C'è una fortuna in oro sulla terra degli Apache e Archer, un politico sporco, intende averla. Le cose raggiungono il punto di ebollizione, ma Young, un abile giocatore d'azzardo, arriva e salva la situazione.
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Un attempato giocatore d' azzardo arriva nella città di San Remo ma invece del casinò troverà l' amore di una bella cantante .... Detta così sembra la trama di un musicarello nostrano , invece è quella di un vecchio western di Serie B di oltre 70 anni fa . L' età e la categoria si vedono tutte nelle tante ingenuità della vicenda , ma il film ha anche qualche pregio , primo tra tutti quello di mostrare come cattivi i biechi profittatori bianchi mentre gli Apaches appaiono meno terribili del solito e parzialmente disposti alla convivenza pacifica . Tanto che la carica indiana del titolo verrà fermata sul nascere dall' intervento del giovane capo mezzosangue . Il film , già a colori , è una produzione della RKO , modesta ma dignitosa , che si avvantaggia dei begli esterni della selvaggia Arizona . A questa distanza di tempo , il regista Stuart Gilmore e gli attori del cast sono in gran parte dimenticati dai più . Meritano però un ricordo il protagonista Robert Young , attore versatile e sempre affidabile , la bella Janis Carter ed il giovane Jack Buetel , già Billy the Kid nel controverso " Il mio corpo ti scalderà " . In definitiva , la ritengo una pellicola semplice ma decorosa , che può meritare la classica sufficienza : da 6 tondo , quindi .
Visto come si dipana il film, il titolo italiano sarebbe dovuto essere La (Quasi) Carica Degli Apaches. Western minore, povero di idee originali e con una sceneggiatura che presenta alcune evidenti incongruenze, ma diretto abbastanza bene da meritare la sufficienza. Il cast fa il suo, nonostante la pessima caratterizzazione della Carter, mostrando una certa intesa e affidabilità. Certamente non il miglior western in circolazione ma vedibile senza affanni.