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A suo modo è un film piuttosto particolare. Uno slasher che ha in sé tutti, ma proprio tutti, i crismi del genere, adottando però quasi sempre il punto di vista dell'assassino che camera segue in questo suo peregrinare nel bosco per recuperare un ciondolo sottratto da dei ragazzi sprovveduti. La figura indubbiamente ricorda il buon Jason Vorhees nel suo incedere, però adottando tale punto di vista, in qualche modo ne smorza la tensione. Vero anche che gli omicidi non lesinano in quanto a gore e con buoni effetti speciali. Particolare è senza dubbio la parte finale con la sua bella final girl, anticlimatica e priva di pathos voluta dal regista, che però secondo me per volerne spiegare il senso a tutto quello che si è visto, finisce un po' per tirarsi la zappa sui piedi.
Incredibilmente ancora nessuno ci aveva pensato: "lo slasher/horror dal punto di vista dell'assassino". Un'idea semplice e allo stesso tempo geniale. Il protagonista è una specie di Jason Voorhees con una storia alle spalle piuttosto simile alla sua, che ritorna in vita e uccide ragazzi senza nessun motivo. Lo stile di regia è quasi sempre in terza persona, il ritmo è lento, i ragazzi vengono messi in secondo piano tranne che nel finale, gli omicidi sono piuttosto pesanti. Non mancano scelte un po' strane nella fuga dei ragazzi, ma è un difetto riscontrabile quasi in ogni slasher. Comunque vale la visione, soprattutto per gli amanti del genere che vedranno qualcosa di diverso.
Tentativo di omaggiare gli slashers anni '80, con un villain in stile Voorhees, che però fallisce per la pochezza di idee e per una messa in scena piatta e deficitaria, con poca atmosfera di spessore. La regia alterna riprese alle spalle del villain, come quei videogiochi in terza persona, con altre inquadrature fisse, troppo dilatate, che invalidano, in alcuni momenti, il livello splatter che è presente ma che non sempre lascia il segno. La lunga parte finale è noiosissima e sembra voluta per arrivare al minutaggio di 1h e 30m, ma non regala nulla di interessante e niente che possa servire ad alzare il voto. Non mancano i clichè del genere, soprattutto l'idiozia umana, così come non mancano le scene cruente, come accennato prima, ma complessivamente questo IN A VIOLENT NATURE scivola via senza lasciare traccia.