the act of killing - l'atto di uccidere regia di Joshua Oppenheimer, Christine Cynn Danimarca, Norvegia, Gran Bretagna 2012
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

the act of killing - l'atto di uccidere (2012)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film THE ACT OF KILLING - L'ATTO DI UCCIDERE

Titolo Originale: THE ACT OF KILLING

RegiaJoshua Oppenheimer, Christine Cynn

InterpretiHaji Anif, Syamsul Arifin, Sakhyan Asmara, Anwar Congo, Jusuf Kalla, Herman Koto, Haji Marzuki, Safit Pardede, Ibrahim Sinik, Soaduon Siregar

Durata: h 1.55
NazionalitàDanimarca, Norvegia, Gran Bretagna 2012
Generedocumentario
Al cinema nell'Ottobre 2013

•  Altri film di Joshua Oppenheimer
•  Altri film di Christine Cynn

Trama del film The act of killing - l'atto di uccidere

Indonesia: alcuni ex membri degli squadroni della morte, che hanno terrorizzato il paese, accettano di ricostruire i propri crimini, mettendoli in scena nello stile dei film d'azione americani. Il risultato è un surreale viaggio nella storia recente di un paese contrassegnato dalla violenza, e nei ricordi degli autori materiali di quest'ultima.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,86 / 10 (11 voti)8,86Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su The act of killing - l'atto di uccidere, 11 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  24/01/2014 17:10:22
   9 / 10
Impressionante.
Credo che il mio essere un ingenuotto politico, un verginello, uno che non si è mai schierato, mai interessato e mai fatto rovinare il sangue con quella cosa terribile e magnifica che è la politica, credo che stavolta essere quello che sono mi abbia aiutato a vedere questo film. Perchè approcciarsi a The Act of Killing con occhio politico può distogliere da quella che è la sua essenza.
Sarò retorico ma un massacro è un massacro, un eccidio è un eccidio, la mano che spara, strozza, taglia è la mano di un uomo in ogni caso, così come un uomo è la vittima. Uomini che uccidono senza pietà altri uomini, in nome di politica o entità trascendentali è lo stesso. Non ci interessa chi a chi, o almeno non a me, quelle sono analisi storico politiche che lascio ai competenti. A me rimane il film, e mi avanza pure.
Nella seconda metà degli anni 60 l'esercito indonesiano massacra tutti i seguaci, o presunti tali, del Partito Comunista Indonesiano, rei (?) di aver tentato un colpo di stato.
Tutti vengono fatti fuori, comunisti, cinesi, oppositori. Forse 2 milioni i morti.
Il regista texano Oppenheimer si reca in Indonesia per saperne di più, dar voce alle vittime.
E invece a parlare, a voler parlare, sono i massacratori, i "vincitori", tutti rimasti impuniti, anzi, ancora oggi vere e proprie star in patria.
E non solo vogliono raccontare, ma vogliono rappresentare, fare un film su quello che fecero 40 anni prima.
Parte un'operazione incredibile, la messinscena di un massacro allestita, organizzata, dagli stessi massacratori, una specie di ibrido tra teatro e cinema che deve fungere da autocelebrazione e documento della Verità dei vincitori, verità particolare, perchè esaltatrice della crudeltà degli stessi.
In questo senso quell "Act", atto teatrale, rappresentazione. Una ambivalenza che nel titolo italiano resta ma rimanda troppo all'atto inteso come azione.
Gli attori principali sono due gangster dell'epoca, l'apparentemente mite Anwar Congo, una specie di Morgan Freeman dal carisma incredibile (a proposito, strano e buffo poi che "freeman, uomo libero, sia secondo loro la traduzione di gangster e la giustificazione quindi del loro esser tali).
Vicino lui il terribile, viscido, ambiguo Herman, una specie di Maradona di 130 kg che segue Congo passo passo. I suoi travestimenti da donna per ricreare i fatti di allora sono probabilmente tra i momenti più comicamente terribili del documentario, quelli dove, anche se può sembrar strano, ci arrivano i maggiori brividi lungo la schiena.
Vicino loro gravitano altri criminali dell'epoca, tra tutti un capomilitare che stuprava le 14enni perchè "se per loro era l'inferno per lui era il Paradiso in terra", il redattore di un giornale che per divertimento interrogava persone e le dava ai militari per essere uccise, fino ad esponenti importantissimi del governo attuale, veri e propri difensori di quell'eccidio. Durante il film ci si chiede come possa esistere ai giorno d'oggi un popolo come questo, che ancora invita in televisione questi assassini per farli vantare dei metodi di sterminio o ancora adesso si dichiara pronto a nuovi massacri se ce ne fosse il bisogno.
Ma la grandezza di The Act of Killing è altrove.
E' in questa operazione metacinematografica (o metateatrale?), in questa voluta rappresentazione di sè stessi.
Che poi il cinema fu molto importante anche allora, molti massacri prendevano spunto dai film di gangster americani degli anni 60, a volte si uccideva appena usciti dal cinema dopo aver visto un film di Elvis, si uccideva canticchiando, al ritmo del Re. E se il cinema americano allora era l'ispirazione adesso è l'aspirazione, si vuole fare un film per celebrarsi, che venga visto, che abbia successo. Si scelgono i vestiti, ci si tinge i capelli, si fanno le prove generali, si cerca di ricreare al massimo l'atmosfera dell'epoca, si mette ferocia e inumana (finta) brutalità nelle ricostruzioni delle esecuzioni, ci si lamenta se "no, là stavo ridendo, taglia".
Il confine tra verità e finzione, tra storia e rappresentazione scenica si fa labilissimo. E l'operazione si fa ancora più metacinematografica quando non solo si fa il film dentro il film ma quando gli stessi attori, specie Congo, rivedono le scene sul televisore per vedere se sono venute bene. Un film nel film nel film.
Geniale, terribile, spiazzante.
Congo è un one man show, una specie di Celentano che scrive, dirige e interpreta il Suo film.
La regia (quella vera, di Opphemeier) e il montaggio sono perfetti, un mix tra dietro le quinte, interviste, prove quasi teatrali e ricostruzioni di grande livello tecnico e cinematografico (delle specie di veri e propri corti dentro il film) degli interrogatori-omicidi o dei massacri di 40 anni prima.
Non solo. Congo e i suoi organizzano dei siparietti kitsch, degli inserti musicali, sì, veri e propri musical, in cui ci sono loro che cantano, ballerine che ballano in delle cornici fiabesche di natura incontaminata. Herman, l'obeso tirapiedi, si traveste e sembra una viscida drag queen. E il fatto incredibile è come tali momenti, così fuori contesto, così irreali e surreali, diano i brividi ma non sembrano affatto fuori contesto, anzi, paiano come siparietti che esaltano ancora di più la pazzia e il tipo di operazione che i carnefici stanno portando avanti. C'è di tutto, anche una specie di cinema espressionista anni 20 quando Congo ricostruisce i suoi incubi per i massacri che ha perpetrato. Quel fantasma del Comunista che lo perseguita, una specie di Pulcinella a farfalla è grottesco.
Ma sono forse due le scene madri del film, quelle che hanno dentro più cose.
La prima è quando Congo, per la prima volta, si mette a fare il ruolo della vittima, quella di un comunista torturato e strangolato in un interrogatorio. Quel filo che gli cinge la gola, anche se appena tirato, lo mette in crisi. Ferma le riprese, è stanco, è strano. Qualcosa l'ha colpito dentro, ha vissuto in piccolissima parte il dolore, la paura e la sofferenza delle migliaia di vittime che ha ucciso.
Per un momento ci sembra quasi che la sua sia stata un'immedesimazione catartica, che quella "scena" possa averlo cambiato. E un pò è così, da lì in poi qualche scrupolo di coscienza gli viene, qualche remora a girare scene troppo crudeli, qualche senso di colpa. Ma, lo sappiamo, sarà solo una crisi passeggera perchè uomini così non cambiano. Anche se il rigetto che il suo corpo fa alla fine tra risucchi, rutti e peti qualcosa vuol dire.
La seconda scena madre è quella della ricostruzione più grande e importante, quella del massacro a un intero villaggio.
Tra l'altro anche a livello cinematografico la scena è magnifica, con quelle immagini dietro il fuoco.
Stavolta i soliti 3,4 attori, Congo, l'obeso e gli altri, non bastano, si assoldano donne e bambini per interpretare le donne e i bambini dell'epoca.
Si fa la scena, si bruciano case, persone, si uccide, si urla, si inneggia al massacro, i bambini si stringono nelle madri, urlano, piangono
Recitano qualcosa di inumano.
Tutti i corpi sono a terra, tutti morti.
Fine riprese.
Ma c'è qualcosa di strano, i bambini continuano a piangere per davvero stavolta, una donna è in stato di shock.
Ma come, si è solo rappresentato, ma come, quelli lì sono gli eroi di un paese intero.
Ma quella donna non si riprende, quella bambina continua a piangere.
Se questo film può avere un senso, e non voglio dire quale, non voglio andare ancora più lungo, non voglio esser retorico, ma se questo film ha un senso, questo senso è da ritrovare nel tremolio di quella donna e nella lacrima di quella bambina.

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoia complete unknowna real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbetter manblack dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicogneduse, the greatestemilia perezfatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gioco pericoloso
 NEW
global harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretici am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondoitaca - il ritorno
 NEW
la citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbaglio
 NEW
lee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanoluce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in arianella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
ombra di fuocopaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presencericardito lo squalo?
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il filmstrange darling
 NEW
the bayou
 NEW
the breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substancetornando a esttoys - giocattoli alla riscossauna barca in giardinouna viaggiatrice a seoulwolf man

1059402 commenti su 51741 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BACH - IL MIRACOLO DELLA MUSICARICK AND MORTY - STAGIONE 4RICK AND MORTY - STAGIONE 5RICK AND MORTY - STAGIONE 6RICK AND MORTY - STAGIONE 7SENNA (SERIE TV)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net