Dopo l'uscita di "Avatar" parecchi forum della rete si sono riempiti di commenti in cui gli utenti rintracciavano nel film moltissimi elementi visivi comuni ai mondi ludici virtuali. Nell'era del pastiche postmoderno è probabilmente impossibile non ricadere in simili analogie con le altre arti, ma il coro di voci è stato talmente unanime da richiedere un'accurata trattazione. La comunità videoludica non ha certamente gradito le dichiarazioni degli addetti ai lavori (designers, scenografi, disegnatori) che hanno negato qualsiasi ispirazione o riferimento ai videogames, rispondendo con maggiore accanimento alle dichiarazioni di infondatezza. Meglio procedere con ordine.
La comunità di fan che più si è sentita interpellata dalle scelte scenografiche, cromatiche e soprattutto di design nel film è quella di "Halo". Il videogioco prodotto da Microsoft e sviluppato da Bungie Software è arrivato alla sua terza edizione ma alla quinta incarnazione se consideriamo "Halo: ODST" e "Halo Wars". La serie ha venduto oltre 30 milioni di copie e ha innalzato gli standard audiovisivi delle console Xbox e Xbox 360.
La risposta di James Cameron non si è fatta attendere:
"The funniest thing is when some of the so-called fanboys get up trashing "Avatar" for looking too much like "Halo". Pay attention. If I'm referencing anything, I'm referencing the source work for "Halo", which is my own stuff. So I get to do that. Nobody else gets to do that, but I get to do that. My rule, anyway."
La considerazione del regista non è errata. "Aliens" (così come "Blade Runner" qualche anno prima) ha creato un vero e proprio genere e ha dato il via a numerose produzioni (cinematografiche, grafiche e videoludiche) che si ispirano ad esso. Tuttavia sono passati oltre vent'anni e la fantascienza si è evoluta all'interno dei diversi media. Allo stato attuale delle cose, "Avatar" somiglia più ad "Halo" che ad "Aliens", e questo è poco opinabile. I videogame sono ormai talmente penetrati nell'immaginario collettivo che si è venuto a rovesciare quel rapporto tra videogiochi e film, che inizialmente vedeva i primi ispirarsi ai secondi.
Restando ancora in ambito meccanico, non si può non notare la somiglianza tra le unità AMP e quelle APU in azione in "Matrix Revolutions". Nessun mistero: la fonte sono i manga giapponesi che da molti anni utilizzano la figura del "mech", ovvero un robot antropomorfo comandato dall'interno da un essere umano. Se però l'opera dei fratelli Wachowski omaggiava la cultura del sol levante ponendo a capo di queste unità meccaniche un comandante dai tratti somatici giapponesi di nome Mifune (Toshiro Mifune era l'attore prediletto da Kurosawa, il regista nipponico più famoso in occidente) non vi è alcun riferimento simile nelle interviste degli addetti ai lavori di "Avatar". Considerando che il prossimo film di Cameron sarà tratto dal manga "Battle Angel Atila" non si comprende l'atteggiamento omertoso a riguardo.
La scenografia del film trae spunto dall'opera fantasy, genere letterario che i videogiochi hanno saccheggiato e ampliato. Una delle sequenze più evocative del film è quella in cui vengono presentati i monti Halleluja: la colonna sonora, la regia e le espressioni degli attori esaltano la liricità dell'ambientazione. Se lo spettatore resta a bocca aperta durante la visione delle montagne fluttuanti, è probabile che il videogiocatore abbia una reazione più pacata. Non perchè l'immagine non sia di per sé meravigliosa, ma perchè non è nuovo a simili spettacoli. Le rocce volanti potrebbero essere originali nella storia del cinema (abbastanza improbabile) ma in quella ludica, all'interno del genere fantasy, sono all'ordine del giorno. A riguardo, il designer Dylan Cole afferma che il team ha osservato:
"Many different types of mountains, but mainly the karst limestone formations in China. There were three main regions, Guilin, Huangshan and Zhang Jia Jie. Other locations were the Tepuis in Venezuela as well as the karst formations in Thailand. It was about finding that nice balance between rock and vegetation. For a lot of the jungle over views, I used photos that I had taken from the Kuranda Skyrail near Cairns, Australia."
Si potrebbe rispondere ironicamente che era sufficiente acquistare una copia di "Final Fantasy IX" o "XII" per trovare l'ispirazione, e di certo la produzione avrebbe gradito non sprecare il budget per viaggi in terre lontane quando la rete ormai è accessibile a tutti.
Concludendo, "Avatar" non è l'"Halo" del cinema come sostenuto da alcuni fan (sfegatati) di Master Chief (il protagonista della serie, l'avatar che il giocatore incarna) ma ha indubbiamente il merito di pescare nell'immaginario di differenti media, videogiochi e fumetti (manga) su tutti. Il postmodernismo cita cultura alta e popolare attribuendo loro la medesima importanza, ma di solito non dimentica di riconoscerne i contributi. Secondo le opinioni dei suoi creatori, Pandora è un testo privo di fonti extracinematografiche.
Ai posteri l'ardua sentenza; alla seguente galleria fotografica, invece, lo scopo di chiarire quanto detto finora.
Torna suSpeciale a cura di Gabriele Nasisi - aggiornato al 06/05/2010