strange_river 9 / 10 01/02/2010 16:57:49 » Rispondi L'uomo che verrà è un film bellissimo: è vero, forte, intenso, sentito. Realismo e lirismo le cifre stilistiche su cui poggia. E' la storia dell'eccidio eseguito dai tedeschi nel '44 nei villaggi rurali del Monte Sole, ma, ancor prima di quello, ancor prima di quella strage, è la storia della gente uccisa lassù, una storia che siamo chiamati a condividere in prima persona, coinvolti nella loro quotidianità antica fatta di lavoro e fatica nei campi, una storia di privazioni e vessazioni secolari a cui solo si aggiungono quelle ultime dell'esercito tedesco, della religiosità semplice che da nulla potrà difendere. E' un bravissimo regista Diritti (ma non solo regista, ha scritto il soggetto e partecipato a sceneggiatura, montaggio e pure alla produzione di questo progetto). Egli fa del rigore di stile e di morale una componente essenziale del suo lavoro, sa tenere in equilibrio poesia e realtà in un film che è un vero atto d'amore, cosicché l'alchimia per noi non può che essere devastante, ci strazia il cuore e bruciano negli occhi le lacrime. Ecco l'inizio con il lento movimento che pian piano fa emergere le tracce della strage appena consumata e poi subito dopo la bambina, emblematicamente muta (perché il silenzio è altissimo rispetto e ascolto, perché certe volte ci possono non essere parole di fronte all'orrore) che come una guida silenziosa ci fa strada in quegli anni di guerra: tutto viene raccontato con una fotografia che illumina la scena senza tracce di artificio, con i dialoghi naturali, quotidiani nel dialetto locale, una narrazione partecipata e vera, reale come una testimonianza. Il lirismo è sempre sobrio (penso a quelle immagini dei partigiani sotto la neve o a quel prato che si riempie di lucciole subito finiti i bagliori del lontano bombardamento), le scene crude e ancora sobrie sono proposte come ne facessimo parte (facendoci provare nelle orecchie il fischio ottundente dell'esplosione): non si dà enfasi, non serve. La vita continua anche dopo la strage, le angherie degli occupanti, ma anche una ninna nanna per quell'uomo che ora c'è: la dedica è a quelle donne, uomini, bambini uccisi e a tutti quelle genti che subiscono guerre che non vogliono.
Non lo dico mai, ma stavolta faccio un'eccezione perché mi esce proprio dal cuore: andate a vedere questo film, è giusto e meritevole venga conosciuto da tutti, a ricordarci di chi siamo figli.
Kater 14/02/2010 20:14:44 » Rispondi Complmenti, bel commento, personalmente trovo questo film un'autentica poesia.
tylerdurden73 05/05/2010 14:44:15 » Rispondi Ottimo commento Lu,hai colto stupendamente l'essenza di questa pellicola...la tua interpretazione della ninna nanna finale mi ha stretto il cuore...bravissima!
Clint Eastwood 01/02/2010 17:04:42 » Rispondi Bel commento e un grandissimo film, raffinato. Una volta tanto vedo una sala piena per questi piccoli grandi capolavori ... merita.
Da vedere assolutamente.
strange_river 01/02/2010 17:17:11 » Rispondi Sì, va dato il merito che gli spetta; lo sto divulgando a tutti.
VincentVega1 01/02/2010 16:59:32 » Rispondi che palle e io quando me lo vedo questo? amo "e il vento fa il suo giro" e qua non esiste un catzo di cinema che lo proietta.
strange_river 01/02/2010 17:14:49 » Rispondi Insisti a cercarlo non solo per il valore della storia, ma anche perchè, secondo me, è proprio un film fatto benissimo, come li fanno i grandi registi. Da me eravamo in una sala di quaranta (40!!) posti e alla fine eravamo quaranta persone completamente attonite, azzittite.
Enzo001 12/03/2010 19:45:30 » Rispondi Visto, un film vero e sentito, che mi ha scosso abbastanza. Bellissimo commento.
Cuba 01/02/2010 21:06:02 » Rispondi Bel commento e mi associo alle tue emozioni...poi io sono Bolognesee per noi la storia di Marzabotto è ancora una ferita aperta e mai rimarginata...troppo revisionismo in giro....troppa gente che vuol dimenticare e che non sa...che mette sullo stesso piano repubblichini e partigiani. Ma questo non è un film solo sul ricordo....
kowalsky 02/02/2010 13:39:41 » Rispondi Un ottimo consiglio no? Io l'ho visto l'ultimo giorno prima che lo cancellassero per far posto a Muccino e al suo alto tasso di colesterolo... non sono d'accordo con chi ha voluto mettere in risalto delle forzature sulle figure dei tedeschi... in fondo il film non si pone certo di rafforzare la crudeltà dei soldati, semmai l'insensatezza del loro eccidio... la bambina è bravissima
patt 06/02/2010 23:31:34 » Rispondi Complimenti Lucilla, bel commento e bella la tua esortazione finale, l'ho visto, mi è piaciuto molto
ma forse proprio perchè siamo "figli" di tutto questo mi è venuto un groppo di silenzio (e di rabbia per il presente che c'è)
strange_river 09/02/2010 13:21:20 » Rispondi Grazie Patt! (e anche agli altri utenti, ovviamente). Son sicura che non può non colpire un film così, anche se siamo ormai abituati alle tragedie spettacolarizzate, storiche o attuali che siano. Ed ero anche sicura che a una persona come te sarebbe piaciuto molto. :)
ps. vero, non siamo sempre degni di quelle persone. mi sa che un giorno, ripensando all'oggi, proveremo tanta vergogna.
LukeMC67 21/02/2010 16:42:54 » Rispondi Ho riflettuto molto sull'ultima frase della tua bellissima recensione: non sarà che stiamo dimenticando di chi siamo figli per un'opera di grandiosa rimozione del dolore e delle complesse verità che quella "sporchissima" e crudelissima guerra hanno fatto venir fuori? Non è forse vero che chi dimentica (o rimuove) è destinato a rivivere quel che non ha voluto vedere?
strange_river 23/02/2010 20:52:59 » Rispondi ciao luke, tocchi un tasto sensibile. Purtroppo son portata a credere sempre più che la memoria sia in un certo senso non trasmissibile. Con questo non voglio dire che non sia necessario raccontare o tenerla viva, ma spesso mi son chiesta come appaia ad un ragazzo di vent'anni la guerra o la resistenza.. temo che spesso sia solo un capitolo di storia sul libro delle superiori. Leggo invece (ad esempio) il tuo commento, come altri, e vedo che hai colto qualcosa che ti è familiare, che ti è vicina che fa parte di te insomma. (Che non ti sembri eccessivamente pessimista, in fondo ti assicuro che credo sempre che domani succederanno cose meravigliose :))
LukeMC67 28/02/2010 01:55:25 » Rispondi Purtroppo -o per fortuna- l'esperienza supera la narrazione. Per questo siamo destinati comunque a ricadere in errori anche gravi. Però dimenticare vuol dire lasciare un conto in sospeso, prima o poi ti si ripresenta e allora son dolori davvero. E' interessante come in quest'epoca segnata da una memoria digitale indelebile si sia perso del tutto il senso della memoria storica, cioè del nostro vissuto. E' come se anche la vita reale si fosse trasferita inesorabilmente nella dimensione digitale diventando un avatar. Intanto, però, la realtà fa il suo corso...