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Angosciante, eccessivo, volgare, nichilista. La Spheeris tesse la tela di un film che mette in scena la depravazione, la noia e la frustrazione delle frange più alienate, sbandate ed emarginate dell'adolescenza americana degli anni 80. Roy e Bo sono travolti quasi senza accorgersene e gradualmente da una furia assassina immotivata, e la discesa verso la follia è un viaggio di sola andata, perché non si torna indietro dal sangue versato gratuitamente e con gusto.
Nonostante la ferocia di molte scene (l'aggressione al benzinaio, alla signora anziana, il duplice omicidio a sangue freddo della coppia in macchina, e dell'omosessuale) che colpiscono indubbiamente, il film pecca dal lato dei contenuti e della psicologia, ma forse avevo delle attese troppo alte rispetto al taglio freddo e lucido, quasi asettico della regista. Un abbozzo di approfondimento psicologico è suggerito dalla scena in cui appare lo svogliato, assente e insulso padre di Roy. Nel finale resta un pò di amaro in bocca perché sembra che manchi un messaggio, una morale, un esito finale. Forse è un po' superficiale ma di indubbio fascino. L'accompagnamento musicale risulta a volte invasivo. Da recuperare ovviamente nella versione uncut.