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media film 7,05 (33 commenti)THE GENTLEMEN

topsecret @ oggi alle 13:54:48
   7 / 10

media film 8,58 (19 commenti)CRISTO SI E' FERMATO A EBOLI

stratoZ @ oggi alle 12:49:45
   8 / 10
Locandina del film CRISTO SI E' FERMATO A EBOLIATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Rosi traspone molto bene una famosa opera autobiografica di Carlo Levi, "Cristo si è fermato ad Eboli" è un grandissimo film, capace di analizzare la realtà dei paesini rurali italiani con uno sguardo amaro e disilluso, trattando efficacemente due tematiche principali, la prima è quella storica, correlata al fascismo, col protagonista, scrittore ed intellettuale antifascista che viene mandato al confino proprio in un piccolo paese rurale nell'entroterra lucano, in un'Italia martoriata ideologicamente dal fascismo, unica entità capace di raggiungere un paesino così sperduto, con gli annunci del duce che risuonano continuamente all'interno del paese, un posto dimenticato dal mondo ma raggiunto dalla propaganda, allo stesso tempo tramite la figura del podestà, fedele al governo fascista e che avrà numerose discussioni, anche di carattere ideologico e filosofico col protagonista, tra rigidi divieti di incontrare gli altri uomini mandati al confino e il controllo delle lettere inviate ai parenti con una forte censura nelle parole dello scrittore, tutto questo contesto si sposa con la seconda tematica, quella della questione meridionale, qui viene mostrata la realtà di un paese che ancora vive in uno stato di pesante arretratezza, con una popolazione ancorata a dogmi e superstizioni, tanti gli episodi particolari, tra la donna che non vuole buttare la spazzatura di notte per non disturbare l'angelo che sta alla porta, alla vedova convinta che il marito sia morto per colpa del malocchio, fino ad arrivare alle credenze errate sulla medicina, col protagonista che pur non essendo un medico di professione è costretto spesso ad intervenire perché la gente ricorre ancora a metodi arcaici e antiscientifici, ma l'aspetto più interessante è l'approccio del protagonista, un Carlo Levi che piuttosto che giudicare la condizione della popolazione, arriva a comprenderne i significati, stringendo un singolare rapporto con le persone del posto e battendosi in loro favore, in un gioco spesso in bilico tra la propaganda fascista che cerca di sfruttare l'ignoranza radicata nella gente del posto e un progressivo e rabbioso risveglio delle coscienze.

Film dal sapore rurale, quasi bucolico, dai tempi dilatati, con delle belle scenografie tra casette diroccate, strumentazione arcaica, e diverse pratiche che ad oggi possono dar molto fastidio allo spettatore - la scena del maialino, bbrrr - col solito grande Volonté che sforna una performance di tutto rispetto, è un viaggio all'interno di un realtà dimenticata dal mondo, tra arretratismo e nostalgia di un passato difficilmente ripetibile, il sapore amaro lascia sulle battute finali anche un lieve sentore dolce, ma che non riesce a sovrastarlo, ottimo film di Rosi.

media film 5,00 (2 commenti)EL JOCKEY

stratoZ @ oggi alle 12:45:03
   5 / 10
Locandina del film EL JOCKEYATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"El Jockey" è un film stilosissimo, poco da fare, molto bello nel suo incedere freddo, nelle sue inquadrature simmetriche e mobili - molto belli ad esempio quei pianosequenza stabilizzati a precedere il soggetto nel tunnel che porta all'ingresso della pista - nel suo andamento catatonico, nella sua fotografia vagamente straniante - che come detto da molti, ricorda Kaurismaki e ne condivide non casualmente lo stesso direttore della fotografia - nella sua ottima colonna sonora piena di bei pezzi elettronici, con svariate sequenze di ballo che possono ricordare i momenti di canto del regista finlandese, distaccati dalla narrazione come intermezzi tra una sequenza e l'altra, insomma ho trovato una confezione fantastica, eppure, devo ammettere non mi è piaciuto, è un film che mi ha lasciato totalmente freddo, mi ha causato un totale distacco empatico dal protagonista, dal suo personaggio taciturno, talentuoso e con tendenze autodistruttive, probabilmente per una seconda parte particolarmente intricata in cui il grottesco sale in cattedra e spiazza ogni concezione precedente, se la prima parte è una buona rappresentazione della caduta del protagonista, fantino dal passato glorioso, vincente e dalle grandi soddisfazioni, ora caduto in una sorta di spirale tra droga e alcool che non gli permette più di vincere - altra bella scena è quando negli spogliatoi si prepara quel concentrato di wiskey, gocce che non ho capito cosa siano e fumo di sigaretta ed ingurgita tutto insieme prima della gara - ma ancora coperto dalla sua compagna, che riesce ancora a vincere e aspetta un bambino.

Ben presto il protagonista si ritroverà in un ultimatum, quello dei gangster, che hanno grossi interessi nelle sue vittorie e sono stufi del suo lasciarsi andare, e quello del rapporto sentimentale con la compagna, che vorrebbe abortire e sembra non provare più gli stessi sentimenti che provava in passato, "cosa posso fare per farmi amare di nuovo da te?" chiede il protagonista "morire e poi rinascere", risponde la compagna, ed effettivamente è quello che succede, con il grave incidente, dichiarato dai medici come incompatibile con la vita, il protagonista rinascerà, forse non fisicamente, solo a livello di immagine o di anima se vogliamo, come sottolineano alcuni simbolismi abbastanza evidenti, come il peso che rimane a zero sulla bilancia o l'immagine allo specchio che sembra andare ad intermittenza, ma vi è questa rinascita che si fa grande metafora di una nuova vita, una vita in cui si mischiano tanti elementi, in una narrazione dai tratti agrodolci, con un certo dramma di fondo ma anche una forte ironia nera tra le righe, con sequenze estremamente surreali e un continuo vagabondare alla ricerca di un'identità, con anche le reminiscenze del passato, ovvero i gangster alla ricerca del fantino che vogliono farlo fuori per l'ennesima gara persa, che ogni tanto bussano alla porta, Ortega fa un grande calderone, buttando in mezzo un po' di tutto, da una certa fluidità sessuale, alla rivalsa professionale, un grande calderone che personalmente non mi ha generato particolari emozioni, facendo venire fuori alla fine un film che sembra intricarsi troppo, lasciando spazio più ad una trama macchinosa e di difficile interpretazione, che alle emozioni.

Operazione ambiziosa che non ho apprezzato per puro gusto personale, nonostante gli evidenti pregi.

media film 6,31 (13 commenti)KAMIKAZEN - ULTIMA NOTTE A MILANO

Filman @ oggi alle 11:45:35
   8 / 10

media film 7,36 (45 commenti)L'OMBRA DEL VAMPIRO

Gruppo COLLABORATORI Compagneros @ oggi alle 09:38:38
   6½ / 10

media film 4,33 (3 commenti)THE TANK

daniele64 @ oggi alle 09:26:19
   5 / 10

media film 6,75 (2 commenti)BECOMING LED ZEPPELIN

TheLegend @ oggi alle 00:41:56
   6½ / 10

media film 6,96 (24 commenti)FLOW - UN MONDO DA SALVARE

Oskarsson88 @ 24/06/2025 23:10:29
   6 / 10

media film 5,47 (15 commenti)MONDO CANE 2

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt @ 24/06/2025 19:25:23
   5½ / 10

media film 6,85 (33 commenti)MONDO CANE

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt @ 24/06/2025 19:24:52
   7 / 10

media film 7,75 (4 commenti)SCIACALLI NELL'OMBRA

Goldust @ 24/06/2025 18:30:30
   7 / 10

media film 5,83 (3 commenti)THE SAND

topsecret @ 24/06/2025 17:54:35
   5½ / 10

media film 3,91 (86 commenti)PULSE

Trapp1765 @ 24/06/2025 16:18:38
   4½ / 10

media film 6,71 (35 commenti)CONCLAVE

topsecret @ 24/06/2025 14:16:10
   7 / 10

media film 6,54 (226 commenti)VICKY CRISTINA BARCELONA

stratoZ @ 24/06/2025 13:07:34
   6½ / 10
Locandina del film VICKY CRISTINA BARCELONAATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreta commedia sentimentale di Woody Allen, che riprende un po' il suo tipico stile sofisticato, qui alle prese con una trasferta a Barcellona, lontano dalla sua amata New York, che in realtà compare saltuariamente e viene citata spesso e volentieri, è un film che se pur non apporta nulla di originale alla filmografia del regista e tantomeno al genere è estremamente godevole, dal mood delicato e malinconico, la classica fiaba estiva piena di memorie ed esperienze che narra la storia di queste due turiste americane in vacanza per tutta l'estate a Barcellona, con particolari intrecci sentimentali, partiamo dal dire che il film si basa su un'importante dicotomia, quella dei caratteri di Vicky e Cristina, la prima è una donna che prova a far prevalere la componente razionale, in procinto di sposarsi con un uomo di successo che stravede per lei, apparentemente il matrimonio ideale e quello che tutti i suoi familiari vorrebbero, prevalentemente rigida, piena di pensieri e continuamente esitante, un po' bloccata dai suoi principi, Cristina invece è tutto l'opposto, è una giovane disillusa che si lascia trasportare dai suoi sentimenti senza mezzo ripensamento, la classica persona che decide di godersi ogni momento come viene, particolarmente a suo agio nella bella vita, con anche una certa predisposizione per il sesso occasionale e le avventure improvvisate, da questi due caratteri, ben esposti dalla narrazione, nasce l'incipit, con la comparsa di questo affascinante pittore dal passato burrascoso che le inviterà a passare un weekend con lui su un'isolettta, ovviamente le reazioni delle due giovani saranno agli antipodi, ma la narrazione mostra un progressivo ribaltamento dei caratteri col passare del minutaggio, Cristina è quella subito coinvolta, quella che nonostante una prima serata andata male per motivi di salute inizierà una relazione con Juan, che presto si trasformerà in un particolarissimo triangolo amoroso con anche l'ex moglie del pittore coinvolta in questo rapporto, che paradossalmente farà trovare un certo equilibrio ai tre, da questo punto di vista si vede come Cristina mantiene sempre una mentalità aperta, restando predisposta a nuove esperienze, come il triangolo amoroso e saltuari rapporti omosessuali - beato lui comunque, avere una relazione con Scarlett e Penelope contemporaneamente, mamma mia - ma che dopo un iniziale periodo di stabilizzazione la porterà a pensare troppo ad una relazione più matura e convenzionale.

Parallelamente il personaggio di Vicky fa un percorso inverso, dopo un primo occasionale rapporto con Juan i due andranno ad allontanarsi anche a causa dell'imminente matrimonio della giovane, ma il pensiero di Vicky rimane sempre a Juan e col passare del tempo, anche dopo il matrimonio, realizzerà quanto prima non avesse vissuto a pieno e sia stata costantemente ingabbiata da convenzioni ed un amore idealistico, creando il tipico contrasto tra la passione più spontanea provata verso Juan e quella convenzionale nei confronti del marito, vedendo anche l'insoddisfazione della sua parente sposata ormai da anni con un uomo che non ama, e rispecchiandosi in lei.

Woody propone un'interessante introspezione sull'amore, sempre dai toni leggeri, dialoghi acuti, personaggi carismatici e qualche scenetta dalla comicità soft che rende la visione più scorrevole, mostrando come suo solito quanto sia complessa la natura umana sotto questo punto di vista e come sia difficile da spiegare razionalmente l'andamento dei sentimenti, con delle splendide ambientazioni come quelle di Barcellona, tra la Sagrada Familia, Park Guell e diverse scene tipiche delle notti d'estate tra quei giardini rigogliosi con le lucine, regala un film gradevole.

Non male.

media film 6,33 (9 commenti)LA FEMME PUBLIQUE

stratoZ @ 24/06/2025 13:05:45
   7 / 10
Locandina del film LA FEMME PUBLIQUEATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ammetto che Zulawski spesso mi mette in difficoltà, con queste storie un po' estreme, dai tratti isterici, particolarmente esasperanti, qui in "La femme publique" sembra continuare coerentemente, come aveva fatto precedentemente in film come "Possession" o "L'importante è amare" nella sua personalissima descrizione della donna, nella sua natura sfuggente, lunatica, impulsiva, è così che ci presenta il personaggio di Ethel, bellissima donna che lavora come modella per delle fotografie di nudo che un giorno ha l'occasione avere il ruolo da protagonista in un film, da qui inizia la sua altalenante - per usare un grosso eufemismo - relazione col regista e protagonista stesso dell'opera che presto si trasformerà in un triangolo, con l'inizio di un'altra relazione, quella con Milan, esule dell'est.

Zulawski tramite queste due relazioni tratta tanti temi, il suo è un saggio sull'amore nella sua personalissima visione, nella versione più sofferente ed esasperata, a partire dalla dicotomia tra i due amanti di Ethel, Lucas è un regista ambizioso, egocentrico, arrogante, estremamente sicuro di sé, dai modi dispotici, la sua figura autoritaria esercita un fascino magnetico su Ethel, ma allo stesso tempo causa numerose liti, portando alle tipiche scene dei film di Zulawski dove si urlano addosso e ogni tanto si tirano roba, Milan invece è di tutt'altra pasta, relativamente più equilibrato nel carattere, ideologicamente coerente, non possiede lo status di Lucas, non ha lo stesso successo, è molto più umile, eppure il suo pensiero, la sua rappresentazione di intellettuale maledetto riesce a creare un certo interesse in Ethel.

Da qui il film si trasforma in un continuo tira e molla dalla regia nevrotica, se non schizofrenica, Zulawski regala le sue tipiche sequenze dinamiche con la camera a mano a seguire con ossessione i personaggi, uno stile che simboleggia lo stato d'animo degli stessi persi in relazioni stremanti, in cui l'ossessione per l'attraente corpo di Ethel li divora, è un film con una componente erotica molto marcata, pieno di scene di nudo, che mette una sessualità grezza al centro, motore della passione ma anche delle crisi dei personaggi, una rappresentazione della natura umana nei suoi istinti più spontanei.

Non di facilissima comprensione, con anche diverse sequenze metacinematografiche - spesso e volentieri molte scene che sembrano reali poi si riveleranno essere parte del film girato da Lucas - e con la ormai tipica narrazione di Zulawski molto frammentata, "La femme publique" è un film dall'indubbio fascino, che per quanto sfiancante e criptico difficilmente lascia indifferenti, dalle tinte fredde, quasi gelide di un mondo in cui il sentimento lascia spazio all'amore più grezzo e atavico, senza fronzoli, diretto nella sua componente più morbosa ed ossessiva.

media film 6,47 (17 commenti)MADRES PARALELAS

Goldust @ 24/06/2025 12:35:32
   5 / 10

media film 7,44 (9 commenti)SCOMPARTIMENTO N. 6

Oskarsson88 @ 24/06/2025 11:24:58
   8 / 10

media film 6,28 (9 commenti)BLACK BAG - DOPPIO GIOCO

Mauro@Lanari @ 24/06/2025 11:03:37     1 risposta al commento
   5 / 10

media film 6,51 (103 commenti)PASSENGERS

Curiosity @ 24/06/2025 09:25:46
   7 / 10
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