Trama del film American horror stories - stagione 1
La serie presenta diverse storie auto conclusive ambientate nell'universo di American Horror Story. Il primo episodio infatti č ambientato nella famosa e tetra “Murder House”.
Film collegati a AMERICAN HORROR STORIES - STAGIONE 1
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Primi tre episodi nel limite dell'accettabile, gli altri invece non proprio accettabili. E l'ultimo episodio è talmente osceno che esclude l'unica possibilità che aveva per avere la sufficienza. I problemi principali sono le recitazioni totalmente trash e il poco impegno in regia e confezione finale.
Ero un grande fan della serie AOS ma dopo aver visto questo spin off (per il quale non si sono nemmeno sprecati a trovare un titolo diverso) credo che rivaluterò un pò le cose. Tre episodi non sono altro che una variazione sul tema della prima stagione "Murder house" (carina, ma non certo la migliore di tutta la serie) con situazioni ancora più forzate e paradossali e per quanto riguarda gli altri quattro ...bè solite cose: film maledetti, babbi natale assassini, figli del demonio, wrong turn etc...Tutta roba che per gli appassionati dell'orrore è vista e rivista. Per carità: non tutto è da buttare, c'è sempre il caro vecchio splatter e qualche trovata simpatica, ma se devo dare un voto complessivo non ce la facciamo ad arrivare alla sufficienza. La particolarità è questa serie, ancor più di quella principale, è permeata da una ipocrisia di fondo: tra sangue e turpiloquio apparentemente sembra trasgressiva e politicamente scorretta, in realtà se si guarda bene ci si accorge che è molto politicamente corretta e fatta apposta per accattivarsi le simpatie di alcune categorie come ad esempio gli homosessuali. Manny Coto è stato direttamente riesumato dagli anni '90 e dalla manciata di film che diresse nel periodo, ma appunto i tempi di oggi non gli appartengono più. Una serie che parte già vecchia!
Complessivamente questo spin-off di AMERICAN HORROR STORY è abbastanza deludente, visto che su 7 episodi soltanto 2 o 3 sembrano essere convincenti, mentre il resto fa abbastanza pietà. Il primo episodio è diviso in due parti ed è una scelta pessima, dato che se la prima parte scorre abbastanza bene, pur presentando pochissimo dal punto di vista horror, nella seconda si toccano vette piuttosto alte di di insulsaggine. Il secondo episodio, DRIVE IN, è una sorta di mix tra RABID e ANTRUM abbastanza sanguinolento che intrattiene degnamente. Nel terzo, LA LISTA DEI CATTIVI, si certifica in modo critico come l'uso cinico e pericoloso dei socials possa diventare deleterio per tutti. E il redivivo Danny Trejo impersona un villain di sicuro effetto, nonostante una sceneggiatura modesta. BA'AL è l'episodio esoterico, non originalissimo e pure prevedibile per quanto riguarda il primo twist, ma efficace nella visione che intrattiene degnamente. Il sesto episodio è FEROCE in tutti i sensi, non lesina lo splatter e un certo cinismo che neanche l'amore materno riesce a fermare. Si arriva al capitolo conclusivo, GAME OVER, che riprende le vicende del primo e che quindi, per forza di cose, risulta anch'esso una cacchiata no sense, senza arte nè parte, anche a fronte di una realizzazione visiva compatta e precisa. Il cast è nella norma, così pure le varie regie.