Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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uno dei difetti di questo film è che gli attori sono troppo belli per interpretare quelli della magliana realmente esistiti! comunque un film straordinario
Film veramente ben fatto e che non sfigura molto rispetto ai film americani sullo stesso tema. Forse tende a rendere un po' troppo semplici le azioni criminali, insomma sembra che anche io e i primi 4 trovati per strada possiamo diventare "capi di roma". Ma ciò nonostante il film scorre via tranquillamente, mi è piaciuto molto anche il finale
mi ritrovo con quanto affermato da molti altri utenti del sito. Dopo l'esperienza fallimentare della sua precedente regia Placido ha saputo alzare la testa e presentare un film impeccabile, violento ma asciutto, triste e doloroso. Ottime interpretazioni, i premi ci stanno tutti
Senza dubbio il miglior film italiano da tanti anni a questa parte. Io non amo particolarmente M. Placido. Dopo aver visto quella porcheria di “Ovunque sei” lo avevo bocciato senza appello, ma mi son dovuto ricredere dopo aver visto questa pellicola dall’aria finalmente internazionale. Basta con le solite storie italiane raccontate al modo italiano. Un film europeo con attori degni di questo nome. A far la parte del leone è la sceneggiatura bella e coinvolgente che ha come unico problema il cercare forse con troppa insistenza lo sviluppo di sottotrame romantiche che dopo un po’ sviliscono (almeno a me hanno rotto un po’ le balle....). Il film forse è troppo lungo a causa di queste incursioni, ma avvincente e ricco di richiami registici ai maestri americani. Gran film. Consigliato davvero a tutti.
Bello Bello Bello finalmente!!Come molti altri ho visto il film con molto scetticismo... in quanto non sono molto entusiasta del cinema italiano in generale e invece.... pam!.... la sorpresa. Finalmente un film che non è il solito marone d'autore che serve solo per far esaltare i soliti critici e a far addormentare i poveri comuni spettatori. Questo film accontenta tutti...critica e spettatori...ti tiene li fino alla fine...ti fa commuovere...sognare...che sia inventato oppure no...questo film ti capire anche come va il mondo. Insomma...assolutamente da vedere con l'orgoglio di essere italiano finalmente! L'unica pecca è Accorsi...NON SI AFFRONTA!!! AOOOOO
Il trio Libano-Freddo-Dandi è particolarmente felice e siamo quasi tentati di parteggiare per loro, capaci come sono di rispettare valori atavici come la fedeltà, il rispetto e l’amicizia al di là del bene e del male: solo per fare un esempio, in pochi film ho visto rappresentare l’amore in maniera talmente intensa, anzi totale, come ho visto fare nella pur rude interpretazione di Kim Rossi Stuart. Anche il commissario Accorsi-Scialoja risulta particolarmente convincente, nel ruolo del tutore della legge, che qui paradossalmente assorbe le funzioni del cattivo. E poi, secondo me, una delle qualità principali che ha saputo riprodurre il regista è stata la “romanità”, anche nei personaggi secondari, che sanno rendere al meglio quel “quid” di inconfondibilmente capitolino che solo che vive nell’Urbe può assaporare e degustare in tutta la sua acre fragranza.
Pur avendo letto kritike lusinghiere, dato ke era piaciuto molto a gente tipo Elvira "Mammarella", " 'O Sceriffo" e Claudio il "karnakottaro" (ke di cinema ne kapiskono ben poko), temevo ke 'sto movie potesse rivelarsi un mezzo "pakko"........invece......... forse ad alkuni sembrerò esagerato, ma sekondo me è il migliore film italiano della stagione......perfetto in tutto....per storia, ritmo, kostruzione della trama e, soprattutto, interpretazione, visto ke Placido è riuscito a mettere assieme tutti i migliori giovani attori italiani in cirkolazione.........mado', ke cast della *******.......ma esiste altro film italiano kon un kast kosì rikko? Boh, non kredo....... mi spiace solo ke non so' un kaxxo about la vera storia della "Banda della Magliana", quindi non mi son potuto rendere konto quanto 'sto film sia aderente kon la kronaka, ma è solo un dettaglio........è lo stesso un pikkolo grande kapolavoro, ke merita ampiamente tutti i premi e gli elogi ke ha ricevuto. Mo' skusatemi ma devo' scendere a komperà i gelati, prima ke mi kiuda il supermercato quassotto.....altrimenti io senza gelati nun kampo.......ehehehehehhehe...... aurevoir
alla faccia di chi ha il coraggio di affermare che l'italia non sa fare cinema!l'italia il cinema lo sa fare e questo film ne è l'esempio più azzeccato,una pellicola che si gusta dall'inizio alla fine,che ci fa vivere alla perfezione il clima degli anni 70/80 e che con un cast ke migliore non si può offre la più grande prestazione fin ad oggi di kim rossi stuart.complimenti
Se avessi capito solo un pò i dialoghi in romanaccio gli avrei dato 9!!! Meno male che c'era il mio amico a tradurlo in diretta!!! La prossima volta FATELO IN ITALIANOOOOOOOO...... Il Film è veramente bello!!!
Non è facile girare un film simile se non si ha la Mercedes parcheggiata sul Sunset Boulevard di Los Angeles. Ci voglioni mezzi, attori e idee adeguate, vera rarità per il nostro povero cinema. E invece Placido riesce a costruire un film convincente, ricco di risvolti psicologici e storici grazie ad un cast sempre all'altezza e ad una struttura narrattiva accattivante. Oggettivamente, la Storia della Banda della Magliana, è talmente interessante e ricca di spunti da rappresentare il soggetto ideale per una trasposizione letteraria o cinematografica; qui l'operazione può dirsi pienamente riuscita. Possiamo affermare che, senza essere irriverenti, Romanzo Criminale è una Sorta di "Quei bravi ragazzi" made in Roma. 2h e 30' di buon cinema, complimenti a Stuart e alla Mouglalis.
film stupendo,quei bravi ragazzi all'italiana lasciano il segno ,grandissimi tutti gli attori,i fatti che si susseguono nel film sono talmente tanti e un po confusionari che ho dovuto vederlo 2 volte cosecutivamente per inquadrare la vicenda.emozione allo stato puro
Si lascia vedere e rimane in mente, e per un film di due ore e mezza è un pregio non da poco. Però...veniamo ai però: sulla "romanticizzazione" dei personaggi (tra i più spietati della storia criminale italiana, ricordiamolo) è stato detto tanto e quindi mi soffermo su altri punti: - Accorsi: dalla scena dell'interrogatorio esce suonato da Stuart come un bambino da Tyson; INADEGUATO - il finale: ci sta bene come un cremino al polo nord; SUPERFLUO - Le invenzioni fantasiose: Il Freddo che scampa alla strage di Bologna e aiuta fa sorridere e arrossire; SOGNATORI - Gian Marco Tognazzi: la sua imitazione scimmiottante del milanese del padre è troppo; IMBARAZZANTE
Comunque consiglierei di vederlo senza aspettarsi un capolavoro.
Non si tratta di storia, nemmeno di cronaca, ma di romanzo. Il libro dal quale è tratto è di per se abbastanza stucchevole, zeppo di luoghi comuni :il grande vecchio, improbabili srorie d'amore, prolisso ed a tratti..inverosimile. Il film trasforma i ceffi d una sanguinaria, spietata, feroce, vigliacca banda, in figurine da fotoromanzo. Purtroppo l'eclettico Placido non è un autore, infatti questo film è di genere. Lontanissimo da Fernando Di Leo, ma anche da Rosi, o Visconti ciatati a sproposito da Placido 'Un minimo di modestia per favore'. Più vicino ai bravi ragazzi??? Anche Scorsese è troppo lontano, siamo nel pieno del Polar francese, con il bel Delon tenebroso , nel ruolo del criminale, oppure del duro e tenebroso Belmondo. La mia non è una bocciatura , purtroppo rispetto ai vari mucilli. Ma non esageriamo, non si possono trasformare dei crimanali, fascisti, machisti, in eroi. Scorsese è ben lontano, in comune si ha l'aspirazione del coatto, ad integrarsi con la mentalità piccoloborghese. Qualcuno ha conosciuto Evola, l'altro ha come mito Mussolini, un terzo la brava ragazza il grande amore.......Sorvoliamo riguardo la scelta degli attori..
Il cinema italiano è ritornato grande anche con l'arrivo del "Pulp Fiction" nostrano. Grande regia, ottima sceneggiatura, superlative le interpretazioni. Non è facile ricostruire quasi vent'anni in due ore. Placido ne è uscito alla grande...del resto il voto parla chiaro. Storia
Finalmente un buon film italiano! E bravo Michelino!
Ma abbiate bontà questi attori, opinione personale, tranne Favino tutto hanno tranne che le facce da criminali, ed è quello che manca per rendere il film ancora più bello.. insomma niente a che vedere coi criminali de 'Il Camorrista' di Tornatore (vedi Alfredo Canale, Gaetano Zarra) quelli sì che danno l'impressione di criminali.. questi qui.. sembrano dei manichini usciti dalla vetrina di armani.. anche se recitano bene non sono adatti a certe parti..
Ben venga la mitizzazione ed il racconto in grande stile; se per una volta un film italiano non è così autoreferenziale e minimalista, gli si perdonano anche alcune sbavature ed incongruenze. Eccezzionali gli interpreti.
Stupefacente Kim Rossi Stuart, Impressionante Pierfrancesco Favino.
Un film Avvincente, ben curato e ottimamente strutturato. Buona la regia, la fotografia, la scelta delle musiche, l'intreccio.... Davvero eccellenti tutti gli attori.
Mi ha colpito particolarmente, non mi dilungo semplicemente perchè è tardi e devo dormire...
bravi gli attori (tutti tranne Accorsi, ke è negato di natura per la recitazione e la donna ke fa la prostituta, troppo pesante nella recitazione, sconfina spesso nell'eccesso)
buono il film, intrigante,ben fatto. un "Casinò" nostrano, con personaggi ben caratterizzati.
l'apparizione di Placido è fuori luogo, ma probabilmente ci teneva a esserci nella pellicola da lui (ben) girata.
Per le aspettative che avevo, un pò condizonate dalla critica mi aspettavo decisamente di più...!! Partito molto bene, da 8-9 come voto, poi si è un pò perso, si è un pò scollato. E' vero che le storie erano comunque variegate e complesse, però ho trovato un intreccio di storie un pò incasinate e buttate un pò là...per far film!
E' anche vero che la prima parte era OK soprattutto grazie a Favino,che non conoscevo come attore...ma bravissimo! Recupera un pò alla fine anche grazie a Kim Rossi Stuart
Oh, mi mordo la lingua ogni volta che lo dico ma il film mi è veramente piaciuto tanto assai!!! Mi sono paciuti gli attori (eccetto Accorsi che non è credibile MAI, secondo me il posto che più gli si addice nel mondo del cinema è alla bancarella dei popcorn) bravissimi gli altri! La ricostruzione storica romanzata è più che ben riuscita. L'ambientazione è incredibile, fatta veramente bene! Insomma pensavo di trovarmi davanti un polpettone (l'ho messo su sperando che conciliasse il sonno) e invece sono rimasto incollato allo schermo, mai un momento di noia! Spero che non si tratti di una meteora.. il bello (cinematograficamente parlando) è che ci sarebbero molti, forse troppi 'romanzi criminali' che potremmo estrapolare dalla storia italiana del dopoguerra, tanto incredibili quando affascinanti e per la maggior parte sconosciuti. Che altro dire? avete detto tutto voi, le poche idee che mi sono venute in mente me la avete spiattellate divinamente in altri commenti e scritte molto meglio di come avrei fatto io. Bravi ragazzi, continuate così!
alti e bassi,pregi e difetti...buone le interpretazioni,le riprese,il montaggio,la regia e la sensazione storica..male la storia in sè,che finisce per confondere,per fare un minestrone non comprensibile,tirando in ballo troppi avvenimenti storici in modo sperficiale...non c'è un filo logico lineare,finito il film non rimane in memoria una storia di fondo,una trama..un po sconclusionato:peccato.
Uno dei più bei film italiani degli utlimi anni, grande la storia, ottimi attori: KR Stuart su tutti, bello lo sfondo dei misteri italiani, forse troppo accennati e non svilupati. Cmq molto meglio di tante schifezze sentimental-psicologiche italiane degli utlimi anni. Una bella prova
IL FILM HA GLI STESSI DIFETTI DEL LIBRO , MA NON GLI STESSI PREGI, E 'TROPPO LUNGO ,MOLTO INCASINATO E A TRATTI CONFUSO, OTTIMI GLI ATTORI E LA REGIA , CHE LO SALVANO. MANCA INVECE L'APPROFONDIMENTO PSICOLOGICO DEI PROTAGONISTI CHE NEL LIBRO RENDE PIU'PIACEVOLE LO SCORRERE DELLA STORIA. SI PUO' GUARDARE MA MI SEMBRA SOPRAVVALUTATO
premetto che ce l'ho messa tutta per non farmi piacere questo film. Ragazzi Placido alla regia o*******. Di Kim Rossi Stuart non posso dimenticare le sue precedenti interpretazioni da omicidio. Accorsi non mi è mai piaciuto e ultimamente è peggio del solito (possibile?). Dunque non potevano farmi del male peggio di così. Mi hanno dovuto obbligare a vedere questa pellicola perchè chi l'aveva visto prima di me ne parlava benissimo. Ebbene questa volta ho ciccato alla grande. MI stavo per perdere una gran bel film. Certo c'è chi lo paragona a Quei bravi ragazzi dei poveri, è un pò azzardato e a volte sembra assomigliarle troppo volutamente. Comunque... di Placido rimane la stessa stima perchè credo che anche un mentecatto prima o poi, dopo innumerevoli tentativi, una l'azzecca. Kim Rossi Stuart non è lui ma è stato rapito dagli alieni e sostituito (questa la prendo in licenza da un conoscente) perchè qui è veramente convincente. Accorsi... bhe fate finta di non vederlo. Per me è stata veramente una sorpresa, film assolutamente da non perdere specialmente per chi come me non ha molta stima del cinema italiano contemporaneo.
Il film sarebbe da 8, ma troppe piccole pecche lo fanno retrocedere.... Iniziamo con i pro: Sicuramente è importante per mettere luce su un periodo storico non molto conosciuto. Poi è pieno di ottimi attori, penso a Rossi stuart (da sempre uno dei miei preferiti), a favino a tognazzi, allo stesso Placido e anche a Fassari. Meno per le donne, che sembravano davvero fuori contesto. Altra cosa positiva è il ritmo del film, mai noioso. I lati negativi d'altro canto non sono pesanti, ma troppi. Il film risulta forse troppo breve per raccontare cotanti avvenimenti. Crea un po' di confusione e a tratti non si comprendono i fatti (strage di bologna? Novellara?). Le scene degli omicidi e delle sparatorie davvero banali (il massimo è stato il tipo con il buco in fronte che ancora sbatteva le palpebre). Dialoghi a volte incomprensibili. storia un filo eccessivamente romanzata. Comunque è sempre un buon film. Guardatelo.
Bravo Michele Placido che riesce nella non facile impresa di portare sul grande schermo l'omonimo eccellente romanzo di De Cataldo. Il regista/attore è abile nel rendere merito ai vari personaggi riuscendo ad infodere loro caratteristiche e profili psicologici credibili. Ovviamente rispetto al libro molte situazioni ed alcuni personaggi vengono eliminati ma era lecito aspettarselo,vista la lunghezza dello scritto. La storia è eccellente ben intrecciata ed incalzante, ci mostra la scalata di tre ragazzi di borgata che da cani sciolti desiderosi di denaro e potere si tramutano in un organizzazione spietata e priva di scrupoli collusa con il governo come ci fa intendere Placido in alcune scene. La trasformazione dei personaggi ,che avviene con il passare degli anni, è ben realizzata e convincente. La regia è molto claustrofobica,tendente a marcare stretti i protagonisti,la fotografia è oscura in poche occasioni vengono utilizzati colori vivaci come a dimostrare l'anima nera dei protagonisti. Bella la colonna sonora. Il resto lo fa un cast di notevole levatura con Favino e Rossi-Stuart decisamente convincenti. Davvero un gran bel film,un applauso a Placido che porta una ventata d'aria nuova nell'asfittico panorama del cinema italico.
Il film è bello. Crudo, ben girato e anche ben recitato (a parte alcune eccezioni). Sicuramente si distingue nel panorama monotono del cinema italiano. Io ho visto la versione in DVD a noleggio, quindi la qualità audio non era eccelsa, ma una cosa che ho trovato frustrante era l'audio troppo elevato della colonna sonora/effetti sonori. Capitava spesso che andasse a sovrastare i dialoghi degli attori rendendo impossibile capire le battute (cosa peraltro resa già difficile dal fatto che parlavano in "romano" stretto!)
Grande film, finalmente un cast italinao che recita bene complimenti a Michele Placido........anche se questa è retorica in questo tipo di film non fallisce mai!!!
Finalmente un bel film Italiano.Bravo placido. Dico finalmente perchè è un film che non somiglia a una fiction! Tensione ad alto livello e ottime recitazioni. Da vedere!
Finalmente! Un film Italiano non decente... ma BELLO! Da quant'è che nn se ne vedeva uno così? Grande cast, bel la regia, ottimi attori, ottima trama. Complimenti a Michele Placido... QUESTO FILM è UNA MOSCA BIANCA NEL TETRO PANORAMA CINEMATOGRAFICO ITALIANO
Film tratto dal libro di De Cataldo. Ottimo andamento scenico arricchito sapientemente con scene di erotismo e di corruzioni ad alto livello. Buoni profili interprtetativi dei numerosi personaggi. Profili che non appaiono mai netti o freddi bensì ricchi di modulazioni interiori dell'animo umano senza mai cadere in forme di romanticismo. Scene di omicidio violente ma con poco sangue schizzato (vedi la scena della vendetta di un traditore con il taglio alla gola, invece di vedere il sangue schizzare il regista ci mostra un getto d'acqua da annaffiatore, in ciò ha dimostrato delicatezza e raffinatezza espressiva). Tra questi generi di film che chiaramente Placido predilige quest'opera del regista mi sembra la migliore perché il ritmo è sicuro e costante senza mai annoiare, la credibilità delle scene è buona, lo spessore psicologico e sociale dei personaggi eccellente, l'associazione visiva sesso-morte dà tono al film e coerenza metonimica straordinaria accompagnando diligentemente il racconto senza interferire mai sul filo dela comprensione logica delle vendette trasversali.
allora premetto che dal basso dei miei 15 anni il film è veramente molto bello e molto ben fatto,e ke vi è una grande prova di recitazione in tutti , un bel cast, xò avendo letto anke il libro e conoscendo la vera storia.... hmmmm! mia madre è una delle 68ttine che stava a roma in quel periodo, lei è del 52 quindi mi ha spiegato tutto, il problema è questo, il film risulta commovente in alcuni tratti come nelle relazioni fra i vari personaggi tipo: - freddo-roberta - freddo-dandy ok? e vengono dipinti come dei tizi che cresciuti nella malavita romana, nel dopoguerra, con il cannarozzo del problema dei soldi tanto desiderati, hanno deciso di comandare Roma nel modo + disperato, beh si potrebbe comprendere ma non sarebbe ugualmente giustificabile,la cosiddetta banda della magliana è una delle pagine nere + "umiliante della storia Italiana" erano persone senza scrupolo nè pietà che in quegl'anni si allearono con la peggior feccia che c'era, intromettendosi in questioni, ed essendo quindi coinvolti in praticamente ogni malefatta del tempo! comprendo il bisogno di placido, di creare una storia e non una cronaca come infondo è il libro, ma poteva trovare un modo che meno giustificava il comportamento di questi delinquenti, xkè infatti come alla fine è successo ki non conosce la storia della banda o che non ha letto il libro, li vede come dei delinquenti che si sono arricchiti con gli affari sporchi di Roma, ma che sono stati condotti dalle condizioni alla decisione. non è molto correto!
Bello fin che volete, ma (da bolognese) non posso accettare un errore madornale come quello della ricostruzione della bomba alla stazione. Lo sanno anche i bambini quale parte hanno fatto saltare... E mi rattrista che Stefano Accorsi (che pure dovrebbe essere bolognese) non abbia notato/fatto notare la cosa. Il film di per sé è valido, ma un errore del genere è davvero troppo grave.
Il film non mi ha convinto molto, risulta impreciso e troppo veloce mella trama. Io personalmente avrei preferito sottrarre al film alcune delle numerose scene diciamo da "pellicola romantica" e sfruttare tali tagli per spiegare meglio il tutto!
veramente un bel film...... ....sinceramente non trovo tutte quelle pecche lette in alcuni messaggi precedentoi, bensì trovo belle interpretazioni e una capicità di comunicazione alta! bel film insomma
d' accordo il fim è carino e gli attori sono bravi (a parte accorsi che è imbarazzante)...cmq l'entusiasmo eccessivo x questo film fa capire la media veramente bassa dell'attuale cinema italiano
Il film merita 7 perchè comunque è diretto bene ed è interpretato altrettanto bene da tutti gli attori. Ottima prova di gruppo della "Actor's Roma" (ma Valerio Mastrandrea perchè non l'hanno scritturato? mancava solo lui e R. Menphis......) La sceneggiatura tratta dal libro poco si adatta alla vera storia della banda della Magliana e forse questa è solo il pretesto per raccontare un "Romanzo Criminale" che non vuole essere un documentario o un "Blu Notte" appunto sulla banda vera. Diciamo che alla fine diventa un "Quei Bravi Ragazzi" alla romana o un "C'era una Volta in America" alla Magliana, senza nulla togliere ai gran film di Scorsese e Leone i quali Placido sicuramente avrà voluto citare. Poco credibile l'aspetto dei Servizi Segreti, molto belle e toccanti le sequenze della strage di Bologna (non dimentichiamo mai !!!). Tra gli attori non protagonisti bravissima Anna Mouglalis. Coca de casa nostra.
buaaaaaaaaaa!!!! BELLO BELLO BELLO!!! Scusate se metto dieci ma mi è veramente piaciuto........nn mi sn accorto di essere stato seduto su di una poltroncina per più di due oreeee!!!! Girato e interpretato in maniera magistrale questo è uno di quei film che DOVREBBERO riportare in alto il cinema Italiano!!! UNICA PECCA: Il cinema che lo proiettava nn serviva POPCORN!
Davvero un film ben fatto! Non solo descrive perfettamente la realtà criminale degli anni 70-80 ma fa riflettere molto anche sul ruolo che la politica ha avuto ed ha tutt'ora nella sua diffusione! Bravi gli attori e bravissimo Michele Placido nella regia. Lo consiglio vivamente!
Il film mi è piaciuto molto...sono uscita dal film con un pugno allo stomaco....mi è dispiaciuto non conoscere bene questa parte della storia italiana per far un vero raffronto sui fatti ma gli attori son stati bravi a rendere l'atmosfera...Kim davvero bravo...Accorsi invece pessimo..sapeva solo urlare e poi come commissario non aveva proprio spessore-
Un film che raccoglie anche dal punto di vista dei sentimenti,la storia di un gruppo di giovani che si conosce da una vita, con dei sogni,voglia di liberta',alla ricerca pero' di non so cosa,che andra' a finire in un gioco troppo grande. In mezzo alla criminalita',io ho visto anche tanta speranza andata persa,sfuggita di mano. L'amicizia malgrado tutto,si mentiene forte..e si avvertono anche i rimorsi. Placido ha fatto un bel lavoro,anche se contesto la sua brevissima partecipazione. Cast a mio avviso,molto promettente.Bravissimi fra tutti Favino e Scamarcio.Un gran commissario,avrebbe portato a un piccolo capolavoro.
La banda della magliana,delle storie che ancora si sentono nonostante siano passati trent'anni dalla loro disfatta,e ci ritroviamo davanti un film brillante,crudele,spietato,ma soprattutto ben romanzato dal bravissimo Michele Placido.Anche se il film come gia detto non si attiene alla storia vera e propria della gang romana,ci sono molti aspetti (in bene e in male) che mi hanno colpito.Kim Rossi Stuart riesce ad entrare nel vivo del personaggio trasmettendo quella "freddezza",che poi verra spaccata dall' arrivo della dolcissima Jasmine Trinca;Pierfrancesco Favino riesce con forza e vigore a dare allo spettatore l idea di essere un leader senza scrupoli,e Claudio Santamaria fa la sua parte in maniera buona ma non del tutto convincente.Nota di demerito forse la recitazione di Stefano Accorsi non del tutto brillante e senza spessore.In definitiva il film è ottimo, e la cosa bella è che alla fine i componenti della banda vengono visti piu come eroi che come criminali.
bello bello!..incalzante e febbrile, attori bravi (..stona come già detto Accorsi e la sua debolezza per la prostituta) ma è un film riuscito nell'intento del titolo che lo presenta, appunto "romanzo"..e si fa vedere senza avere la presunzione primaria di una collocazione storica precisa e puntuale, senza pretese politiche e sociali..e questo mi è piaciuto. una "storia" vera mostrata come dagli occhi dei protagonisti, quel crescere insieme ai margini che li rende uniti nell'inesorabile distruzione, di sangue "fuori", e di niente "dentro"...quasi un viaggio parallelo alla storia, ti lascia l'amaro dentro per loro fine e per l'italia martorizzata di quegli anni ..belle le musiche, le ricordo da ragazzina alternate a quelle immagini terribili, le ho risentite mescolate come allora..
Indubbiamente Romanzo criminale è un film che divide e fa discutere, vuoi per il confronto col libro da cui è tratto, vuoi per i fatti di cronaca che sono narrati, vuoi per i riferimenti politici (troppi, con tanto di inserti RVM rai del passato!. Io sto con quelli che lo considerano quasi un capolavoro! Gli attori (grande cast) sono in stato di grazia, su tutti Favino (Libano). La fotografia di Bigazzi è semplicemente magnifica! Placido, che come attore ha più spesso deluso, alla regia sta dando il meglio di sè, anche se stavolta si è molto ispirato (nell'impianto narrativo) al C'era una volta in America di Leone. Insomma, io lo ritengo un grande film!
L’ascesa e la caduta della banda della Magliana, filtrata attraverso la storia di tre ragazzi di borgata che volevano controllare Roma, è ben raccontata da Placido grazie soprattutto a una splendida sceneggiatura e a degli ottimi dialoghi… Uno spaccato di 20 anni di storia alternativa italiana tra amicizia, droga, prostituzione, mafia e connessioni occulte con i servizi segreti… Perfetta la scelta del cast (da Stuart a Favino passando per Santamaria e Scamarcio, fino ad arrivare a chi interpreta ruoli minori, sono tutti autori di una prova più che positiva), buona la colonna sonora… Emozionante e coinvolgente… Uno dei migliori film italiani degli ultimi tempi…
Bello, bello, bello! Grande cast diretto da un grande Placido. Ottime le ambientazioni, i costumi, le musiche, un film avvincente che non spiega tutto ed è questa la forza principale secondo me. Andatelo a vedere, Placido ha riportato il cinema italiano a livelli che gli competono.
Bello, bello, bello. Un consiglio, leggetevi il libro, anche dopo aver visto il film, è decisamente migliore e la fine è meno americana e più veritiera. Il film racconta la vera storia della banda della magliana pur usando personaggi inventati (ma decisamente simili a quelli realmente esistiti).
Note di demerito: 1) La banda della Magliana era di destra, fascisti direi e la cosa nel film non esiste se non in rarissime occasioni, anzi il Libanese definisce Stalin e Lenin dei geni ...; 2) scarsamente descrittivo della situazione politica del periodo; 3) personaggi importanti nel libro completamente ignorati; 4) alla fine del film, sei quasi dispiaciuto che i protagonisti muoiano ... Placido ce li fa sembrare umani, ma come fanno ad essere umani terroristi di quel genere?
Note di merito: 1) gli attori, Favino e Santamaria in testa rendono giustizia al cinema italiano ...Finalmente; 2) ruoli e attori azzeccati (per chi ha letto il libro); 3) atmosfera anni 70, grottesca e decisamente romanesca; 4) la storia è ben articolata e la sceneggiatura e i dialoghi non sono niente male, a tratti decisamente credibili.
Questo film è la prova , grazie al cielo, che non tutto il cinema italiano è da buttare... (sicuramente un buon 90% cmq ). Finalmente Placido trova la sua dimensione nel mondo cinematografico. Romanzo criminale è un gran bel film , ottimamente girato, e con una colonna sonora azzeccatissima. Il vasto cast che opera nel film è quasi tutto di ottima fattura , a patire dal bravissimo Pierfrancesco Favino per finire al Grandissimo Kim Rossi Stuart (passando per l'altrettanto bravo Santamaria). L'unico attore che nel cast non mi ha convinto è il sopravvalutato Stefano Accorsi ,che pero' fortunatamente non avendo un ruolo prettamente centrale nella pellicola, ha poche battute da recitare. Inutile dilungarsi oltre, un film da vedere sicuramente, che ti tocca e che merita di essere consderato uno dei migliori , se non il migliore, film italiano degli ultimi 5 anni.
Trama 8 Recitazione 8 Regia 9 Montaggio 8 Musica 7
Superati (non proprio per libero arbitrio) gli ostacoli iniziali (Placido alla regia e il nome di Accorsi che svetta nel cast) Ho visto codesto film… E devo dire che effettivamente mi è piaciuto Interessante la storia,delineata all’interno di fatti reali (sempre-fortunatamente- solamente accennati), di questi tre borgatari arricchiti, brillantemente trascinanti i tre attori che regalano ai personaggi di Libano, Freddo e Dandi una gamma di emozioni tanto intense ed altalenanti da lasciarti completamente conquistato… decisamente superbe alcune loro battute punto debole della storia e del cast è assolutamente Accorsi, personaggio/attore in primis la sua storia d’amore con la prostituta-donna del Dandi, relazione forzata così come la sua recitazione, che presa singolarmente –non dico proprio discreta- ma perlomeno passabile, epperò quando si trova a dover fronteggiare (negli interrogatori) Kim Rossi Stuart e Santamaria si nota un poco troppo la scarsità di...... ehm...... espressioni?? voce??? charme????
ah! Bellissima ed emblematica dello status di delinquente ignorante è la parte di quel gran bel tocco di figliolo che fa il Nero… (Scamarcio credo) un bel film, anche se ormai questa spirale della violenza che chiama violenza inizia un poco a stancarmi (ma d'altronde gli italiani arrivano sempre in ritardo su tutto)
Bel film. Ben Architettato. Placido, finalmente, si è risollevato da quel filmacciio che fu "ovunque sei". L'inizio mi stava mandando via dal cinema.... Poi il film ha preso piede. Troppo veloce il montaggio del prologo e troppo veloce la presentazione dei personaggi. Non c'è bisogno di fare un montaggio nevrotico per tener fermi gli spettatori. Per tener fermi gli spettatori ci vuole una buona regia e una buona sceneggiatura. E così poi è stato. Gli attori tutti bravi, persino il fratello di Placido che mi è proprio simpatico. Accorsi fa Accorsi, vabbè lì non c'è speranza. Dovrebbe vincere il premio per la coerenza. Infatti porta ancora avanti il personaggio dell'"ultimo bacio", incredibile ma vero. Favino da Oscar. Santamaria da David di Donatello. Musiche discrete di Buonvino. Fotografia discreta. Il finale ha fatto commuovere due adolescenti che erano poco distanti da me... Una ha fatto all'altra:"Tacci sua me fa mette' a piagne così!"
Un abbraccio, una lacrima, uno sparo. Ritorna il ‘crime-movie’ all’italiana.____Mentre nelle sale italiane c’è fermento per l’uscita del secondo, ‘struggente’, film di produzione Rai/Costanzo che narra le affascinanti e commuoventi vicende del ballerino più amato dalle teledipendenti di casa nostra, dall’altra parte si muove qualcosa,e se siamo capaci di uscire dal meccanismo per il quale Cinema e Cinema-Italiano sono due entità separate, ci accorgiamo che buone idee e buoni film esistono, basta cercare. Il ‘crime-movie’ anni 70’ (ribattezzato meramente B-movie) tornato in voga in questi anni, cavalcando la cresta dell’onda del Pulp (portata alla ribalta dal suo reinventore Hollywoodiano), fu il genere esportato oltreoceano che fece conoscere il nostro Cinema al mondo, e che gli americani presero per rielaborare a proprio modo e con i propri mezzi. E’ facile riconoscere nel nuovo, splendido, film di Placido questi meccanismi del film di genere, ma “Romanzo Criminale” non si limita affatto ad una semplice riproduzione, ma più ad un riadattamento, quasi un ritorno al passato. Prova lo è che la vicenda parte proprio ambientata in quegli anni settanta e in quelle strade umide e pericolose rappresentando la nascita di una gang criminale dalle sue radici, partendo dall’infanzia. La “Banda della Magliana” nasce cresce e si estinguerà in vent’anni, vivendo sullo sfondo di un periodo socio-politico oscuro,ben rappresentato e palpabile, in cui vengono a darci una mano documenti reali catalizzati dalla tv. Tra tradimenti e complotti, sparatorie e vendette, intrighi politici e indagini poliziesche il film è un martello che picchia duro il ferro sull’incudine, e che lascia pochi attimi di respiro allo spettatore, trainato da una splendida colonna sonora Pop, e ben rappresentato da una fotografia livida e umidiccia, di grande caratura. Un’ottima prestazione di questa nuova, ma ben collaudata, generazione di attori, tra i quali spiccano grandi prove dei tre protagonisti: Favino (Libano), Rossi Stuart (Freddo) e Santamaria (Giangi), ed un quasi irriconoscibile GianMarco Tognazzi nel ruolo di un agente dei servizi segreti. Placido trascina lo spettatore in un viaggio coinvolgente, raccontato con una forza e una tenacia dirompente e lasciando perdere facili retoriche, ma non abbandonando momenti di pura e cruda poesia, come la scena sulla spiaggia di Ostia dove un’ abbraccio, una lacrima e uno sparo incidono in pochi secondi uno dei momenti di grande cinema a cui assistiamo durante le indispensabili due ore e mezza della pellicola. Insomma finalmente un bel film. Entusiasmante e da vedere, ma non perchè si tratta di un bel film “italiano”. Ma semplicemente perché è un bel film.
Dopo la deludente prova di “Ovunque sei”, non ero per nulla convinta di vedere questo ultimo lavoro di Placido invece, spinta da commenti positivi che non mi sarei aspettata, l’ho fatto e sono uscita dal cinema davvero colpita. Che dire? Un plauso a questo Romanzo criminale, alle due ore abbondanti che passano in un lampo, alla ricostruzione di una Roma livida, sconvolta e ******** (passatemi la licenza poetica…), a una sceneggiatura brillante e a un cast di altissimo livello. Sembra incredibile che la combriccola mucciniana dei trentenni in crisi (con l’aggiunta di Rossi Stuart) abbia potuto evolversi in questo modo, eppure è così: la recitazione lascia a bocca aperta e vorrei citarli tutti questi attor giovani che, diretti con una certa maestria, hanno dato vita a criminali che sembrano usciti da un giallo di Scerbanenco. Pierfrancesco Favino è eccezionale nella parte del Libanese: mai una battuta fuori posto, una maschera recitativa perfetta e disperata. Kim Rossi Stuart è forse il migliore: la sua faccia d’angelo regge paradossalmente benissimo il ruolo del Freddo, uno che lotta contro la sua indole e viene schiacciato dal vile Dandi, un bravissimo Santamaria che ricorda un po’ Joe Pesci (già citato da chi ha commentato prima di me) e un po’ il Jonnhy Depp di Blow con i suoi dolcevita da borgataro che si trova in mano una montagna di soldi. Ben inseriti anche i comprimari, tra cui cito Gianmarco Tognazzi, ottimo nella parte del viscido servitore dello Stato e Carlo Cecchi in quelli dell’eminenza grigia, rappresentante di quel governo parallelo la cui influenza è evidente nel film ma forse non ben sviluppata. Perfino Accorsi, sebbene talvolta sembri leggere un gobbo più che recitare, riesce a interpretare la sua parte in modo onesto.
Anch’io concordo sul fatto che il collegamento tra le vicende della banda e gli eventi della nerissima cronaca del periodo sia talvolta troppo nebuloso, ma se lasciamo prevalere il filone noir, abbiamo certamente un film interessantissimo, dei cui intrecci si discute a lungo anche all’uscita dal cinema… e questo è un gran bene.
Una nota per essere pignoli: la sala d’attesa della stazione di Bologna, in cui è esplosa la bomba del 2 agosto, si trova dalla parte opposta rispetto alle immagini che vediamo… ma pare che durante le riprese ci fossero lavori in corso proprio davanti alla facciata distrutta dall’esplosione.
Due film in uno, perfettamente riuscito il primo, decisamente meno il secondo. Da una parte un ottimo noir (8,5), già l'aver rotto la dicotomia 'film italiano-psicodramma familiare' è lodevole), ben scritto, ben girato e splendidamente interpretato (tranne alcuni secondari punti deboli); dall'altra il tentativo di dare traccia di un periodo oscuro della storia italiana, a partire da un libro piuttosto complesso, in maniera un po' goffa e confusa (6).
Spinto probabilmente da un moto di disgusto per Ovunque sei e di nostalgia per il commissario Cattani, Placido deve essersi chiuso in casa con una pila di videocassette di Scorsese e Di Leo (e forse anche Kitano e Coppola), qualche buon libro (oltre a quello di De Cataldo il già citato Scerbanenco) e un paio di amici che sanno scrivere (Rulli e Petraglia), ha fatto l'appello dei giovani attori più bravi in circolazione e ha iniziato a frugare nel cappello alla ricerca di un coniglio che rinverdisse antichi e criminali fasti.
E bisogna dire che è venuta molto bene la storia di questi goodfellas de no'antri, in una roma pasoliniana, livida e perfeddamente fotografata, tentacolare ma desolata, crocevia di sangue e lotte intestine. Su questo sfondo opaco risalta un affresco di personaggi, più o meno caratterizzati (grazie anche ai molti dialoghi serrati in dialetto) ma quasi tutti perfettamente integrati nella sceneggiatura, a partire dai protagonisti, le 3 anime che dettano la suddivisione in capitoli del film, a seguire l'evoluzione della banda, dall'ascesa al declino. Spettacolare la prova degli attori, da Savino a Rossi Stuart (ne è passato di tempo dal kimono d'oro) a Santamaria (già fico nello splendido 'il posto dell'anima' ma qui deppiù) a tutti i comprimari (anche il figlio di Venditti sembrava incredibilmente meno ebete); l'unico punto debole, anche di sceneggiatura, è il commissario De Gennar... ehm... Scialoja..., affidato ad un poco credibile maxibon Accorsi (a sto punto metteteci bova, almeno ha più presenza scenica), ed ancor meno credibile la sua sgangherata relazione con la pseudo-virago patrizia che da mangiatrice di uomini finisce per arrendersi, apparentemente senza motivo, di fronte al personaggio con meno appeal di tutto il film, patata compreso. Nonostante questo il film scorre denso e senza buchi, senza che se ne avverta la lunghezza, Placido lo conduce senza problemi e in alcune scene (trinità dei monti, esecuzione di gemito) riesce a dare il meglio di sè.
---La parte che segue è noiosa e abbozzata ma un discorso organico stenderebbe anche un cavallo ;-), potete saltarla a piè pari e passare all'happy ending
Come detto in apertura però la nota dolente è la contestualizzazione. Alcuni hanno criticato il film per eccessiva dietrologia (Abbatino ne ha chiesto il ritiro), altri perché indulgente, dal punto di vista storico, con i componenti della banda, altri ancora (Silvestri), politicizzandolo allo stremo, l'hanno definito 'almirantiano' (?!?). A mio giudizio la pecca principale è semplicemente un mix di superficialità e confusione; non che mi aspettassi di vedere gigione Lucarelli a spiegare il perché e il percome degli anni di piombo (ma questa è un'altra storia) ma sicuramente tante cose potevano essere gestite meglio. L'inserimento di filmati d'archivio, a dare un taglio pseudo-documentaristico, perde di significato se non supportato da un minimo di spiegazione; la versione su Bologna va in direzione opposta da quanto concluso dal processo e non so chi possa aver collegato le immagini dell'attentato al papa ai legami (presunti) della banda al crac della IOR e all'ambrosiano. A questo proposito Placido aveva già dato il meglio di sè in 'Un eroe borghese', eventualmente guardate quello. Idem con patate per le collusioni con stato, ideologie e servizi segreti, liquidati con un testo di Evola che spunta dalla borsa del Nero ed una infelice battuta sui muratori; anche le figure di tognazzi (pur bravo) e del funzionario sono solo abbozzate e lontane dallo spessore di Hoederer e delle sue 'mani sporche, tuffate nel sangue e nella mer.da'. Ma d'altronde Placido non è Sartre e siamo al cinema e non a teatro.
---Fine parte pallosa
Pur con queste precisazioni (fatte più per amore di polemica che altro) rimane comunque un ottimo film italiano, coraggioso e fortunatamente ripagato dal pubblico (nonostante non sia andato a Venezia) ed era da quasi un anno (Fame Chimica e Dopo Mezzanotte) che non se ne vedevano.