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Non si può dire che la combinazione tra il thriller dal vago sapore argentiano e la commedia siano particolarmente riusciti in questo film di Corbucci. Invece di miscelarsi e sostenersi a vicenda, accade che si pestano i piedi così il thriller viene stemperato dalla leggerezza dell'impianto comico, mentre il thriller ha la trama ma non la tensione che vorrebbe parodiare ma non ci riesce.
Una farsa che scimiotta un pò le pellicole gialle a là Dario Argento. Pippo Franco è perfetto nei panni del timido imbranato e alla lunga qualche risata scappa, tuttavia è un film troppo sgangherato e scritto a caso per lasciare un minimo il segno. Altra pecca, una Fenech boccoluta al minimo sindacale di avvenenza.
battute banali all'iverosimile, sit com ai limiti inferiori di qualità, Fenech decisamente sottotono e in cattiva forma con i capelli ricci, un luc merenda stralunato, un grande pino caruso ma qui troppo banale, un pippo franco meno brillante del solito. però il film è grande, da applauso, da conservare in accoppiata all'altro comic mistery movie girato da pippo, invero più brillante.
perchè?
perchè quelli erano colossi e gente così nella comicità italiana non la trovi più, perchè sono parte fondante di un periodo di commedia comica. perchè Pippo Franco ha uno stile da Scuola di recitazione ed un inchino è doveroso.
Una commedia che si tinge di giallo ma che non lascia granchè dal punto di vista dell'intrattenimento. Un Pippo Franco perfetto per il naso, ma poco divertente e mal coadiuvato dal resto del cast, con la presenza sensuale di Edwige Fenech che mette in mostra le sue doti fondamentali in un paio di occasioni. Storia che latita e non coinvolge anche se un paio di battutacce strappano un sorrisino a denti strettissimi. Corbucci non convince.
Tentativo di giallo/commedia a firma di Bruno Corbucci, scritto a più mani (tra cui quelle dello stesso Corbucci, di Pippo Franco e di Raimondo Vianello), al tempo si rivelò un mezzo fiasco malgrado un cast adeguato alla situazione e ad alcune ottime trovate... Il problema sta in una sceneggiatura non sempre calibrata e a tratti anche un pochino confusa se non addirittura poco sensata... La comicità è spesso di grana grossa e tutta la prima parte sugli scherzi dell'ex cantante (poi assoldato nel Bagaglino) Leonardi lasciano un po' il tempo che trovano malgrado siano funzionali alla spiegazione finale...
Corbucci prova a replicare lo stile seventies del decennio precedente, prendendo spunto soprattutto da Argento e Fulci... Notevole la citazione a quest'ultimo: Pippo Franco all'inizio del film si guarda in tv Paura nella Città dei Morti Viventi che l'anno precedente era uscito nei cinema! Il regista romano però non sembra essere sempre padrone della situazione, indeciso su quale sulla strada da percorrere ci piazza pure un discorso di critica sociale che al tempo andava parecchio di moda... Però la scena del sogno di Pippo Franco è notevole e rimane impressa nella memoria! La spiegazione finale sull'identità del killer tutto sommato ci può anche stare... Ho visto svariati gialli seventies italiani con spiegazioni molto meno logiche!
Nel complesso il film si fa comunque guardare grazie anche ad un ottimo Pippo Franco, un perfetto Pino Caruso, la solita bellissima (anche se poco svestita) Edwige e il buon vecchio Luc Merenda!
bellissimo film di sergio corbucci con un pippo franco in stato di grazia. inoltre la fenech, luc merenda e il bravissimo caruso sono la ciliegina sulla torta di un film veramente riuscito.
Tra i più deboli film col bravo Franco (il cui vero nome è Franco Pippo!), che praticamente vale la visione solo perchè ci sono lui e le sue frasi (in questo film poi ce l'abbastanza famosa "Io se faccio causa a mia madre e a mio padre la vinco"); come sempre bellissima la Fenech ma il film è troppo esile e già dopo poco tempo annoia.
Bruno Corbucci poi non è particolarmente in forma dietro la mdp.