mortal (2020)

Buona questa rilettura del mito di Thor aldifuori della letteratura fumettistica codificata dalla Marvel a favore del folklore nordico degli dei asgardiani. La figura dell'eroe o del dio come in questo caso assume un carattere più controverso. Il predestinato è una figura sostanzialmente sola e tormentata. E' un dio senza controllo, è un dio controverso per le ripercussioni sulle religioni dominanti monoteiste perchè volente o nolente questo è un dio incarnato che può portare beneficio ma anche tragedia. Se il potere del dio si manifesta in misura più sensibile, non si può dire lo stesso del lato umano del dio, immaturo rispetto alla portata del potere che scorre in lui. La rappresentazione di Ovredal si muove tra i panorami della natura norvegese, ma l'atmosfera si manitene su tonalità cupe che sottolineano l'incertezza dei possibili sviluppi. Molto buono a mio parere il finale, coerente con quanto visto e per nulla accomodante.

Interessante fantasy con intelaiatura in stile Marvel, con tanto di nipotino di Thor al seguito.
Discretamente coinvolgente per larghi tratti, perde un po' di consistenza nella parte finale dove l'esigenza, forse, di un finale aperto a un possibile seguito ne fanno perdere un po' di smalto, condizionato da dialoghi e situazioni poco convincenti. I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, la regia utilizza con sagacia gli effetti speciali e la fotografia immortala alcuni scorci paesaggistici niente male.
Un prodotto meritevole di visione, con la prospettiva di un possibile sequel.

...molto nordico