che Ben, in cantina, in realtà era sopravvissuto alla notte ? Ha poco senso questa cosa per me ma stai a vedere che Cooper ciavevaragione, ci aveva).
Spesso è più il panico ad uccidere e non la minaccia vera e propria (vedi la coppietta con la pompa di benzina).
Ci sono scelte innovative e coraggiose anche al di là della messa in scena e della narrazione. Forte probabilmente anche della sua natura indipendente e casalinga, 'sto film da 100.000 dollari di nonna Ruth si permette di essere pure il primo film americano con un protagonista afroamericano, tra l'altro senza che la questione etnica abbia la benché minima importanza nel film (forse è anche poco credibile che nell'America del '68 una volta esacerbati i contrasti non escano fuori rigurgiti razzisti, ma tant'è, lodevole). Ben è il protagonista perché, oh, l'attore (Duane Jones) è quello che andò meglio al provino. Tutto qui. Non è una cosa da poco eh.
Solo che poi il film da 100.000 dollari di nonna Ruth fece un gran successo e diventò una pietra miliare e dunque la cassa di risonanza anche di questo particolare assume estensioni non indifferenti.
Un po' più deprecabile e decisamente meno moderno il ruolo della donna, posso capire che le femministe del '68 si siano incàzzate, visto che qui, ognuna in modo differente, ogni donna del film è completamente inutile, debole, sottomessa e lo schema resta quello del "maschio dominante" che protegge la debole femmina, palla al piede inesorabile... Romero d'altronde si interesserà solo un paio d'anni più tardi al movimento femminista; anche questo però può essere almeno parzialmente letto in modo diverso: si, la società-anche quella "micro" dentro la casa assediata-è ancora quella del "maschio forte-donna inutile", ma in un contesto nel quale anche l'uomo, quello che si crede dominante, non fa che risultare debole, fallibile, vigliacco. Insomma, è un contesto di fallibilità umana complessiva in realtà anche se questo non giustifica una caratterizzazione dei personaggi femminili inguardabile oggi come allora, bisogna proprio dirlo.
La spiegazione del "perché" questo stia succedendo è del tutto dimenticabile (e pare degna di un B-movie di fantascienza dell'epoca, le radiazioni da Venere), non è mai stato quello il punto. Succede, fine.
Poi un bel pezzo del lavoro lo fa la regia di Romero, che migliora tutto il migliorabile con ottime inquadrature e la capacità di restituire il senso di angoscia e inadeguatezza di fronte a qualcosa di totalmente inaspettato, così come la fotografia, curata da Romero stesso.
Naturalmente sulla troupe e sugli attori si è un tantinello risparmiato, produttori, truccatori, staff e attori son quasi sempre gli stessi. Due di quelli che fregarono i soldi a nonna Ruth, per dire, sono "Johnny" (Russell Streiner, amico di Romero che aveva lavorato già insieme a lui nel campo pubblicitario insieme a John Russo, co-sceneggiatore del film) e quel testa di càzzo (che forse aveva ragione) di Cooper (Karl Hardman) che per risparmiare di più sul set si è portato la moglie vera e la figlia vera e lui e la moglie si sono pure occupati di trucco e selezione di brani per la soundtrack. Il montaggio ? Sempre di Romero-Russo. Oh, in questa bella atmosfera casalinga intanto si è creato qualcosa che ha profondamente fatto scuola; da qui in poi, lo "zombie", diventa una nuova figura dominante dell'immaginario orrorifico collettivo, posizione che diversi anni dopo Romero per primo contribuirà a rafforzare con il più maturo secondo capitolo "Dawn of the Dead".
Senza eccessivamente prenderlo come "film politico" (anche perché qui certi messaggi sono meno marcati che in altri capitoli successivi della "saga") è però un film horror nuovo che Romero ha arricchito mettendoci dentro idee interessanti che danno quella profondità di lettura in più a quello che rimane comunque un B-Movie a bassissimo costo.
Ecco, il film è bello ed è importante, ma dovendo assegnarli un numerino, ci vado anche di manica larga perché i risultati che ha ottenuto li ha ottenuti con i 100.000 dollari del vaso dei risparmi di nonna Ruth e questo mi pare degno di stima ulteriore.

Alpagueur  @  08/11/2020 21:05:04
   8½ / 10
Questo film, diretto, scritto, fotografato, montato e musicato da George A. Romero, è quello che potrebbe essere considerato il ponte di collegamento tra i film horror classici e i film moderni più intrisi di sangue; per i motivi che è in bianco e nero e mantiene ancora il tono classico ma allo stesso tempo aggiunge più violenza, un focus sugli umani e ovviamente la mania dell'orrore che è: il morto vivente (zombie). Sì, giusto per quelli di voi che non lo sanno, si ritiene che "La notte dei morti viventi" (a.k.a. "Night of the living dead") abbia creato lo zombi moderno. Questo film ha completamente scioccato il pubblico all'epoca, era diverso da qualsiasi cosa avessero mai visto! Il film inizia in un cimitero, uno dei principali punti fermi dei film horror, a cui Romero ha dato pochissimo set-up, e poi bum! Gli zombi attaccano. È fantastico perché ti prende alla sprovvista proprio come i personaggi del film. Poi molto velocemente sei proiettato in una casa solitaria in pianura, qui è dove il film si trasforma da buono a vero capolavoro. Questo è quando sempre più personaggi iniziano a essere rivelati, la scrittura di questi personaggi è semplicemente fantastica, suona molto come persone reali che parlano e/o litigano. Il film è anche un buono studio dei protagonisti, che ci mostra come il vero io delle persone salti fuori in un momento di completo caos. Il mio personaggio preferito è Ben, principalmente perché è l'unica persona che cerca di ragionare. Gli zombi (anche se non sono vengono mai chiamati zombi) sono i mostri di questo film, ora rispetto agli zombi di oggi sono molto diversi, anche questo risale alla violenza dei film che per gli standard dell'epoca era semplicemente cruenta, inesorabile, ma per quelli di oggi però è molto docile. Molte delle scene di questo film sono iconiche, dagli zombi che si lamentano allo "stanno venendo a prenderti Barbra". Altre due cose di cui parlerò, la prima è il finale. Il finale de "La notte dei morti viventi" è uno dei più grandi shock cinematografici di tutti i tempi, non lo rivelo ma è una svolta brillante. E l'ultima cosa di cui parlerò è l'impatto del film. Il film è stato nuovamente incredibilmente influente con la violenza, ma ha anche affrontato un grosso problema dell'epoca, i diritti civili. Il personaggio principale di questo film era un uomo di colore (Duane Jones), che nel 1968 era inaudito, ma George A. Romero è andato avanti e lo ha fatto accadere. Le musiche, dello stesso Romero e di Karl Hardman, sono discrete ma non certo al livello di quelle di Simonetti nel film "Zombi" del 1978 (diretto e sceneggiato sempre da Romero). Alla fine si tratta di un film eccellente e diretto con grande intelligenza, con buone dosi di horror e shock. Ha avuto negli anni a seguire remake e innumerevoli imitazioni. Costato poco più di 100 mila dollari, ne incassò oltre 5 milioni. Esiste una versione colorizzata. Nel 1998 fu rieditato con 13 minuti in più, tutti tagliati dal regista nel 1968. E' ambientato in Pennsylvania (Monroeville e Pittsburgh...così come "Creepshow" e "Zombi", ed il 'Evans City Cemetery', diventato ben presto famoso proprio grazie a questo film).

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Ultima risposta 08/11/2020 23.16.20
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zerimor  @  07/11/2020 16:43:03
   8 / 10
Il capostipite degli zombie movies, il film che ha coniato un genere. Sorprendente come ancora oggi riesca a suscitare un certo fascino. La storia si svolge prevalentemente all'interno della casa, ed è proprio in codesto luogo che la pellicola spicca in tutta la sua "bellezza". È un crescendo inesorabile che fa restare col fiato in gola. Il momento in cui viene comunicata la causa dell'infezione, attraverso una "solida" analisi scientifica è una perla assoluta, mi è piaciuta un sacco. Al contrario, le due scene che molti apprezzano (mi riferisco a quella all'esterno, vicino al distributore di carburante, e quella giù in cantina con la bambina) le ho trovate un po' esilaranti (ovviamente contestualizzando la visione ai giorni nostri): è proprio in questi due frangenti specifici che la pellicola risente maggiormente del trascorrere del tempo.
Dettò ciò, trovo "La notte dei morti viventi" un film incredibile che, nonostante gli anni che si porta sul groppone, fa mangiare la polvere alla stragrande maggioranza (se non addirittura tutti) dei suoi "simili".
... e infine, last but not least, sono così i "VERI" zombi: Lenti, ma Letali.

Serge  @  27/03/2020 02:23:30
   9½ / 10
Pellicola sporca e sgraziata. Diretta da un ragazzo privo di sponsor e budget. . Impossibile non venga apprezzato dai veri amanti del cinema. Grazie Romero.

VincVega  @  02/03/2020 14:47:54
   8½ / 10
Come film gli ho sempre preferito "Zombi ("Dawn of the Dead"), ma l'esordio di Romero è importantissimo sia come idee, che come critica sociale, tenendo conto che siamo nel lontano '68. Chiaro che con un budget più che misero, non si poteva fare di più (tra l'altro sembra un film ancora più vecchio del 1968, non solo per il bianco e nero, ma anche per le musiche), ma quello che vediamo basta per entrare di diritto nella storia del cinema e tracciare una linea di demarcazione nel genere horror. E non dimentichiamo il taglio documentaristico di quello che viene mostrato in televisione, informando i protagonisti degli eventi successi.

biagio82  @  27/09/2017 20:07:44
   7 / 10
più che un film questo film è storia del cinema.
partendo dalla leggenda haitiana del morto rianimato romero crea un nuovo tipo di mostro, che diventerà uno dei più iconici del cinema moderno.
romero usa questo film per sperimentare, nelle sequenze girate con un bianco e nero molto espressionista, nelle inquadrature con tagli di luce particolari e sopratutto nella trama, infarcita di critica sociale!
l'unico neo sta nel fatto che è palese che romero ha avuto a disposizione pochissimi mezzi per girare il film e questo ha fatto invecchiare il film un po male, rimane comunque un grande inizio per la saga dei morti viventi e romero nei prossimi realizzera i veri capolavori

Mattia100690  @  28/08/2017 16:10:41
   6 / 10
Discreto. Sicuramente innovativo per il genere "horror", un encomio per le tematiche sociali che propone. Tuttavia risulta invecchiato male.

Niko.g  @  27/07/2017 20:18:23
   9 / 10
Zombi lenti, impacciati, facilmente eliminabili, eppure inesorabili, incontenibili.
Inquadrature all'avanguardia per un progetto di horror che rinunciò al rosso del sangue e a un trucco costoso, mostrando vorticose dinamiche psicologiche… incredibile, come il finale.

Thorondir  @  30/09/2016 19:38:42
   9 / 10
Un classico dell'horror e del cinema americano. Indipendente, sgraziato, cattivo ma anche riflessivo nei tempi. Stacchi di montaggio sfasati, zombie che divorano budella in primo piano (siamo sempre nel 68...) critica al sistema americano e alla corsa agli armamenti della guerra fredda, nonchè precursore sui tempi con l'idea del barricamento e della chiusura in se stessi (vedere per credere "Distretto 13" di Carpenter e quanto deve al film di Romero). Ok, oggi può sembrare datato e in parte lo è, ma rimane un capolavoro dell'horror e diventa capostipite assoluto di un intero sottogenere (quello degli zombie).

DitaAppiccicose  @  05/06/2016 11:58:07
   8½ / 10
Film classico e capostipite del genere sugli zombie ( termine che per altro nel film non compare mai… ), che ho trovato anche meglio di come lo ricordassi. Innanzitutto il fatto di essere stato girato con attori per lo più dilettanti trovo che gli conferisca un'aurea naif, anche se la recitazione in questo modo ne risente. Lo scarso budget, infatti, costrinse il gruppo di persone coinvolte nel progetto ad occuparsi di tutto: regia, produzione, sceneggiatura, recitazione, montaggio e musica furono opera di pochissime persone, la maggior parte delle quali erano anche i protagonisti del film. Il film è datato non tanto per la scelta del bianco e nero ( che, anzi, gli dà un taglio ancora più inquietante ), quanto per un motivo che non solo non è un limite ma è addirittura un pregio. Oggi è facile, infatti, parlare di zombie perchè tutto, su quei personaggi, è codificato: lo sparo in testa o il fuoco per ucciderli, il fatto che si nutrono di carne umana, la lentezza dei movimenti ecc... Queste "regole" - per così dire - hanno origine proprio da questo film; inoltre in tutti quei film sugli zombie che sono seguiti a "La notte dei morti viventi" si assiste alla mattanza e si cerca di sfuggirne senza quel senso di dramma che una vicenda del genere, capitasse davvero, provocherebbe in ognuno. Qua invece l'orrore non è tanto negli zombie ( in seguito ce ne sarebbero stati di peggiori ) e neppure nelle scene veramente horror

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l'orrore sta proprio nella situazione che il gruppo di persone sta vivendo...

Non mi è piacuto il personaggio di Barbara: va bene essere sconvolta, ma questa sembrava più morta degli zombie... Romero avrebbe poi fatto molto altro, specie restando nel filone dei morti viventi, ma questo, per me, è il film che lo consegna alla storia.

GianniArshavin  @  16/03/2016 21:51:34
   8 / 10
Il capostipite di tutti i zombie movies , un caposaldo dell'horror che ogni appassionato che si rispetti dovrebbe vedere.
George Romero nel lontano 68 riesce con due soldi e una manciata di attori non professionisti a dar vita ad un prodotto che ha rivoluzionato il genere , che ha dato una nuova chiave di lettura all'orrore e ai non morti.
Malgrado alcuni limiti tecnici (giustificati in parte dal basso budget ma tuttavia in alcuni passaggi si nota la mancanza di esperienza della crew)La notte dei morti viventi intrattiene , spaventa e non annoia nemmeno per un minuto. La storia ,che può apparire trita oggi, all'epoca era una novità e nella sua semplicità nasconde trovate orrrorifiche vincenti (la bambina in cantina) e spunti sociologici inusuali per il periodo.
Questo classico senza tempo nonostante i quasi 50 anni d'età tuttora riesce a tratti a spaventare, pur senza effetti truculenti e sangue a spruzzi.
Il cast di dilettanti risponde bene , in primis l'attore principale (primo protagonista di colore scelto per bravura e non per interpretare un ruolo afroamericano).
Dunque una pellicola non perfetta dalle evidenti rughe ma che riesce ancora a sorprendere. Un passaggio obbligatorio per tutti gli amanti del cinema horror e del cinema in generale.

marcogiannelli  @  12/02/2016 13:03:41
   9 / 10
ATTENZIONE IL COMMENTO CONTIENE SPOILER, spoiler che è inutile mettere sotto l'apposita sezione visto che tutta l'analisi è uno spoiler
Romero per due noccioline e un wafer decide di dirigere questo film, e quando un regista prende un progetto del genere è perché ci tiene e vuole metterci tutto sè stesso.
Si parte con Barbara e il fratello Johnny in un cimitero, laddove incontrano il primo zombie, che essendo tale e quale ad un uomo normale viene tranquillamente avvicinato ed è Johnny a lasciarci le penne. Oltre ad un rimprovero sul mancato make-up, nemmeno un minimo tocco per ogni morto vivente, mi sono sentito subito preso un pò in giro, visto che Johnny muore..cadendo, insomma sembra ridicolo e non spaventoso come dovrebbe.
Arrivati nella casa dove rimarremo per tutto il film facciamo la conoscenza di Ben. Ben è un uomo di colore, e seppur la scelta sembri casuale, casuale non è. Perché lo svolgimento suggerisce che invece i temi del razzismo e altri temi politici siano ben trattati da Romero, che però, giustamente, non si sbilanciò più di tanto. ma siamo nel '68, come non si fa a collegarsi direttamente a Malcom X e Martin Luther King vista la scelta del protagonista e i successivi sviluppi?
Dopo un altro deludente attacco di alcuni zombie conosciamo altre 4 persone che faranno parte della spedizione antizombie, e nell'immediato il film è abbastanza statico, poi i sei scoprono la natura delle creature e cosa possono fare, inoltre non è più raccomandabile rimanere chiusi in casa, piuttosto bisogna raggiungere le stazioni di sicurezza. Nel tentativo di farlo la coppietta ci lascia e Ben assiste in prima persona al cannibalismo dei morti, scena finalmente disturbante come mi aspettavo. E da qui il registro cambia e riesco a capire perché parliamo di rivoluzione. Nel '60 abbiamo parlato di Psycho come di un film rivoluzionario per la violenza e il brivido che riusciva a provocare, tanto che la critica nell'immediato lo bocciò e lo bollò come un film violento. Lo stesso successe con questo, e si parlava di film disgustoso, tanto che viene considerato il capostipite del filotto gore e splatter, con delle scene forti.
La fine di Barbara per me è un twist: per lei mi aspettavo una fine alla Kazan in The Cube, insomma quello che indichi subito come "quello destinato a non farcela perché troppo incapace di difendersi" che alla fine ti stupisce. Invece lei muore in modo quasi romantico, ritrovando il fratello che la conduce a sé e alla morte.
Ma la scena che più mi ha lasciato sgomento riguarda chiaramente la bambina che si nutre del padre e che massacra la madre con uno sguardo che dire satanico è poco. Il padre fino a quel momento era la figura negativa del film, più delle creature. Un uomo egoista, che prova addirittura a consegnare agli zombie Ben. Ancora Ben, unica figura eroica e senza macchia del film.
Si arriva alla fine, dopo la scena delle braccia che provano a prendere i nostri protagonisti. E il finale sembra volgere all'happy ending, prima dell'ennesima svolta, con protagonista lo sceriffo, che fa sparare a Ben scambiato per uno dei mostri. E lo sceriffo, così come Harry, sono il simbolo della società egoistica, superficiale, che ci autodistrugge: siamo noi stessi i nostri nemici, non gli zombie, che stanno quasi a rappresentare la natura che ci si rivolta contro. Sì perché le radiazioni della sonda sperimentale risvegliano i morti, e la conseguenza è il risveglio degli zombie, che non per loro volere si ritrovano a volersi nutrire di noi.

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Ultima risposta 09/02/2018 17.59.13
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fabio57  @  20/01/2016 15:57:02
   8½ / 10
Horror di culto, partendo da una trovata semplice Romero confeziona uno dei più agghiaccianti film dell'epoca, in un suggestivo e inquietante bianco e nero fa resuscitare i morti, ma e qui c'è il colpo di genio, non sono più umani sono morti viventi, zombie in gergo, entità ambigue e ibride, spettrali e spaventose si muovono con inesorabile lentezza, ma sono quasi indistruttibili, corpi mutilati ,in fase di decomposizione.Qualcuno ha voluto vedere nell'opera intenti politici, difficile dirlo, tuttavia è certo che film è angosciante e pur senza grandi invenzioni tecniche,che nel 1968 non erano disponibili, riesce veramente a impressionare.

Strix  @  08/12/2015 15:46:53
   8 / 10
A distanza di 50 anni inquieta ancora...sarà anche scarso come realizzazione ma forse proprio questa sua aria vintage, con un sonoro medioso e "rovinato" mi mettono un'angoscia che i sequel non mi hanno saputo dare.

Plauso a Romero per la genialità nell'aver creato e rappresentato la figura dello zombie, ma poteva fermarsi alla prima trilogia (seppur gli altri 2 capitoli non siano, a mio parere, all'altezza di questo).

vinicio  @  27/08/2015 02:20:06
   7 / 10
prima di vedere questa versione ho visto quella di Savini, molto simile, ma secondo me meno bella rispetto a questa anni sessanta....
film che anche dopo quasi 50 anni si fa vedere con piacere e da ***** a tanti film moderni... il finale è veramente assurdo anche questo l ho preferito al remake di Savini. ..
unico punto debole a metà film mi ha un po annoiato ma si riprende nel finale assolutamente.. in questo film il contagio non avviene solo con il classico morso ma "semplicemente" i morti riprendono vita, una particolarità rispetto a tanti film sugli zombi...
film da vedere!!!

eruyomè  @  02/06/2015 20:57:50
   8 / 10
Se tecnicamente può oggi risultare superato (ma con film di questo tipo è normale che sia così, purtroppo), rimane da premiare la genialità di Romero nel inventare, e in modo fantastico, un vero e proprio genere. Tanto di cappello alla sua bravura e genialità.

hghgg  @  15/05/2015 13:26:40
   8 / 10
Be quando si parla de "La notte dei morti viventi" bisogna sempre togliersi il cappello. Si parla pur sempre del film che ha dato (non) vita alla figura Classica dello Zombie nel cinema, più moderno rispetto alla figura originaria delle leggende popolari haitiane e dei primi esperimenti cinematografici su queste figure e tutt'oggi più affascinante rispetto a certi rapidi zombie corridori che hanno preso piede dagli anni '80 in poi.

La grande idea aggiuntiva di Romero è stata poi quella di aggiungere nel contesto Zombie anche elementi di critica sociale-antropologica che verranno meglio sviluppati 10 anni dopo in "Dawn of the Dead".

Però quando ci si trova di fronte a "Night of the Living Dead" non si può fare a meno di notare come questo sia uno di quei film che davvero ha resistito poco e male alla prova del tempo, perfino per me che sono il più acerrimo nemico della fatidica frase "è invecchiato male". Ecco questo film è invecchiato male, anche se solo da un punto di vista tecnico e scenico e non tematico. E ci credo.

Romero aveva pochissimi mezzi all'epoca per i materiali, gli attori, le scenografie, il trucco e "gli effetti speciali". Ha fatto il meglio che poteva con ciò che aveva a disposizione, pochissimo, e va bene così, però oggi risulta un film visivamente molto ingenuo e davvero troppo grezzo, anche nel montaggio oltre che nella sgranatissima fotografia davvero poco chiara (questo è un dettaglio che rende il film più affascinante tuttavia, e più inquietante) e negli, chiamiamoli così, effetti speciali.

La regia invece è forte di tutta la grande inventiva e le tante idee di Romero che riesce a rendere inquietante una massa di decerebrati che barcollano a due all'ora. Indimenticabili gli assalti (senza fretta) dei morti viventi, strepitosa la scena della bambina-zombie che si nutre della madre.

Grande caratterizzazione dei personaggi, figure solide e scritte con le idee ben chiare in testa, specchio di tutti quegli sviluppi narrativi e/o metafore che tirano stoccate alla società americana del '68 e all'uomo in generale, sebbene ne "La notte dei morti viventi" l'elemento principale rimanga l'orrore e la rivoluzione nel genere portata dall'assalto di questi nuovi, infidi, branchi di non-morti, la classe popolare dei non-morti contro lo snobismo elitario dei vampiri.

Battute a parte è un film che va solo applaudito, Romero al suo meglio alla regia perché riesce a creare qualcosa di nuovo e di registicamente valido, per quanto acerbo, con mezzi nulli e tante idee. Un grande film.

Con "Dawn of the Dead" farà leggermente meglio, il film approfondirà le tematiche da critica sociale e svilupperà ulteriormente le figure "Zombie" avendo inoltre dalla sua maggiori mezzi economici e un ritmo più moderno e rapido.

"Night of the Living Dead" resta ovviamente un passaggio obbligatorio per qualunque spettatore interessato seriamente al cinema horror. Fondamentale.

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Ultima risposta 15/05/2015 20.48.08
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jake1234  @  08/03/2015 19:10:10
   9 / 10
Il capostipite dello zombie movie. Pericoloso per l'epoca sia per la violenza sia per l'aspra critica alla società che verrà poi ulteriormente sottolineata nei successivi film Zombi e Il Giorno degli Zombi. Indimenticabile.

Project Pat  @  05/02/2015 01:21:03
   9 / 10
Il capostipite romeriano (ebbene sì, o capre che si accingono ancor oggi a confezionare prodotti horror senza nemmeno sapere l'abc; vi converrebbe studiarvelo), bisogna semplicemente goderselo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  21/01/2015 20:27:26
   9 / 10
Film horror che rientra tra i capolavori riuscendo nella clamorosa impresa di travalicare lo stesso genere e lanciare un forte messaggio di critica verso l'individuo inserito nella comunità.
Romero traspone il romanzo di Matheson e dà vita (letteralmente) allo zombie, con tutte le sue caratteristiche che ancora oggi conosciamo benissimo.
È importante sottolineare che lo zombie diventa metafora di un pericolo che accomuna tutti, ma che non risulta comunque sufficiente a favorire un moto di altruismo e cooperazione all'interno di un gruppo.
Il film tecnicamente non è superbo, complice un montaggio imperfetto ed alcuni attori abbastanza scarsi.
Anche gli effetti speciali non sono eccelsi, ma il budget basso è piuttosto evidente, ed inoltre parliamo di un film del 68'.
Ci sono parecchie attenuanti, anche se il film poi controbilancia i difetti con una critica intelligente e con l'icona dello zombie che ancora adesso detta legge.
Ragazzi, quanti film, serie televisive, fumetti e videogame derivano da questa pellicola?
Infine aggiungiamoci delle musiche suggestive ed evocative che fanno fa contorno ad una storia molto tragica e che vanta alcune sequenze azzeccate ( scena del cimitero, il ritorno della bambina , il finale).
Pietra miliare del cinema.

Spera  @  12/11/2014 16:00:02
   8 / 10
Il film oggi potrebbe apparire un pò datato e invecchiato male ma ha avuto il merito di inventare un genere, genere che ancora oggi viene sfruttato alla grande per film moderni.
E sono passati quasi 50 anni. Grazie George per tutto questo.
Hai creato un simbolo, lo zombi, che è diventato un' icona della critica sociale.
Ho rivisto parecchie volte questo film anche di recente perchè ha un fascino magnetico; prodotto con pochissimi soldi e con un cast improvvisato da il via a una vera e propria "fine del mondo su schermo": innumerevoli saranno i sequel, i remake e le scopiazzature(soprattutto quelle non autorizzate dal maestro per il problema del copyright).
E' un film che rivisto oggi non è esente da difetti: attori scadenti, pochissimi effetti speciali se non assenti, carenze nel reparto tecnico e la regia di Romero che, avendo già fatto i miracoli, non è sempre al meglio.
Molte inquadrature sono geniali ma spesso il montaggio e troppo frenetico e confuso e se non sbaglio ogni tanto si viene disorientati da qualche "scavalcamento di campo" ingiustificato(per un regista è normale trovarsi in fase di montaggio qualche scavalcamento di campo, sono cose che possono accadere se si è in pochi a gestire una produzione...allora si richiama la troupe e si rigira la scena correttamente; qui però Romero non penso avesse le possibilità di fare una cosa del genere e quindi accadeva magari che riprese errate venissero comunque utilizzate cercando di mascherarle nel miglior modo possibile).
Colonna sonora bellissima, ad ogni visione fa sempre rivivere emozioni inquietanti di altri tempi.
Il maestro, create le sue creature, ci regalerà 10 anni dopo il più bel film sugli zombie (almeno per me) mai realizzato: Dawn of the dead dove la critica sociale diventerà feroce e matura.
Comunque l' inferno è zeppo di marciume, non manca tanto ...

Leonardo76  @  03/11/2014 20:56:28
   10 / 10
Ha creato le regole seguite da quasi tutti i film\libri\videogames con protagonisti gli zombies (muoiono solo con un colpo in testa, vogliono mangiare i vivi, non si attaccano tra di loro, chi viene morso dopo un po' diventa come loro, ecc) e solo per questo merita il massimo dei voti. Anche il film in sé resta comunque godibile dopo quasi 50 anni con scene che disturbano ancora oggi e un finale inatteso.

Todesengel  @  07/07/2014 22:18:14
   10 / 10
Capolavoro del cinema horror e di quello indipendente. Film geniale per le critiche alla società . Romero maestro dell'horror e gran socialista.

alex94  @  07/06/2014 15:35:02
   8½ / 10
Primo lavoro di Romero ,è un film ben girato ed interpretato nonostante il basso budget. Romero realizza un opera di importanza fondamentale per il cinema horror dando "vita" a uno dei mostri più amati di sempre.Imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  29/03/2014 20:36:17
   7½ / 10
Grande debutto di Romero. Un ottimo film, all'epoca *******to per la troppa violenza, è oggi un prodotto godibilissimo che ha segnato una svolta nel fare certo cinema.
Per gli amanti del genere è assolutamente imperdibile.

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faluggi  @  11/03/2014 22:24:12
   2 / 10
Ecco un esempio di film d'autore stravecchio osannato da tutti, ma che poi lo guardi e non vedi l'ora che finisca perchè temi che nel frattempo ti impiccherai per la noia. L'ho trovato in uno scaffale di casa mia, originale, non lo avevo però mai visto, in quanto lo aveva comprato mio -parente stretto- all'edicola. Lo guardo e cosa mi ritrovo?

Un film recitato da cani, a parte il nero, gli altri sembrano presi dalla strada, con dialoghi idioti, per tre quarti d'ora un battibecco del tipo "andiamo in cantina!", "no qui è più sicuro!", "andiamo in cantina!", "no qui è più sicuro!", zombie che non sembrano zombie, e che ad un certo punto si comportano come se non fossero zombi armandosi di armi (??), e infine trucchi e effetti speciali inesistenti, e stiamo parlando di un film del 68 (infatti non ho capito perchè sia in bianco e nero, a quei tempo si usavano già i colori).

Insomma forse un film che a quell'epoca poteva piacere, ma oggi farebbe ****** anche un caprone stitico.

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Horrorfan1  @  04/02/2014 13:21:45
   10 / 10
Dopo aver dato un votaccio a "Survival of the dead", per contrapposizione, mi è venuto in mente questo grande film, e quindi ho voluto rifarmi il morale dando un bel voto ad uno dei migliori horror mai visti.

horror83  @  18/11/2013 10:37:49
   5 / 10
non mi è piaciuto, una noia mortale. Romero avrà anche dato il via ai film sugli zombie ma questo film è invecchiato male. magari negli anni 60'-70' poteva piacere ma ora direi di no, almeno a me mi ha annoiata molto e non mi ha fatto paura per niente! per me è un film da quattro, ma gli metto cinque perchè cmq è un film del 68'.

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vieste84  @  12/10/2013 14:54:08
   8 / 10
Il film a basso budget che ha dato nuova linfa all'horror in generale. Davvero fatto con pochi spiccioli, gli zombie nonostante l'età fanno paura e la colonna sonora è perfetta. Un paio di scene cult tra cui quella con la bambina e il finale arricchiscono il valore di questa opera che forse è immortale.......COnsigliato agli amanti dell'horror e del cinema in generale.

gianni1969  @  12/09/2013 21:31:43
   9½ / 10
Con quest'opera Romero rivoluziona il genere, ,dando il via a una nuova era nel horror (un po come fece hichcock con psyco, rivoluzionando il thriller). Storia che inizia subito forte grazie ad uno strepitoso incipit,per poi farsi sempre più teso, con uno splendido bianco e nero, e un buon cast di sconosciuti. Grandi i trucchi. Cultissimo

Regista Ricky  @  11/08/2013 11:05:42
   10 / 10
che dire, lo vidi parecchi anni fa per la prima volta.
Preso a noleggo in VHS ( quanti bei ricordi )
lo ho amato questo film
mi ha colpito da subito
certo come alcuni diranno visto oggi, gli effetti speciali, l'azione e anche la recitazione non ti rimangono gran che impressi, ma lo stesso ho sentito dire del grande capolavoro L'esorcista di Friedkin.

detto questo quindi
merita il mio 10 di cuore e passione.

sossio92  @  07/08/2013 23:42:24
   8½ / 10
Innovazione nel 1968 , gli zombie son arrivatiii :) , il film è invecchiato bene , ed è , e rimane un cult da possedere o almeno aver visto ... son più affezionato al remake di Savini , ma oggettivamente nulla da ridire su questo ...

DogDayAfternoon  @  30/07/2013 21:03:16
   6½ / 10
Ho un'opinione contrastante su questo film. Alcune scene sono molto angoscianti, la suspense è alta soprattutto nella prima parte grazie anche a delle musiche che calzano a pennello; mi sono piaciuti molto anche i dialoghi tra i rifugiati nella casa, i litigi e le lotte a voler sottolineare che nemmeno di fronte alla morte l'uomo riesce a metter da parte il proprio egoismo.
La storia non mi ha preso, troppo poco realistica, ma d'altronde è tutto il genere horror/zombie che non mi affascina;se invece dei morti che resuscitano il virus fosse andato a colpire la gente comune, il tutto avrebbe preso una piega già più interessante. Alcune scene le ho trovate un po' scadenti, sia come realizzazione che per i fatti che accadono (ad esempio il tentato rifornimento della macchina).

Nonostante tutto, La notte dei morti viventi è da considerarsi un cult del cinema accessibile anche ai non amanti del genere.

Spotify  @  13/07/2013 01:54:37
   7 / 10
Beh forse se fossi vissuto in quegli anni mi sarebbe anche piaciuto di più ma vedendolo ora a 16 anni non è che mi colpisca più di tanto ma comunque è un buon horror. Attori buoni, ambientazione cupa e ottima regia. Molto bella la scena iniziale al cimitero. Poi si il film forse annoia un po' ad un certo punto ma non più di tanto.

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Comunque è un film che ha cambiato il cinema horror. Bravo romero.

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Orikum  @  30/04/2013 10:08:01
   9½ / 10
Grazie alla sonda sperimentale, le radiazioni colpirono uno stato mettendo in atto un apocalisse che, ben presto, morti viventi invasero le città nutrendosi di carne umana a sazietà . La sopravvivenza tra i civili ebbe inizio. Così, iniziò il cammino degli zombie fino ad oggi. Film storico. Mitico Romero.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 10:10:01
   9½ / 10
Folgorante esordio di George Romero e capostipite di un genere. Il bianco/nero è splendido, gli attori in parte, l'idea di fondo pesca negli incubi ancestrali dell'uomo: la vita dopo la morte.
Romero non è "solo" un regista di horror, il suo rigore visivo, il pessimismo e il finale beffardo ci regalano un autore completo. Appllausi!

Caposaldo dell'horror. Da vedere immediatamente!

ferzbox  @  28/12/2012 18:18:05
   8 / 10
Primo grande film di George Romero dedicato ai morti viventi....il regista ci regala la prima esperienza con uno dei terrori più profondi dell'essere umano...cominciando ad introdurre quella che alla fine degli anni 80 sarebbe diventata una trilogia del genere Horror scolpita nel tempo....
Un pò zoppicante in alcuni punti per il basso Budget....ma detto con un pò di francesismo...chi se ne frega....
Bravo Romero....

prof.donhoffman  @  29/11/2012 12:27:57
   9 / 10
Capolavoro assoluto. La politica in Romero sta nei dettagli e in questo caso nel finale ...

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alepr0  @  27/09/2012 14:48:21
   4 / 10
Ok che questo film ha fatto la storia introducendo gli zombie nel cinema, ma l'ho visto per la prima volta qualche giorno fa e devo dire che è di una noia mortale! L'unica scena decente è quella della bambina. Il finale non mi ha colpito per niente. Bocciato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/09/2012 10:06:52
   8 / 10
Sono terribilmente dibattuto sul voto da dare a "La Notte dei Morti Viventi".

Inutile che stia qui a spendere troppo tempo e parole sull'importanza che ha avuto questo film nel genere horror, la creazione del sottogenere dei zombie-movie (genere che oggi è anche troppo inflazionato), le implicazioni di avere un protagonista di colore.
Dall'altro lato bisogna dire che ai giorni nostri è un film che fa venir la pelle d'oca non per la paura ma per come è realizzato. "La Notte dei Morti Viventi" ha subito l'influsso del tempo in maniera sproporzionata, i diffettucci che una volta potevano sembrare veniali oggi si notano eccome, così come è facile intuire che il film sia stato girato in ristrettezze economiche. Lo stesso Romero sembra molto acerbo, la sua regia riesce a creare tensione ma molto spesso è confusa e nelle scene più concitate (tra l'altro fatte maluccio) non si capisce bene cosa sta succedendo. Le musiche non sono poi così sensazionali. L'attore principale è bravo, gli altri sono abbastanza cani.
Molto coraggioso il finale, amaro e pessimista, secondo me è la parte più riuscita del film (anche migliore rispetto alla famosissima scena della bambina).

Alla fine darò un 8, nonostante i (numerosi) difetti credo se lo meriti tutto.

C.Spaulding  @  26/05/2012 18:30:15
   10 / 10
Un vero e proprio capolavoro che deve obbligatoriamente far parte della videoteca privata di un vero amante dell'horror. Un George Romero superlativo.

gemellino86  @  20/04/2012 22:55:43
   9 / 10
Classico horror intramontabile che ha segnato un'epoca. Se non ci fosse questo film gli zombie non gli avremmo mai visti. Romero è un maestro nel genere. Farà anche un ottimo seguito.

chem84  @  04/04/2012 16:51:59
   8 / 10
L'inizio di tutto.
Masterpiece del genere.
Giovani registi passate a ringraziare Romero per tutto ciò che ci ha donato.

BlueBlaster  @  17/03/2012 02:46:29
   7 / 10
Se Romero non avesse fatto questa pellicola io non sarei lo stesso! Non avremmo gli zombie come li conosciamo e non avremmo goduto dei registi della New Generation!
Bisogna dire che tecnicamente il film fa pena, effetti speciali non vi sono, il trucco manco, lo splatter è comico e anche i dialoghi sono da serie c.
Ma la sceneggiatura e specie l'idea sono storici e geniali per l'epoca...bisogna premiare il coraggio e l'inventiva di un regista che ha creato un genere con quattro soldi e giustamente ci ha lucrato ben sopra.
Ci sono un paio di sequenze niente male, specie quella della bambina e un 'incredulità dei personaggi che mette terrore (non si capisce se sia perché erano degli ebeti o se siano stati bravi)
Romero non sarà il più grande regista del mondo visto che sa fare bene solo gli z-movie e ultimamente perde colpi anche in questi ma devo dire GRAZIE!

Nightmare97  @  16/03/2012 20:08:30
   5½ / 10
non male l' idea dell' invasione di zombie che per la prima volta viene sfruttata in un film...noioso però e molto scontato per alcuni aspetti...

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Ultima risposta 16/03/2012 20.17.34
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Goldust  @  23/01/2012 12:23:09
   8 / 10
In genere non tollero gli horror ( perchè non fanno paura ) ma questo esce decisamente dagli schemi classici del genere e li reinventa, con una quantità di tensione saggiamente dosata e con un pessimismo di fondo che sta alla base del successo che - giustamente - ha riscosso negli anni.
Da vedere tutto d'un fiato! Certo che, se proprio la si vuole dire tutta, la sorte della bambina era clamorosamente scontata ed il finale, seppur d'impatto, era pronosticabile..

antoeboli  @  26/11/2011 16:09:55
   6 / 10
Personalmente un film che per quanto concerne l'anno di produzione e il budget che non era tra i piu consistenti Romero e riuscito a girare un film che mi è piaciuto solo in parte .
Sicuramente gia il fatto che dopo circa 5 minuti comincino le scene di azione fa capire come il regista sia riuscito a creare un film unico nel suo genere . ditemi quale horror o film thriller o altro ha la parte centrale della trama che inizia dopo cosi poco tempo .
Tecnicamente è ottimo soprattutto nella fotografia e nelle inquadrature che a tratti danno un po di tensione allo spettatore .
Recitazione direi che mi ha stupito perchè mi aspettavo molto di peggio essendo un film tutto incentrato sui zombie .
sono proprio i non morti che potevano essere lavorati meglio anche sul trucco . perchè essendo cadaveri che muoiono ed escono dalla terra o dal fango sono tutti elegantissimi , ma i movimenti sono ottimi .
Sceneggiatura che per l epoca era qualcosa di rivoluzionario ma che per uno che ha gia visto altri film sugli zombie saprà di qualcosa di gia visto (vedi spoiler), e direi anche un punto debolissimo del film : le scene di azione quelle che uno se le ricorda sono poche , e soprattutto ci sta una che risulta stupida come anche le azioni degli attori .
Senza dimenticare il finale che io non so cosa passasse nella mente di Romero quando ha scritto la sceneggiatura , ma è anche il motivo per cui io reputo questo film appena sufficiente .

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  25/11/2011 05:57:46
   9½ / 10
odio gli zombi ma..

LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI é unico, il primo di una lunga serie (la quale non supererà mai questo film) fondando un nuovo sottogenere dell'horror: gli zombie. Un film innovativo che si stacca dai canoni iniziali: si punta su un lato più da documentario. Questa scelta dona al film un senso realistico, di veridicità, dove la paura esce dal più profondo di noi stessi. É una pellicola, infatti, che riporta in modo metaforico le paure degli USA negli anni '60: il dissolversi del nucleo famigliare, il forte razzismo, la fine della mondo e dell'umanità. Un film dove il bene non trionfa sempre, come del resto nella realtà, e pieno di dubbi, come quelli della popolazione contemporanea al film.

PignaSystem  @  12/08/2011 22:23:06
   9½ / 10
Uno dei pochi casi nella storia del cinema in cui l' "horror" scompare per lasciar spazio all'orrore. Con un budget di poco più di 100.000 dollari, dall'inquieta incubatrice di un era segnata da conflitti e tensioni di ogni tipo, Romero gira un film apparentemente grezzo, ma istintivo, violento e incisivo sui collasso dell'inferno contemporaneo. Come se l'opera fosse a sua volta una soggettiva deforme, l'effetto realistico che ne scaturisce materializza l'angoscia e l'espressione dell'allucinazione e del delirio, partorendo una sorta di figlio malato, un incubo storico, un'opera in cui lo sfacelo ha una portata antropologica e manifestazioni devastanti nella psiche e nel corpo degli individui-massa. Ombre e luci serafiche avvolgono e invadono ambienti e figure, suoni e immagini vacillano nella dimensione dello smarrimento, dell'istinto di sopravvivenza, dell'invasione dell'assurdo. La tensione del ritmo e il delinearsi di un ecatombe prendono alla gola qualsiasi spiraglio consolatorio, lo scioglimento beffardo è l'ultimo colpo di un film che nel 1968 "non guardava già in faccia a nessuno" ma fissava già con occhio gelido la degenerazione umana. Gli sconvolgimenti sociali (il primo riferimento va probabilmente alla guerra del Vietnam), lo smarrimento di un'epoca in grave crisi di valori e certezze esplodono in quest'opera cupa, delineando uno scenario apocalittico di cui rimangono impressi il pasto dei corpi smembrati e i toni laidi, precari, shockanti di una realtà vuota ed esangue. Monito e epitaffio, leggibile a più livelli, The night of the living dead resta un sintomo del presente, un'opera istintiva si diceva, e per questo, nella misura in cui l'horror si fa orrore, crudelmente vera.

sweetyy  @  10/08/2011 11:56:01
   6 / 10
Diciamo che trattandosi del '68 Romero ha fatto un buon lavoro, peccato che le scene movimentate dove si scorge un pò di tensione siano poche (bella la scena della coppia nel camioncino). Anche il finale abbassa un pò il voto.

Peters  @  04/04/2011 18:36:23
   9½ / 10
Molto molto bello.. Un po' deluso dal finale, ma va bé, il bianco e nero da il tocco finale all'opera d'arte del cinema horror

guidox  @  29/12/2010 16:32:08
   9 / 10
voto difficilissimo da dare, visto che questo film va necessariamente contestualizzato all'epoca della sua uscita per apprezzarlo a pieno e quindi bisogna chiudere gioco forza un occhio sulla rappresentazione in sè, dal momento in cui il peso degli anni si sente eccome.
come detto dall'utente prima di me, questo è un film più importante che bello, dà una svolta al genere horror ed è indirizzato sui binari di una vera e propria denuncia sociale, dove il messaggio, a distanza di tempo dalla sua uscita, prende sempre più nettamente il sopravvento su quelle che possono essere le caratteristiche tecniche della messa in scena o la recitazione degli attori, che anche all'epoca, visto il budget limitato, non sono mai state il punto di forza della pellicola.
quindi opto per un voto più alto, specie considerando il film sviluppato all'interno di un più ampio percorso, portando e sviluppando i concetti nelle opere successive di Romero, in particolar modo in Dawn of the Dead.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  16/11/2010 11:11:39
   7½ / 10
Con la deambulazione catatonica dei suoi zombi, e attingendo da una lontanissima dottrina occultistica del terzo mondo, Romero sembra volere misurare, partendo da queste analogie degli opposti, l'umanità contemporanea e occidentale, azionata da una fame cannibale che è il consumismo, che è l'apatia e l’omologazione delle massa controllate e prigioniere: diviene bisogno automatico, inumano e negli uomini, alieno e terreno, si propaga e non è arginabile.

Quando l'azione sembra stagnare, nella parte centrale, in cui la televisione e i notiziari dominano la scena, maggiormente prende corpo il contenuto critico del film. Privo d'introduzione, in uno stile scarno che è proprio del regista, la sensazione è quella di un incubo già cominciato.

Forse tecnicamente non eccelso, più importante che bello, 'La notte dei morti viventi' è un piccolo horror allucinato e claustrofobico che attraversa con poco le angosce della società moderna, la proposta iniziale di quella denuncia che i successivi episodi chiariranno, meglio a mio parere in 'Zombi', nella perfetta ambientazione del centro commerciale; naufragio universale in cui, nella lapidaria ironia disperata del finale (e forse non a caso il protagonista è afro-americano), anche l'ultima nave-uomo viene sommersa.

Mothbat  @  15/11/2010 00:12:26
   10 / 10
Capolavoro unico e pietra miliare del genere.
Angoscia e tensione alte.

Cannibal Bunny  @  11/10/2010 00:59:03
   8 / 10
Pochi soldi, una sola location, attori sconosciuti, zero effetti... e un capolavoro.
Gli anni si sentono, soprattutto per via del ritmo che latita e di alcuni dialoghi approssimativi, fatto sta che resta un pezzo di storia del cinema (non solo horror).

BlackNight90  @  05/10/2010 17:30:44
   9½ / 10
Il Punto di Non Ritorno per l’horror e per l’umanità, oltre che un maledetto capolavoro e non ci sono storie.
Velatamente ispirato (come decine di altri film del resto) al bellissimo Io sono leggenda di Matheson, è il film che regala al mondo lo zombi moderno (anche se il mostro era comparso per la prima volta in White Zombies col grande Bela Lugosi) e con esso un attacco spietato e senza sconti alla civiltà americana e all’umanità in generale: con due dollari e un po’ di sangue comprato dal macellaio Romero riesce nel miracolo di creare uno dei film più privi di speranza mai realizzati.
Romero dà alla Morte finalmente un volto, tanti volti, quelli di persone che fino a poco tempo fa erano persone care: cosa c’è di più spaventoso per l’uomo occidentale che teme la morte più di ogni altra cosa?
Questo film è un ’68, in cui aleggiano il Vietnam e la questione razziale, ma non sono questi gli elementi preponderanti: è l’umanità a tutti i livelli che crolla, dall’ultimo dei cittadini fino alle sfere più alte del potere, la società umana che cerca inutilmente di reprimere le sue pulsioni distruttive dietro i miti della coscienza e della concordia civile ma finisce per autodistruggersi.
I morti viventi, noi siamo loro e loro sono noi: ed ecco l’uomo impaurito e ridotto ai minimi termini cercare scampo nell’ultimo baluardo della casa, eccolo riunirsi attorno a quel sacro oggetto che è diventato la televisione come gli uomini primitivi attorno al fuoco nelle loro caverne, eccolo lì che pende dalle labbra dei mezzi di comunicazione che gli devono dire cosa fare. No, niente, il suo fallimento è inevitabile, questo film ne è la sua profezia: la famiglia, la molecola che compone ogni società, è la prima ad andare in decomposizione, con figli che divorano padri e fratelli che uccidono sorelle.
I morti viventi sono figli legittimi di questo stato di cose e sono anche la causa della sua rovina, sono una rivoluzione! I poteri forti hanno sempre manovrato le rivoluzioni per fare in modo che le cose restino sempre le stesse, ma questa è una di quelle che non si può fermare: è la reazione della Natura (e da questo punto di vista ricorda vagamente gli Uccelli di Hitchcock), è il puro e brutale istinto naturale, la pulsione della carne che vuole altra carne, dell’uomo che mangia altro uomo.
E io non posso che trovarmi d’accordo con chi fa abbassare la cresta, almeno nella finzione, a questo mondo moderno arrogante e presuntuoso.
Non dico che ci sia chissà cosa di geniale in quello che ha fatto Romero, che del resto ha preso una figura della tradizione vudù haitiana, un libro che aveva letto e ci ha fatto un film; ha avuto anche fortuna, visto che i pochi soldi lo hanno obbligato a riprendere tutto con mdp a spalla aumentando il senso di soffocante realismo e di coinvolgimento.
La condanna al consumismo sarà poi molto molto più evidente nel seguito, così come il razzismo affrontato sembra più un fatto casuale (Romero disse anche che scelsero Duane Jones semplicemente perché era il migliore ai provini).
Ma La notte dei morti viventi anche se inevitabilmente oggi ha perso parte del suo fascino, è un film che rimane immortale, come una profezia: l’apocalisse è già iniziata, e non si torna indietro.
Se poi ancora oggi vi aspettate un semplice film de paura son anche ’zzi vostri eh

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Ultima risposta 07/10/2010 20.57.13
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Guy Picciotto  @  27/09/2010 11:57:10
   10 / 10
è forse almeno per quel che mi riguarda il film più epocale della storia.
E il passaggio dall'uomo sapiens allo zombi sociale, guarda caso nell'anno cruciale 1968, il substrato metaforico in Romero è palese, la zombificazione delle masse attraverso il consumismo, il liberismo dogmatico, la deregolamentazione, lo sradicamento dei popoli, l'eliminazione scentifica dei valori delle religioni positive, la sottoposizione del globo al diktat della finanza e la propaganda dei mass media.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/09/2010 23:17:48
   7 / 10
La doverosa premessa è che il voto è riferito chiaramente al gusto soggettivo cinematografico personale,unito in minima parte da quello che è una sorta di rispetto verso un capostipite del genere zombi e non solo,che ha saputo dare più importanza al sottotesto "impegnato" e civile senza per questo abbandonarsi ad un mero intrattenimento frivolo. Tutt'altro,il cinema di un Romero qui all'esordio offre ottimi spunti sotto questo aspetto risultando non banale,scegliendo come protagonista un attore di colore e,cosa ancora più importante,senza mai rimarcare una sua differenza culturale o razziale rispetto ai restanti personaggi quasi come se fosse (cosa per l'epoca non ancora ben radicata in America) una persona facente parte di un gruppo senza distinzioni di razza o sesso,un uomo come tanti altri.
E la feroce critica romeriana si concentra sull'uomo e sulla forzata convivenza di un gruppo di persone in difficoltà che non riusciranno a superare i loro egoismi e le loro paure facendo scadere il tutto nella tragedia. Braccati da morti viventi che si scopriranno residui di una scienza avanzata e quindi di conseguenza creati anche loro dall'uomo,il gruppo che tenta di sopravvivere non è quello che potremmo ritrovare in un altro film horror del periodo,pronto magari ad aiutarsi pur con le loro difficoltà di convivenza,bensì sono destinati a morire per i loro stessi errori a volte tragicomici come nel finale amaro. Ma non sono mai i mostri a uccidere,in realtà,è sempre la maledetta razza umana a decidere del proprio destino ammazzandosi con le proprie mani.

Senza dubbio La notte dei morti viventi è figlia del suo tempo perché il film in sé non è esente da difetti che,come nel mio caso,possono anche rendere l'esordio di Romero un buon lavoro e nulla più,di certo non il capolavoro che tutti decantano per quanto con cognizione di causa è facile e condivisibile capire perché sia considerato tale.
Che sia stato girato in restrittezze economiche si vede benissimo,il lavoro sembra dilettantesco in molti punti,le scene d'azione sono confuse e non danno tensione nella maniera più assoluta,il trucco degli zombie e gli effettacci sono quasi inesistenti,molte interpretazioni sono fatte da attori non professionisti e si nota. Ma tutto sommato mi si replicherà che è più importante notare (l'efficacissima,non lo metto in dubbio) critica consumistica e coraggiosa,o un Romero che sfonda i tabù dell'epoca mostrando cose che in un cinema non si sarebbero mai potute vedere come madri uccise da figlie o messaggi "sovversivi" (pur senza essere qualcosa di insopportabilmente sanguionoso o violento,specie visto oggi).
Ed è importante e riconosciuto da tutti questo merito,ma il resto l'ho trovato per una volta datato e sorpassato anche dallo stesso regista successivamente.

trickortreat  @  23/09/2010 20:32:24
   7½ / 10
Signori e signore siamo di fronte al film che ha rivoluzionato il modo di vedere gli zombie, e anche l'horror. Se prima questo "uomo nero", presente nel folklore caraibico, era una sorta di servo, un uomo risvegliato dal sonno eterno per condurre una vita di schiavitù a beneficio del "propietario", ora, con Romero, è diventato una creatura malvagia, con l'unico scopo di divorare carne umana. Purtroppo, visto oggi, questo film non crea tensione, ne paura, ed è ovvio che un po questo fatto lo penalizzi. Ma non è questo che mi interessava, non cercavo il terrore, bensì aggiungere questo film al mio bagaglio culturale, scoprire il cinema di una volta e coglierne pregi e difetti. E il pregio di questa pellicola, e del suo regista, è di essere un passo avanti rispetto agli altri. Ha un difetto però: la parte centrale risulta un po lenta. Nonostante ciò resta un buon film, certamene non adatto ad una serata con gli amici ma per chi, come me, è curioso. Non eccezionale come Zombi, ma da vedere!

rob.k  @  29/08/2010 20:32:01
   5 / 10
Sarà anche il padre del genere zombie, ma è un padre che lascia molto a desiderare... La parte iniziale del film è fatta malissimo, si riprende un po' nella parte centrale (a parte le inutili e noiose discussioni se stare in cantina o in casa), purtroppo la tensione continua a essere prossima allo zero, per poi decadere in un finale abbastanza ridicolo. Apprezzabile la spiegazione scientifica che viene data, cosa non comune in un film di questo tipo. Film che sembra realizzato 20 anni prima della effettiva data di uscita, non si sa bene perchè visto che il bianco nero non aggiunge nulla a un film di questo tipo, anzi, toglie....

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Ultima risposta 06/05/2012 15.05.41
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Hokuto88  @  19/07/2010 16:33:49
   5½ / 10
Preferisco di gran lunga il remake del 1990 di Tom Savini. L' idea è molto buona, ma la realizzazione e le interpretazioni dei personaggi lasciano a desiderare. Il finale ( seppur molto amaro ) spiazza, ma da solo non basta a risollevare il tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  20/06/2010 11:37:45
   6 / 10
Mi accosto a "La notte dei morti viventi" come potrei avvicinarmi a un vecchio scienziato, famoso nel mondo per aver scoperto chissacosa. Il vecchio scienziato va rispettato, ringraziato, ricordato per sempre ma, se volessimo veramente giudicarlo, forse dovremmo analizzare la sua intera vita e scoprire che in realtà di errori ne ha fatti tanti, di difetti ne ha parecchi.
Partendo quindi da un voto di doveroso rispetto, vorrei analizzare il debutto di Romero sotto l'aspetto squisitamente cinematografico, assolutamente solo in quello, senza soffermarmi sugli straordinari meriti che senz'altro ha avuto, specie quello di turning point tra l'horror che fu e quello che sarà.

RECITAZIONE: Assolutamente non male il protagonista, male o malissimo gli altri. Soprattutto Barbara (la prima ragazza) e il padre di famiglia sono totalmente inadeguati, teatrali, esagerati, non credibili. Non è certo un caso e il tutto va a suffragio di quanto detto se quasi nessuno degli attori del film ha prativìcamente fatto altro in seguito. Mi si potrà dire che furono presi per strada, semiprofessionisti. E allora? Il cinema è pieno di straordinarie interpretazioni di dilettanti, non ultimo Gomorra.
MONTAGGIO Dilettantesco, ho contato più di 20 stacchi assolutamente sbagliati.
MUSICA : Osannata da tanti, io l'ho trovata di un'invadenza unica. Sottolineava praticamente ogni singola azione compiuta, anche l'apertura di un cassetto. A mio parere rumori diegetici avrebbero reso moltissimo di più.
SCRITTURA: La sceneggiatura di base è senz'altro buona. C'è un uso dei luoghi e degli spazi veramente ottimo, molto limitato per colpa del budget, ma reso al meglio. Sono i dialoghi a non convincere. Non so se l'avete notato, ma ogni personaggio racconta agli altri come è finito dentro quella casa. Ebbene, i racconti sono tradotti in italiano con un insopportabile passato remoto malgrado si riferiscano a fatti al massimo di poche ore prima. Certo, può darsi che nella versione originale questo non ci sia, ma rimangono 15 minuti di grandissima noia, che stemperano la tensione anzichè aumentarla. Se poi mettiamo anche i 20 minuti per murare la casa ecco già che capiamo la staticità del film, praticamente fermo dall'arrivo della ragazza agli ultimi (ottimi) 20 minuti, nei quali si concentrano a mio parere le vere 2 scene capolavoro (e allucinanti per l'epoca): il banchetto di frattaglie degli zombie, e l'omicidio della donna da parte della figlia.
INVEROSIMIGLIANZE: Le scene di lotta sono veramente malfatte, magari non alla Ed Wood ma quasi. Almeno le percosse, che siano pugni o con oggetti contundenti, quando il corpo ricevente è fuori campo, potevano essere date con violenza e non al rallentatore o bloccando continuamente il braccio. In più il teschio in cima alle scale si rivela invece un corpo ancora florido e con un viso normale quando il protagonista finalmente sale...

Insomma, i difetti di un giovane regista senza una lira che affronta l'opera prima, ci sono tutti. Se questo film fosse uscito ai giorni nostri si prenderebbe un sonoro 4, ma per l'idea, il coraggio, significato e forza che ha avuto all'epoca merita un 8 pieno. Nel mio piccolo continuo a considerare La Casa il capostipite dell' Horror moderno, ma forse senza Romero non avremmo mai sentito parlare neanche di Raimi.
Il vecchio scienziato è morto e in vita ne ha fatte di tutti i colori ma grazie a lui, in qualche modo, il mondo, la civiltà hanno avuto uno scatto in avanti e per questo è impossibile dimenticarlo.

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Ultima risposta 25/06/2010 12.16.04
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Rand  @  17/06/2010 18:35:11
   8 / 10
Rivisto, ma forse è la 3 o 4 volta, comunque rimane un caposaldodel cinema horror? di genere. Oltretutto mi sono visto l'edizione speciale per il 30 anniversario, che ha almeno 15 minuti in più di girato, che all'epoca Romero non incluse per rendere il film più snello...
La parabola della società in questo caso americana è esemplare, mentre una rivoluzione culturale si affaccia sulla scena, un altra rivoluzione prende corpo sul grande schermo. Nonostante nel 1968 ci sia già il colore Romero utilizza il bianco e nero, che comunque risulta perfetto per il contesto, ovviamente il film ha dei tempi filmici molto più lenti di adesso, ma risultà ancora godibile per me! Inizio semplice e diretto, nella extended si scopre l'origine dello zombi che Barbra e il fratello incontrano nel cimitero.

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La minaccia all'inizio sembra patetica, gli zombi sono lenti, ma ben presto aumentano a vista d'occhio, la metafora della società cieca e conformista, che non può essere fermata, oltre alla minaccia esterna, la paranoia veso i morti che risorgono, il fanatismo religioso che non ha risposte e si scaglia contro la scienza e la logica. La violenza implicita che è la degenerazione vitale di quel paese: gli Stati Uniti. Così a difendere due donne, una coppia e un borghese codardo c'è solo un ragazzo di colore di cui non sappiamo il nome, ma la forza esterna è soverchiante

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Mentre il borghese vuole semplicemente evitare il problema, il ragazzo di colore, metafora della classe operaia vuole invece affrontarlo, mettendo in gioco il suo altruismo, in una nazione in cui i neri vengono linciati...
Finirà male

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Musica efficacemente drammatica, scenografie e trucco azzeccate, buoni attori e sceneggiatura discreta. Finale sui titoli di testa eccellente, i morti trascinati con uncini e gettati nei roghi.
"quando non ci sarà più posto all'inferno i morti cammineranno sulla terra!"

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Ultima risposta 24/06/2010 13.04.46
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  04/06/2010 13:04:24
   8½ / 10
Il primo spunto romeriano sulla frivolezza e il cannibalismo della società.

Sarcastico al punto giusto, sempre teso e senza respiro, gli preferisco "Zombie" ma è indubbio che questo sia oggettivamente migliore.

Lo sparo finale è la ciliegina sulla torta di un mondo che non perde mai le sue speranze di plastica.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  31/05/2010 15:43:04
   8 / 10
Un cult del genere horror, nonchè il primo di Romero che ho l'onore di vedere. Sempre al vertice della tensione, anche se qualche minuto che poteva essere usato meglio è stato buttato via.

76eric  @  15/04/2010 23:50:48
   10 / 10
Un capolavoro.Il film sugli zombie per eccellenza. Immenso Maestro.
Se penso a titoli come questo o Psyco, è da qui che parte il New Horror. Realizzato con un budget irrisorio.Assolutamente magnifico.

Someone  @  15/04/2010 15:58:13
   8½ / 10
Film capostipite di un genere. Claustrofobico, macabro, sinistro. Tripudio di tecnica e gusto. Magistrale.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  31/03/2010 23:29:29
   9 / 10
Le caratteristiche che fanno questo film qualcosa di unico e speciale anche all’interno del genere horror sono soprattutto lo stile realista con cui viene trattata la storia e l’anticonvenzionalità dei personaggi e dello svolgimento.
I fatti narrati sono ovviamente assurdi e inverosimili, eppure tutti gli avvenimenti vengono vissuti e trattati come se fossero degli eventi correnti della realtà quotidiana. Fin dalle prime battute del film si nota la rappresentazione senza filtri del banale e del reale: ragazzi che si lamentano della pesantezza di una bara, discutono e allo stesso tempo progettano una serata in un locale; il tutto espresso in maniera sciolta e con linguaggio colloquiale.
E’ questo il segreto che rende l’impatto dell’inspiegabile e dell’orribile ancora più esplosivo; non si dà la sensazione di assistere ad un film di genere o a un’opera di svago, tutto fa pensare ad una cronaca di un fatto reale o a un documentario.
L’evento viene addirittura seguito in televisione e riportato in maniera che sembra che stia accadendo veramente. Viene spontaneo pensare al modo con cui Orson Welles usò la radio per fare la cronaca dello sbarco degli extraterrestri. Contribuisce anche il modo con cui vengono rappresentati i mostri, cioè gli zombi, in pratica come persone normalissime: un operaio, una cameriera, il vicino di casa, e questo rende il “male” ancora più inquietante.
L’orrore si afferma come qualcosa di improvviso e inspiegabile, come accadrà molto spesso nei film americani degli anni ’70. Il non sapere, il non conoscere è la prima origine del panico e del terrore. E’ poi un utile espediente per testare la reazione delle persone sotto assedio. Qui il quadro però cambia abbastanza rispetto ai canoni consolidati dei western e dei thriller classici. Prima di tutto il personaggio principale è una persona di colore, cosa piuttosto rivoluzionaria per l’epoca. Poi non esiste il buono o il cattivo, l’egoista e il disinteressato perfettamente riconoscibile. Certo il padre è una persona egoista e meschina che anche nel pericolo pensa solo a se stesso, ma anche il protagonista Ben ha mire autoritarie e non esita a farsi giustizia da solo.
Altra nota anticonvenzionale è lo svolgersi non prevedibile dei fatti. In genere nei film classici si perveniva prima o poi all’idea giusta che sbloccava la situazione e risolveva il problema. Qui invece le scelte si rivelano sbagliate e le iniziative falliscono. Il finale poi è assolutamente ironico e volutamente non lieto.
Alcune scene horror risultano ancora oggi piuttosto forti. All’epoca infransero il tabù del cannibalismo e dell’affetto familiare, come pure quello dell’innocenza dell’infanzia.
Ci sono diverse letture esterne alla storia che possono essere fatte, tutte però con approccio piuttosto ambiguo. Quello che salta all’occhio per primo è il risvolto religioso. Il predicatore ha infatti rilievo nella storia. L’atteggiamento di Romero nei suoi confronti è ambivalente: potrebbe avere anche ragione, ci potrebbe essere davvero lo zampino del “diavolo”. Il fatto che sia “sopravvissuto” è già qualcosa che sa di miracoloso. D’altro canto è rappresentato come un esaltato, un fanatico, una persona forse malata mentalmente.
Sono molti poi gli accenni politici. La caccia finale sembra quella di adepti tipo Ku Klux Klan, le foto finali riecheggiano quelle dell’assassinio di Martin Luther King. Gli zombi stessi, essendo rappresentati più che altro da componenti della classe proletaria, accennano forse a una specie di ribellione violenta dai bassi strati, ribellione con connotazioni elementari e primitiviste. Del resto quello del regresso all’animalità e alla brutalità “incivile” è sempre stato il timore/desiderio che ha percorso l’immaginario collettivo degli ultimi 40 anni.
Un signor film, quindi, attualissimo ed estremamente efficace anche adesso, nonostante l’aspetto dimesso, il nudo bianco-nero e la mancanza quasi totale di “effetti”. Questi sono i grandi film, tutto succo e poca buccia.

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Ultima risposta 20/06/2010 21.34.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  30/03/2010 00:05:00
   9 / 10
Pietra miliare del grande Romero, al suo primo lungometraggio.
La nascita dell'horror moderno. Film che ha ispirato una moltitudine di pellicole negli anni successivi.
Girato in bianco e nero, con un budget ridicolo, Romero sforna un masterpiece che rimane e rimarrà nella storia del cinema.
Angosciante e claustrofobico, sorprende per costruzione delle atmosfere e dei personaggi in continua improduttiva contrapposizione tra loro.
Il pessimismo regna sovrano, non c’è speranza senza cooperazione, c’è vittoria, al contrario, nella collaborazione serrata verso un comune intento. Un principio animale ed istintivo che garantisce successo.
Un vero gioiello del cinema.

edmond90  @  08/03/2010 11:17:57
   9 / 10
Caposaldo degli zombie-movies e primo film della grande saga di Romero,nonchè suo geniale esordio nel lungometraggio.Tesissimo e inquietante,fu una vera rivoluzione nel mondo dell'horror "lanciando" definitivamente l'immortale figura dello"zombie",al centro da allora di innumerevoli pellicole,tutte decisamente inferiori ai film di questo autentico genio.E già in questa pellicola si nota benissimo quella commistione di horror e satira sociale e sarcasmo che contraddistingue quasi tutti i film di Romero e che trova la sua espressione più compiuta nel capolavoro Zombi.Un vero cult,imprescindibile per gli amanti dell'horror ma più generalmente del grande cinema in generale.

bigfoot  @  02/02/2010 20:29:48
   6½ / 10
Diciamo che con una media così alta ci si attendeva qualcosa in più, soprattutto maggiore azione. Direi che mi sono piaciuti i primi 20 minuti e gli ultimi 20 minuti. C'è però da considerare il fatto che è un film datato e che ha fatto la storia del genere, anche se non è una giustificazione alla poca "attività" delle scene. Il giudizio finale, pertanto, è sì positivo, ma non eccellente.

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Ultima risposta 19/02/2010 15.49.36
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BraineaterS  @  25/01/2010 23:16:01
   8½ / 10
Romero con questo film dà inizio alla saga dei morti viventi, è un capolavoro del cinema horror. Gli zombie sono semplici, niente eccessi nel trucco, ma sono forse i migliori che abbiamo mai visto, si è puntato molto sull'interpretazione piuttosto che a chissà quali effetti speciali.

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BrundleFly  @  20/01/2010 09:08:24
   8 / 10
Va giudicato non tanto tecnicamente, quanto per l'iportanza che ha avuto nella storia del cinema (soprattutto horror). Il bianco e nero gli toglie molto, poichè non mette in risalto molte scene macabre che all'epoca devono aver fatto scalpore. La regia è buona, considerando che si tratta della prima esperienza di Romero, anche se si possono notare evidenti errori di montaggio.
Angosciante e claustrofobico.
Assolutamente da vedere, anche se non si ama il genere.

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Dr.Orgasmatron  @  13/01/2010 17:36:45
   8½ / 10
Uno dei grandi cult del cinema horror, forse il più conosciuto in assoluto. Così tanto che ha avuto due seguiti, un remake e innumerevoli imitazioni. In più ne esiste anche una versione colorizzata. Una svolta totale quella compiuta da Romero totalmente a basso costo ed atta a ribaltare il mito americano immergendolo nel pessimismo più assoluto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  22/10/2009 13:08:38
   8 / 10
Una mancanza non aver visto questo film anche per chi, come me, non digerisce troppo l'horror. La prima vola la vidi nel 84 - 85 e restai totalmente paralizzato dal terrore...rivedendola oggi riconosco che il film ha davvero una marcia in più. Una pellicola cult, girata con pochissimo budget e con una sceneggiatura che risultò innovativa e fu copiata e presa come esempio da altri addetti del settore. Ci fecero remake e parodie ( "La notte dei morti dementi" che forse è molto meglio del remake del '90 ) ma ebbe inizio tutto da qui. Bravo Romero.

lorus  @  05/10/2009 15:38:51
   10 / 10
Solo per essere stato il primo film sul tema, e per l'ottima realizzazione dato il budget alquanto scarno, il tutto realizzato oltre 40 anni fà, merita il massimo.
Capolavoro e pietra miliare del genere.
Da rivedere all'infinito...

topsecret  @  15/09/2009 20:06:43
   8 / 10
Finalmente l'ho visto.
Il primo lungometraggio diretto da George A.Romero, il capostipite che introdusse nel mondo del cinema horror la figura dello zombie, rivoluzionando lo stesso in maniera fragorosa, ispirando in seguito una lunga schiera di cloni.
Ovviamente parto dal presupposto che non bisogna considerare questo horror dal punto di vista del make up e degli effetti speciali, perchè altrimenti non riceverebbe molti consensi positivi, visti i 40 anni suonati che si porta sul groppone. Da premiare senza ombra di dubbio la capacità di Romero di imbastire una storia carica di tensione, di inventare un nuovo elemento di paura che non solo spaventa lo spettatore, ma lo affascina anche (a me fa anche questo effetto) e di caricarlo di una certa dose di critica sociale.
Il cast è formato da quasi attori, comparse, amici e collaboratori del regista e tutti se la cavano egregiamente, ognuno nel suo piccolo.
C'è da dire anche che il remake di Savini del '90 (che ho visto molto prima di questo) non stravolge il film di Romero, ma cambia o aggiunge dei piccoli tasselli che rendono il sequel un ottimo omaggio alla pellicola originale.
In conclusione, grande merito a quei registi come Romero e Raimi, che dal nulla o quasi sono riusciti a tenerci incollati al video con gli occhi sbarrati e le palpitazioni a mille.
Grazie!

Drugo.91  @  12/09/2009 18:43:22
   9 / 10
uno dei film horror piu influenti e imitati di tutti i tempi, nonostante i suoi anni ha ancora molto da dire e da insegnare
resterà sempre il capostipite di un genere
Romero al suo esordio pone subito una vera pietra miliare, e dimostra una bravura che verrà pienamente confermata nei suoi lavori successivi

camifilm  @  25/08/2009 13:29:44
   7½ / 10
Duane Jones (1936-1988).
Il primo afroamericano ad avere un ruolo da protagonista in un horror. E questa è una grande scelta e critica di Romero.

Romero appare nel film nelle vesti del giornalista TV.
Il sangue fatto con sciroppo di cioccolato, per il b/n rende bene.
La parola ZOMBI non viene mai pronunciata nel film.
L'idea del film parte da un classico della letteratura fantastica "io sono leggenda".
La rappresentazione degli zombie è ispirata a "Carnival Of Souls" (1962).

C'è tutta la critica a
l'intervento americano nella guerra Vietnam.
le difficoltà invece di unire il gruppo lo divide mettendo in mostra le meschinità umane.
la famiglia classica americana per bene... ormai non esiste più è devastata (la figlia che mangia i genitori).
la fine della generazione dell'amore (è quasi il finale non posso dire altro).
---------------------------
Inizialmente gli Zombies sono solo esseri "morti che camminano" agli oridini di un padrone e risvegliati con le pratiche Voodoo.
Il termine zombie nasce ad Haiti nel periodo della schiavitù e delle colonie francesi.
Tranne eccezioni, fino a metà e oltre gli anni '50.. gli zombies in molti film non sono nemmeno distinguibili dai vivi, non hanno vesti strappate e brandelli di carne... sono solo SCHIAVI. Zombie sono schiavi.
Solo negli anni 50 è iniziata una revisione del personaggio zombie, sempre più affamato di carne umana. Ma per avere la definitiva immagine nota al pubblico oggi, si deve attendere il 1968 con

"la notte dei morti viventi".

--------

bulldog  @  16/07/2009 11:13:14
   9 / 10
Il capolavoro di Romero.

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Ultima risposta 20/01/2010 14.14.38
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