longlegs regia di Oz Perkins Usa 2024
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longlegs (2024)

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locandina del film LONGLEGS

Titolo Originale: LONGLEGS

RegiaOz Perkins

InterpretiNicolas Cage, Alicia Witt, Maika Monroe, Blair Underwood, Erin Boyes, Dakota Daulby, Charles Jarman

Durata: h 1.41
NazionalitàUsa 2024
Generehorror
Al cinema nell'Ottobre 2024

•  Altri film di Oz Perkins

Trama del film Longlegs

L'agente dell'FBI Lee Harker viene assegnato a un caso irrisolto di serial killer che prende pieghe inaspettate, rivelando prove dell'occulto. Harker scopre un legame personale con l'assassino e deve fermarlo prima che colpisca di nuovo.

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Voto Visitatori:   6,79 / 10 (29 voti)6,79Grafico
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Voti e commenti su Longlegs, 29 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Bloodyheck  @  25/11/2024 19:39:38
   7 / 10
Di questo film, spiace dirlo, non mi è piaciuto Nicolas Cage. Un pò troppo gigionesco. Per il resto, mi ha intrattenuto con una suspense e una storia abbastanza buone

Crabbe  @  24/11/2024 09:22:58
   7½ / 10
Un mix tra un thriller, un poliziesco ed un l'horror.

Buona la sceneggiatura, un film meritevole.

lilliput  @  23/11/2024 17:30:29
   6½ / 10
Un film con pregi e difetti sparsi
.Punti forti le interpretazioni,la fotografia,l'ambientazione.Punti deboli
la sceneggiatura che mescola un po' malamente l'horror al thriller perche' fare un buon thriller e' impresa ardua oramai.
La spiegazione degli omicidi deve quindi tirare in ballo un po'di tutto....da Satana alle bambole assassine.Il troppo come si sa stroppia. Per cui do' come voto un 6
Mezzo punto va ai due protagonisti che mi sono piaciuti perche'nella parte

Gabry81  @  22/11/2024 10:39:40
   9 / 10
L'ho trovato bellissimo. Non riesco a produrre un'analisi particolarmente tecnica e dettagliata perchè ciò che mi è rimasto è puramente emozionale, insieme ad alcune sequenze notevolissime e di atmosfera. Finale pazzesco e lei è bravissima. Mi ha trasmesso tutta l'ansia, l'angoscia, la tensione, la paura e la voglia di "sconfiggere il male" fino alla fine. Quella fine, che è pura arte. Tra l'altro, la commistione thriller-supernatural è resa in modo molto equilibrato e godibile, creando una suspense crescente e coinvolgente. Nicolas Cage, che di solito non amo, ci ha donato una prova potentissima, eccelsa. L'ho visto tre volte e voglio rivederlo presto

Jumpy  @  18/11/2024 11:49:47
   6 / 10
Non capisco i voti altissimi e perché tanto osannato.
La protagonista è bravissima, reso tecnicamente molto bene tra ambientazioni, atmosfere e colonna sonora. Oltre questo c'è poco altro, molto lontano dal capolavoro.
Mescola poliziesco/giallo/thriller/fantascienza, ma molte cose sembrano ficcate a forza e confondono, c'è poi una vasta carrellata di luoghi comuni del genere.
Insomma, si lascia vedere, ma mi aspettavo molto di più.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  17/11/2024 11:39:46
   5 / 10
Non so, ormai assurgono a cult istantanei dei film che ieri avrebbero fatto semplicemente sorridere per la loro ingenuità. Oltre alla sceneggiatura da flebo e al ritmo flemmatico, alla scarsa originalità, a una struttura narrativa continuamente sospesa eppur debitrice (per dirla elegantemente) dei grandi capolavori del genere del passato, mi chiedo se possa bastare una confezione fintamente autoriale e un'interpretazione-con-mascherone, fatta apposta per essere memorabile, per fare di un film di genere un buon film di genere. Per me no, e "Longlegs", diretto da figlio di cotanto padre, mi ha, oltre che sfiancato, lasciato del tutto indifferente.

Oskarsson88  @  17/11/2024 09:14:08
   5 / 10
Non ci siamo. A livello tecnico visivo e recitativo fa la sua parte, ma la trama è sconclusionata e poco chiara, e poggia tutto sul paranormale satanico e ciò mi ha piuttosto deluso. Male male!

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/11/2024 19:23:36
   7 / 10
Oz Perkins firma un buon horror che poggia su una discreta sceneggiatura e la capacità di creare una atmosfera di tensione con l'uso degli ambienti e delle musiche. Bene anche Nicolas Cage.

topsecret  @  12/11/2024 14:02:23
   6½ / 10
Per la prima volta Oz Perkins mi ha convinto.
Questo LONGLEGS, pur debitore a film importanti, riesce a regalarmi una visione soddisfacente, avendo una trama precisa e non criptica, una sceneggiatura lineare nell'esporre i fatti, con un'atmosfera intrisa di mistero e investigazione e un cast all'altezza del compito, con un irriconoscibile e abbastanza inquietante Nicolas Cage.
Questa volta il figlio d'arte alla regia mi ha convinto pienamente.
Interssante quanto basta.

76mm  @  12/11/2024 09:38:41
   4 / 10
COMMENTO SPOILEROSO (e velatamente polemico…)
Ci sono persone che quando si ritrovano ad avere un parere completamente difforme da quello della stragrande maggioranza non arretrano comunque di mezzo passo dalla loro posizione, convinte di essere le uniche intelligenti in un mondo di idioti.
Normalmente detesto questo tipo di persone, ma in realtà segretamente invidio la loro grande autostima.
Io al contrario, che di autostima ne ho poca, in queste situazioni tendo ad andare in para e a pensare di essere io il pirla della situazione.
Potete quindi immaginare il mio sgomento nell'accedere alla pagina dei commenti all'opera in questione, smanioso di condividere con gli altri utenti i lazzi e gli spernacchiamenti ad uno dei film più sgangherati dell'anno ed alla consueta prova fuori misura e "meme-genica" del buon Nic Cage, impastoiato fra l'altro da un pesante e ridicolo trucco che lo rende un incrocio fra Zio Tibia e Marilyn Manson, trovandomi invece a dover constatare che è piaciuto, in alcuni casi anche molto, praticamente a tutti.
Dunque, mi chiedo, cosa non sono riuscito a vedere io che tutti gli altri invece hanno visto in questo pastrocchio che inizia come Manhunter e finisce come Annabelle, zeppo dei più triti luoghi comuni sia del thriller (i messaggi cifrati, la poliziotta col trauma del passato, il maniaco schizoide, il complice misterioso e insospettabile, ecc…) che dell'horror (i poteri paranormali, le bambole inquietanti, la stregoneria, il satanismo, ecc…), generi fra i quali salta oltretutto con ingiustificata (ed ingiustificabile) disinvoltura?
Dal punto di vista tecnico, va detto, non è fatto male, nel senso che è girato in maniera corretta (senza particolari svarioni ma anche senza particolare personalità), vantando inoltre una fotografia suggestiva e azzeccando qualche atmosfera sottilmente inquietante…ma può questo da solo, nell'anno 2024, redimere un film che, fra le altre cose, sottolinea i passaggi fra le varie epoche attraverso il tri(s)tissimo espediente del cambio di formato?
Andando a cercare fra le mie decine di inutili commenti ad altre opere analoghe sicuramente ne salterà fuori qualcuno dove mi lamento del fatto che la sceneggiatura ecceda in ridondanti spiegoni, togliendo ogni mistero ed ambiguità all'opera in questione…pur non avendo cambiato idea sull'inutilità dell'eccesso esplicativo di molte opere, ho però riscontrato nell'ultimo periodo una preoccupante tendenza in senso contrario, ovvero quella di non spiegare un cacchio e lasciare al povero spettatore la bega di dover interpretare gli avvenimenti per conto suo…in questo modo non c'è un'interpretazione giusta e una sbagliata, ognuno vede il film che vuole vedere e potenzialmente da uno stesso film se ne possono ricavare decine…non sarà diventato solo un bieco espediente per evitare ai frustrati e sottopagati sceneggiatori l'ingrato compito di far quadrare i cerchi?
Discorso interpretazioni poi chiudo: in molti hanno lodato la Monroe…ok, forse è il suo personaggio che è stato scritto e pensato così, ma davvero riuscire a non cambiare mai espressione lungo l'arco di un intero film è sinonimo di grande capacità recitativa? Clint Eastwood è stato sbertucciato per decenni a causa della sua monoespressività…che siano cambiati i parametri di riferimento?
Gli altri comprimari con almeno 5 battute (ovvero il capo detective e la madre della protagonista, tutti gli altri sono solo comparse) sono meramente decorativi, avendo a che fare con personaggi privi di qualsiasi sfaccettatura (lasciamo stare la Piper Laurie di Carrie, grazie).
Come dite? Cage? Ma cosa volete che gli dica a Cage? Ormai è al di là del bene e del male.
Ultimissima postilla: "Dente di fata" si chiamava così perché azzannava le proprie vittime, "Buffalo Bill" perché le scuoiava, i vari collezionisti appunto perché amavano conservare cimeli…Longlegs perché? nell'unica inquadratura a figura intera mi sembrava che le gambe (almeno quelle) ce le avesse normali…mi è sfuggito qualcosa o non sono neanche stati capaci di dare un senso al nome?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  10/11/2024 17:44:54
   8 / 10
Al di là di improbabili (e secondo me nemmeno corretti) paragoni stiamo parlando di un bellissimo film, molto particolare perché parte come un thriller à la Fincher (leggasi "Seven" e "Zodiac") e si trasforma, con grande coerenza, in un horror satanico e dai risvolti soprannaturali. Il maggiore punto di forza del film è sicuramente l'atmosfera: angosciante, inquietante e piena di tensione; un clima generale in cui anche la fotografia, semplicemente straordinaria, gioca un ruolo fondamentale. Ma in generale un po' tutto il comparto tecnico funziona nel modo giusto, dalle musiche alle lente carrellate e i movimenti di macchina di Oz Perkins. Maika Monroe pure è bravissima, ma questo non lo scopriamo oggi, nella parte dell'agente Lee Harker (bello vedere poi come un po' alla volta viene ricostruito il suo rapporto con la madre); idem per un irriconoscibile Nicolas Cage che riesce a lasciare il segno con pochissimi minuti su schermo).
La sceneggiatura invece può facilmente creare una frattura nel pubblico: probabilmente presenta alcune incongruenze, ci sono molti elementi che sembrano ripresi da altre pellicole, la virata da thriller a horror, che io ho elogiato, a qualcuno potrebbe non piacere, ci sono pochi dialoghi (parlano più le immagini) e per finire non tutti i misteri trovano una risposta chiara. Ci sono tanti fattori che potrebbero piacere o meno e il conseguente gradimento da parte dello spettatore credo diventi a questo punto molto soggettivo. Personalmente era da tanto che non vedevo un thriller (perché al di là della svolta sovrannaturale alla fine quello rimane) con questo tipo di atmosfere, e nel complesso mi è piaciuto non poco.

neverhood  @  08/11/2024 13:05:33
   7 / 10
Non perfetto, con buchi abbastanza importanti nella sceneggiatura...ma Nicolas Cage è magistrale, e l'inquietudine che mi ha trasmesso questa pellicola poche altre volte è stata raggiunta o superata. Avrei preferito un risvolto meno soprannaturale e più "naturale"...ma dettagli. Il suo compito nel far "paura" lo svolge e ottiene magistralmente.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  07/11/2024 13:18:23
   6½ / 10
Leggo commenti troppo entusiasti.... lo so... è stato pompato, Cage è stato già lanciato nell'immaginario come nuova icona horror..... ma state calmi.
Lo spunto che origina la storia è in effetti intricante quando ne prendiamo atto, il personaggio di Cage è sufficientemente bizzarro, ma dire prova magistrale quando il tuo viso, la tua espressione è completamente ricoperta di trucco fa abbastanza ridere. Cmq, a parte questo l'atmosfera è interessante ma quello che non funziona sono: Maika Monroe.... solita espressione angosciata/depressa per tutto il film.
Sceneggiatura... assai slegata e con una lettura difficoltosa da seguire con diversi tempi morti. E poi c'è questa sensazione che il film, con buone potenzialità, sia stato girato col freno a mano tirato.... un esercizio di stile ma incompiuto..... Cmq apprezzabile, ma niente filmone come molti dicono.

Manticora  @  05/11/2024 08:54:57
   7½ / 10
Sicuramente un film non facile, per niente commerciale, e che non verrà apprezzato da tutti. IL genere dell'horror artistico rischia sempre di inciampare su se stesso, vuoi perchè la storia diventa troppo arzigogolata, vuoi perchè spesso l'azione filmica latita lasciando lo spettatore ad annoiarsi. In questo caso Oz Perkins ha giocato in maniera inteligente le carte che aveva in mano, sfruttando tutti gli elementi che caratterizzavano il film. Per prima cosa il modus operandi del serial killer, il quale se pure ha ucciso prima

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Inoltre ciò ha portato longlegs a

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Assistiano alla chiaroveggenza di Lee quando scopre un serial killer

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il secondo aspetto punto di forza del film è l'atmosfera che il regista costruisce, volutamente malsana, con una tensione palpabile e crescente, sfruttando sopratttutto le location invernali, la neve e ovviamente la musica cupa e minacciosa. Così come l'uso delle bambole, mentre l'aspetto del serial killer in realtà non è così inquitante. Ma grazie al potere della suggestione il film ha ottenuto ciò a cui mirava, anche grazie ad una campagna marketing volutamente minimalista, essenziale ed enigmatica ha portato il film a diventare il secondo incasso horror dell'anno negli Stati Uniti,dopo Smile 2 .
Il terzo aspetto da affrontare è quello del soprannaturale, Perkins non dà spiegazioni, lascia al pubblico la voglia e la capacità di accettare o no questo aspetto. Così facendo instilla il dubbio, ovvero

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Secondo me è così perchè nel finale Lee

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Sicuramente un film che non passa inosservato, sfrutta ampiamente le metafore di cui è disseminato ma non si adagia sugli allori, anche perchè l'interpretazione finale di tutto ciò che racconta la storia è comunque lasciato agli spettatori.
"Ave Satana."

Belalugosi  @  03/11/2024 14:13:05
   8½ / 10
Un ottimo film, consigliatissimo. Una fotografia e una regia impeccabili e magistrali. Provi tensione già guardando gli esterni del paesino o il giardino circostante la casa. Tutto è assolutamente cupo, livido, malato e opprimente. Maika è più brava che mai e Nicolas Cage, che a me solitamente non fa impazzire, qui sprigiona follia all'ennesima potenza, in modo strabiliante. Tutto fa paura: la fase delle indagini mette ansia, le telefonate di lei, i suoi flashback, le sue "visioni", le vittime intercettate, la madre fanatica, il male che si insinua. Lo riguarderò presto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  03/11/2024 13:00:06
   8½ / 10
Inderteminatezza. Ancestralità. L'io è sempre altrove e l'altrove è sempre l'Io ed è presente. Lo sguardo che incarna tutta questa indefinitezza di Maika Monroe, l'agente Lee Parker. Il fondale scenografico dove tutti i confini fra gli oggetti sono sfumati come nel territorio e nei luoghi così come nella psiche. La camera che segue Harper nei corridoi senza tagli di montaggio. Le ricerche sul pavimento (Kubrick, Synecdoche NY, Zodiac di Fincher, Greenaway l'architetto, Soderbergh, Ted K.). Vacuità dei confini visivi. Scelleratezza improvvisa e immensa calma. Longlegs che urla in auto 5 secondi. Il rosso vivo e il bianco grigiore, sangue contro angeli, corpo contro anima, paradiso contro inferno, labile e non labile. Sonoro, intarsiato in ogni scena come un coltello che disegna origami nel legno della mente, diffuso, origliante, convulsivo a volume 2/10, conturbante, inland empire. Poi gli interni, Unabomber, la casa del re Giallo come quella della madre, i sintomi di accumulo stanno al degrado della società, accumulo di vestiti cose accatastate qualunqueria d'accatto, il degrado è non fare nulla mentre il capitalismo fa il suo corso. Oz che mano. Sospiri e respiri, Suspirie, affanno, lacrime in disuso, siamo già annegati ora siamo parassiti che sono sopravvissuti, nostro malgrado in ceramiche d'Occidente con un mirino sul cranio. Lo stato latitante nella geografia perversa e profonda della provincia americana. O come Oregon. I come Irrisolto. P non come prove ma come Provato.

zerimor  @  02/11/2024 17:42:31
   4 / 10
Non capisco cosa ci sia di buono in quest'horror. La sceneggiatura è un pessimo infuso di roba già vista innumerevoli volte con buchi di trama e uno sviluppo approssimativo. Commistione malriuscita di thriller investigativo e horror. Serial killer, messaggi in codice, magia nera, satana, chiesa, suora non suora e bambole diaboliche. Vuole essere molte cose e purtroppo non è NIENTE. Regia pretenziosa e da celolunghismo, montaggio aberrante e interpretazioni mediocri.
Ritmo tremendo coi primi due atti che sono il nulla cosmico e il terzo ed ultimo da futile tentativo di inquietare con totale strotolamento orrorifico per poi far finire tutto in uno schiocco di dita.

Wilding  @  02/11/2024 11:36:10
   7 / 10
Qualcosa di diverso dalle solite storie di questi tempi, peraltro davvero ben confezionato sotto tutti gli aspetti.

matt_995  @  02/11/2024 11:18:34
   6½ / 10
Adoro come l'horror sia stato rilanciato negli ultimi anni, sia nel mainstream che nell'indie, arrivando addirittura ai festival che fino a qualche anno fa avrebbero snobbato i film di genere.
Tuttavia proprio non sopporto questa deriva a tutti i costi autoriale del genere, laddove c'è ancora la concezione (antiquata oramai) per cui autoriale=noioso, estenuante e dilatato a tutti i costi. In questo Longlegs la dilatazione del ritmo secondo me è più una scusante per camuffare un'incapacità nel raccontare in profondità la storia, nello sparare tutte le cartucce che si avevano in tiro. Perché non è detto che da un soggetto interessante si riesca a cavare sempre il 100% delle sue potenzialità... E Penkins non ci riesce a valorizzare, per esempio, questa figura affascinante e repellente del killer.
Gli aspetti interessanti, ovviamente, ci sono, da un Cage in grande spolvero (ormai da qualche anno rilanciato in ruoli interessanti) ad un' atmosfera à la true detective (prima stagione, ovviamente) ancora più cupa e crepuscolare. Ma basta così?

antoeboli  @  02/11/2024 11:01:21
   7½ / 10
Acclamato come un messia alla sua uscita, ho finalmente potuto vedere il tanto chiacchierato da pubblico e critica Longlegs.
Diretto magistralmente da Oz Perkins, figlio del famoso Anthony (che in passato ebbe anche relazioni eterosessuali, perchè io ricordavo altro della sua vita privata), è un thriller che mescola elementi dell'horror, in cui Perkins scrive una sceneggiatura che porta vibes da altri classici del cinema.
Tutto il film è incentrato sul famigerato killer Longlegs per l'appunto, intepretato come ormai tutti sapranno da un Nicholas Cage in formato doping, visto che a me non è mai piaciuto come attore, eppure ogni 10 pellicole una ne becca buona. In questo caso forse siamo in vena di profumino di Oscar. Longlegs, anche per merito dell'ottimo trucco è un personaggio criptico, inquietante, disturbato interiormente, frutto di un prodotto della società americana del periodo.
Sulle sue tracce abbiamo un agente dell Fbi, intepretata da un'ottima Maika Monroe, gia vista ad esempio in It Follows, la quale ha come una sorta di dono della chiaroveggenza, e qui il film entra a gamba tesa con l'argomento dell'esoteria e della magia. Ha una madre molto religiosa, di quelle che vorrebbero pregare tutta la giornata, interpretata in maniera sublime da una irriconoscibile a mio avviso, Alicia Witt, straordinaria nel suo ruolo. Un personaggio che ricorda molto da vicino la madre di Carrie lo sguardo di Satana, in cui la figlia aveva proprio dei poteri come ricorderete.
Non è un prodotto per tutti, perchè dall'alto di una ottima regia, Perkins si prende il tempo per far partire il film, attraverso indagini e interrogatori che si susseguono, con dei interessanti movimenti di macchina, una fotografia spenta e fredda negli esterni, molto scandinava in certi momenti. Il film su questo ha delle forti vibes da Il silenzio degli innocenti, senza però cannibali di mezzo e senza la magia che aveva il capolavoro di J.Demme.
Il finale è per me la cosa che meno mi ha convinto, lasciandomi un velo di delusione. La 'svolta che prende il film e la costruzione dell'epilogo, li mi sarei aspettato qualcosa in piu. Per il resto è un film assolutamente da vedere e uno dei migliori di quest'anno senza dubbio.

darkscrol  @  02/11/2024 00:35:44
   8 / 10
Girato benissimo. Un ottimo esercizio di stile. Perkins una garanzia. Onestamente sono stanco dei vari Insidious, l'ennesimo Esorcista e spin off vari di The Conjuring, tutti uguali e con la stessa formula. Ben venga l'originalità, l'horror complesso e criptico, che fonda il terrore e l'inquietudine sull'atmosfera e sul sonoro, su sguardi ed emozioni. Ennesimo schiaffo in faccia a chi dice che Cage non sia un grande attore, ancora una volta ha dimostrato che, se spronato, può fare qualunque cosa. Maika sublime, un'attrice che vorrei vedere più spesso. Dopo It Follows e Watcher ha dimostrato che l'horror/thriller è il suo campo e in Longlegs è davvero in stato di grazia.

VincVega  @  01/11/2024 16:51:05
   7½ / 10
Finalmente un film che mescola thriller e horror riuscendo ad avere un risultato finale di pregevole fattura. I richiami ai romanzi di Thomas Harris sono evidenti, soprattutto nella prima parte. La poliziotta con poteri extrasensoriali, il serial killer eccentrico, pluriomicida di membri familiari. Perkins però è molto bravo a intraprendere poi una strada personale e a donare un'atmosfera originale alla pellicola. Aggiungiamo due protagonisti in parte ed il gioco è fatto. Brava Maika Monroe (ormai quasi una delle regine del thriller/horror, vedi "The Guest" e "It Follows), incredibile Cage con un personaggio stupendo. Era difficile chiedere di più da un film costato nemmeno 10 milioni di dollari, Perkins può sorridere anche dal punto di vista produttivo dato il successo un tutto il mondo (al momento più di 100 milioni incassati).

narko80  @  28/10/2024 23:38:38
   5½ / 10
Vedi recensione di Macs, mi sono fatto le stesse domande.

alberto1234  @  27/09/2024 13:48:08
   8 / 10
wow wow wow. Non amo il genere, ma almeno un film girato benissimo e che si lascia guardare e che dosa bene la suspence, grande nicolas e la monroe bravissima. Ripeto genere e tema molto discutibili, ma il film non poteva venire meglio di cosi...
quella casina bianca inquieta molto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/09/2024 18:13:40
   7 / 10
Longlegs è un film che in apparenza riusciresti ad incasellare in un genere, ma c'è sempre qualcosa di dissonante. Ha la classica struttura poliziesca però senza fare eccessivamente le pulci, le indagini conducono sempre in un vicolo cieco. Longlegs è un film che vive di suggestioni ed immagini più vicino all'horror, tuttavia senza essere realmente un horror perché le atmosfere create da Perkins sono angosciose ed inquietanti, ma la presenza del soprannaturale non è mai manifesta e palese. Le bambole che vengono consegnate alle ignare famiglie sono lo strumento destabilizzante che determina le stragi, ma il meccanismo rimane ignoto e non svelato nella sua interezza. Ultimata la visione di questo film, le domande rimangono ma probabilmente è questo il fascino di questo lavoro. Oz Perkins non è un regista che mi aveva particolarmente impressionato, ma Longlegs mi è piaciuto anche per le buone prestazioni sia della misuratissima Monroe che di un Nicholas Cage meno presente di quanto mi aspettassi, ma che lascia il segno.

stratoZ  @  20/09/2024 12:35:41
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreto film che sembra un mix di generi, si passa da una prima parte prettamente investigativa che può ricordare i thriller di Fincher, alla Seven e Zodiac per intenderci, ad una seconda parte in cui la componente horrorifica detona, dai tempi dilatati e con una regia eclettica che si diverte anche con qualche sequenza lisergica e dei flashback in cui cambia il formato è la storia di questo serial killer, che si fa chiamare appunto "Longlegs" adoratore del demonio che uccide inspiegabilmente le sue vittime senza essere sul posto, ma lascia comunque una lettera di conferma, se la prima parte risulta più statica, col classico gioco dei sospetti, l'agente che indaga sul caso che inizia ad andare di matto coi vari collegamenti tra le vittime, le date e via dicendo, la seconda serve a scoprire gli altarini e far emergere una componente esoterica che funziona bene nelle atmosfere, regalando anche sequenze di ottimo fascino, che personalmente mi hanno ricordato quelle atmosfere sospese tra l'esoterico e il macabro, un po' marce di "Angel Heart", tra queste casette di campagna con seminterrati che nascondono innumerevoli segreti, le bambole usate come tramite e una complice insospettabile, il film procede verso l'inevitabile dramma con la protagonista che proverà a sventare a tutti i costi.

Molto apprezzabile a livello stilistico, con una fotografia che mantiene toni freddi per buona parte della durata, considerata anche l'ambientazione innevata della provincia americana e le fredde stazioni di polizia, salvo poi cambiare nei momenti prettamente esoterici con i vari riti a lume di candela, la regia è efficace nel suo giocare col vedo - non vedo mostrando spesso indizi, introducendo l'elemento sovrannaturale pian piano, giocando col sospetto dello spettatore, l'atmosfera si fa progressivamente più rarefatta, un film che parte con delle premesse ancorate al realismo si trasforma in un horror a sfondo demoniaco, ma Perkins è abile a non far percepire il passaggio, o comunque lo fa rimanendo coerente alla narrazione, immergendo sempre di più lo spettatore in questo mondo torbido e inquietante, diciamo che le atmosfere diventano, specie nella seconda parte, il punto forte del film che comunque ogni tanto manda una scaricata di orrore.

Cage adattissimo nella sua parte da serial killer ormai col cervello in pappa, col suo essere istrionico e l'estrema devozione al demonio, diventa chiaramente il personaggio che si fa ricordare meglio data la convenzionalità, probabilmente voluta, dei poliziotti, ma anche del resto dei personaggi secondari.

Apprezzabile.

TheLegend  @  20/09/2024 09:33:49
   7½ / 10
Thriller con tinte horror dallo stile che mi è piaciuto.
In effetti qualche buco di sceneggiatura è presente ma le ottime interpretazioni rendono il tutto meno pesante.

Macs  @  05/09/2024 20:53:44
   5½ / 10
Conosciamo Oz Perkins, fondamentalmente un gran casinista a cui piace dirigere i film sotto l'effetto dei funghetti della felicità. Tuttavia stavolta, a differenza che in "Gretel & Hansel", decide di dare un po' più di struttura e coerenza al suo prodotto, o almeno di provarci. Ci riesce solo a metà: il film è pieno di incongruenze e difetti di scrittura, la sceneggiatura risente di una certa approssimazione e la fastidiosità dei buchi logici non è adeguatamente compensata dai pregi di ambientazione, recitazione, e fotografia (indubbiamente innegabili). Un passo avanti rispetto a opere passate, verso la via della sobrietà (intesa proprio come tasso alcolico nelle vene) ma ancora molto lavoro da fare. Buonissima la prova di Cage, discreta la Monroe anche se pare anche lei un po' stranita. Lo spiegone finale di mammà risolve qualche dubbio ma non basta a tappare tutti i buchi. Peccato perché l'idea era piuttosto originale, poteva uscire un thrillerone con sfondamenti horror di tutto rispetto. Lo consiglio? Come unica visione, si. Ma non fatevi troppe domande, se ci riuscite e se volete provare a godervelo - perché poche di loro troveranno risposta.

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Elfo Scuro  @  25/08/2024 23:39:14
   7 / 10
A prima vista si potrebbe definire come un impasto del realismo thriller di Fincher applicato (indagini, vità di tutti i giorni, etc.), con un tocco autoriale stile "The Silence of the Lambs" di Demme in particolare nella figura del pazzoide in cui Cage (ormai non ne sbaglia una di impersonificazione) rasenta l'iconicità scenica del Buffalo Bill intepretato da Ted Levine, il tutto unito con un utilizzo delle riprese virtuose alla Lars von Trier. Comunque paragoni a parte, il lavoro svolto da Perkins è degno del cognome che porta visto che utilizza il simbolismo del killer seriale con una venatura esoterica (chiave di lettura che forse in molti non gradiranno, ma comunque d'effetto) in un modo originale e non risparmiandosi su trovate interessanti, come Cage centellinato nella sua apparizione (quasi mai totalmente ripreso) fino al finale. Maika Monroe come sempre scream queen d'alta qualità e una Alica Witt molto convincente.

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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