l'occhio nel labirinto (1972)

Ho conosciuto di persona Mario Caiano e ci ho fatto una bella chiacchierata; era uno di quei registi a cui piaceva sovvertire gli schemi ed uscire dai canoni...in una parola, originale. Lo si denota anche in questo suo giallo dove alle classiche atmosfere cupe e claustrofobiche riesce con successo a sostituire gli ampi ed assolati paesaggi siciliani e su di essi costruisce un intreccio di intrighi e di mistero. La storia è un gioco di specchi e di ambiguità che Caiano condisce anche con qualche nudo ma sangue e violenza non mancano. Più che soddisfacente il colpo di scena finale (magari oggi che siamo abituati a questi film potrebbe risultare leggermente prevedibile, ma proviamo a calarci nello spettatore dell'epoca). Avrei voluto dargli un voto più alto ma purtroppo la sceneggiatura non sempre scorre liscia, e risulta ferruginosa e forzata in un alcuni punti. Comunque da vedere.

Thriller particolare, soprattutto nel finale.

uno dei peggiore visti nel genere..non carbura mai veramente,è carico di noia,di situazioni scialbe e se non fosse por il finale che anche se non originale è quantomeno carino non raggiungerebbe la sufficienza.parte discretamente ma una volta arrivati alla villa la trama scade quando dovrebbe accader il contrario.
bravo celi.

Il film di Caiano sembra essere una sintesi degli elementi del genere giallo in voga in quel periodo, con evidenti riferimenti letterari ad Agatha Christie, ad una sottile venatura erotica tipica di Lenzi e un gusto visivo vicino a Dario Argento (anche il particolare del quadro). Tutti questi elementi però sono miscelati in una sceneggiatura che evidenzia tuttavia tali forzature da minarne la credibilità. Riesce comunque a tenere abbastanza alto l'interesse, ma non si eleva dai tanti prodotti di genere dell'epoca. Molto bravo Adolfo Celi.