Il Fenomeno KILL BILL

Il fenomeno Kill Bill inizia prima ancora del suo lancio. Dopo una lunga pausa di ben sei anni, Tarantino annuncia l'uscita del suo nuovo film, la cui lavorazione è avvenuta in gran segreto. Nel momento in cui tutti si chiedevano che fine avesse fatto il folle genio autore de Le iene, Jackie Brown e del capolavoro Pulp Fiction, le prime voci riguardo ad un suo ritorno dietro la macchina da presa si rincorrono sempre più insistenti, fino a diventare realtà e concretizzarsi nelle prime indiscrezioni riguardo al titolo e ad una trama tanto semplice quanto spiazzante: la tremenda, implacabile vendetta di una sposa.

A questo punto l'annuncio è ormai ufficiale e l'hype attorno alla pellicola cresce a dismisura. La trama si delinea maggiormente, le notizie diventano sempre più precise, finchè non viene addirittura pubblicata la sceneggiatura originale della prima sequenza del film, dove troviamo la Sposa ferita a morte dal misterioso Bill, riversa sul pavimento di una chiesa in un lago di sangue, il tutto fotografato in bianco e nero.
Tarantino, insomma, è atteso al varco: il suo film suscita la frenetica curiosità di tutti i suoi fans e non solo, e a tutto questo si aggiunge la vicenda legata alla suddivisione della pellicola in due parti, questione mai chiarita fino in fondo e che contribuisce a creare un alone di mistero intorno all'evento. Secondo la versione ufficiale, la Miramax pone Tarantino di fronte a due scelte: dividere il film in due parti e distribuirlo in periodi diversi, oppure tagliarlo. Tarantino non vuole rinunciare a nessuna delle scene e così, seppur a malincuore, si decide per la suddivisione della pellicola in due film.
La versione non ufficiale, però, narrataci implicitamente dai collaboratori che hanno lavorato con il regista, ci racconta di un Tarantino in preda ad una vera e propria eruzione di idee, che gira chilometri di pellicola senza mai fermarsi: suona strano pensare che un professionista come lui non avesse, a questo punto, già tenuto in conto il fatto che la pellicola potesse essere suddivisa, e viene più ragionevolmente da ipotizzare che Kill Bill sia stato concepito fin da subito in due parti. Che Tarantino abbia voluto cavalcare l'onda del suo atteso ritorno, proponendo in una volta sola due sicuri successi commerciali? Probabilmente non lo sapremo mai!

Una cosa è invece certa: il 24 ottobre 2003 Kill Bill volume 1 esce in tutta Italia e, così come in tutto il resto del mondo, dà il via ad un vero e proprio fenomeno di costume, in tutto e per tutto simile a quello scatenato dalla saga del Signore degli Anelli. Uma Thurman e la sua tutina gialla insanguinata divengono un'icona, il suo abbigliamento comincia ad essere imitato e influenza persino il mondo della moda. La katana utlizzata nel film diventa uno degli oggetti più desiderati nel mondo (pare che costi un milione di dollari...), e anche il merchandising legato alla pellicola da sfogo alla sua più fervida immaginazione, mettendo in vendita curiosi gadget come la bambolina gialla schizzata di rosso che rappresenta Uma Thurman e quella di Gogo Yubari con la palla rotante!

Il dado ormai è tratto. Tarantino ha fatto di nuovo centro e ritorna alla grande con un film che fa subito parlare di sé.
Una conferma del fenomeno Kill Bill lo abbiamo anche in questi giorni; dopo aver più volte richiamato alcuni attori sul set e dopo aver messo mano per l'ennesima volta al montaggio, Tarantino è pronto per il lancio del volume 2. L'attesa è enorme e nell'aria si respira odore di evento: in Italia l'uscita del film è programmata per il 23 aprile 2004, preceduta (il 22 aprile) da una maratona molto simile a quella organizzata in occasione del lancio de Il ritorno del Re. Durante la maratona, che avviene nei cinema delle principali città italiane, si proietta la versione integrale e inedita di Kill Bill volume 1 seguito a ruota da Kill Bill volume 2, presentato quindi in anteprima. Il tutto al prezzo di poco più di un biglietto.
Un'occasione imperdibile per gustarsi in un unico spettacolo l'ultima fatica di Tarantino, destinata, forse, ad entrare nella storia del cinema.

Speciale a cura di stefano76 - aggiornato al 21/04/2004