parenti serpenti (1992)

Anche a distanza di tanti anni l'occhio di Monicelli su di una certa società egoista e grottesca resta sempre lo stesso, come è la stessa la costruzione della sua tipica commedia nera: una prima parte corale non priva di ilarità dove tutte le carte sono messe sul tavolo, una seconda più seria con i nodi che vengono al pettine. Anche questa volta il risultato d'insieme centra l'obiettivo e la descrizione della famiglia allargata che viene compiuto incuriosisce e sgomenta insieme. Certo, si poteva evitare qualche lungaggine di troppo ( la sequenza della messa di Natale, o quella un pò stucchevole della festa di capodanno, che conferma il ridicolo budget a disposizione della produzione ) e gli attori maschi non sono all'altezza delle loro colleghe donne. Nel complesso la pellicola è promossa e resta una delle ultime veramente riuscite della filmografia del regista.

Commedia agrodolce tipica di Monicelli, a tratti cinica (e vera!), a tratti grottesca. Mi aspettavo qualcosina di meglio (non tutti gli attori mi sono sembrati sul pezzo, specie quelli maschili), ma resta un film valido e sicuramente da vedere almeno una volta.

Monicelli non è mai stato un De Sica, un Visconti, un Fellini, ma aveva un dono incredibile: i suoi film sapevano farti vivere lo spirito del tempo, sempre. "Parenti serpenti" non fa eccezione: anzi, dopo "I soliti ignoti", è probabilmente il suo film più riuscito. Peccato che lo spirito del tempo di inizi anni '90 (periodo a cui sono ovviamente legatissimo, sono un '87) non fosse esattamente lo stesso del boom. In più, se di là aveva Gassman, Mastroianni e Totò, di qua aveva tanti bravi caratteristi, ma fine lì. Per il resto, è un bel film, agrodolce come pochi, ma che non raggiunge mai i picchi tragicomici della filmografia monicelliana.

Monicelli era maestro in questo genere di film corali dove si passava da un contesto quasi banale a una commedia nerissima.

beh, uno dei capolavori di Monicelli, capace di mostrare uno spaccato nudo e crudo dell'italia che era ed, è ancora oggi. una commedia nerissima, dove vengono mostrate le falsità della maggior parte delle famiglie in un contesto natalizio, che ben si adatta al tono della vicenda, dove solo i due vecchi nonni ne escono in maniera dignitosa.
il finale poi... beh, è una bomba!
da vedere, sempre e comunque, specie se si è stufi dei soliti film di natale.

A mio parere è stata completamente sbagliata la gestione dei tempi: un'ora e più per introdurre i personaggi, con situazioni abbastanza ripetitive e una noia generalizzata, per concentrare poi nell'ultima mezz'ora il clou della vicenda, in maniera frettolosa e approssimativa.

Se si imposta un film in questo modo, allora bisogna avere dei personaggi molto ben caratterizzati e ottimamente interpretati che sorreggano la prima parte di film, oltre a dialoghi e battute che intrattengano e incuriosiscano lo spettatore. Direi che in "Parenti serpenti" manca un po' tutto questo, non ci sono personaggi che spiccano tolti forse quello interpretato da Cinzia Leone e i due anziani genitori, che guarda caso sono anche gli attori che se la cavano meglio. Ma la storia fatica moltissimo a carburare, specialmente nella primissima parte con la voce fuori campo del bambino che mi è risultata piuttosto fastidiosa.

Quando finalmente si arriva al cuore della vicenda con il discorso di Trieste (per inciso, bellissimo nome) per fortuna si cambia marcia, diventa tutto più appassionante e tutto sommato divertente, ma siamo quasi fuori tempo massimo.

Complessivamente l'ho trovata una commedia sopravvalutata, e ho qualche dubbio che se non fosse per il nome alla regia sarebbe finita presto nel dimenticatoio.

Film notevole di Monicelli, forse l'ultimo fra i suoi film considerati importanti nella sua carriera, nonché piuttosto coraggioso (se non altro per il modo disilluso e cinico con cui vengono trattati alcuni temi direttamente collegati al Natale) e ben ritmato. Il tutto condito da una realizzazione molto buona (il che non stupisce, trattandosi di un'opera di Monicelli), oltre a un tono polemico che ricorda alcuni degli altri lavori dello stesso regista.

Monicelli disegna un discreto spaccato della famiglia primi anni '90. Prima ora introduttiva poi il film esplode in una parte finale di cinismo e cattiveria non indifferente. Non tra i migliori di Monicelli, comunque da vedere.

Noto con piacere che questo film viene riproposto spesso nel periodo natalizio. Merita di essere effettivamente un cult.

Nel 1992 la grande commedia all'italiana era ormai in coma (se non proprio morta, dopo più di un decennio di commedie vacanziere e commedie sexy che avevano preso il sopravvento) però Monicelli c'era ancora e resisteva!

Ne esce fuori un film che è Monicelli al cento per cento, cattivo, tagliente, schietto come solo il suo cinema sapeva essere.

Certo, è un film con diverse pecche ben evidenti. È diviso in due, con una prima parte introduttiva fin troppo lunga che, certo, regge bene perché i personaggi, i rapporti e le dinamiche familiari sono ben delineati e incuriosiscono... Ma alla fine questa lunga presentazione, di più di un'ora, può stancare (tanto per dire, l'idea di nonna Trieste di trasferirsi da uno dei figli, l'innesco che darà il via alla storia ... Non poteva uscire fuori durante la scena della prima cena in famiglia?).
La seconda parte, quella più spietata, è di conseguenza troppo frettolosa e non affonda il coltello come dovrebbe. Ciò nonostante le riunioni di famiglia per prendere la fatidica decisione sono decisamente divertenti e scorrette.

Il cast? Altalenante, c'è da dirlo. Alcuni attori sono proprio anonimi (uno dei fratelli, il marito di Marinella etc) mentre il bimbo protagonista praticamente non azzecca una battuta con la giusta intenzione!
Ma poco importa perché le grandi interpretazioni degli altri attori non fanno avere rimpianti. Su tutti svettano Marina Confalone e Cinzia Leone. Sono loro i momenti e le battute più divertenti in assoluto.

SPOILER

Commedia molto amara, grottesca ed estremamente pungente che mostra ahimè una mesta verità: una famiglia è felice e unita fino a quando gli anziani non diventano un intralcio per i parenti, e per evitare che ciò accada, quest'ultimi si inventano stratagemmi di ogni genere, anche i più abbietti e mostruosi. Monicelli dimostra ancora una volta la sua innata capacità di regista, sfornando una pellicola terribilmente caustica.

Un grande Monticelli che dirige un film meraviglioso, un affresco amaro e crudele della perbenista società italiana contemporanea. Bravissimi gli attori, in particolare la compianta Monica Scattini!

Mi ha ricordato un po il film "perfetto sconosciuti". Alcune scene mi hanno fatto sorridere, godibile ma mi aspettavo qualcosa in più!

Uno straordinario tardo Monicelli che mette una buona dose di cinismo in questa commedia nerissima alla ricerca delle incoerenze familiari, quasi tutto girato all'interno delle quattro mura della casa è un tentativo abbastanza coraggioso di satira sia sulla famiglia che sull'incoerenza delle feste, come al solito dialoghi brillanti, taglientissimi e interpreti in gran forma. Bellissimo finale, coerente con la linea nera del film, anzi se vogliamo ancora più spietato, gran bel film.

Questo è un film che riguardo sempre volentieri e con una certa nostalgia nel periodo natalizio. Al di là di questo Parenti Serpenti è una commedia davvero godibile dall'inizio alla fine, che rappresenta un bel quadro della famiglia media italiana. Anche se in realtà il significato del film è anche abbastanza profondo e tratta un tema tanto attuale quanto scomodo.

Il grande Mario Monicelli dirige una divertente e grottesca commedia che ha come protagonisti i membri di una tipica famiglia italiana legata a tradizioni e usanze radicate. La caratterizzazione di ogni singolo personaggio è a dir poco ottima. L'intera vicenda, composta in realtà da spaccati di vita quotidiana del periodo natalizio, è apparentemente semplice ma avviandosi verso la conclusione della pellicola tutto prende un tono grottesco e coinvolgente. Spietato, veritiero e divertente. Da vedere.

Una buona commedia italiana,esempio di come si puo fare una commedia come si deve con elementi semplici.
Attori non di certo fenomenali,si esaltano la Confalone e la Velsi,molto esilaranti le uscite del nonno.
La prima parte scivola come l'olio,nella seconda c'e' un lievo calo ma ci sta.
Finale amaro...

Una commedia nera, cinica e amarissima. Un gioiellino del cinema italiano, per me.

È indubbio che sceneggiati così rendano immensamente di più a teatro. Le risate devono abbondare in questo tipo di commedia, mentre nel caso di specie scarseggiano alquanto e sono affidate tutte alla situazione comica creata dalla malattia del nonnino. Il finale è a dir poco affrettato. Non lo so, sarei per un 5/6. Gli spunti per arricchire la sceneggiatura e i dialoghi ci sono.

Uno dei film più riusciti di quel grande maestro che è stato Mario Monicelli .Di un realismo spiazzante. Black commedy, caustica ironica, perfida. Nel paesaggio suggestivo di una Sulmona coperta di neve, si svolgono le vicende di una famiglia, che si raccoglie per festeggiare il Santo Natale. I dialoghi ,le situazioni, le battute, sono quelle che si sentono sempre in tutte le nostre case in occasione delle festività. Il regista confeziona un prodotto perfetto, con arguzia diabolicamente tratteggia i nostri difetti più comuni, invidia , gelosia, ipocrisia e pettegolezzo. Gli attori sono bravissimi e tutti nella parte, il finale a sorpresa un po' surreale e forzato, non toglie valore a un film che per molti è diventato un cult

FIlm cattivissimo, cinico e sporco, soprattutto ovviamente nella seconda parte. Personaggi viscidi e finale a tema, anche se forse un po' esagerato. Non sempre coinvolgente (il ritmo e' basso per lunghi tratti) ma incisivo con alcune amare battute e in un finale che rivela l'ipocrisia dei vari personaggi.

un film che rivedo sempre volentieri, e credo che sia molto attuale

Altro grande lavoro di Mario Monicelli che, malgrado con questo "Parenti serpenti" non riesca a raggiungere altri suoi capolavori precedenti, riesce ancora una volta a graffiare e a dire la sua sulla realtà medio-borghese italiana fatta di cinismo e ipocrisia.
Il forte realismo di questa vicenda e l'ironia nera tipica del regista toscano rendono questo film imperdibile per chi ama la comicità drammatica pregna di contenuti. A questo giro forse abbiamo meno risate esplosive rispetto ad altri titolo di quel periodo ma il forte cinismo presente renderà ogni risata amara e difficile da dimenticare.
La situazione proposta sullo schermo riflette perfettamente tante vicende reali e davvero accadute , ed impossibile non riconoscere i propri parenti o alcuni di loro nel vasto nugolo di personaggi viscidi ed egoisti presenti in questa storia.
Nonostante un ritmo forse troppo cadenzato nella fase iniziale e un pochino troppo accelerato in quella conclusiva , il film si lascia vedere in modo godibile e piacevole , fra tante sequenze esilaranti ed altre dure e bastarde come non mai.
Il cast di caratteristi scelto dal cineasta italiano è perfetto nell'impersonare i vari personaggi di questa famiglia abruzzese, divertenti e riconoscibili senza mai però apparire sopra le righe o eccessivamente caricaturali.
Il finale poi è un bel colpo basso , estremo ed esagerato ma allo stesso tempo credibile e veritiero.
Per il compianto Monicelli quindi un'altra opera da ricordare , forse una delle sue ultime di altissimo profilo.

Ipocrisia e cinismo all'ennesima potenza; seppur con un finale un pò troppo esagerato, il film rispecchia in pieno la famiglia italiana media.

Buone interpretazioni.

DA VEDERE.

Salvo solo il finale, per il resto tanta noia e risate assenti.

Monicelli scoperchia le ipocrisie dell'essere umano e ne fa cadere le maschere di facciata in una black comedy cattiva e pungente (i personaggi sono praticamente tutti negativi), ma anche poco divertente e poco coinvolgente.
La parte "degenerante" (ovvero quella delle liti), che avrebbe dovuto essere quella più interessante, in realtà viene affrontata in maniera troppo frettolosa al punto da non far risultare credibile un finale spietato e fin troppo drastico. In più, la recitazione degli attori, o generalmente scarsa o esageratamente sopra le righe (mi viene in mente Haber, che ogni volta che parla sembra sempre asmatico) non aiuta.
Gli unici attori (ed annessi personaggi) che si salvano sono proprio i due poveri anziani coniugi Panelli e Velsi (che tra l'altro sono anche i soli a riuscire a strappare qualche risata allo spettatore).

Un fondo di verità in tutta la storia c'è (io stesso vengo da una situazione familiare paterna simile, ovvero 9 fratelli tutto baci ed abbracci che però quando dovevano stabilire chi avrebbe dovuto occuparsi della madre - nonna - e dei suoi averi una volta che fosse venuta a mancare, erano sempre lì lì pronti ad uccidersi a vicenda); lo stesso, il film non mi ha convinto del tutto, lasciandomi solo con un forte sapore di amaro in bocca.

Guardabile, nulla più. Vista la fama che si porta dietro mi aspettavo molto meglio.

Un film che passa da un estremo all'altro: dalla totale (ma apparente) bontà alla più assoluta (e purtroppo reale) malvagità.
Un applauso al Maestro, ci voleva coraggio per fare un film del genere.

Un piccolo capolavoro che guardo sempre con piacere. Un frammento di un Italia ancora molto attuale. Le bugie, gli inganni, le ipocrisie e i voltafaccia di una famiglia italiana "media". Non c'è niente di artificioso o forzato, il film procede naturale. Il cast è fantastico.

Grandissimo Monicelli, che qui si supera in cattiveria, mettendo in atto una satira della nostra società che è più che feroce, direi assolutamente crudele. Il film trasuda un tale disprezzo per i protagonisti, che lo spettatore non riesce neanche per un attimo a solidarizzare con loro. Non c'è empatia. Sotto questo punto di vista è un film tragico. Si sente un distacco incolmabile tra l'autore e il mondo che mette in scena. Un simile disgusto per la realtà si trova anche in "La voce della luna" di Fellini. Ma almeno Fellini si poteva rifugiare nel sogno e nella follia. In "Parenti serpenti" non c'è scampo. Monicelli ci costringe a bere l'amaro calice fino in fondo. La commedia all'italiana ha raggiunto simili livelli di funerea tetraggine solo in "Un borghese piccolo piccolo".
Da vedere per la spietatezza.

Ottima commedia di Monicelli che descrive i tradimenti e le gelosie di una famiglia media Italiana. Un film a tratti divertente in altri drammatico che intrattiene bene e non annoia. Bravissimi tutti gli attori. Da vedere.

Questo film è il ritratto di un'amara e, allo stesso tempo, diabolica vicenda familiare. Sono passati in rassegna i giorni di festa che precedono il Natale fino al capodanno in un clima apparentemente rassicurante e permeato di rituali, tradizioni e buoni sentimenti di una numerosa famiglia tipo. Tutti i figli, ormai adulti e sposati, con i rispettivi mariti e figli, si radunano pieni di premure ostentate attorno ai due capostipiti, gli ormai anziani nonni, in una girandola di pranzi e cenoni, regali, fuochi e messa di mezzanotte. Una ipocrisia strisciante, intanto, fra i lustrini e i sorrisi dei giorni di festa, si percepisce fra tutti i membri di questa famiglia. Fino a che una inaspettata notizia,non farà esplodere tutto il cinismo fino ad allora celato fra un sorriso e un abbraccio, seminando il panico fra tutti i figli. Impressionante come questo film, cosi grottesco e graffiante, in tutto il suo svolgimento, risulti attuale e significativo ancora oggi, in una realtà in cui non c'è spazio per i "vecchi", spesso dimenticati e abbandonati dalla loro stessa progenie. Le pieghe dell'animo umano risultano assai insondabili e lasciano aperto il mistero di come si possa facilmente e repentinamente passare da amore e umana compassione (almeno simulata, se non reale) a indifferenza, egosismo e perfidia, dimenticando tutto in un brindisi.
Ovviamente il tutto, attraverso gli occhi di Monicelli, risulta molto esasperato, ma proprio per questo il suo racconto colpisce dritto nel segno.

Da come me ne avevano parlato mi aspettavo di meglio, non c'è nemmeno una scena che faccia ridere e deprimente da morire e noioso.

SPOILER

Non il meglio della sterminata produzione Monicelliana ma neanche un film da buttare via.
La vena corrosiva del maestro si rivela appieno nella scoppiettante(in tutti i sensi)mezz'ora finale,dove le tensioni e gli squallori nascosti erompono e spazzano via l'insulso perbenismo della felice famigliola.

Tagliente e pungente pellicola di Monicelli che snocciola vizi, virtù, debolezze e altarini di una famiglia abruzzese. Un'ora e mezza di maledicenze, chiacchiere e problemi vari con la casa come unico(o quasi) luogo dove si svolge l'azione. Tenerissimo il bimbo, che assieme ai due anziani capi di casa è l'unico personaggio positivo di questo meltin pot di identità labili e con dei pesanti scheletri nell'armadio.

Gradevole e con un finale semplice ma allo stesso tempo efficacissimo, e forse inevitabile, visto l'andazzo.

L'ho visto a scatola chiusa, ridendo di gusto e provando una certa nostaglia per tutta la prima parte. Poi arriva quella notizia al telegiornale e con lei il senso di colpa per aver quasi invidiato quella famiglia. Tremendo.
Uno specchio sulla famiglia italiana, ipocrita e approfittatrice, e un triste ritratto della terza, età usata e gettata via quando diventata scomoda.
Finale raggelante.


SPOILER

Uno dei film più cattivi di sempre. Se il coraggio e' da considerarsi una virtù per l'artista, Monicelli di questa virtù ne ha da vendere. Un film cinico, realistico, graffiante... Lo squallore che si appiccica addosso nel vedere la festa di natale della famiglia, viene dalla totale identificazione con essa da parte dello spettatore. Il finale e' tremendo: riflessione sulla sorte della terza eta'? Sui rapporto parentali? Sull'egoismo?... Tutto questo e anche altro, ma soprattutto lo specchio crudele e impietoso su una realtà descritta da Monicelli con la solita maestria e mancanza di edulcorazioni. Uno dei massimi autori di sempre in un'opera coraggiosa! Il coraggio e' quello che spesso manca al cinema di oggi, dove regnano il compromesso e la 'correttezza politica'.
Viva il vecchio Monicelli, anche se ci mette scomodamente e in modo poco conciliante di fronte a noi stessi.

Graffiante. Da vedere

Cattivissima commedia di Monicelli sulla famiglia italiana, provinciale e ipocrita.
Le idee non mancano di certo e gli attori sono in gran forma - spiccano Cinzia Leone e Alessandro Haber - però non mi ha convinto del tutto.
Davvero amaro.

L'ultimo capolavoro di Monicelli una commedia molto cattiva sulla società e sulla famiglia italiana. Un encomio speciale andrebbe dato a Panelli grande attore usato molto poco al cinema e qui fantastico nella parte del nonno rimbambito. Grandi poi Haber(come gay) la Confalone, la Scattini e la Leone

Cinica e inquietante introspezione sulla famiglia allargata all'italiana.. Il finale mette i brividi! Grande Monicelli

Appare come una parodia esasperata della famiglia italiana ma invece è inquietante quanto questa pellicola fotografi bene la realtà con toni appropriatamente cinici, neri, tragicomici e con ipocrisia in abbondanza! Vedetelo!

film con buoni attori,monicelli ha scelto un buon cast!

Commedia nerissima all'italiana del grande Monicelli.

Più che divertirmi mi ha inquietato.
Spero di non dover mai finire in un simile raduno familiare. Peggio di un girone dantesco!
Bravo Monicelli che dirige un buon film. Amarissimo.

Film cattivissimo, profondamente cinico, in cui Monicelli svela ipocrisie ed egoismo di una famiglia di carogne, caratterizzata egregiamente.
Il paesino come coacervo di ogni male.

Un Monicelli più cinico che mai propone una storia di legami di sangue in una famiglia all'apparenza unita e solidale, ma che alla prima occasione si sgretola come un castello di carta.
Un cast ben amalgamato, composto da attori bravi che sanno essere convincenti e pregni di cinismo, velenosi come serpenti a sonagli.
La prima parte passa in sordina, quasi senza colpo ferire, preparando il terreno all'uragano violento che arriverà dopo, investendo tutto e tutti in una spirale di livore, dove si comincerà a tirare fuori la melma che si nascondeva nel sottosuolo di questa "simpatica ed ospitale" famiglia.

Commedia intelligente e godibile.
Il rapporto tra figli e genitori resta un tema sempre attuale.
Da vedere, anche se in tv quest film ormai l'hanno passato già tantissime volte.

per quante volte l'ho visto conosco a memoria le battute di questo film, molto scorrevole e piacevole... all'inizio ti accoglie con un atmosfera che fa pensare ad una famiglia unita poi verso la fine ti fa capire quanto possano essere vipere certi parenti

Pur avendo già diversi anni questo film resta sempre attuale e non invecchia mai.

Questo film rispecchia così tanto la nostra nazione che non può avere meno di 10.

Ho letteralmente adorato questo film di Monicelli per il modo così vero e cinico di rappresentare la famiglia italiana.
Quasi caricaturale all'inizio tremendamente inquietante il finale come crescendo si impara a conoscere il Natale.

Il punto di vista del bambino, l'aspetto magico e poi parallelamente, il lato crudele, vile, egoista sono un bel racconto della famiglia.

Certo la famiglia non è solo questo ma lo è anche e spesso la retorica tende a dimenticarlo.
Inoltre è divertente e sorretto da bellissime interpretazioni di un cast di per sè molto affiatato, il meglio della commedia italiana a cavallo tra gli anni 80 e 90

beh un bel film la prima parte scorre lenta e noiosa invece l'ultima mezzora del film diventa divertente e al tempo stesso drammatica,vale la pena di vederlo

divertentissimo ed eccessivo, dissacrante e riflettente alcune bruttezze umane, cinico, torbido e curioso insieme a tratti, è un film che periodicamente ricordo e cerco, purtroppo assente nel novero dei dvd per il noleggio, pertanto si è condannati a vederlo se e quando viene trasmesso e a riregistrarlo.
curiosissima la Leone, incredibile ed eccessiva, praticamente una donna ormai inesistente nel modenese, dove le donne sono esattamente il contrario.

Ritratto sincero della famiglia media italiana. Personalmente è stato un tuffo nel passato, incredibile constastare che poi alla fine, stringi stringi, siamo tutti uguali con i nostri usi e consumi. Un pelino troppo cinico? Forse. Realismo mi piace di più, anche se l'epilogo è un tantino esagerato.
Monicelli è fuori concorso per quanto è bravo, note di merito per il sempre divertente Panelli, la Leone emiliana e girolimoni Haber.

Bel film, molto simpatico in alcuni punti, ma molto drammatico nel finale.
Una bella recitazione di tutti gli interpreti, con una regia di Mario Monicelli non da meno.

In un panorama natalizio estremamente melenso (ma quanti film con Babbo Natale sono stati fatti ???? ), da far impennare il tasso glicemico più di un quintale di panettoni e torroni, finalmente un film intelligente sulla festa più amata dagli italiani.
Divertente, cinico, una rappresentazione simpatica e mordace delle ipocrisie familiari nel Bel Paese: il buonismo delle feste si frantuma di fronte al problema della sistemazione dei genitori, oramai anziani. La soluzione che troveranno i “parenti serpenti” è quantomeno originale …
Simpatica anche la rappresentazione del pettegolezzo nella realtà paesana: la gente non prede occasione di mormorare anche avviandosi verso la chiesa per la messa di Natale. Ai visi sorridenti e alle strette di mano si sovrappongono i pensieri al vetriolo dei fedeli.
Monicelli, a distanza di decenni dai primi film, continua a graffiare ….

Una bomba ad orologeria programmata per esplodere alla fine.
Parte male e si risolleva pian piano a colpi di cinismo un pò esasperato, ma che cmq ci rappresenta un pò tutti nel nostro piccolo.
Sembra anche una velata dununcia del natale come festa in cui tutti ci vestiamo di ipocrisia, mostrandoci più buoni ma sempre in realtà condizionati dalla nostra natura egoistica.
Finale col botto in tutti i sensi.
Grande Haber.

daccordissimo col commento precedente, tolgo però un punto per il finale, troppo paradossale...

Il piu' divertente, il piu' cinico e forse il piu' reale film sul Natale che abbia mai visto!!! Chi non ha riconosciuto almeno uno o due dei propri parenti, tra quelli impersonati con superba ironia da Monicelli?

Di solito non mi piace riguardare lo stesso film 2 volte, ma per questo ho fatto un'eccezione e l'ho riguardato per il secondo anno consecutivo...chi non l'ha mai visto si e' perso un capolavoro!

I temi rappresentati da Monicelli nei suoi film sono spesso scomodi, poco trattati, interessanti.

E' questo il caso di Parenti serpenti, film che fà un bruttissimo quadro della famiglia italiana madia, pur esagerandone certi aspetti (finale incluso, almeno spero!).
Credo che la (discreta) sceneggiatura non sia originale, dal momento che un mio professore me ne parlava come derivante da un adattamento teatrale di originae milanese, o qualcosa così.

Buona come sempre la regia, gran prova da parte degli attori (Haber su tutti, sempre davvero bravissimo), per un film prima di tutto satirico, sia negli intenti che nei risultati ed abbastanza graffiante.

Consigliato.

Ottima opera di Monicelli, smascherante le ipocrisie e i falsi buonismi che possono dimorare tra le care mura domestiche; è una totale dissacrazione dei legami familiari: come un tarlo che scava inesorabilmente gallerie nel legno, così il film corrode i vincoli affettivi della nostra famigliola sino a condurli alla deflagrazione simbolica e non.

Vedere dei commenti cosi alti x questo film mi fa molto felice,credevo ke piacesse solo a me ! ! ! !
Grandissimo Paolo Panelli...

forse mi sento piu vicino a questo film perche nella mia famiglia è successo qualcosa di simile(tranne il finale per fortuna)...
la prima parte serve a conoscere i personaggi...tutti cosi bravi che sembra di vedere una vera famiglia durante le feste di Natale...la piu brava secondo me è la "mamma"!
poi la seconda parte si tinge di drammatico mischiato al comico(e Monicelli gia con "amici miei" aveva miscelato bene le cose)...troviamo un finale anto assurdo quanto in verità molto vicino alla realtà!
bellissimo

Film caustico e impietoso del maestro Monicelli, che si struttura su un canovaccio molto godibile e scorrevole.
La scena più significativa ed eloquente di tutta la pellicola è quella che testimonia il passaggio dai sorrisi, dalle etichette e dalle maniere di circostanza, tipici dell'ipocrisia del natale, al cambiamento radicale di umore determinato dalla notizia inaspettata e non gradita che getterà nello scompiglio una intera famiglia.
Ottime le interpretazioni di tutti gli attori, tra i quali spiccano il bravissimo Haber (anche se troppo spesso riciclato in ruoli come questo) e l'intramontabile Panelli.
Una pecca: lo stile registico del maestro, in questo caso, mi è sembrato un pò da fiction televisiva.

Il film sembra stentare a prendere ritmo e quindi a coinvolgere lo spettatore, mentre nella seconda parte si ha una forte ascesa verso la commedia nera e l'abbandono definitivo dei sentimentalismi natalizi.
Un film ancora attuale anche se non totalmente riuscito.
Haber è sempre un grande e Panelli fantastico nella scena del capitone come in quella della preparazione per la Messa di mezzanotte.

Commedia teatrale del maestro Monicelli.

Gli attori si prestano perfettamente alla tipologia di prodotto, prestando una performance corale di indubbio valore.
La carrellata di personaggi è lunga: dal figlio "single" a nonna Trieste, alla nuora fascinosa e snob fino al nonno in congedo dall'arma -il personaggio più simpatico soprattutto quando tenta di parlare inglese-.
Il film si delinea come uno spaccato su usi e costumi di una famiglia italiana
media che non tralascia i particolari; e così si prende visione di tutte le piccole debolezze e pessime consuetudini dell'Italia che lavora, affrontate davanti al cenone natalizio o alla Messa di mezzanotte.

Niente sembra essere sotto le righe dalla regia , alla sceneggiatura, alle prove degli attori -davvero tutti riusciti i personaggi-.

Da spettacolo il finale che dona alla pellicola il tono grottesco che la caratterizza.

Lo avevo già visto molti anni fa ..ieri mi e' ricapitato di rivederlo su la7 con molto piacere..commedia fatta bene, interpretata in maniera egregia e con un bel ritmo.Non sono un amante del cinema nostrano e della fiction italiana ma questa commedia a tratti potenzialmente reale a tratti grottesca stupisce in meglio.BravI haber e la Leone.Bella anche l'ambientazione abruzzese.(!).Finale che lascia perplessi.

quasi buono. 7-

Il film è bello, rappresenta uno squarcio sulla vita interna e sui problemi delle famiglie che + o - ci sono ovunque.

Qui vengono amplificati molto, sia i problemi che i personaggi......

Carina la scena in cui tutti vanno a messa e si sparlano addosso in maniera incredibile, ognuno sa tutto di tutti, tipico dei piccoli paesi.

Ho trovato però il finale esagerato, troppo crudo e spregevole, non in linea col resto della pelliccola......... cmq un buon film, da vedere almeno una volta

Uh,mi ero completamente dimenticata di questo filmetto niente male.
Un cast caricaturale al massimo,per un finale decisamente agghiacciante.

Una buona commedia, abbastanza al vetriolo, con alcune situazioni non proprio lontane dalla realtà come quando:


SPOILER

mah non capisco cosa si voglia dal cinema italiano..........per me e'un film bellissimo che nonstante la tragicita'che lo contraddistingue non cade mai nel banale e in note stonate.ho paura che in questo forum ci siano tanti intellettual chic che si sentono fighi a dissacrare certi capolavori come questo.ma la mia e'solo un'opinione assolutamente contestabile.

Non è una commediola italiana, è molto profondo, un film bellissimo.

Non sono sicuro che questo film sia così graffiante come dicono molti... soprattutto se penso quanto sia piaciuto a piu' generazioni (parlo esclusivamente a gente che conosco di persona, con cui ne ho parlato) e il tutto è appiattito da una certa enfasi paratelevisiva... comunque buona la prova di tutti gli attori, e della "famiglia" in cui molti (oddio spero di no) si ritroveranno...

Il film rappresenta una situazione familiare verosimile, vale la pena vederlo.

Una commedia che sotto sotto nasconde tristi realtà!

Bella commedia grottesca, anche se in alcuni lati veritiera...
Un finale inaspettato... esplosivo!

Se non lo avete visto,ve lo consiglio. Il film è un classico della commedia all'italiana , con canovaccio tetarale,trama semplicissima,interpretazioni esagerate dal sapore tragicomico e fortissimi richiami culturali.
La voce narrante è di un bambino,il figlio di una delle coppie dei parenti serpenti che racconta in modo scanzonato e privo di malizia le vicende di una famiglia allargata alle prese con l'affido dei genitori oramai anziani,vecchi.
I personaggi sono molto evidenti fin dall'inizio,forse anche troppo caricati ai limiti della macchietta. Avrei personalmente reso più credibile la nuora di Modena(Cinzia Leone)e insistito meno sulla stupidità delle figure maschili per togliere un sapore di eccessiva ingenuità a tutto il film,ma il risultato finale è comunque molto divertente.
Divertente anche se pur con la dovuta enfasi ,Monicelli sottolinea le ipocrisie e gli spigoli che ogni famiglia serba in seno;)

Fantastico, esagerato, ma al tempo stesso credibilissimo.
Veramente cinico e superficiale come i protagonisti. La scena della colonna dei parenti che accompagna i nonni in camera da letto con la nuova stufetta è eccezionale.
La fine il non plus ultra.
Un film che consiglio e da vedere e rivedere.

credevo meglio...l'idea ottima poteva essere sviluppata un po' meglio....i migliori sono i due nonni...