Ciao. Stanco di scrollare? Sei stufo di essere ignorato? Ti senti come se mancasse una parte di te? FindYourCompanion.com ti garantisce di trovare un compagno fatto apposta per te.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Non lo stronco completamente per due motivi: gli attori bravi, la cura di ambientazioni e fotografia and, quel (poco) che c'è di apprezzabile gioca sul fattore sorpresa (motivo per cui gran parte del commento sarà in spoiler). Sintesi: non regge per eccesso di incongruenze.
ok, va bene, riprende e mescola tutti i più comuni cliché sui robot indistinguibili dagli umani da Terminator (citato apertamente nel finale), a Ex Machina (il desiderio di emancipazione e libertà) a Bladerunner (il robot che non sa di esserlo e i ricordi innestati), persino il nostrano io e Caterina (nella fase del love link), passando per Io robot (cioè Asimov), la fabbrica delle mogli (e la donna perfetta, remake del 2004). Però... il tecnico spiega che questi robot hanno "un miliardo di leggi" che ne limita la forza, intelligenza e non posso faar del male agli umani (si sottintende debbano rispettare le 3 +1 leggi della robotica di Asmiov), ma poi si scopre con l'altro robot che basta spippolare un po' con i cursori e vanno in giro ad uccidere la gente. Sempre il tecnico spiega che il robot può essere spento con la voce e resettato alle impostazioni di fabbrica col pollice dietro l'orecchio (come in effetti viene fatto con l'altro robot). Quindi Iris poteva essere spenta e resettata, invece di legarla sulla sedia... ma ah.. già se avessero fatto così il film sarebbe durato mezz'ora. In pochi minuti insomma, si gettano le basi per tutta una catena di incongruenze che fa crollare il film su se stesso.
Dove starebbe questo "nuovo cult che dicono"? Diversi critici si sono scostati dalla glorificazione del film. Ma lasciamoli pure da parte: per credere che si stia fruendo d'un'opera scifi bisogna avere gl'occhi ribaltati come la protagonista in locandina. Drew Hancock è all'esordio nel lungometraggio e cela il proprio contributo alla misandria e alla mascolinità tossica sotto le menate d'un'inefficace black comedy sull'IA e i "fuckbot". Citando un commento letto in giro, allunga ancor più il genere cinematografico dei maschi z come zerbino, o m come "rifiuto fecale". Taglio corto: chiunque vada contro la parità dei sessi o generi si becca da parte mia un 4 e ½ di default. Per chi gode del proprio masochismo potrebb'essere ancor valido Krafft-Ebing.