il commissario pellissier (1971)

polar più drammatico che poliziottesco, quindi atipico e che affonda nel patologico, bella l'atmosfera smorzatissima e intensamente statica, grande finale.

Intenso polar dall'atmosfera rarefatta e dai personaggi perdenti, in cui più che la minuziosa costruzione della trappola alla banca conta la strana alchimia sentimentale che si crea tra il frustrato commissario Pelissier e l'avvenente prostituta Lili Ackermann. Finale inaspettato e perfettamente in linea con i personaggi. Piccoli e la Schneider in stato di grazia.

Arrestare persone in flagranza di reato è impresa difficile ma per il protagonista di questo stupendo polar di Sautet è più di un'ossessione paranoica. Questa pellicola è all'insegna del tradimento dei sentimenti che Sautet raggela in maniera straordinaria, mettendo in luce un disegno criminale per un'azione criminale e instillando nei potenziali criminali, giovani sfaccendati, un bisogno che li condurrà verso una strada senza ritorno. Un disegno talmento perfetto da mettere in scacco il suo stesso creatore, manipolatore di vite altrui e manipolato dalla sua stessa paranoia. Merita certamente un recupero e per gli amanti del polar, un film da non perdere.

Ottimo polar di Sautet, interamente giocato sulla descrizione della patologica paranoia del protagonista per gli arresti in flagranza di reato, talmente radicata nel proprio essere da assumere sfumature inquietanti e psichiatriche. Il film inoltre conferma la poetica fatalista del regista (subito dopo l'exploit con "L'amante"), per cui gli avvenimenti possono essere provocati ma dietro l'angolo c'è sempre il destino beffardo a scompigliare le carte.
Sceneggiatura inappuntabile al dettaglio, Sarde fa miracoli con le musiche e i due interpreti hanno una presenza scenica e uno spessore drammatico a dir poco unici: Piccoli è un Pelissier nevrotico e magnetico, la Schneider è Lili Ackermann, la prostituta involontariamente centrale nel piano del commissario e che altrettanto involontariamente farà crollare il suo castello di certezze. Indimenticabile la seduta fotografica in bagno, lei era di uno splendore irripetibile, candida e maliziosa con un velo di tacita e soffocata tristezza...