the great magician (2011)

Dopo i suoi film drammatici C'EST LA VIE, MON CHERI e LOST IN TIME, Derek Yee arriva con un prodotto totalmente diverso, un film in costume ambientato agli inizi del '900 facendo esplicitamente l'occhiolino agli albori del cinema con una comicità prettamente tradizionale, trasformando i padri del cinema in dei probabili Lumiere dal muso giallo (geniale la trovata dove dallo schermo della prima proiezione il mezzo di trasporto, in questo caso il carrarmato, esce per davvero dallo schermo!!!). Non ci si stupisce se il protagonista del film sia un'illusionista, chiaro rimando a Melies, un uomo che affascina per il suo lato ambiguo, da una parte l'uomo oscuro, freddo, dall'altra l'uomo che sa amare con passione.
Sulle tracce di THE ILLUSIONIST o THE PRESTIGE il film riporta un fenomeno che sta aveno un grandissimo successo nell'oriente: la magia. Illusionisti e maghi si vedono per le strade, per tv e il pubblico di tutte le età continua ad amarli anche in un millennio 3D dove ormai intrattenimenti da baracca come circo o magia sembrano ormai un lontano ricordo, un divertimento passato che ora non diverte più. E parlando di divertimento asiatico la coppia comica Leung-Lau apprezzata soprattutto dagli adulti nel film straripa dalla già marcata caratterizzazione senza però mettere in ombra altri personaggi comici come il ridicolo narratore, musicista con cedra e zoccoli e personaggi più duri come il generale. A sottolineare tutta questa atmosfera di gioia è la fotografia bella satura, dove le scenografie e i costumi mantengono un colore sgargiante e pieno di vita.
Trucchi, arti marziali, litigi, intrighi, illusioni, amore, avventura, comicità e magia, una magia che è cinema, un cinema che è magia, per sognare non serve chiudere gli occhi..