i tre volti della paura regia di Mario Bava Italia, Francia, USA 1963
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i tre volti della paura (1963)

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locandina del film I TRE VOLTI DELLA PAURA

Titolo Originale: I TRE VOLTI DELLA PAURA

RegiaMario Bava

InterpretiMichèle Mercier, Lidia Alfonsi, Boris Karloff, Mark Damon, Susy Andersen, Massimo Righi

Durata: h 1.39
NazionalitàItalia, Francia, USA 1963
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1963

•  Altri film di Mario Bava

Trama del film I tre volti della paura

Horror in tre episodi: nel primo, una prostituta è terrorizzata dalle continue telefonate da parte di un clienete morto; nel secondo, un nobile russo nel tardo '800 incontra una famiglia che sta tentando di annientare una stirpe di vampiri; nel terzo, un'infermiera decide di rubare un anello dal corpo di una paziente morta durante una seduta spiritica, andando incontro a conseguenze impreviste.

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Voto Visitatori:   7,71 / 10 (83 voti)7,71Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su I tre volti della paura, 83 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  24/06/2024 00:02:01
   7½ / 10
Ottima regia e ottime atmosfere horror gotiche.

stratoZ  @  07/12/2023 13:11:27
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"I tre volti della paura" ha tanti meriti, diventato ormai un macigno della cultura pop del 900 per aver ispirato nel nome anche una delle band più importanti di sempre è anche uno dei migliori film horror ad episodi che mi sia capitato di vedere, nonché uno dei principali iniziatori di questa "moda" che vedrà la sua maggiore fortuna tra i 60's e i 70's.

Leggero e autoironico, inizia simpaticamente con la mummia Boris Karloff - non tanto in riferimento ad uno dei suoi ruoli più famosi quanto per l'età avanzata - che ci introduce al film, preannunciando agli spettatori le storie di terrore, da lì in poi ho visto i tre episodi quasi come una raccolta antologica di quelli che erano i sottogeneri dell'horror in quel momento, se uno ci pensa bene, ma andiamo per gradi.

Il primo episodio, che definirei quello hitchcockiano, è puramente thriller, narra di questa attraente donna che rientrata in casa riceve delle telefonate minacciose da parte di un voyeur che la sta spiando e sembra molto vicino a lei, insomma avete capito già perché ho parlato di Hitchcock, i riferimenti sono anche troppo palesi, ma non finisce qui, Bava prende spunto oltre che dagli elementi narrativi anche nella costruzione della suspense, il meccanismo è molto simile a quello del thriller classico, lo spettatore sa sempre di più del personaggio, i tempi sono dilatati per far restare lo spettatore sulle spine il più possibile, la regia di Bava regala alcune chicche non da poco negli stretti spazi dell'appartamento, come l'indugiare sul telefono, il suo marchio di fabbrica, ovvero lo zoom a schiaffo e un interessante uso del sonoro con l'invadente trillo del telefono che sembra diventare sempre più sinistro col passare del minutaggio.

Il secondo episodio va a parare su lidi in cui Bava era già stato, potremmo considerarlo la versione cheap di "La maschera del demonio", tra l'horror gotico e il folk horror, collegato alla figura di questi vampiri localmente chiamati "Wurdalak", credo in Russia o comunque nell'europa dell'est. Narra di una famiglia perseguitata dai Wurdalak, col padre partito in viaggio per combatterlo che al ritorno vi è il dubbio sia diventato anch'esso un Wurdalak, anche se secondo me qui la verità è palese fin dall'inizio, probabilmente la fretta nel narrare quest'episodio va a minare la tensione dello stesso.
Se a livello narrativo non brilla, anzi oggi risulta un po' ingenuo, la fotografia colpisce particolarmente, con colori tipicamente pop e anche un po' lisergici, come se si stesse vivendo l'episodio in stato di trance - il cielo notturno addirittura è viola - con un taglio di luci colorate e molto sature che atipicamente si sposa con le scenografie gotiche, vi è anche qualche inquadratura molto suggestiva, come il campo largo della silhouette del padre che torna dalla missione durante la notte, splendido.

L'ultimo episodio, quello più terrificante di tutti, è un horror prettamente demoniaco, in cui la donna di servizio ruba l'anello alla medium appena morta che stava vestendo per le esequie, qui Bava realizza un capolavoro d'atmosfera, girato praticamente tutto in interni tra la barocca scenografia della casa della medium e le preponderanti luci psicotrope fatte di forti contrasti cromatici, ma sfrutta meravigliosamente soprattutto il sonoro, con quella goccia d'acqua come presagio di morte a rimbombare nel silenzio della casa, con la mosca portatrice di sventure a ronzare attorno all'anello incriminato, il racconto è una lezione sull'avidità in cui emerge tutto l'orrore della vendetta, o della maledizione, da parte della figura mistica della medium, indimenticabile e spesso compagno di incubi il volto ghignoso della medium appena morta, fino ad arrivare a quei terrificanti dettagli della mano che spunta nel buio, semplicemente agghiacciante.
Il finale è una piccola chicca che va a svelare un meccanismo metacinematografico e probabilmente una velata critica di Bava al basso budget messo a disposizione per le sue opere, in ogni caso ci ha dimostrato ancora una volta che nonostante gli evidenti limiti di mezzi il cinema è fatto di idee, e lui ne aveva a bizzeffe.

DogDayAfternoon  @  20/11/2022 16:20:47
   6½ / 10
Non bisogna aspettarsi un horror da far saltare dalla poltrona o avere gli incubi di notte, diciamo che di horror ha solo le ambientazioni e qualche momento in cui la tensione, complici anche le buone musiche, è a buoni livelli. Mi è comunque piaciuta l'atmosfera che pervade in tutti e tre gli episodi, anche se i film ad episodi li trovo sensati solo se c'è un filo conduttore non troppo sottile che li lega tra loro, in questo caso praticamente assente (praticamente potevano starci bene tre racconti horror qualsiasi al posto di questi). Bella la regia di Bava con alcune ottime inquadrature/primi piani, e mi è piaciuto anche tutto il cast, aldilà di Boris Karloff che ovviamente la fa da padrona.

Per quanto riguarda i tre episodi, del primo mi è piaciuta l'idea e la location, tutta incentrata praticamente nella stanza della protagonista, anche se gli sviluppi sono un po' banali; il secondo pur avendo un'ambientazione prettamente horroristica l'ho trovato un po' troppo lungo e a tratti noiosetto; il terzo è forse il meglio riuscito e quello che mette un po' più sulle spine.

topsecret  @  17/09/2022 17:21:47
   6 / 10
Piuttosto modesto in termini d'atmosfera, dato che quello più affine al titolo è il terzo episodio, gli altri due "volti" invece hanno poco da spartire con la paura.
Visivamente non è male, la recitazione, così come la regia di Bava, appaiono apprezzabili, forse è il ritmo della narrazione che difetta un po' in alcuni momenti.
Tutto sommato è un prodotto sufficientemente valido che offre una visione lineare, forse però invecchiata maluccio.

alessio.b  @  13/07/2022 18:00:51
   5½ / 10
Questa volta vado contro corrente, pur amando molto Bava ed avendo visto moltissime delle sue pellicole, ho trovato questo "I tre volti della paura" molto inferiore alle sue possibilità.
L'ultimo episodio "La goccia d'acqua" è a mio avviso il migliore. Abbastanza breve, molto semplice nell'assunto (è una sorta di rivisitazione del "Cuore rivelatore" di Poe) è inquietante al punto giusto. L'episodio centrale "Il Wurdalak", tratto da un racconto russo, è quello in cui Bava fa quello che sa fare meglio, e cioè inventa un ambiente gotico meravigliosamente fotografato. Purtroppo però l'ho trovato eccessivamente lento. Nel racconto, in verità succede ben poco, ma i tempi sono dilatatissimi. Lunghe e lente camminate tra ruderi, ragnatele e nebbie, che però alla lunga stancano. Tutto è estremamente statico, gli attori ingessati, e ne va molto della tensione.
Il primo episodio "Il telefono" è secondo me il peggiore. Anche questo basato su un assunto molto semplice, è totalmente privo di tensione. Girato interamente in un appartamento, non ne sfrutta minimamente le potenzialità. I movimenti di camera sono lentissimi, l'attrice non è in grado di esprimere nulla, si tira la fine (abbastanza prevedibie) con noia.
Purtroppo in questo caso l'ho trovato un film vuoto, seppur magistralmente fotografato. E purtroppo noioso.
La parte migliore del film è l'ultima scena, dissacrante e ironica.

biagio82  @  21/04/2022 23:27:46
   8½ / 10
bellissimo film ad episodi, che ancora oggi appassiona dimostrando come le buone idee ben realizzate attraversano la barriera del tempo.
sicuramente si perde un po' di fascino a causa sopratutto di una recitazione troppo vecchio stampo per i tempi di oggi, ma le storie, la regia e la fotografia, fatte a regola d'arte sono di sicuro impatto ancora oggi.
la prima storia, è un triller ben congeniato.
la seconda, quella più corposa, ispirata ad una novella di Tolstoj (anche se non quello di guerra e pace, questo è il cugino) è probabilmente la parte migliore, sia per il tempo che occupa in tutta la pellicola sia perchè lì Bava più giocare col gotico come solo un maestro come lui può fare, realizzando delle scene maestose, si, sto parlando del bellissimo set della cappella diroccata.
la terza e conclusiva storia è una storia di fantasmi e maledizioni classica ma non banale.
un gioiellino d'altri tempi che deve essere visto, sicuramente più di tante ciofeche prodotte oggi.
mezzo voto in più per le battute finali del film dove il mastodontico Boris Karloff rompe la quarta parete non solo parlando col pubblico come avviene ad inizio film, ma anche mostrando la semplicità con cui il cinema riesce a creare le scene ad ingannare lo spettatore


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un capolavoro

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  05/10/2021 14:17:22
   7 / 10
Film minore di Bava, molto buono nelle intenzioni e nell'ironia di fondo, ma altalenante nella qualità: il primo episodio è sciapo e trascurabile (voto 5); il secondo è decisamente buono soprattutto per le atmosfere e l'interpretazione piacevolmente sopra le righe di Karloff (voto 7) mentre il terzo è il più riuscito (voto 7,5). Visione comunque piacevole.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2021 10.06.21
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  18/01/2021 00:45:00
   6 / 10
Mai piaciuti i film episodici. Questo è girato magistralmente, ma ugualmente non mi ha coinvolto.

CyberDave  @  03/01/2021 19:22:22
   7 / 10
Tre storie proposte dal maestro bava, la prima è un giallo con una buona atmosfera e una sorpresa interessante.

La seconda storia è la migliore, un gotico davvero ben fatto ed interessante, con il mito dei vampiri che regge il tutto.

La terza, la più breve, è una storia horror soprannaturale gestita bene, con alcuni bei momenti di paura.

In generale manca quel guizzo che lo elevi a qualcosa di più, resta comunque un bel film, da vedere per completezza.

Alpagueur  @  18/12/2020 14:04:26
   7 / 10
Qui vengono presentate tre storie: una favola vampiresca, un cadavere che torna in vita e un telefono che non smette mai di squillare. Il tutto con un avvolgente Boris Karloff come ospite. Il regista Mario Bava, con il padre Eugenio Bava, lo scultore di certi pezzi (cioè le due teste non viventi), formano una grande squadra, e anticipano il giorno in cui Lamberto Bava lavorerà con Mario (ci si chiede se Lamberto abbia un figlio per progetti futuri). Questo è il secondo film di Mario Bava supportato da una grande distribuzione oltreoceano attraverso la American International Pictures (A.I.P.) dopo "La ragazza che sapeva troppo", sempre del 1963. Alcune scene sono state ispirate dalla "Casa dei fantasmi" (1959) di William Castle, con alcuni scatti realizzati quasi esattamente. Un'inquadratura nella sequenza dell'episodio 'I Wurdulak' è un chiaro omaggio a "Nosferatu il vampiro" (1922) di Friedrich Wilhelm Murnau. Mark Damon e Boris Karloff rendono il segmento finale il migliore, ed è più simile ai film di Roger Corman ispirati ai romanzi di Edgar Allan Poe, con un wurdulak (presumibilmente basato su una storia di Tolstoj). Questa storia di vampiri sarebbe stata poi rifatta come "La notte dei diavoli" nel 1972 (regia di Giorgio Ferroni). E in realtà, un wurdulak era apparso in precedenza già ne "Il vampiro dell'isola" del 1945 diretto da Mark Robson, sempre con la partecipazione di Boris Karloff. Questo è stato anche il terzo film A.I.P. per Mark Damon (Vladimir D'Urfe), dopo "I diavoli del Grand Prix" di Roger Corman. Il film ha un'influenza unica, avendo ispirato la band heavy metal con lo stesso nome (Black Sabbath), e quindi alla fine cambiando la storia della musica. Questo è stato anche il primo thriller italiano girato a colori (segmento "Il telefono"). La pellicola ha influenzato anche David Lynch, che ne ha reso un ovvio omaggio in "Fuoco cammina con me" (1992), prequel della serie di culto "I segreti di Twin Peaks" del 1990, scritto dallo stesso Lynch insieme a Mark Frost, sebbene la scena sia stata tagliata e possa essere vista solo nell'uscita del "Complete Mystery". Ha anche influenzato "Babadook" (2014) di Jennifer Kene e persino la struttura narrativa di "Pulp Fiction" (1994), di Quentin Tarantino (e molti altri sicuramente). Non si può fare a meno di notare le lenti colorate, non diversamente da quanto accade ne "La morte dall'occhio di cristallo", film del 1965 diretto da Daniel Haller, creando un vivido effetto Technicolor su pareti e volti. Poiché entrambi sono film A.I.P., è possibile che abbiano preso in prestito la tecnica di Bava. O, forse, la stessa persona ha lavorato su entrambi i film (non ne sono sicuro). Ci sono variazioni tra le versioni italiane e americane. La versione americana ha più introduzioni con Karloff, oltre al fatto ovviamente di ottenere la sua vera voce piuttosto che un doppiaggio. E c'è un cambiamento riguardo a ciò che esce da una busta: si tratta di scrittura a mano in inglese o di un ritaglio di giornale italiano? Se si dovesse scegliere, la versione americana è probabilmente leggermente migliore, sebbene entrambe abbiano i loro pregi. Riassumendo, dopo aver inaugurato la grande stagione dell'horror italiano con "La maschera del demonio" (1960), Mario Bava torna al genere con un trittico del brivido che abbraccia i principali filoni che il regista romano frequenterà nel corso della sua ventennale carriera, ovvero il thriller, l'horror gotico e l'horror psicologico. Tre episodi ambientati in altrettante epoche differenti, che gli offrono il pretesto per rappresentare sul grande schermo delle tematiche molto sentite da Poe: l'uomo che ha paura del proprio simile, ma anche del non-morto e della morte. Film forse un po' debole nel complesso, ma comunque buono, questo "Black Sabbath" (come è noto all'estero), sebbene la preceda come giorno della settimana, è un degno followup della "Black Sunday" ("La maschera del demonio" o "The Satan mask"). Le musiche, di Roberto Nicolosi ("La ragazza che sapeva troppo", La maschera del demonio"), non sono troppo coinvolgenti (devo dire che il figlio Lamberto, sotto questo punto di vista, ha saputo fare di molto ma molto meglio, rivolgendosi spesso a compositori fantastici come Simonetti, De Angelis, Boswell...non capisco perchè Mario abbia sottovalutato molto il costrutto sonoro nei suoi film, a parte qualche raro caso in cui si è rivolto a Cipriani).

DankoCardi  @  13/10/2020 12:55:13
   9½ / 10
Le generazioni attuali penseranno che vedere oggi gli horror degli anni '60 non metta paura; secondo me visionanso questo film si ricrederanno (per alcuni miei amici è stato così). Mario Bava conferma il suo essere maestro di dettagli -la goccia d'acqua, la mosca, il lampadario che scende etc..- e confeziona una pellicola dove l'atmosfera e la suspance sono le vere protagoniste, grazie anche a quella suggestiva fotografia con le cupe luci colorate ed intermittenti sugli sfondi.
Ma veniamo ai tre episodi.
Il primo è un giallo a tinte forti di base Hitckochiana ma con elementi torbidi e molto più sdoganati che anticipa gli efferati i thriller di Argento ed altri che invaderanno le sale il decennio successivo.
Il secondo è un horror classico sul vampirismo per il quale il regista romano attinge da Tolstoj, con Boris Karloff in grande spolvero che dimostra appieno di non essere rimasto schiavo del personaggio che lo ha lanciato ovvero la creatura di Frankenstein. Facendo leva sugli affetti familiari, questa è una macabra storia che non lesina sangue e dove dominano i lugubri e spettrali paesaggi notturni, con rovine di cimiteri e scheletrici alberi che sembrano avviluppare il protagonista (e lo spettatore con lui) in una inestricabile morsa.
L'apice, però, si raggiunge con il terzo episodio; una claustrofobica vicenda di vendetta dall'aldilà con una tensione ed un ritmo che non lasciano scampo, grazie anche ad un sapiente gioco di fotografia di cui parlavo sopra; il volto ghignante della donna morta perseguiterà i nostri incubi. Vi consiglio di vederlo in una notte d'autunno al buio...ma non se siete soli in casa!
Nell'epilogo finale, che si rifà al secondo episodio, Mario Bava non rinuncia comunque alla sua ironia e ci regala una spassosa scenetta che stempra un pò la parabola di orrore che abbiamo appena visto come a volerci dire: "Tranquilli ragazzi, che era tutta finzione!".
Semplicemente geniale!
Il titolo dell'edizione estera "Black Sabbath", fu scelto come nome dalla omonima band metal di Ozzy Osbourne. Insomma...un film che è storia!

Mpo1  @  29/04/2020 00:56:12
   9 / 10
Il mio film preferito di Bava. Straordinari la fotografia e gli effetti sonori. Dei tre episodi (un giallo, un horror gotico e un horror parapsicologico) il migliore e più pauroso è l'ultimo, "La goccia d'acqua".

DitaAppiccicose  @  05/06/2016 14:15:51
   7½ / 10
Un film a episodi che, come tutti i film ad episodi, manca di un approfondimento della trama che le varie parti avrebbero avuto se fossero state sviluppate in un tempo più lungo.
Detto questo, però, il film è mediamente buono.
Il primo episodio, "Il telefono", è un thrilling abbastanza classico, discreto ma nulla più. Il secondo episodio è invece più rilevante, specie per l'interpretazione di un inquietante Boris Karloff, vera icona dei film horror: i principali meriti dell'episodio sono infatti da dividersi tra la prova di Karloff e la fotografia. Proprio la fotografia, con quei particolari colori intensi ed accesi che ritorneranno ancora più prepotentemente in "Sei donne per l'assassino", è il maggior punto di forza del terzo episodio, che di pregi ne ha molti e che risulta essere il migliore dei tre. Grande regia, notevole la maschera della donna morta ( vero elemento orrorifico di tutto il film ), tensione palpante per quasi tutta la durata dell'episodio che, oltre ad essere il migliore dei tre, è anche il più breve...
Dopo aver presentato, all'inizio, i tre episodi, alla fine Boris Karloff ci mostra uno dei tanti trucchi che vengono utilizzati nel cinema, sdrammatizzando ed alleviando la tensione, nonchè prendendo un po' in giro se stesso ed il cinema horror tutto e mostrando un senso di autoironia non comune nel cinema, non solo horror.

enigmista  @  20/02/2016 20:51:59
   8½ / 10
Grandissimo film di Mario Bava, che ha avuto il merito, tra i tanti, di aver ispirato il nome ai "Black Sabbath", nome con cui il film uscì all'estero. 3 episodi molto belli e ben diretti. I miei preferiti sono il primo e soprattutto il terzo.

antoeboli  @  03/01/2016 02:02:28
   6 / 10
Film da cui mi sarei aspettato di più . Bava sperimenta molto e credo realizzi per la prima volta e molti anni prima una sorta di Creepshow in tre puntate molto diverse tra di loro di cui : la prima è accettabile con il finale da colpo di genio , la seconda non basta un grande Boris Karloff per distorcere la noia che si viene a creare , mentre la terza è l unica che ancora oggi può considerarsi un volto della paura , in cui fa la comparsa una maschera che da come raccontava il regista venne creata dal nonno di Mario o dal padre , adesso nn ricordo con precisione.
La regia si dimostra come sempre curata come lo è la fotografia degli interni dove si ambientano gli episodi .
Secondo me al giorno d oggi non un capolavoro ,ma bensì un film guardabile .

alex94  @  18/06/2015 17:51:12
   8 / 10
Ottimo horror formato da tre episodi,della durata di circa mezz'ora l'uno,diretti da Mario Bava nel 1963.
Il primo,"Il telefono", è un episodio classico,un thriller abbastanza lineare interamente basato sulla tensione,che anche se oggigiorno non colpisce più come un tempo,introduce alcuni particolari piuttosto interessanti che verranno poi ripresi in futuro da altri film.
Il secondo episodio "I wurdalak" è quasi perfetto,la trama è molto bella ed interessante,la recitazione,in particolare quella del mitico Boris Karloff è eccezionale ed anche la fotografia e l'ambientazione riescono a colpire e a stupire lo spettatore.
Il terzo ed ultimo episodio,"La goccia d'acqua" è il migliore,il più inquietante ed affascinante fra i tre.
Un film nel complesso sicuramente da vedere,consigliato un po a tutti,amanti del cinema horror e non,un piccolo pezzo di storia del cinema italiano.

ferzbox  @  15/06/2015 17:21:18
   6½ / 10
Film horror a 3 episodi uscito nei primi anni 60 e diretto da Mario Bava.

Lo stampo è quello del terrore "Old style",caratterizzato più che altro dalle ottime atmosfere e scenografie,ancora poco sanguinoso ma tendente verso una paura più concettuale e psicologica,condita da una regia ancora poco azzardata ma molto funzionale per l'epoca,dove i racconti del terrore erano più "cirptici" rispetto a come sarebbero diventati negli anni 70(trasformazione che avrebbe seguito anche lo stesso Mario Bava.....anche se alcuni nomi come Herschell Gordon Lewis avrebbero già cominciato ad osare qualcosa di più "trasgressivo e splatter" già in questa decade...)

I tre episodi sono diretti tutti discretamente bene; purtroppo,a mio personale parere,non tutti sono dello stesso livello in termini di sceneggiatura e inquietudine,anzi,sembra un escalation....

Il primo episodio intitolato " Il telefono" è il più anonimo di tutti,assolutamente NON horror,ma thriller,dove una ragazza viene importunata telefonicamente da una misteriosa voce maschile intenzionata ad ucciderla.
Non ha nulla di rilevante e mi ha pure annoiato nella sua imbarazzante semplicità e banalità.....

Il secondo episodio "I Wurdalak" è invece già più interessante,presentando una storia di vampiri ottocentesca molto suggestiva nelle location e nella fotografia; forse un pò troppo lunga rispetto alle altre due,ma interessante...

Il terzo ed ultimo episodio "La goccia d'acqua" è quello più orrorifico e agghiacciante di tutti; dura solo venti minuti,però vi assicuro che gli ultimi cinque sono inquietanti sul serio,dimostrando quanto potevano spaventare di più certe produzioni datate,piuttosto che alcune odierne.....

Nel complesso,se si ama approfondire il cinema horror e si ha un certo amore per le produzioni di un tempo, "I tre volti della paura" è una di quelle pellicole ad episodi da conservare e rivedere di tanto in tanto...tra le migliori del genere e del periodo....

Peccato per quel primo episodio che proprio non mi è piaciuto,portandomi a non alzare di più la valutazione globale.....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  30/04/2015 18:46:01
   7 / 10
Film horror a episodi con cui Mario Bava mette in scena tre diversi tipi di paura: il primo episodio generalmente molto apprezzato non mi ha particolarmente colpito, mentre gli altri due sono decisamente più riusciti (in particolare l'ultimo, il migliore per distacco). Nel complesso Bava realizza un buon trittico del terrore, anche se le sue pellicole più memorabili in ambito horror sono altre. Personalmente non sono mai stato gran amante dei film a episodi i quali possono essere di buon livello ma quasi mai sono dei capolavori o giù di lì(troppo difficile mantenere standard elevatissimi in tutti i capitoli) e anche questo lavoro conferma la mia idea e le mie perplessità nonostante Bava sia stato regista di grande talento che anche in questo caso ha sfornato una pellicola di tutto rispetto.


IL TELEFONO: voto 6
I WURDALAK: voto 7
LA GOCCIA D'ACQUA: voto 8.5

Vlad Utosh  @  13/02/2015 16:14:23
   8½ / 10
Film a episodi di notevole fattura, come sempre con pochi mezzi e molto mestiere il nostro Mario Bava riusciva a creare prodotti curati nei dettagli.
Reputo il primo episodio il più debole, nonostante la regia è caratterizzata da ottime inquadrature degli spazi e di certo il tutto è reso al meglio; la storia, che in se non è nulla di trascendentale, mi ha ricordato per certi versi film usciti molto tempo dopo(Scream).
La seconda vicenda narrata fa parte del classico filone gotico in costume, con tutti i vari elementi di corredo al posto giusto: nebbie e foschie, alberi con rami nodosi e presenze minacciose che si aggirano nella notte. Il tema vampiresco ha sempre il suo fascino e insieme all'ottima messa in scena prima citata va a sopperire a una trama semplice-comunque un classico-.
Il terzo episodio è sicuramente il migliore ed è quello che, a differenza dei precedenti, mette inquietudine a dispetto degli anni che ha sul groppone. Atmosfere, case con interni spettrali, musiche e quel mascherone della vecchia morta, sono tutti elementi ben amalgamati e affini allo scopo comune.
Esempio incredibile di come una maschera (ok , si vede che è finta. . . ma quanto è inquietante?), inserita sapientemente in un contesto ben studiato, è capace di dare quel tocco in più.
Fra gli attori come non menzionare Boris Karloff e un giovane Glauco Onorato.
Film che ha fatto scuola e fonte di ispirazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  24/09/2014 15:41:56
   8½ / 10
Questa è la primissima volta che mi cimento con il cinema di Bava.
Farò un commento che analizza in breve ognuno dei tre episodi, facendone emergere pregi e difetti.

- "il telefono" ha una connotazione più thriller : una ragazza viene continuamente minacciata da una voce al telefono che le promette una morte prima dell'alba.
Tralasciando alcune leggerezze di sceneggiatura (la spiegazione che sta dietro l'origine della voce), bisogna ammettere che l'episodio vanta una regia ispirata e supportata da musiche che reggono alta la tensione.

- " Wurdalak" gode delle scenografie migliori, mettendo in scena un'ambientazione gotica veramente suggestiva e ricca di dettagli.
Non manca la nebbia che circonda la foresta, la casa della famigliola illuminata con candele e torce, la leggenda sul vampirismo ed il terrore dei 5 giorni..
L'unico punto debole che forse smorza un pò la tensione è l'eccessiva lentezza che in alcuni momenti si fa sentire, ma parliamo comunque di un prodotto del 1963.

- " la goccia d'acqua" è , a mio modesto parere , l'episodio più riuscito.
Qua l'unica cosa che proprio non quadra è la cadenza precisa della luce esterna, quella che dovrebbe simulare il temporale fuori dalla casa.
Tolto questo piccolo difetto, siamo di fronte ad un piccolo gioiello.
IN questo episodio esplode la vena prettamente horror di Bava, utilizzando con maestria un suono realmente inquietante ( una goccia d'acqua) e qualche smorzamento di luce utilizzato al momento giusto.
La scena clou che avviene nella fasi finali dell'episodio mi ha tormentato fin da quando avevo 6-7 anni ( che la vidi per caso in TV).

IN questa raccolta di episodi Bava inscena tre storie che raffigurano tre diversi tipi di paure ( verso un individuo umano, verso un vampiro, verso un individuo morto).
La visione è stata soddisfacente ed il regista dimostra come si gira un Horror con un budget ridotto e con una miriade di buone idee.
Un voto in più per la scena finale di Boris Karloff, semplicemente geniale.

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Dick  @  26/07/2014 23:04:47
   8 / 10
Film a episodi di cui il primo è secondo me il più debole. Forse perché come già scritto risulta come scritto più un thriller che un episodio dell' orrore. Dalle belle atmosfere e ambientazioni e con un grande Boris Karloff il secondo, inquietante. Ancora di più lo è il terzo con scene che ancora oggi sono proprio paurose.
Proprio simpatico l' epilogo che

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Oskarsson88  @  24/01/2014 19:22:58
   7 / 10
Tre episodi dell'orrore firmati Mario Bava. Del regista non ho ancora visionato tanti film, ma non sono rimasto deluso da questo, in particolare ho apprezzato l'episodio di mezzo, quello sul vampirismo, che soprattutto per la sua atmosfera è piuttosto coinvolgente. Gli altri due sono più corti e un po' più sottotono. In ogni caso sono pellicole antiche e vanno viste con gli occhi di oggi, perciò un sette ci sta, anche se francamente non fa molta paura al giorno d'oggi.

GianniArshavin  @  30/12/2013 00:36:31
   7 / 10
Mario Bava è considerato il vero maestro del cinema Horror italiano e questo film ad episodi ne è una delle prove. Datato 1963 la pellicola ancora oggi riesce a spaventare e suggestionare in maniera incredibile.
Bava dimostra la sua maestria e nonostante 4 soldi tira su un film dai grandi effetti e dalle ambientazioni Gotiche incredibili! Proprio queste ultime sono di una qualità eccelsa e ancora oggi risultano inquietanti e spettrali.
è vero che il film in alcune cose è invecchiato male,come la sceneggiatura bucherellata o la lentezza eccessiva di alcune scene (soprattutto del secondo episodio) ma questi difetti sono ampiamente giustificabili visti gli anni e i mezzi usati per la realizzazione.
Il primo episodio è un Thriller che si lascia vedere senza troppe pretese;il secondo ha ambientazioni fantastiche ma soffre di lentezza mentre l'ultima parte è davvero un gioiello Horror dove la maestria di Bava si vede alla grande,regalandoci 20 minuti di paura ed emozioni nonostante i mezzi scarni a disposizione(fate vedere questo episodio a chi non mastica Horror e poi mi fate sapere ! :) ).
Quindi consiglio questo film a tutti gli amanti del cinema fatto senza grandi mezzi ma con tante idee geniali e passione.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  23/12/2013 05:46:39
   7 / 10
Con questo film mi avvicino per la prima volta ad un'opera di Bava, dopo averlo sentito nominare per diverso tempo uno dei capostipiti dell'horror all'italiana.
Mi son sentito abbastanza in colpa per non aver ancora visto una pellicola del regista sanremese per eccellenza (i cinefili matuziani sarebbero stati molto delusi da me), per cui pur non ispirandomi particolarmente ho deciso di darci un'occhiata.
Che dire, non sono stato deluso; se sulle prime "I Tre Volti della Paura" sembra non creare i presupposti giusti per una pellicola soddisfacente, il ritmo cresce con costanza da inizio a fine pellicola.

"Il telefono" è sicuramente il più debole dei tre, ma Bava gioca bene con gli spazi e soprattutto col gioco di luci ed ombre per creare una microstoria di amore e morte - condita da un innuendo lesbico tra Mary e Rosy.
"I Wurdalak" è il più lungo e forse il più narrativamente interessante; Bava riprende Tolstoj e il suo romanzo breve "La famiglia dei Vurdalak" e tesse una vicenda di forte sapore gotico. A popolarla sono vampiri estranei all'immaginario classico, mutuati dal folklore slavo (scordatevi i canini tanto cari a Stoker e a Bela Lugosi) e "capitanati" dall'icona di Boris Karloff. Mette i brividi la scena del piccolo Ivan che implora la madre di farlo entrare in casa.
E' "La goccia d'acqua" a chiudere la triade di racconti. Certamente il migliore fra i tre e girato magistralmente (per l'epoca), riesce in poco più di venti minuti ad angosciare ancora oggi; atmosfere vittoriane estremamente claustrofobiche circondano l'infermiera Chester ed il suo crimine, ed un'incessante goccia d'acqua le rammenta che non si scherza con il soprannaturale. Poco credibili alcuni dettagli (la finestra che si illumina e si oscura è degna della peggior pièce teatrale), ma molto efficaci altri, come i close-up dei volti storpiati dalla morte.
Una menzione a parte va al finale; Mario Bava riesce con una geniale autoironia a prendersi in giro, svelando un meccanismo filmico di quart'ordine, con Karloff a bordo di un cavallo finto e rami portati in giro a mano per creare l'illusione di movimento.

Purtroppo diversi difetti si fanno sentire, soprattutto a livello di sceneggiatura e di montaggio; manca un fil rouge preciso che unisca i tre episodi, a livello stilistico quanto contenutistico. "Il telefono" stona con gli altri due per l'assenza di una vera e propria vena horror, facendo più il verso ai thriller e ai noir americani anzichè agli stilemi del gotico di fine '800. D'altro canto però manca completamente a "La goccia d'acqua" quella connessione tra amore e morte che sembrava proporsi nei primi due episodi. Dando più compattezza al film Bava avrebbe potuto più facilmente imporre all'industria americana la propria versione mantenendo l'ordine degli episodi (nelle sale statunitensi venne proiettato in maniera diversa, per primo "La goccia d'acqua" e per ultimo "I Wurdalak"). Sarebbero stati da evitare anche alcuni tagli di montaggio imprecisi e musiche a volte ridondanti.
Comunque si tratta di un horror importante per l'epoca (1963), sicuro ispiratore dei thriller/horror successivi firmati Dario Argento e Pupi Avati, e per quanto possa risultare un po' posticcio tanto tempo dopo l'uscita (il 17 novembre scorso facevano 50 anni esatti), c'è da dire che i suoi anni se li porta piuttosto bene.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/09/2013 13:34:23
   6½ / 10
Il primo episodio incuterebbe anche un certo timore se non fosse per il comportamento completamente irreale della protagonista e per la poca chiarezza sulla storia ed i personaggi; non mancano un paio di momenti inquietanti (es. il primo piano sugli occhi dell'assassino nascosto dietro la persiana) ma in generale è un episodio noioso e poco soddisfacente.
Il secondo, anche se lentuccio e prevedibile, è ben recitato e gotico al punto giusto; bravissimo Boris Karloff.
Il terzo ed ultimo episodio invece è sicuramente il più riuscito, anche se lontano dal capolavoro; la storia è buona, l'uso di luci e sonoro azzeccato (anche se le gocce d'acqua fanno un rimbombo acuto fino all'inverosimile) e ci sono due/tre buoni momenti da brivido. La conclusione, sebbene efficace, è comunque troppo frettolosa.

Sicuramente a suo tempo avrà colpito la gente visto che di horror del genere se ne vedevano molto pochi; ad ogni modo i tre episodi, malgrado siano ben girati, presentano tutti delle lacune non indifferenti a livello di sceneggiatura, senza contare che non arrivano mai appieno al loro intento principale, ovvero mettere paura.
Rivisto oggi, inutile a dirsi, risulta piuttosto stucchevole, e le parti che dovrebbero trasmettere suspense alla fine fanno solo ridere; ma è del '63, e di questo bisogna tenerne conto.
Ciò comunque non toglie che il film risente non poco dei difetti sopra elencati.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  29/03/2013 20:24:30
   7½ / 10
Meriterebbe la qualifica di must solo per essere stato di ispirazione ad Ozzy nel denominare la sua band.I tre volti della paura è costruito in tre segmenti slegati tra loro e uniti solamente dal personaggio mefistofelico di Boris Karloff elemento guida delle 3 opere. Ispirate dai racconti di F.G. Snyder e Guy de Maupassant.
Ne "Il Telefono" è sapiente l'utilizzo degli spazi, oppressivi e claustrofobici, ne "I wurdalak" è rimarchevole il colore contrasto tra gli interni caldi e il set (lo si noterà sardonicamente alla fine indice di autoironia sulle restrizioni del budget) gotico e incupito nel blu. Ne "La goccia d'acqua" si poggia completamente sulla sua creatività e il suo estro, ossessiva e disturbante la goccia (come il telefono nel 1°episodio quasi a creare un trait d'union).In sostanza un'opera riuscita nella quale Bava facendo uso di una star ormai in pensione e di evidenti limiti economici compensa col suo talento una deficitaria produzione.

BlueBlaster  @  25/02/2013 15:07:50
   7 / 10
Non conosco, ancora, bene le opere di Mario Bava ma ad occhio mi pare essere il più grande regista horror italiano di tutti i tempi...questo film è girato con uno stile invidiabile e con momenti di grande Cinema dell'orrore, mai avrei pensato che a quei tempi qualcuno riuscisse a far paura anche ad uno spettatore dei giorni nostri!
Tre episodi presentati dal grande Boris Karloff, il quale conclude anche la pellicola con una scena alquanto ironica di lui su un finto cavallo...

Il primo episodio è un thriller raffinato molto statico per quanto concerne le location che tratta una sorta di stalking...tematiche sempre attuali ed inquietanti, tensione alta, stile registico raffinato.
Questo capitolo probabilmente sarà stato l'ispiratore di molte pellicole slasher e ricorda molto "Natale rosso sangue" di Clark ma anche "Scream"...di certo non fa paura ma non è disprezzabile anche perché viene inserito un tema sicuramente scottante per l'epoca!

Il secondo episodio,il principale vista la durata e gli attori, è un gotico sui vampiri...la storia è classica e poetica (forse anche troppo mielosa a tratti) ma la messa in scena è pura arte!
Nonostante il basso budget ci sono delle scenografie ed una fotografia (sia per gli interni che per gli esterni) che sono l'apoteosi dei gotici...nebbie, cieli cupi, luci di candela, rovine, boschi ecc...
La storia al giorno d'oggi non dice poi molto ma si respira un'aria da horror classico per la quale merita la visione e poi c'è Karloff davvero da brividi!

Ultimo episodio una perla horror che nonostante abbia mezzo secolo di età fa tutt'ora invidia ai film di oggi...20 minuti di angoscia allo stato puro in questa semplice storia di maledizione e pazzia!
Ottime interpretazioni, trama efficacie ma sopratutto una regia spaventosamente efficacie con fotografia, sonoro (uno dei migliori a mio ricordo) e scenografie perfette...trucco ed effetti speciali (la maschera è stata creata dal padre di Bava) sono di un finto assurdo ma comunque, forse anche per questo, sono spaventosi!

Il titolo inglese del film ispirò la famosa band metal ma chissà quanti registi nel Mondo avranno attinto da questo gioiello dell'horror...comunque i primi due capitoli sono da 6 e l'ultimo da 9 quindi voto globale 7!

Lucignolo90  @  16/02/2013 03:22:31
   8½ / 10
Il telefono é un bel thriller d'atmosfera voto 7,5

I Wurderok una specie di Maschera del demonio (con meno classe) a colori ma Karloff é magistrale voto 8

La goccia d' acqua é uno dei vertici dell'horror mondiale, angosciante come poche cose abbia visto in vita mia voto 9

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Ultima risposta 16/02/2013 03.24.53
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markos  @  12/12/2012 21:37:11
   7 / 10
Commenterei così questi 3 episodi horror molto datati:
voto 5 al pimo episodio a mio avviso poteva avere un pò più di suspence.
voto 6,5 al secondo, mi è piaciuta l'ambientazione ottocentesca e i rumori di sottofondo, certo che 2 denti finti li potevano comprare.
voto 8 al terzo, è quello che mi è piaciuto di + , inquietante la vecchia, l'ambintazione e i rumori, a tratti fa rabbrividire,bello il finale!!!

guidox  @  09/09/2012 03:13:52
   7 / 10
film che va in crescendo e che pur accusando un po' di stanchezza causa età, regala un buon intrattenimento.
primo episodio piuttosto blando, secondo e terzo molto meglio, anche se forse avrei approfondito più il terzo, perchè il secondo ruba troppo agli altri due, facendone una sorta di centro sbilanciato.

france  @  28/11/2011 09:03:35
   9 / 10
credo sia il migliore film di mario bava, tutto realizzato con pochi mezzi ma molte idee, l'importante è raccontare una storia con una buona dose di ironia e autoironia.

PignaSystem  @  21/10/2011 18:43:02
   8½ / 10
Film a episodi dove si dimostra il genio di Bava, attori in gran forma ,tensione a mille ed effetti artigianali, tanto di capello!

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Ultima risposta 21/10/2011 18.54.48
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James_Ford89  @  23/12/2010 04:55:42
   7 / 10
Un 7 ottenuto solo con il terzo episodio a cui va gran merito.
Inquietante i rumori e il resto.
Il primo è una storiella per passare il tempo, il secondo annoia.

wallace'89  @  05/12/2010 19:33:03
   7 / 10
Il primo episodio non è niente di che, in cui si cerca l'inquietudine del thriller classico ma ha una risoluzione sbrigativa e poca palpabile tensione. Interessante invece il sottotesto lesbico.
Meglio i due episodi successivi che mettono in luce tutto il talento nell'uso della fotografia del regista, con un cromatismo sempre studiato e perfetto per la resa atmosferica soprannaturale da horror gotico.
Si apprezza così un certo mestiere in un territorio visivo poco visto altrove nelle produzioni italiane, comunque Bava ha fatto di meglio.

Mothbat  @  22/11/2010 01:41:10
   6½ / 10
Primo episodio assolutamente mediocre e anche un po' scemo: 5
Secondo episodio uguale a mille altri e quindi noioso: 4,5
Terzo episodio davvero spettacolare: 9

vehuel  @  15/09/2010 08:41:49
   8 / 10
FIlm basato su 3 racconti in ognuno dei quali viene data una rappresentazione diversa della paura. Nel primo episodio siamo in presenza di una trama "thriller", ed onestamente è quello meno riuscito dei tre anche se cmq inquietante e più che sufficiente. Gli altri due racconti invece sono molto belli, con ambientazioni in stile gotico, misteriose, e che riescono a suscitare nello spettatore paura ed inquietudine.
Cult!!!

chem84  @  14/07/2010 12:23:36
   7½ / 10
Due racconti più che sufficienti e uno più che buono per il maestro Mario Bava che, con il sapiente aiuto di un Boris Karloff sempre in forma smagliante, ben si destreggia tra molestatori telefonici, vampiri e fantasmi vari.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/07/2010 13:27:38
   8 / 10
Sarà anche una pellicola del 1963 ma non dimostra i suoi anni. Divisa in tre episodi che affrontano 3 modi orrori diversi,Bava riesce ad imprimere alle tre storie colpi di scena ben dosati,solita fotografia magnifica e una regia eccellente,anche se il frammento finale è insuperato.
Grande Karloff con la sua parte sia come apripista del film sia come attore nella seconda storia.

Il telefono: voto 7,5
Thriller inquietante e sottilmente erotico ma mai volgare,in linea di massima ha una trama prevedibile ma la regia magnifica non fa mai dare nulla per scontato. Un accenno al lesbismo neanche troppo velato è il tocco in più che lo rende maggiormente morboso. Qui a spaventare sono i vivi.

I Wurdalak: voto 7,5
Forse è il più debole dei 3 ma comunque è un gran bella storia classica con le atmosfere gotiche di cui Bava è un maestro. Karloff è perfetto nella sua parte e il tema dei vampiri (comunque ben lontani da quelli che di solito ci immaginiamo con i canini) è forse scontato ma la lenta strage è ottimamente pensata. A spaventare sono i non morti.

Goccia d'acqua: voto 8
è unanimemente considerato il migliore del film e lo è. Il regista mette tutto ciò di cui una storia di fantasmi ha bisogno per inquietare: maledizioni,facce con ghigni da pelle d'oca,rumori ripetuti e ossessivi. L'uso delle luci,una costante ottima in tutti i lavori di Bava,qui è magnifica e ottimo anche il finale.

Infine un voto all'epilogo,quello con un Karloff beffardo e un Bava che,oltre a mostrare i trucchi del mestiere (e non fa che aumentare la mia stima data l'inventiva e la fantasia),riesce anche a prendersi poco sul serio regalandoci una chicca deliziosa: 8,5.

Senza questo film una delle più grandi band (quei giganti che in pratica hanno inventato il metal) potevano ancora chiamarsi Polka Tulk Blues Band. Per sempre riconoscente a chi ha deciso di distribuirlo con il titolo Black Sabbath all'estero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/03/2010 16:26:57
   8 / 10
Bel film di Bava tratto da tre racconti… i primi due sono carini, ma da 7, al massimo 7 ½. Il terzo è invece terrorizzante, col personaggio della donna morta che è a dir poco traumatizzante.

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Ultima risposta 24/04/2010 16.20.51
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pinhead88  @  05/02/2010 00:19:58
   6½ / 10
Mah,che dire.una pellicola del lontano 1963 ma non per questo giustificabile.i primi due episodi sono piuttosto banali e privi di fantasia,il terzo episodio è quello che colpisce di più per l'atmosfera,però la famosa paura che Bava introduce spesso nei suoi titoli rimane sempre una parola a se stante.comunque carino nell'insieme.
primo episodio:5
secondo episodio:5
terzo episodio:7

The BluBus  @  09/01/2010 13:40:40
   8 / 10
Un atro 8 per super Mario, terzo episodio da applausi!

Mastermovies  @  30/12/2009 20:03:50
   10 / 10
Uno dei migliori film di Bava, diviso in tre episodi di altrettanti tipi ( thriller, gotico, parapsicologico) ognuno diretto magistralmente e con una splendida fotografia con colori accesi e vividi. Ottimo Karloff, il prologo e la fine ( un colpo di genio che rilassa e mette angoscia allo stesso tempo).

Invia una mail all'autore del commento mattia87  @  21/12/2009 23:28:55
   9 / 10
allora premesso che è un film straordinario, ha dato il LA a tantissimi registi come Tarantino per esempio, la versione americana so che è un pò diversa, comunque il primo e l'ultimo episodio mi son piaciuti moltissimo, il secondo un pò meno. ma un film imperdibile

simone p  @  08/12/2009 19:52:13
   6½ / 10
Tutti e tre gli episodi hanno in comune un'ottima fotografia e ottime scenografie.
Primo episodio = 5
Secondo episodio = 6,5
Terzo episodio = 7,5

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  24/10/2009 19:26:49
   7½ / 10
horror ad episodi datato 1963 con la ricorrente tematica della morte.
il primo è il migliore e quello che incute più timore.
nel secondo si avverte un calo di regia ed una noiosità in alcune scene.
il terzo non annoia(data la breve durata)ma è un pò banalotto e non approfondito in alcuni punti.
la regia è molto curata in tutti e tre gli episodi che compongono il film,ci sono tuttavia alcuni sbagli registici(come nel secondo episodio ambienato nell'800 in cui ad una donna si vede il reggiseno)
in sostanza un signor horror consigliato a tutti gli amanti del genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/10/2009 11:06:34
   7½ / 10
Introdotto e chiuso beffardamente da Boris Karloff “I tre volti della paura” è un film a episodi che hanno come tema sostanziale quello della morte.
Nonostante la pellicola risenta del tempo passato rimane tutt’ora un piacevole intrattenimento, soprattutto per chi ama i vecchi horror che puntavano forte su atmosfere sinistre e una sapiente gestione della suspence.
Nel primo episodio una donna (la bella Michele Mercier) viene minacciata telefonicamente da quello che sembra essere un maniaco omicida.Ottimo l’utilizzo degli spazi da parte di Bava e buonissimo il suo crescendo verso un finale esplicativo,ben congegnato ma non proprio esaltante.Coraggioso l’utilizzo di un sottotesto saffico sicuramente scabroso per l’epoca.
Mirabile per l’utilizzo di scenografie e luci,oltre che impreziosito da un’ottima fotografia e dalla sinistra presenza di Boris Karloff, il secondo episodio intitolato “I Wurdalak”, si rifà agli schemi classici dell’horror gotico,ricalcandone con maestria le caratteristiche peculiari.Un po’ lento dal punto di vista narrativo è forse il segmento invecchiato peggio,perché poggiante su argomenti più volte proposti nella cinematografia vampiresca.Bava è però eccellente nel mostrare l’inquietante legame che intercorre tra amore e morte in un racconto crudele in cui il sentimento più nobile diviene un marchio indelebile che condanna.
Il terzo episodio,a mio avviso il migliore,vede una donna perseguitata (o afflitta dal senso di colpa) a causa di un furto perpetrato ai danni di un cadavere.Anche in questo caso Bava è maestro nel gestire tensione e ambiente scenografico,utilizzando tipici elementi delle storie di paura con grande acume e gusto per la messa in scena macabra.

vodici  @  17/09/2009 17:30:57
   8½ / 10
Il grande Bava dà una lezione di cinema, costruendo tre piccoli gioiellini! Tutti gli episodi sono ricchi di tensione e molto angosciosi. Grandi, come sempre le fotografie.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  23/07/2009 16:33:47
   7½ / 10
Gran bell'horror a episodi del maestro Bava.
Il primo episodio non è il massimo, la trama ha qualche notevole buco.
Il secondo episodio invece, pur non essendo originalissimo e davvero buono, Bava crea davvero un'ottima atmosfera.
Il terzo infine, il più breve, è molto buono in tutto.
Tutti e tre gli episodi sono naturalmente molto curati sotto il profilo tecnico.
Bello il finale in cui si svela un piccolo trucco di scena, davvero simpatica come cosa.
Il risultato è comunque un prodotto davvero buono consigliato agli amanti dell'horror.

Someone  @  07/07/2009 09:10:05
   8 / 10
Un ottimo lavoro.
Il primo episodio presenta qualche piccola incongruenza a livello di trama, ma la maestria registica di Bava (fotografia impeccabile) riesce comunque a tenere alte le sorti: molto raffinato nell'insieme. Il secondo è un simil-Corman dalle atmosfere ovviamente goticissime, grande punto di forza per la vicenda narrata (in realtà non originalissima). Il terzo episodio (a mio avviso il migliore) è l'horror che avrei sempre voluto vedere. Se lo si guarda nel contesto ambientale adatto (notte, luci spente e... da soli) lo spavento è assicurato: da pelle d'oca certe scene.
Insomma per gli amanti dell'horror d'annata il consiglio è di non lasciarsi scappare questo gioiellino di tecnica registica ed arte...

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  21/04/2009 13:27:43
   9½ / 10
La maestria di questo autore non si ripeterà più in Italia, questo è sicuro....
Mario dipingeva quadri su pellicola, questo faceva...... e raccontava storie con anima poetica.....
Grazie di essere esistito.....

ROBZOMBIE81  @  21/04/2009 13:03:57
   7 / 10
tre racconti del maestro Bava molto lineari ed eleganti, soprattutto il secondo e il terzo ho apprezzato maggiormente..forse gli unici nei personalmente parlando sono stati gli epiloghi del primo e del secondo episodio un po troppo prevedibili e scontati..ma nulla toglie alla elegante regia di questa pellicola che ci dimostra la grandezza di questo regista ancora una volta..degno del miglior Hickcoock..

bussisotto  @  23/03/2009 10:50:43
   7 / 10
Mario Bava riusciva a creare atmosfere inquietanti e suggestive con pochi elementi.
Questo "I tre volti della paura", solo apparentemente un giochino divertente, è con buona probabilità una delle sue pellicole più riuscite.
Un film ad episodi, che vanno dal thriller all'horror vero e proprio, passando per il soprannaturale.
Attori noti quali Boris Karloff e la bellissima Michele Mercier danno quel tocco in più.
A distanza di anni il film appare inevitabilmente ingenuo, ma le qualità registiche di Bava sono ancora degne di ammirazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  17/03/2009 21:02:48
   8 / 10
Incredibile, fenomenale, ecco un altro film de maestro Bava che mi ha stupito alla grande, avevo voglia di un horror che mi spaventasse e stupisse senza indugi, e affidandomi a Bava ho fatto la scelta migliore.
Insomma tre storie di puro terrore, una diversa dall'altra, ma tutte e tre di ottimo spessore, anche se la prima la considero di gran lunga inferiore alle altre due, infatti subito non era partito con i pressuposti giusti (tranne l'introduzione, veramente micidiale) ma poi tutto va in salita. Alla prima storia tutto sommato posso dare un 6 e mezzo,si non c'è molto da dire sulla prima, abbastanza inquietante che ti lascia con il fiato sospeso, però gli manca qualcosa che la renda più interessante, e poi il finale non è stato per niente conivincente, sinceramente se finiva in tutt'altra maniera sarebbe stato anche meglio, ma poi ecco la seconda storia, e il voto signori non può essere che 8, bellissima, vero e proprio horror allo stato pure, un ambientazione fantastica che ti lascia inquietato, e aggiungendo tra l'altro dei mix spaventosi come il rumore del vento tra gli alberi e l'ululato imperterrito del cane, danno ancora più impressione all'aspettatore, insomma tutto si svolge in una atmosfera puramente horror, cose da altri tempi, perchè atmosfere così horror e spaventose solo in pochi film si possono trovare, e al giorno d'oggi sono quasi sparite. E infine, ecco la terza storia, il voto non può essere che 8 e mezzo, la migliore delle tre, non c'è molto da dire, e poteva essere anche nove se non fosse stato per la faccia della signora morta, che si tutto sommato e molto inquietante e tenebrosa, però dai in alcuni momenti faceva anche ridere, ma per il resto siamo sulla stessa strada della seconda storia, atmosfere eccellenti e puramente in stile horror, impressionante veramente, quel mezzo punticino in più va per una trama che personalmente mi ha colpito e affascinato un pò di più delle altre due, sarà anche perchè le storie di sedute spiritche, fantasmi ecc mi danno più interesse confronto le altre.
Facendo un risultato globale su queste tre storie, l'introduzione nella parte iniziale dei 3 racconti e la parte finale che li chiude (anche se magari non è un granchè come chiusura), questa pellicola arriva tranquillamente all'otto secco.

Bè, un altro geniale film del grandissimo Mario Bava, e ormai non posso rinnegare la sua importanza nel genere horror, e sinceramente dopo la maschera del demonio (capolavoro assoluto del genere) per i film che ho potuto vedere di Bava, questo viene certamente dopo. Da vedere per tutti gli amanti del genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  20/02/2009 15:08:33
   9 / 10
Straordinario horror a episodi del maestro dell'horror Mario Bava. "I tre volti della paura", ovvero tre racconti inquietanti e tecnicamente ineccepibili.

"Il Telefono" è il primo degli episodi, quello che preferisco (anche se è impossibili fare una classifica) e quello più angosciante. La capacità di Bava di sfruttare lo spazio di una sola location è straordinaria, sono presenti tutti gli elementi per raccontare una storia da brividi ed è eccezionale l'uso dei rumori e delle musiche. Bravissime le due attrici protagoniste. Voto 9.
"I Wurdalak" racconta la classica storia dei vampiri in maniera originale e con risultato sicuro. L'atmosfera è glaciale, subito Bava lascia perdere la stanza chiusa è ci porta nelle lunghe distese di una terra sconosciuta, nel gotico puro, con un gioco di luci e una fotografia eccellenti (che raggiungerà la perfezione tre anni dopo in "Operazione Paura"). C'è Boris Karloff. Voto 8, si dilunga troppo nel finale.
Nell'ultimo episodio: "Goccia d'acqua", probabilmente quello più pauroso e meglio realizzato, c'è ancora il gioco di luci perfetto, l'utilizzo dei rumori geniale e una colonna sonora ottima. Ricchissimo di scene da antologia. Voto 9.

Continuamente al limite tra la realtà e la finzione, tra la paura e il puro intrattenimento. Bava all'apice del suo genio. Con un introduzione storica e un finale da standing ovation.

lupin 3  @  17/01/2009 18:15:19
   7½ / 10
Niente male questo horror in tre episodi di Mario Bava.
L'ultimo episodio è davvero eccellente.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  11/01/2009 10:52:17
   8½ / 10
Grande Mario Bava, ancora una volta. Un trittico d' autore con un prologo che è un omaggio a "Frankenstein" di Whale -e che ha un senso perchè presentato dallo stesso Karloff- ed un epilogo tanto straordinario quanto divertente; a sottolineare che si tratta solo di cinema. "I Tre volti della Paura" ovvero tre modi diversi per raccontarla, e il migliore dei tre episodi è senza dubbio il primo, quello del telefono, che rispetta la lezione fondamentale di Hitchcock sulla suspense, secondo la quale lo spettatore deve essere a conoscenza di tutti gli elementi. Il secondo, con Karloff, è quello meglio fotografato, dall' atmosfera gotica dove Bava riesce a "fare dell' espressionismo anche con l' uso dei colori". Il terzo, "la goccia d' acqua", è quasi sullo stesso livello del primo, raccapricciante qua e là, con un sapiente uso dei rumori. Ma occhio veramente alla fotografia, è meravigliosa.

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Ultima risposta 13/01/2009 12.02.05
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Tommy Vercetti  @  31/10/2008 12:30:39
   9½ / 10
Grande horror di Mario Bava! Tre storie: buone le prime due, capolavoro la terza che è superiore a buona parte dell'horror degli ultimi trent'anni!

Il finale è talmente geniale che poteva essere partorito solo da Mario Bava!

JOKER1926  @  19/08/2008 16:12:10
   5 / 10
"I tre volti della paura" è un film di Mario Bava "scomposto" in tre episodi...
In linea di massima la pellicola del regista è poco entusiasmante e indubbiamente sopravvalutata...
Ovviamente nel lavoro di Bava annoto vari pregi, la fotografia è buona (bisogna considerare soprattutto la vecchissima data del film:1963)...
Gli attori sono discreti e anche gli "effetti speciali" non sono male!
Ma oltre ai vari pregi trovo diversi difetti...
Innanzitutto i tre episodi sono troppo semplici e a volte si sfocia nella banalità, episodi poco elaborati con poca tensione e assai prevedibili...

"Il telefono": episodio accettabile con protagoniste due giovani ragazze, in linea di massima c'è da lodare il lavoro tecnico del regista, Bava regala allo spettatore piccolissime dose di tensione con un buon finale...
C'è qualcosa di improbabile, ma Bava riesce (almeno in piccola parte) a suggestionare la massa spettatrice...
Voto: 6

"I Wurdulak ": episodio di vampiri (tema sfruttato allo spasimo dai registi dell'epoca anni 60/70), sangue e paura compongono questo mini-film, attori accettabili, non mancano buone scene, ma nel complesso denoto vari difetti, alcune parti (come quella finale) sono davvero improbabili, forzate... (inoltre sul piano cinematografico scadente l'ultima scena...)
Voto: 4.5

"Goccia d'acqua": ultimo episodio, molto semplice, ma tecnicamente riuscito...
Protagonista un'infermiera che ruba un anello alla Medium (defunta), è l'inizio di fatti terribili che porteranno inesorabilmente al dramma...
Il finale è in parte entusiasmante, la faccia della Medium può impressionare il pubblico (simile almeno in parte al volto di Regan nell'"Esorcista"), la terribile "eredità" dell'anello mieterà altre vittime!
Episodio comunque poco entusiasmante, pochissima tensione e tutto troppo prevedibile e lineare...

Voto: 5

Bava quindi nel complesso "partorisce" un deludente prodotto horror, all'epoca i registi (generalmente) confezionavano film lineari e poco "intrecciati", adottando sempre gli stessi temi (vampiri, fantasmi), i risultati? ...Scadenti!...

Ma la massa purtroppo loda e sopravvaluta estremamente queste vecchie (e superate) pellicole...

4 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2015 17.27.56
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/04/2008 18:29:58
   8 / 10
Tre eccellenti episodi girati con la consueta maestria da Mario Bava. Il primo episodio, "il telefono", è più un thriller che un racconto horror, abbastanza audace per i tempi riguardo la sottotrama lesbica nemmeno tanto sottintesa. Tale episodio viene comunque pesantemente stravolto nella versione americana. Si può vedere nel dvd da poco uscito.
Il secondo episodio entraiamo nel gotico più classico, ma è molto interessante lo sviluppo della storia. Ciò che può apparire positivo come una famiglia dai forti legami affettivi, diventa tuttavia la causa scatenante della sua stessa rovina.
Il terzo episodio, il più breve, è, secondo me, quello più riuscito: tensione allo stato puro, suspence altissima. In definitiva questo film ci mostra le migliori qualità del regista: padronanza della macchina da presa, una fotografia curatissima e una capacità visiva che ha pochi eguali.

éowyn_3  @  22/04/2008 18:59:07
   7 / 10
teso e inquietante, se non tanto originale nelle tre trame, buona però la regia. i tre episodi formano una climax[sempre più spaventosi e sovrannaturali];il migliore è probabilmente il terzo---->

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  10/04/2008 12:26:27
   8½ / 10
Atmosfere uniche in una delle migliori pellicole gotiche/horror italiane e non. Bava mette in scena tre storie tesissime giocando come al suo solito con luci e suoni. La prima è forse quella meno riuscita ma rimane comunque molto affascinante, la seconda e la terza sono davvero straordinarie. "I Wurdalak" vanta di una scenografia e un'atmosfera agghiaccante.. e poi c'è Boris Karloff! Ne "La goccia d'Acqua" Bava inquieta con una piccola ma efficacissima storia di fantasmi. Il finale è da applausi!

Vegetable man  @  07/03/2008 11:05:51
   8½ / 10
Certo, la dinamica delle storie è un po' datata...ma che gioia per gli occhi questa fotografia, questi sfondi, che maestro Bava!
Se il primo episodio è un po' deludente, dopo si va in crescendo: il secondo ha un'atmosfera incredibile, che ricorda il goticheggiante "operazione paura", ed un grande Karloff; mentre il terzo può contare su luci davvero allucinate e fondali al limite dell'espressionismo. Per non parlare della maestria registica, che si permette scelte sempre molto personali, tuttavia coerenti con il proprio stile; un manuale su come si può spaventare uno spettatore del 2008 con due soldi del 1963 (vedi le due terrorizzate ragazze che erano con me!).
Davvero da non perdere per gli amanti del regista, e per quelli dell'horror artigianale (ma molto fine, in questo caso) dell'Italia anni '60.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

gelea  @  29/02/2008 11:49:42
   10 / 10
E finalmente esce in DVD anche in Italia. Da quello che leggo è un'edizione davvero speciale, la più completa al mondo. Prodotta da un nuovo editore, Sinister Film, distribuzione Cecchi Gori Home Video. Date un'occhiata qui www.sinisterfilm.net
Non si può che gioire!

mountain man  @  21/02/2008 15:24:28
   8 / 10
Se il plot delle storie può risultare un pò datato la grande arte di Bava è folgorante in ogni fotogramma

Le atmosfere, le scelte coloristiche, gli ambienti, alcuni meccanismi della paura

Un bel film di un artista geniale

AKIRA KUROSAWA  @  12/01/2008 13:27:17
   7½ / 10
bello, anche se di bava ho preferito altro... l'episodio del telefono nn mi ha entusiasmato, l'ho trovato abb scontato e poco innovativo voto 7, il secondo è qll che mi è piaciuto di più ricco di atmosfere inquietanti e anche la storia è bella, ma nn mi è piaciuto molto il finale, voto 8, l ultimo l'episodio della medium anch esso è molto inquietante, ricco di suspance e di atmosfere da brivido, voto 7,5... nn ho gradito moltissimo tuttavia l'ultima scena ironica.. ottima la regia e la musica, grande mario...

Norman Bates  @  19/12/2007 20:55:57
   9 / 10
veramente un bel film, che fortunatamente sono riuscito a vedere dopo averlo atteso per due anni interi. i tre racconti seppur molto semplici a livello di storia sono ben realizzati e molto piacevoli da guardare. l'inizio molto suggestivo con Boris Karlof che presenta i tre racconti. Ottima e infine poi la fotografia che utilizza giochi di luce a dir poco sbalorditivi, in un certo senso Bava anticipa quello che Dario Argento farà con Suspiria ed Inferno, utilizzando colori molto forti. Non per niente è Mario Bava l'uomo da cui hanno preso "spunto" grandi registi per fare grandi film o quasi. Bava purtroppo era considerato un regista di B-Movie e i suoi film (soprtattutto in Italia) non venivano presi neanche in considerazione.

larcio  @  05/11/2007 13:56:40
   8 / 10
gran bel film a episodi di bava...poi basta guardare la fotografia e si rimane semplicemente incantati...troppo bella...cmq i 3 episodi sono abbastanza riusciti, il primo da 6 e mezzo il secondo da 8 e il terzo da 7 e mezzo..regna sovrana in tutto il film un atmosfera cupa, malvagia...voto complessivo 8 anche per la splendida regia di bava, quasi perfetta

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/08/2007 11:13:42
   7 / 10
tecnicamente di ottimo livello,scenografie e ambientazioni molto azzeccate!
peccato per il secondo episodio che oltre ad essere quello che dura di piu è anche il piu monotono e il meno originale!
sicuramente il terzo episodio è quello piu inquetante e ricco di tensione...
alla fine penso sia un lavoro piu che sufficente considerando che si tratta di un film a episodi...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  10/07/2007 17:14:22
   7½ / 10
Storico horror a episodi di Mario Bava da ricordare soprattutto per la presenaza del grande Boris Karloff....
Nella sua carriera il regista italiano ha fatto sicuramente di meglio,ma "Black Sabbath"rimane cmq un prodotto imperdibile e assolutamente anticipatorio...ottima la prima storia(il telefono)con Bava che a sorpresa vira in territori noir,per un racconto opprimente e di assoluto impatto emotivo....narrativamente debole ma arricchito dalla presenza di Karloff il secondo episodio(I Wurdalak),abbastanza prevedibile(il regista torna all'horror classico)ma dotato di scenografie semplicemente straordinarie....con il terzo e conclusivo"le goccie d'acqua"Bava raggiunge l'apice:la storia e'immersa in ambienti gotici caratterizzati dagli elementi tipici del genere(il temporale,la goccia che scende nel lavandino,gli antichi arredi delle vecchie dimore...)per quello che reputo l'episodio piu'suggestivo e riuscito della pellicola.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  31/03/2007 00:04:41
   8 / 10
I tre racconti prendono spunto da altrettanti racconti di Tolstoy ( i Wurdalak ), di Cechov ( la goccia d'acqua ) ed ( il telefono ) erroneamente attribuito nei titoli di testa a Maupassant, in quanto è tratto da una storia di F. G. Snyder.
Mario Bava come sempre è un maestro nel dirigere sapientemente tre racconti tanto diversi l'uno dall'altro mantenendo costante l'attenzione dello spettatore.
Nel primo realizza una storia di terrore, da un'idea semplice ed alquanto banale come la minaccia per telefono, con la voce alterata, un classico, che qui è diretto in maniera esemplare.
Nel secondo episodio il regista ci regala una storia di vampiri, con atmosfere gotiche, e scenari nebbiosi molto suggestivi.
Colonna portante del racconto un Boris Karloff veramente inquietante.
L'ultimo episodio ci trasporta all'interno della casa di una medium da poco passata a miglior vita, dove l'infermiera incaricata di vestire il cadavere, per averle sottratto un anello dal dito, si trova a dover fare i conti con la propria coscienza sotto le spoglie di un fantasma.
E' proprio l'elemento onirico a rendere il terzo episodio il più bello e terrificante, confermando la bravura di Mario Bava, purtroppo riconosciuta più oltralpe che qui in Italia.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  17/01/2007 16:01:50
   7 / 10
il primo episodio scivola via nella noia senza dire nulla di particolare,il secondo ha delle ambientazioni e un'atmosfera intrigante,sicuramente migliore del precedente.il terzo è molto ben fatto,usando il clichè della paura dei rumori e delle gocce d'acqua che sgorgano insistenti dal lavandino.tutto sommato buono,però non fa paura,ok che è datato,ma si guarda on una certa leggerezza d'animo

Gogol  @  02/12/2006 10:55:16
   9 / 10
ottima prova di bava,tre episodi veramente grandiosi.ottime le ambientazioni e la qualità video eccellente,buona anche la recitazione soprattutto il secondo episodio con un grandissimo boris karloff.naturalmente a vederlo oggi questo film non è che faccia molta paura,anche se in alcune scene riesce ancora a creare una certa tensione.
Tre episodi pieni di spunti e idee brillanti,il primo episodio quello del telefono è stato un anticipatore di tutti gli horror movie che scorrono sul filo del telefono...il secondo ha delle ambientazioni gotiche fantastiche superiore anche a molti film americani dell'epoca e anche recenti,se vogliamo.
il terzo episodio è il più "terrificante" di tutti anche se non in modo eccessivo,
in quell'episodio Bava riesce a creare una certa tensione nello spettatore in modo molto semplice ma efficace.
Cmq veramente un ottima prova di Mario Bava, regista che ho scoperto da poco ma di cui mi sono già appassionato,merita veramente un voto alto anche considerando l'anno del film 1963 e anche considerando la scarsa qualità e mancanza di idee della maggior parte dei regista italiani del genere horror e non.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  27/10/2006 23:01:45
   8 / 10
Stupendo trittico di episodi, due dei quali davvero bellissimi. "Wurdulack" è il più maestoso, quasi un ritorno a "La maschera del demonio" per cura della scenografia (spettacolare) e precisione registica. "La goccia d'acqua" è il più angosciante dei tre e a tratti quasi spaventoso: anche questo è curatissimo dal punto di vista delle scenografie, con una fotografia piena di ombre e di colori, cangiante e inquietante. Il peggiore dei tre è "Il telefono", che, seppur curato tecnicamente allo stesso livello degli altri due, è il meno interessante dal punto di vista puramente narrativo.

Imperdibile per gli amanti dell'horror e delle storie classiche di paura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  24/10/2006 17:36:47
   8½ / 10
horror a episodi d'autore, e non potrebbe essere altrimenti data la firma di bava...
il primo è il meno orrorifico dei tre, il secondo (quello che prediligo) ha la chicca della presenza di boris karloff e il terzo è davvero serrato, probabilmente il migliore.
pellicola di gran classe per regia e fotografia.

Invia una mail all'autore del commento testadilatta  @  20/10/2006 13:50:29
   9 / 10
Quasi un capolavoro.
Gli episodi non sono tutti alla stessa altezza, ma Bava è un vero MAESTRO.
Poi la faccia di Boris Karloff farebbe paura anche a un demonio.

Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  06/10/2006 18:41:41
   8 / 10
me lo so' rivisto oggi pomeriggio, dopo la konsueta pennika......zzzzzzzzzzzzzzzzz............e ogni volta ke lo rivedo è sempre 'na grande esaltazione :-) !!!!!!!!
Non mi dilungo più di tanto nel kommento xkè è testè arrivato Chicchino bello e devo giokare kon lui alla playstation.....diko solo ke è senza dubbio uno dei più grandi horror italici anni '60- '70 e tra i migliori film diretti dall'immenso Mario Bava.
e aggiungo ke konkordo pienamente kon i giudizi di ki mi ha preceduto: il terzo episidio è il più grandioso di tutti.......fa "kakare sotto" ankora oggi.......ehehehehehehh....

Diames  @  12/08/2006 15:12:38
   8 / 10
Non concordo con chi considera questo film uno dei più grandi capolavori di Bava (tantomeno IL suo capolavoro); già la struttura in episodi non aiuta, inoltre i primi due, in particolare il secondo, non soddisfano appieno (anche se hanno indubbiamente i loro meriti). Il terzo episodio ("la goccia d'acqua"), però, è sì uno dei grandi capolavori di Bava. Direi quindi che, nel complesso, un bell'otto se lo merita. Chiariamo: ne facessero ancora oggi di film dell'orrore come questo, in Italia!

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  20/05/2006 15:23:43
   5½ / 10
Solo il secondo episodio merita, gli altri due un po lenti e altro. Il princiaple problema è il titolo: " I tre volti della paura", solo che non fa mai paura.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/03/2010 02.59.32
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phemt  @  12/02/2006 12:35:28
   8 / 10
Bava prende tre racconti del terrore, ne mette al servizio tutta la sua immensa tecnica registica e tira fuori uno dei migliori horror del periodo… Il primo, girato praticamente tutto in interni, si basa esclusivamente sull’attesa che succeda qualcosa e finisce per essere perlopiù un'esercizio di tecnica… Il secondo, come sceneggiatura il meno riuscito dei tre, è molto gotico e (oltre alla solita fenomenale regia) mostra una fotografia di altissimo livello… Il terzo è un vero e proprio capolavoro, tra le migliori cose fatta da Bava in tutta la sua carriera; anche questo girato tutto in interni, è un gioiello, regia perfetta, trovate eccezionali (dalla mosca, alla goccia, alla vecchia che si muove sul carrello), tensione costante… Il finale (quello con Karloff sul cavallo di legno) è davvero un colpo di rara genialità…

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  29/12/2004 16:02:07
   8 / 10
eccellente serie di episodi. Uno più bello dell'altro, anche se prediligo il primo. Bellissima la fine!

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