viva maria (1965)

Tra serio e faceto, tra parodia e critica sociale, tra musicarello scollacciato e burrito-western. Una sorta di goliardia filmica da vaudeville che Louis Malle conduce per tutta la durata con beffardo senso per la caricatura, litri di tritolo e qualche lungaggine. Al netto delle gag cult che si sprecano (lo spogliarello improvvisato) e delle gustose frecciate anti-clericali (il rosario di bossoli, l'affiliazione Chiesa-Ku Klux Klan) a supporto della vivace anarchia rivoluzionaria, il tono dell'operazione è sempre scanzonato e non va a beneficio delle pretese di profondità. Ma probabilmente non era quello lo scopo, perché ciò che conta davvero è l'irresistibile carisma femminista di Bardot e Moreau.

Forse il film in sè non è un capolavoro, ma la coppia Bardot/Moreau...

Forse Malle ha voluto dire troppe cose mescolando farsa grossolana a film dichiaratamente "politico" ma il film resta un simpatico zibaldone, chiassoso e colorato, ma niente più. Ovviamente B.B. è sempre B.B.