Dal romanzo Aimez-vous Brahms? (1959) di Françoise Sagan, sceneggiato dal commediografo Samuel Taylor (Sabrina, La donna che visse due volte). Stanca di un amante infedele (Y. Montand), un'arredatrice parigina quarantenne (I. Bergman) ha una romantica love story con un giovane e ricco americano (A. Perkins), ma quando l'amante ricompare, lo lascia.
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C'è una certa eleganza, e forse è questo il problema principale. Una squisita commedia sentimentale che regge soprattutto sulle prove degli interpreti. Non conosco l'origine letteraria, ma penso che Litvak abbia fatto di meglio, anche se la scena del ballo è davvero superba
Da un romanzo di Francoise Sagan, un melodramma splendido, autenticamente coinvolgente e di estrema attualità, sull'amore tardivo tra una delusa arredatrice quarantenne, stanca di essere trascurata dal suo maturo compagno, ed un depresso ragazzo privo di certezze. La delicatezza di tocco usata da Litvak (tra i registi più sottovalutati dell'epoca) accorcia la distanza tra spettatore e personaggi, e in questo non poteva trovare tre protagonisti più adeguati, sui quali svetta una meravigliosa e intensa Bergman. Al pari del precedente "Bonjour tristesse" di Preminger, col quale condivide il finale con la protagonista allo specchio. Curiosamente, la Bergman cita se stessa in "Notorious" quando in una scena alla guida dell'auto ha la vista ostacolata, qui dalle lacrime, lì dai capelli.
Film che vuole essere serio e sentimentale e in parte ci riesce. Debole però la sceneggiatura, anche se stiamo parlando di colui che ha scritto "Sabrina", che non mi è sembrata molto interessante nè scorrevole. Incerti i protagonisti tranne forse Anthony perkins che mi è sembrato il migliore. Una commedia che sfocia sul drammatico ma lo fa dilungandosi troppo in particolari che alla lunga infastidiscono.