ma come si puo' uccidere un bambino? regia di Narciso Ibañez Serrador Spagna 1976
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ma come si puo' uccidere un bambino? (1976)

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locandina del film MA COME SI PUO' UCCIDERE UN BAMBINO?

Titolo Originale: ¿QUIEN PUEDE MATAR UN NIÑO?

RegiaNarciso Ibañez Serrador

InterpretiLewis Fiander, Prunella Ramsone, Antonio Iranzo, Maria Luisa Arias

Durata: h 1.45
NazionalitàSpagna 1976
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1976

•  Altri film di Narciso Ibañez Serrador

Trama del film Ma come si puo' uccidere un bambino?

Thomas e sua moglie, in attesa di un bambino, si recano per una vacanza sull'isola Almanzora. Ad attenderli trovano un mondo popolato elusivamente da bambini. Ben presto la coppia intuisce l'allucinante verità e per sfuggire alla furia dei bambini dovrà imparare ad ucciderli.

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Voto Visitatori:   7,67 / 10 (29 voti)7,67Grafico
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Voti e commenti su Ma come si puo' uccidere un bambino?, 29 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  28/11/2023 23:33:16
   8 / 10
Che film bellissimo, pervaso da un'inquietudine che genera un terrore vero, anche per il contrasto tra l'innocenza generalmente attribuita ai bambini e la loro inspiegabile crudeltà. Pazzesco che un film simile abbia 50 anni e riesca ancora oggi ad essere così terrificante.

topsecret  @  05/11/2023 18:41:15
   5½ / 10
Non ho visto nessuna grande originalità in questo film di Narciso Ibañez Serrador, in compenso però è infarcito di situazioni no-sense sparse qua e là che non mi hanno permesso una visione facile da digerire. E se ci aggiungo la mancanza di sottotitoli nella parti in spagnolo, ecco che il voto ne risente sensibilmente.
Di sicuro non ci si annoia ma è decisamente lontano dai miei gusti, soprattutto per le mancanze citate prima e per una performance attoriale piuttosto fastidiosa.

VincVega  @  25/09/2018 14:06:41
   8½ / 10
Ho deciso di visionare i due acclamati lavori del regista spagnolo Narciso Ibanez Serrador. Questo è un piccolo capolavoro. Sconvolgente ora, pensa nel 1976. Dall'arrivo nell'isola dei due coniugi, la tensione è sempre più crescente. Incredibilmente misconosciuto qua in Italia, "Ma come si può uccidere un bambino?" è un film incredibile, con una regia fantastica ed una sceneggiatura coraggiosa e innovativa. Il buon "Eden Lake" con Michael Fassbender, prenderà non pochi spunti.

P.S. Ma perchè Serrador non ha più fatto film, ma è rimasto nell'ambiente televisivo spagnolo? Forse gli davano più soldi. Peccato, poteva deliziarci con altre pellicole...

KitaVerde  @  02/05/2017 10:46:11
   8 / 10
Espeluznante!! Tra le opere Slasher/Thriller pìù interessanti che mi siano capitate a tiro.Peccato che Serrador non abbia una filmografia così capiente.E' stato capace nel costruire una storia "classica" ricca però di novità stilistiche, trovate di regia assolutamente singolari e citazioni nette come il caldo presente sull'isola sventurata(Prossima volta stè in città con un bel Mojito va). Tra puro intrattenimento e rifflessione sulla probabile ma non del tutto palese, crudeltà dell'infanzia.(Minchia 'sti bimbi ç-ç).
Opening da manuale.

alex94  @  24/07/2016 14:37:17
   7½ / 10
SPOILER
Un gran bel film diretto da Serrador che tratta un argomento considerato tabù e lo fa in un modo assai sconcertante ed inquietante.
Il prologo iniziale è piuttosto pesante,quasi più disturbante di ciò che avremo modo di vedere in seguito,possiamo vedere infatti come siano proprio i bambini le principali vittime di guerre,genocidi ed altre tragedie causate da persone adulte,e proprio in questo prologo (almeno secondo me) il regista vuole dare una spiegazione agli eventi che accadranno in seguito.
Dopo ci ritroviamo a seguire le vicissitudini di una coppia che alla ricerca di un po di tranquillità si reca sull'isola Almanzora dove scopriranno che i bambini per qualche strano motivo si sono ribellati agli adulti (loro genitori) e li hanno fatti quasi tutti a pezzi.
L'ambientazione è uno degli aspetti più riusciti di questa pellicola,il paesino soleggiato sul mare contrasta alla grande con la tremenda violenza che cela,nascosta tra le case ed i negozi abbandonati,nascosta dietro le risate e i sorrisi di silenziosi ma letali bambini che non esitano a trucidare gli odiati adulti in modi piuttosto cruenti.
La tensione sale mano a mano che i protagonisti scoprono quello che sta succedendo, e noi con loro ci ritroviamo a condividere i loro dubbi ed il loro terrore.
Dubbi che vanno a dissolversi del tutto quando i due sono costretti a doversi difendere e lo fanno,armi da fuoco,auto,di tutto viene utilizzato per aprirsi la strada dalle orde bambini assetati di sangue..... fino al agghiacciante scontro finale che per forza di cose va a concludersi tragicamente.
Una pellicola che impressiona e turba,un horror potente come pochi altri,indimenticabile.

antoeboli  @  28/07/2015 00:16:40
   6½ / 10
incuriosito da questa pellicola , nonostante numerose difficolta nel reperirla sono riuscito nel mio intento .
Un film che vuole trasmettere l'importanza dei bambini e il loro valore nella società odierna , con un prodotto che ancora oggi ha tante carte da giocare .
Buona regia , ottime interpretazioni , ma unico vero difetto sta proprio nell'affrontare il film in maniera troppo lenta , gia con i titoli di testa , che seppur sono ben fatti raccontano per troppo tempo informazioni che secondo me potevano essere messe in disparte .E lo stesso succede anche durante il film , con almeno una buona ora di poca roba o nulla . Solo gli ultimi 40 minuti sono di un pathos e di una tensione alta con un finale che forse non mi sarei aspettato .
Tra l'altro questa pellicola ha ispirato il famoso film sui bambini nel grano che a mio parere è nettamente superiore .

Jolly Roger  @  17/01/2015 18:10:51
   7½ / 10
Piccola chicca anni 70 che non avevo mai visto. Onestamente il titolo mi faceva pensare che si trattasse di un film italiano (era proprio l'epoca degli horror all'italiana con titoli un po' strambi), invece sono rimasto abbastanza sorpreso dal trovare un prodotto spagnolo, poi così controverso.
I titoli iniziali, con filmati d'epoca relativi ai campi di concentramento, alle guerre di Korea, Vietnam e Nigeria, sono abbastanza impressionanti, quando ci mostrano le ferocie e la crudeltà subita dai bambini. Davvero triste pensare che si tratti di cose purtroppo vere.
I titoli iniziali sono "preparatori" al film. Ci inducono a riflettere sull'ingiustizia della violenza subita dagli innocenti, così preparandoci a quel che succederà nel film, una sorta di "vendetta" da parte degli innocenti sul mondo degli adulti.
Non è una vendetta conscia, meditata o consapevole, ma assume i toni di una risposta della natura, che protegge sé stessa rendendo aggressivi e coalizzati i soggetti più deboli della sfera umana - i bambini - affinché rispondano alle violenze che subiscono in molte parti del mondo. Il film non si preoccupa di spiegare il perché o il come, l'importante è la riflessione a cui induce: il ribaltarsi dei ruoli, gli adulti - buoni ma comunque capaci, potenzialmente, di essere crudeli - braccati dai bambini, crudeli ma potenzialmente in grado si essere buoni (o comunque solidali) fra di loro. Se poi il finale strizza l'occhio a qualcosa di più grande, come detto questo non mi pare l'obiettivo del film - che ha mire più riflessive che apocalittiche.

L'ambientazione spagnola è molto suggestiva, le interpretazioni degli attori sono ottime, in particolare quella dell'attrice che interpreta la madre, a mio parere strepitosa.
Un horror vecchio stile, con scene che vanno ben al di là di quel che si vede negli horror - non mi riferisco allo splatter, che praticamente non c'è e quando c'è è poco credibile (il sangue è arancione!). Mi riferisco al concetto, all'idea che alcune scene fanno intendere (chi ha visto il film capisce), difficilmente riproponibile ai giorno d'oggi.
Mi permetto infine di dire, però, che sebbene sia un film di ottimo livello, non lo trovo un capolavoro. Risente, storicamente, dell'impatto che avevano avuto quegli eventi rappresentati nei titoli iniziali (le varie guerre), ma oggi, a grande distanza temporale da quegli eventi, la mentalità è molto cambiata e certe cose sono vissute dall'esterno, non ci toccano direttamente. Lo stesso film fatto oggi sarebbe un po' anacronistico e apparirebbe un tantino esagerato. Sarò felice di essere smentito, naturalmente.
Comunque, il film resta un'ottima trasposizione in ambito horror di una pesante riflessione.

BlueBlaster  @  23/12/2014 15:56:18
   7 / 10
All'inizio devo ammettere che ero un poco deluso ma la seconda parte e specie il finale sono davvero agghiaccianti!
Un film originale per l'epoca, pur ricordando "il Villaggio dei dannati", ma sopratutto cinico all'inverosimile e coraggiosissimo nella messa in scena.
La regia di Serrador è davvero buona (ma dopo aver visto "Gli orrori del liceo femminile" non avevo dubbi) ed è coadiuvata da una fotografia (anni 70 al massimo) ideale alle location ed al climax...e appunto le location sono un altro punto di forza della pellicola perché questa città assolta e spettrale fa venire i brividi.
Comunque questa sceneggiatura, nonostante svariate forzature inevitabili, colpisce davvero molto sia a livello psicologico che visivo...si respira un'aria pessimista all'estremo, c'è cattiveria e pure un'idea catastrofica di fondo.
Ci sono anche delle chiavi di lettura varie in un soggetto di questo tipo.

Spero solo di non avere l'istinto di falciare qualche bambino quando sarò in auto oggi :)

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2014 10.17.11
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GianniArshavin  @  11/12/2014 16:37:53
   7½ / 10
Perla spagnola dell'inquietudine e del mistero direttamente dagli anni 70 da riscoprire e rivalutare ad ogni costo.
In più punti mi ha ricordato il classico "Il villaggio dei dannati" ,il contemporaneo "The wicker man" e il successivo "antropophagus", mescolando elementi presenti in tutte e tre queste pellicole andando a forgiare un mix vincente di temi,tensione,sangue e brivido.
A spiccare in questo film di Serrador è la costruzione lenta e strisciante della tensione , con il regista che non svela subito le carte,anzi conduce lo spettatore verso l'orrore con scelte oculate e misurate, sfruttando la location in modo perfetto e tutta una serie di piccoli espedienti che nell'insieme vanno a comporre un mosaico straniante dal sicuro effetto.
A svolgere un ruolo di primo piano in quest'opera è come detto il luogo in cui è ambientata la vicenda,una soleggiata e placida isola al largo delle coste iberiche. Un habitat sempre illuminato dall'abbagliante luce solare che diventa il teatro di una storia agghiacciante , ed è forse proprio la natura "insospettabile" di quest'isola mediterranea che rende il tutto ancora più surreale e convincente.
Ovviamente la peculiarità principale del titolo è la natura dei villain, questi bambini che all'improvviso si ribellano in modo sanguinario ai grandi mossi da una forza sconosciuta e che non viene identificata, decisione di Serrador a mio modo di vedere vincente visto che rende il tutto ancor più sinistro. Bisogna dire che i lunghissimi titoli di testa sono indicativi al riguardo , ma la certezza assoluta sul movente non ci viene data!
Oltre alla componente mistery/horror il film è pregno di significati a cominciare dal titolo , e durante tutta la visione saranno tante le domande e le riflessioni a cui ci condurranno le scelte dei protagonisti.
Chiudo lodando la prova di tutto il cast (i bambini sono davvero malefici),l'utilizzo parsimonioso del sangue , il drammatico finale e un paio di sequenze davvero forti e che portarono la censura a bastonare parecchio il prodotto all'uscita.
Per quanto riguarda le poche pecche , forse a tratti il ritmo rallenta troppo e in fase di scrittura ci sono alcune scene che potevano essere curate meglio ma per il resto ci troviamo di fronte ad un'opera di primissimo profilo che merita di essere riscoperta anche dal grande pubblico.

ferzbox  @  11/06/2014 17:50:06
   7 / 10
"Ma come si può uccidere un bambino?" è il legittimo successore del famoso film degli anni 60 "Il villaggio dei dannati".
Non si tratta di un vero e proprio remake; questa produzione spagnola ricalca solo l'idea di base,ma intraprende una strada diversa; più angosciante e grottesca(aiutata dal climax degli anni 70...).
Interessante la scelta di utilizzare nei titoli di testa delle sequenze tremende sulle sofferenze dei bambini nel corso della storia umana; un'intenzione ben voluta,palesemente concepita per sensibilizzare il pubblico e i mass media.
Per certi aspetti si presenta più abominevole rispetto al "Villaggio dei dannati"; quest'ultimo rimaneva comunque un film di fantascienza,questo punta più al malefico....lo strano comportamento dei bimbi è molto più arcano.
Una produzione spagnola molto particolare che consiglio particolarmente agli amanti del brivido anni 70.
Peccato per la narrazione non sempre troppo scorrevole.
Più avanti,ad affrontare la stessa tematica,arriveranno il remake del "Villaggio dei dannati" diretto da Jhon Carpenter nel 1995(uno dei più brutti di John) e "The Children" del 2008,inedito in Italia e diretto da Tom Shankland.
Le atmosfere di quest'ultimo sono forse quelle più vicine al film di Narciso Ibanez Serrador.

chem84  @  31/08/2013 14:28:06
   8½ / 10
Coraggioso, irriverente, difficilmente dimenticabile, ma essenziale.
Piccola perla spagnola, poco conosciuta e da divulgare.

pinhead88  @  20/08/2013 13:20:06
   8 / 10
Una di quelle pellicole che andrebbero rispolverate e rivalutate a tutti i costi.
Surreale, inquietante, politicamente scorretto. Mi ha ricordato anche qualcosa di Fulci.
Un must per ogni cinefilo horror che si rispetti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/04/2013 10:58:15
   7½ / 10
Coppia inglese in vacanza raggiunge l'assolata isola di Almanzora al largo della Spagna.
Il luogo apparentemente deserto non lascia presagire nulla di buono, la gente sembra svanita nel nulla, uniche anime vive sono bambini dagli atteggiamenti a dir poco insoliti.
Tratto dal romanzo "El juego del los ninos" di Juan José Plans unisce alla sottile inquietudine iniziale un crescendo ansiogeno punteggiato da scene di grande impatto.
Insomma un piccolo cult questo film del regista iberico Narciso Ibanez Serrador, osteggiato a lungo per il tema scabroso sbattuto in faccia allo spettatore sin dal provocatorio titolo. Un quesito agghiacciante che si troveranno a porsi i due turisti, ben presto increduli nel contemplare la ferocia con la quale un nutrito numero di fanciulli ha eliminato tutti (o quasi) gli adulti del paese. Per sopravvivere dovranno tradire ogni logica morale combattendo senza indugi quei riconosciuti simboli di innocenza.
La tensione monta lentamente, costruita con accortezza da Serrador mai orientato verso scene terrorizzanti o particolarmente sanguinolente. Basta l'idea di fondo a inquietare, con una caccia all'uomo tra fazioni diametralmente opposte, mentre la ridente località baciata dal sole stride con la follia dei fanciulli, terrificanti nella loro spietatezza e da brividi quando mettono giocosamente in atto i loro piani. Indimenticabile a tal proposito il corpo dell'anziano utilizzato a mo' di pentolaccia.
Il movente dei piccoli è esplicitato con asprezza nelle terrificanti immagini di repertorio srotolate sui titoli di testa, alcune già tristemente note, tutte dolente frutto dei più violenti conflitti vissuti dal mondo moderno. Vittime designate di tale crudeltà i bambini, costretti a pagare con la vita o con orrende mutilazioni colpe non proprie.
Una specie di vendetta dettata da una forza sconosciuta si scatena in quel luogo ameno, attaccando il mondo adulto che pur inorridendo davanti all'idea di uccidere un bambino ha di fatto perpetrato questo agghiacciante crimine miriadi di volte: da Auschwitz alla guerra del Vietnam, dal Biafra ai conflitti indo-pakistani, l'orrore ci assale in tutta la sua estrema crudezza e il dolore monta inesorabile.

Oskarsson88  @  19/01/2013 16:49:08
   7½ / 10
Molto inquietante nelle scene iniziali con le immagini dei bambini distrutti dalle tante guerre. Nel proseguo si inscenerà la vendetta di quest'ultimi verso il mondo adulto, con una tensione via via sempre più crescente, anche se non scopriremo mai il motivo della loro follia. Colpisce però molto la contrapposizione tra l'innocenza apparente e la sete di sangue/vendetta. Non si scade mai nello splatter volto a schifare, indi per cui il regista si merita i complimenti. Finale nero e speranza. Piccola gemma del cinema spagnolo...

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Ultima risposta 19/01/2013 16.49.46
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7219415  @  19/01/2013 14:37:45
   8½ / 10
Piccolo capolavoro sconosciuto di Serrador!!!!

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  18/10/2012 20:54:15
   9 / 10
Inquietante, coraggioso film di Serrador, certamente il suo capolavoro.....
non solo un thriller-horror ma una sorta di analisi dei potenziali abissi che si possono instaurare tra genitori e figli, le incomprensioni e le ribellioni conseguenti qui portate all'estremo...... delirante....

andrea90  @  04/08/2012 20:34:57
   8½ / 10
Davvero una bellissima sorpresa questo film di Serrador molto coraggioso per quanto riguarda la scelta del soggetto, una sorta di cupa rivisitazione del "Villaggio dei dannati" ma molto più feroce e crudele. Riuscire a creare angoscia ogni volta mostrando un gruppo di bambini che si riuniscono tra loro per fare qualunque cosa (memorabile la scena in cui i bambini arrivano dalla scogliera e circondano una casa isolata, e indimenticabile il bellissimo e tragico finale in cui il protagonista abbandona ogni scrupolo morale pur di salvarsi) è un che di unico: oggi un film così sarebbe impensabile anche se 2 anni fa ne avevano annunciato un remake (che spero non si faccia poiché l'unico effetto potrebbe essere quello di rovinare la memoria di questo piccolo capolavoro). Notevole fin dagli interminabili (durano quasi 8 minuti) titoli di testa che forniscono una debole spiegazione logica (la mancanza di logica è l'elemento migliore del film) alla follia che si respira è forse il miglior film spagnolo del decennio con stupende riprese in esterni capaci di trasformare un piccolo e assolato villaggio della campagna dell'Almanzora in un agghiacciante teatro di morte e desolazione. Fortunatamente non è dovuto passare sotto la censura franchista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/06/2012 15:12:54
   8 / 10
La domanda che si pone già dal titolo è riuscire a sfatare un piccolo tabù cinematografico dove l'uccisione dei bambini non è certo d'uso comune, come purtroppo la realtà del preambolo dei titoli di testa ci mostra spietatamente con il tributo di sangue di vittime innocenti nelle grandi guerre del secolo scorso. Il regista spagnolo pur tenendo conto dei clichè di genere dirige una versione più sociologica e meno fantascientifica del Villaggio dei dannati di Rilla, dove i bambini non sono diretta emanazione di entità aliene ma animati da un insano spirito di vendetta nei confronti del mondo adulto. Abbastanza coraggiosa e efficace la scelta dell'ambientazione, non usando mai l'espediente notturno ed al contrario rendendo inquietanti ed oppressive la location assolata dell'isola, irreale nel suo vuoto dove le risatine dei bambini echeggiano inquietanti sui due ignari protagonisti. Certamente questa pellicola merita di essere recuperata.

gianni1969  @  28/02/2012 23:39:38
   9 / 10
eccellente horror spagnolo,stranamente visto da quasi nessuno,una sorta di villaggio dei dannati ma mooolto piu' crudele. in alcuni momenti ci si strizza pure parecchio. bravo anche il cast e ambientazioni da paura. straconsigliato insieme a gli orrori del liceo femminile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  01/02/2012 15:58:06
   7½ / 10
Brividi lungo la schiena, brividi che fanno scrollare le spalle. Mi capita poche volte, e quasi mai quando sono in compagnia. Quindi... non può che essere un gran film. I due protagonisti hanno recitato benissimo, lui ha bellissime espressioni facciali, lei sembra un angelo terrorizzato.
I bambini poi... grandiosi, Serrador li ha resi dei veri e propri mostri.
Bella location e buona sceneggiatura che riserva un finale per me inaspettato.
Film che ha ispirato King per "Grano Rosso Sangue", è un cult ma purtroppo estremamente raro.
Titoli di testa troppo lunghi, ma non privi di significato.

Jack Torrone  @  30/05/2010 13:22:27
   7 / 10
curiosamente è uno di quel film dimenticati pur essendo nel suo genere efficace

dagon  @  09/04/2010 14:06:07
   7½ / 10
un horror non molto conosciuto che si ritaglia un suo spazio nella iperproduzione degli anni '70. Incipit ancora attualissimo.
Il film si nota soprattutto per una atmosfera assai angosciante, in crescendo di malsanità, ed è pervaso da una crudeltà di fondo senza speranza. Senz'altro da riscoprire, molto superiore alla maggior parte degli "horror"/fotocopia da cui siamo sommersi in questi anni, prevedibili e generatori di sbadigli più che spaventi o paura.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  01/12/2009 09:55:34
   7½ / 10
Le immagini di reportage poste a inizio film, rispondono già alla domanda del titolo - Ma come si può uccidere un bambino? L’hanno fatto, lo fanno tutt’oggi, ad ogni ora del giorno.
E’ un’insolita prefazione per un b-movie, sicuramente molto forte.

E’ uno di quei film horror che riesce a creare, senza troppo palesarlo, un autentico clima di orrore.
Le vie deserte e assolate di un paesino isolano, quasi metafisiche.
Un vecchio con un bastone aggredito in un vicolo.
Alcune telefonate, una cantilena.
Gruppi di bambini per le strade.
Come gli zombi di Romero, come gli uccelli di Hitchcock, come gli ultracorpi di Siegel.
Con i loro visini sereni, sorridenti e terribili.
Il vincolo che lega gli innocenti ai colpevoli è ribaltato.
Quasi ricorda il “Girotondo” apocalittico di De André.

“La terra è tutta nostra, Marcondiro'ndera,
ne faremo una gran giostra, Marcondiro'ndà.

Abbiam tutta la terra Marcondiro'ndera,
giocheremo a far la guerra, Marcondiro'ndà...”

bulldog  @  11/10/2009 10:59:03
   7½ / 10
Secondo(e ultimo?) film per lo spagnolo Serrador.
Già dal titolo si percepisce del macabro,e la pellicola infatti non si smentisce.
Un horror girato in maniera semplice che non calca la mano sulla violenza e non vuole stupire il pubblico con particolari scene brutali ma che fa respirare aria malsana sin dalla sigla ingannevole.
Come si può uccidere un bambino?
Consigliato.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2011 19.07.57
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marfsime  @  19/01/2009 18:00:12
   7½ / 10
Finalmente un bell'horror..l'idea di base della pellicola è molto avanti considerando l'epoca in cui è stato girato il film. Nella prima parte è un po' lento ed in effetti è solo la premessa di quello che accadrà nella seconda metà..decisamente più interessante e movimentata. Come ha detto goat probabilmente lo stesso King ne sarà stato influenzato per il suo Children of the corn. Alcune scene sono molto belle..su tutte

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Peccato che un film del genere sia stato così poco pubblicizzato perchè secondo me è una pellicola molto valida in ambito horror e merita assolutamente una visione.

everyray  @  05/07/2008 23:49:25
   7½ / 10
Parte come un documentario questa pellicola spagnola del 76 e devo dire che dalle primissime scene si fa notare.
Fino ad ora avevo visto un pò di tutto,mostri vari,pomodori assassini,insetti che esplodono e fluidi che uccidono,ma questo ancora mimancava!
Peccato per il "sangue" che risulta un pochino finto,ma per il resto un discreto film....molto coraggioso!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  23/01/2008 09:53:11
   8½ / 10
la pellicola si apre con immagini di repertorio, raffiguranti diversi momenti bui del secolo scorso: i campi di lavoro del reich, la guerra civile in nigeria, il napalm che invade le strade in vietnam. denominatore comune: le vittime di queste tragedie che vengono mostrate sono solo bambini.
serrador fa capire immediatamente quale riflessione voglia sollevare il suo film, ossia per quale motivo debbano essere degli innocenti a pagare per le colpe degli adulti.
risolto il messaggio del regista, vediamo cosa riserva il film in sè considerato.
scarsamente distribuito per l'argomento tabù, "ma come si può uccidere un bambino?" è nonostante ciò assurto a cult e pellicola assolutamente imprescindibile degli anni '70, il decennio probabilmente migliore (parere personale), ma sicuramente il più frizzante e ricco di idee (constatazione oggettiva) in fatto di cinema horror.
riguardo al variegato carnet che stava nella testa degli sceneggiatori (qui serrador ricopre anche questo ruolo) del periodo, sta lì a testimoniarlo l'ambientazione: un'isoletta delle baleari immersa negli albori del secolo, senza comunicazione col mondo esterno; un sole opprimente, che invade ogni inquadratura e pesa come un macigno sulle teste dei nostri due protagonisti e immagini che oggi come oggi sarebbe assolutamente al di fuori di ogni possibilità mostrare in una pellicola (in italia per legge, ma non posso essere più specifico per il rischio di rivelare alcuni risvolti della trama).
niente comunque di morboso, nessuna compiaciuta estetica della violenza. al contrario, le scene grandguignolesche sono assolutamente centellinate e il film, molto più vicino al genere 'horror psicologico', rimane stampato in testa per il suo clima malsano e inquietante.
è estremamente probabile che king abbia visto questa pellicola prima di scrivere 'children of the corn', o che abbia perlomeno letto il romanzo da cui il film è tratto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2008 23.10.24
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Invia una mail all'autore del commento click  @  27/09/2007 02:26:57
   7½ / 10
Mio zio me ne parlava sempre quando ero bambino, così sono cresciuto con la curiosità di vederlo e l'ho cercato per anni, senza trovarlo. Poi è arrivata la tecnologia...

Divagazioni a parte, è un film che parte molto lento, ma, superata quella noia inziale si arriva ad un secondo tempo fulminante. in cui il film dà il meglio di sè, facendoci assistere a orde di glaciali bambini impazziti che si avventano su questa povera coppia. Splendida e realmente inquietante la scena dell'arrivo del branco alla casa sul lago, folgorante il finale. Consigliato

Gruppo COLLABORATORI paul  @  16/09/2007 16:42:00
   7 / 10
L'idea iniziale è veramente grandiosa, e il film si sviluppa piuttosto bene. tuttavia alla fine resta l'idea di una pellicola che avrebbe potuto diventare un classico, ma che per una serie di ragioni rimane solo un buon b-horror anni '70.

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