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Allegoria di una Francia intrappolata nei suoi fallimenti all'estero e non è un caso che il protagonista sia un reduce dell'Indocina. Il film esce quattro anni dopo la disfatta francese a Dien Bien Phu e l'abbandono dell'Indocina e in piena guerra d'Algeria. La volontà di dominazione francese che non arrivava al pubblico (un po' come l'omicidio architetto come un suicidio) ma che finisce per intrappolare i francesi, costretti ad adattarsi alla situazione data. È in questa chiave politica che Malle utilizza il noir ma senza allontanarsi dagli archetipi del genere (la splendida Moreau femme fatale, la relazione d'amore clandestina, l'atmosfera sospesa e sognante) ma si intravedono anche elementi che in qualche modo anticipano la nouvelle vague (dall'utilizzo del sonoro ad una messa in scena che per certi versi mi ha ricordato il successivo "Fino all'ultimo respiro" di Godard). Per me rimane un classico del cinema noir che a sessant'anni dalla sua uscita risulta più fresco e penetrante di tutto ciò che esce oggigiorno.
Grande esordio per Malle, con un noir girato quasi in tempo reale, dominato da equivoci e scelte inconsapevoli dei protagonisti che finiranno per pregiudicare le loro vite. Stupenda e azzeccata la colonna sonora di Miles Davis.
Un film (d'esordio!) confezionato splendidamente, sia come fotografia che come colonna sonora: indimenticabile la Moreau che passeggia per Parigi con sotto le note improvvisate di Miles Davis. La trama non è eccezionale ed il film scorre un po'lento, ma l'atmosfera in cui tutto è avvolto è davvero speciale.
Una piccola delusione questo noir di Malle, amplificata da una intro spettacolare che purtroppo crea delle attese che nel prosieguo non potranno essere mantenute. Il resto del film vive infatti di pochi momenti felici quasi tutti legati alla regia già matura di un cineasta all'esordio, che non può oggettivamente cavare moltissimo da una sceneggiatura così stupida ( da lui stesso firmata ). Se l'atmosfera generale ha un certo romanticismo autolesionista che qualcuno potrebbe anche apprezzare, la scelta di rovesciare le consuete attitude dei personaggi da noir ( i protagonisti sono tutti antipatici, gli ammazzati tutti simpatici ) non mi è sembrata particolarmente brillante. Il fascino aristocratico della Moreau però non si dimentica.
Un gran bel film, tecnicamente sublime, ma con una sceneggiatura rivedibile e personaggi ben poco carismatici ed empatici ... tranne quello della Moreau. Che però ogni tanto se ne esce con dei soliloqui che, nel 2015, non si possono più sentire ...
Il mio primo approccio con Louis Malle l'ho avuto con questo "Ascensore per il patibolo",sua opera prima,quindi penso di non aver commesso un grosso errore nel fare questa scelta,nonostante Malle ho notato che ha dalla sua una moltitudine incredibile di pellicole; alcune pure piuttosto recenti. Il clima del cinema francese anni 50 si sente moltissimo(sopratutto nella scelta di alcune inquadrature),però sono rimasto un pò sorpreso dal fatto che la vicenda non si concentra specificamente sull'assassino intrappolato nell'ascensore(se leggete la sinossi capite),ma piuttosto sulle disavventure di due fidanzatini ladruncoli che vedendo la macchina incustodita del protagonista ne prendono possesso per divertirsi. In pratica il film vede le disavventure di questi due ragazzi(con conseguenze catastrofiche) mentre l'assassino proprietario dell'auto cerca di trovare una soluzione per uscire dall'ascensore bloccato. In realtà c'è anche la moglie della vittima nel quadro dei personaggi,istigatrice del delitto e punto di collegamento tra le due storie parallele. Mi aspettavo qualcosa di diverso...più concentrato sulla situazione orrenda dell'assassino,ma tutto sommato la pellicola si difende bene anche così....forse un pò troppo melodrammatica in alcuni punti ma dall'interessante finale.... Per me non si tratta di un capolavoro,alcune cose mi hanno annoiato,però mostra anche elementi carini che lo fanno scorrere bene in fin dei conti... Discreto...
Da uno dei piu' grandi thriller d'autore europei di tutti i tempi c'era da aspettarsi decisamente di piu'; la sceneggiatura infatti e' sorprendentemente piena di falle, incongruenze e situazioni senza senso, tra l'altro tutto cio che succede al di fuori dell'ascensore (ovvero il 90% del film, contrariamente alle aspettative) e' totalmente privo di interesse e praticamente disconnesso dalla trama principale. Gli attori poi sono buoni ma nessuno veramente memorabile, ed il finale una presa per i fondelli bella e buona.
Mah... un 6 per delle riprese tutto sommato curate e per i dieci promettenti minuti iniziali, poi in ogni caso la pellicola si perde in un bicchier d'acqua senza piu' risollevarsi.
Tutto sto capolavoro proprio non l'ho visto... forse perché in fin dei conti non lo e'...
Straordinario esordio di Malle, che stupisce per la padronanza del genere e la maestria con cui ne stravolge gli stilemi tipici: sceneggiatura perfetta, ma dominata dal caso; femme fatale svuotata dal proprio ruolo di pri******* e relegata ad ingranaggio inconsapevole; antieroe relegato in un ascensore per quasi tutto il film. Perfetti gli attori, ma a Lino Ventura bastano 5 minuti per rubare la scena.
Per chi ama il giallo e il thriller contornato da situazioni drammatiche e buie (caratteristica del noir, che a sua volta è una caratteristica del Cinema più che un genere) non può non arrivare ad apprezzare un lavoro come "Ascensore per il patibolo".
La data la dice lunga, siamo in un periodo ove il cinema giallo e thriller prevede svariate sfumature, diverse storie… La forza de "Ascensore per il patibolo", oltre ogni azzeccatissima scelta di plot e di sviluppo deve tutto, o quasi, al grande stile che Louis Malle riesce a mettere in scena, il film diviene d'autore. L'eleganza e le vicende (melodrammatiche) sul sentimento qui abbracciano la totalità della pesantezza amorosa, ma in modo sopraffino, seppur estremo. Dopo la cornice francese, che riguarda logicamente anche le musiche, da evidenziare rimane ancora parecchio; gli attori, ad esempio, sono tutti nella parte. Ma le vere manovre, quelle che determinano la robustezza di tale prodotto francese, sono collegabili al grande piano narrativo messo in atto. La trama presenta intrecci assai interessanti e il film vive non solo attraverso un unico personaggio, ce ne sono diversi. Tutte queste pedine insomma vanno ad incastro in un disegno ambizioso ma narrativamente mai confuso.
Un gran bel noir, intreccio interessante ben raccontato e interpretato. Sicuramente il film presenta alcuni punti morti, molti silenzi che però per quanto mi riguarda non hanno fatto altro che aggiungere fascino alla storia, creare la giusta suspense che un noir dovrebbe sempre avere.
Tante belle scene, ma tra tutte i primi piani a Jeanne Moreau con la voce fuori campo mi hanno colpito in particolar modo. Perfette anche le musiche jazz. Per gli amanti del genere un must, ma in generale per gli amanti di un cinema d'altri tempi un film imperdibile.
Esordio di alta classe per Louis Malle. Ascensore per il patibolo è un noir sofisticato che si basa tutto sul folle amore dei protagonisti anche se non si incontrano mai. Bello nei colpi di scena, ma cmq non ho capito una cosa nel finale:
Lino Ventura dalle foto capisce che i due protagonisti erano amanti e che quindi non era un suicidio, lui si becca 10 anni o al massimo 5 e poi dice alla donna che con lei la giuria srà più dura? cioè una complice becca di più dell'assassino stesso? Perchè dice 10 anni 20 anni un altra età....... me lo spiegate cortesemente?
Esordio importante per Louis Malle che ci regala un noir davvero ben fatto e coinvolgente. Un piano per uccidere un uomo e vivere il proprio sogno d'amore, incovenienti e colpi di scena cambieranno le carte in tavola. Ottima la colonna sonora che si trova perfettamente a suo agio con le immagini sullo schermo.
Ascensore per il patibolo è un thriller noir che parla di una coppia di amanti che mette in atto l'omicidio del marito di lei/capo di lui. Il piano è architettato nei minimi dettagli, ma l'amante assassino, dopo aver ucciso il rivale in amore, rimane bloccato in ascensore. Il ritmo del film è discontinuo perché si alternano parti molto ricche a scene che invece sono un po' lente e poco dense. Questo anche perché la vicenda segue tre filoni: il protagonista, bloccato in ascensore; la protagonista che non sa che fine ha fatto l'amante e lo cerca per tutta la notte tra le luci della città; due altri personaggi che rubano la macchina dell'assassino ingarbugliando la matassa dell'intreccio. Le parti dedicate alla protagonista sono quelle che mi sono piaciute di più. Il suo personaggio si impone subito come lady spigolosa e passionale che farebbe di tutto e rinuncerebbe a tutto per preservare il suo amore, senza che questo possa lontanamente renderla sentimentale o fragile. Le scene in cui la stupenda Jeanne Moreau cammina per le strade di Parigi, con i suoi sguardi illuminati dalle luci della città e i suoi monologhi anteriori in sottofondo sono le migliori del film. Le parti dedicate agli altri personaggi sono meno brillanti ma servono a tessere l'intreccio che alla fine porterà a un giallo ben riuscito e accattivante.
Eccellente la prima parte, decade un pò nella seconda a mio parere troppo lenta e con troppi punti morti. Il finale "grossolano" poteva senza alcun dubbio essere migliore.
Buon film francese, soprattutto nella colonna sonora e in un paio di scene ben fatte. La trama è buona ma non superba, e ci sono alcune cose che sono un po' troppo facilone... inoltre i tedeschi del film parlano un tedesco scazzatissimo... non molto professional!
uno dei noir più famosi,la seconda parte è veramente ottima,merito d'una corazzata trama appassionante che intriga sempre più. gli anni per film come questo non passeran mai..
Jeanne Moreau che attraversa Parigi di notte cercando il suo amante, il profilo altero deformato dall'ansia che la divora dentro, i moti dell'animo che si alternano sul suo viso, i pensieri che sfuggono nelle frasi pronunciate a mezza voce e il suono sublime della tromba che Miles Davis suona per lei: quale sintesi potente dell'amour fou, ossessivo e devastante. Già dal titolo sappiamo che non ci sarà scampo, il meccanismo una volta messo in moto stritolerà come un ingranaggio ad incastro tutti i protagonisti, il caso si toglie la maschera da innocente e interviene con uno scopo ben preciso. Noir dei più classici francesi e oltremodo bello.
La tromba di Miles Davis è favolosa nell'accompagnare suadente e beffarda i protagonisti di questo noir di Malle. Accompagna i loro flussi emotivi, il loro girovagare senza meta, i tentativi di uscire da una situazione disperata. La colonna sonra è un valore aggiunto di questo film, ne costituisce il collante ed il tono. Un ottimo esordio per il regista francese.
Memorabile classico del cinema noir francese con attori e sequenze straordinarie; forse non chiarissimo nello svolgimento (o almeno io così ricordo), ma d'amosfera e curato come non mai, anche tenicamente (splendide musiche - che alcuni dicono addirittura improvvisate - e capace la regia).
Il destino può tirare brutti scherzi e questo film lo mostra chiaramente; un must.
Noir classico e bellissimo dell'esordiente Malle alla sua prima esperienza registica. Gli elementi tipici ci sono tutti e sono amalgamati perfettamente dalla colonna sonora alle storie che si vanno ad intrecciare tra i due protagonisti e la coppia di giovani annoiati ma soprattutto disinteressati. Altro da dire proprio non c'è,più che dare un occhio alla solidissima sceneggiatura in cui si vanno ad intrecciare storie di amore e morte preferisco ritornare su dettagli visivi difficilmente dimenticabili: la Moreau senza meta è certo quello che più rimane impresso.
Classico indiscusso del cinema noir francese. Un intreccio favoloso per una storia ricca di suspance, dove i classici toni esistenzialisti e privi di fronzoli sembrano quasi anticipare la Nouvelle vague. Affascinante, melanconico e diretto con gran classe. Come opera prima di Malle vale davvero una visione.
Straordinario esordio di Louis Malle con un' opera di transizione verso la nouvelle vague. Se infatti la messinscena è claustrofobica con inquadrature strettissime tipiche del Bresson di quegli anni, l' impianto narrativo del giallo e le riprese in strada anticipano particolarmente la corrente dei cahiers; anzi, fosse stato diretto qualche anno più tardi l'avrei inserito tra la nuova ondata francese, che evidentemente dovrei ripassare. Spicca un' eccellente fotografia dalle sfumature MgM e una colonna sonora jazz (indimenticabile la disperata passeggiata in strada della sorniona Jeanne Moreau) che è impossibile non entri subito nella pelle. "Ascensore per il Patibolo" è costruito su quattro diverse narrazioni con altrettanti punti di vista (lui, lei, la giovane coppia e il punto di vista poliziesco). Funzionali alla trama le narrazioni, ma la sceneggiatura ha forse il difetto di abbozzare appena la caratterizzazione psicologica dei due fidanzati che rubano la macchina del protagonista, amante della moglie del suo ricco principale, che insieme organizzano un piano per assassinarlo (chiari gli echi wilderiani). Anche se la struttura ha una certa geometria che richiama un quadrilatero, quella di Malle è una parabola sul Destino e sull' ironia della sorte, che, come un cerchio invece, chiude i conti con tutti.
Un grande classico del cinema noir con una bellissima Jeanne Moreau. Un uomo, dopo aver commesso un omicidio, rimane bloccato in ascensore; intanto, al di fuori del suo "patibolo", gli eventi stanno prendendo una piega incontrollabile e irreversibile. Il vero protagonista del film è il caso, invincibile e ineluttabile.
film stupendo, noir in salsa nouvelle vague, giala scena iniziale degli amanti al telefono mostra come le onde della passione stanno portando a qualcosa di fatale, stupenda anche l'utilizzo della fotografia e l'eleganza della fine
Il cinema di Malle nel suo periodo d'oro, di questo suo esordio rimangono soprattutto le immagini dell'eterna disperata Moreau (peraltro qui ancor di più che in altri film, particolarmente affascinante) che cerca una spiegazione razionale a qualsiasi cosa (a partire da che fine abbia fatto il suo amante), laddove tutto ciò che di assurdo accade nel film è semplicemente inarrivabile. La deduzione cede il passo al caos, i progetti si sgretolano in un quadro beffardo che appare per certi versi persino grottesco (il piano 'diabolico' dei due amanti deve fare i conti con un'ascensore e una macchina fotografica, mica male). Colonna sonora di Miles Davis bellissima.
Premetto che l'estate scorsa mi sono fatto una maratona Louis Malle che mi ha lasciato pesantemente deluso. Molti bruttissimi film di taglio televisivo e di regia mediocre. Ma, per fortuna, ho scoperto questo straordinario capolavoro, mirabile nelle sue perfette geometrie, nella sceneggiatura impeccabile e nelle interpretazioni altissime dei protagonisti. La Moreau, che vi consiglio nel misconosciuto "La sposa in nero" di Truffaut, è in questo film di bravura eccelsa, versione francese della migliore Bette Davis degli anni Quaranta, gelida e distaccata icona del crimine destinata ad una memoria eterna
Quanto mi è piaciuto questo film. Un allora quasi esordiente Louis Malle ci regala un noir dalle atmosfere cupe immergendoci subito, con una telefonata tra i protagonisti, in una storia di amore e di morte affascinante tanto quanto lo è Jeanne Moreau, qui nel ruolo straordinario dell'amante dell'uomo incaricato di togliere la vita al marito, il quale amante, per una serie di circostanze , si troverà in una situazione che farà da fulcro a tutta la storia. Straordinario Miles Davis, che sembra abbia improvvisato la colonna sonora durante la registrazione del film, nell'accompagnare i momenti più belli e significativi del film come la passeggiata notturna della Moreau alla ricerca del suo uomo. Molto bello il finale a sfruttare il tema della fotografia come rivelatrice della verità
Davvero interessante questo noir per una serie di motivi: i salti magistrali di sequenza tra le diverse storie che si intrecciano nella notte, i dialoghi particolarmente ispirati, una buona caratterizzazione di tutti i personaggi, come da tradizione francese. Non ultimo l'importante contributo d'atmosfera della colonna sonora di Miles Davis. Mantiene intatta la sua presa a tanti anni di distanza.
La particolarità di questo splendido noir non è solo la presenza di Lino Ventura, che nobilita tutti i film del genere, nè la straordinaria colonna sonora di Miles Davis, in un'epoca di eccellenti fermenti europeisti del jazz americano, nè nei (bellissimi) dialoghi in solliloquio della Moreau che passeggia angosciata in una Parigi notturna e struggente come non mai... è nello svolgimento temporale e (a tratti) contemporaneo degli eventi, filtrati da una mdp che evoca reazioni e sviluppi del dramma scandendo la cronologica attesa dell'alba... oserei dire fatale (senza per questo ricordare un celebre film Usa). E' ancora oggi un film affascinante come pochi, capace di ispirare un anelito di inquietudine morale degna di un Zola contemporaneo
noir! basta questo, un noir vero e proprio dal budget ridicolo ma con uno spessore da grande film!! claustrofobico al punto giusto non lascia mai tranquillo lo spettatore che rimane affascinato dalla storia grottesca e incredibile! per tutti gli amanti del genere e non solo, potrebbe essere il primo noir da vedere tale è la sua bellezza: da manuale del noir!!