liberami (2016)

Non sono convinta totalmente che sia un buon prodotto, si fa guardare e mi è piaciuto, però mi aspettavo qualcosa di più, alcune scene le ho trovate esilaranti in alcuni punti si sfiorava il comico, il prete, don Cataldo è geniale però ha un fare che sembra quasi voler prendere in giro i suoi seguaci, buon documentario perchè riesce in quel che propone: uno spaccato vero e crudo di una società al quanto indietro coi progressi evolutivi d'intelletto,un ignoranza becera che però è reale, di certo non regala la men che minima tensione o paura, da vedere con occhi distaccati, tuttavia interessante a livello antropologico.

In una società secolarizzata come la nostra e tutto l'Occidente in generale, desta senza dubbio curiosità un documentario come questo. La possessione demoniaca è probabilmente la spiegazione che si danno le persone che incontrano Padre Cataldo per un malessere psicologico e fisico di cui non conoscono la causa. Lo status di posseduti quindi, in maniera padossale, trova una personale spiegazione logica affondando nell'irrazionale e nell'ignoto di questo malessere. Coraggioso per certi versi, perchè non è facile mettersi così a nudo rischiando il ridicolo, ma la Di Giacomo trova un equibrio notevole nel trattare una materia così delicata, facendoci scoprire cosa si nasconde dietro lo stato di possessione dei personaggi e affidandosi alla figura di di questo esorcista, sincero nell'aiutare questo fedeli, ma provocando reazioni contrastanti nello spettatore di fronte anche ad un certo grado di ottusità, persino sconfinando nel comico e nel grottesco quando si tratta di fare esorcismi via telefono, una scena favolosa. Premiato come miglio film della sezione Orizzonti di Venezia 73, non saprei se tale alloro sia meritato o meno, certamente è un film che pur nella sua forma di documentario, sfugge a facili classificazioni tanto che probabilmente questa sua particolarità è stata premiata.