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Wuxiapian dai toni epici e con tanti combattimenti ben coreografati,la trama è poca roba,una sorta di "Salvate il soldato Ryan" in salsa cinese e medievale,ma ciò non è un grosso problema visto che il ritmo c'è,infastidiscono invece le caratterizzazioni tutt'altro che convincenti tant'è che più che i protagonisti rimane impresso il cattivone di turno. Effetti speciali in computer grafica sottotono. Intrattiene e si fa vedere ma a causa dei suoi numerosi difetti non si lascia ricordare.
Una storia famosa della cultura cinese, quella dei sette fratelli partiti per salvare il padre in una missione ai limiti del suicidio. Visivamente il film si lascia vedere, anche se bisogna dire che la parte degli effetti speciali in CGI non sono certo di qualità eccelsa. Meglio sicuramente le scene action in cui si esaltano le coreografie dei combattimenti. La narrazione non offre nulla di eccezionale, il cast non eccelle in maniera particolare. Uno di quei film fatti per intrattenere e nulla più.
filmone asiatico sull'onore, cosa peraltro standardizzata nei film del genere. >In verità questo film assomiglia molto ad alcuni drammi teatrali dove la scena è arricchita o appesantita ( dipende dal verso per cui la si guarda) da carichi verbali ridondanti a livello vocale o musicale o in termine di linguaggio non verbale ( in questo caso primi piani degli sguardi) . Di fatto scivola via sul filo della sufficienza nonostante gli ovvi buchi scenografici che inghiottono le distanze e la fisica soprattutto . Ci sta se il genere piace la seconda parte non può annoiare mentre la prima è di fatto una prefazione .
Già dal titolo si capisce che si tratta di un dichiarato riadattamento di "Salvate il soldato Ryan" in salsa cinese medioevale, dove a finire dietro le linee nemiche è un padre/marito/generale e la squadra di recupero è formata dai suoi sette figli, inviati dalla madre a far fronte ad un intero esercito pur di liberarlo. E come in "Salvate il soldato Ryan", non è difficile immaginare come andrà a finire.
Un drammone in costume che nonostante il forte retrogusto di "già visto" e la solita perenne sfida a tutte le leggi della logica e della fisica, riesce comunque ad intrattenere, con tempi giusti e senza annoiare ne risultare particolarmente verboso come molti altri dello stesso filone.
Nel Giapponese "13 assassini" ( anche quello con vari buchi logici, ma in confronto a questo un vero capolavoro ) la differenza numerica veniva compensata da astute strategie militari, cosa che qui invece non accade. Insomma, il vero limite nel confronto con "Salvate il soldato Ryan" si riassume nel fatto che a differenza della seconda guerra mondiale, dove un buon soldato con un mitra e una bomba a mano poteva tenere testa anche a molti nemici, in uno scenario medioevale dove invece si combatte a fil di spada, l'idea che una madre possa inviare i suoi sette figli ad affrontare 1000 nemici in uno scontro diretto "corpo a corpo" e senza nessuna astuzia o particolari strategie, oltre a suonare piuttosto ridicola, rende anche abbastanza prevedibile il finale...