next of kin (1984)

E' il primo film di Egoyan che vedo e curiosamente è anche il suo primo lungometraggio. E' una breve pellicola dalla storia narrata in maniera un pò criptica dove all'inizio l'analisi psicologica del protagonista risulta fredda come un bisturi, mostrandoci un ragazzo non realizzato e con un comportamento che si avvicina alla schizofrenia. Eppure questo accenno di patologia risulta un trampolino di lancio per gettarsi, certo in maniera alquanto azzardata e poco ortodossa, in una nuova vita dove il protagonista non solo realizza se stesso ma porta a ricucire i pezzi di una famiglia divisa. Una dimostrazione, forse, del fatto che non tutto quello che abbiamo (per quanto sia abbondante) corrisponde a quello che vogliamo avere. Cambiare famiglia ed addirittura scegliersela non è certo impresa da poco ma se questa è la strada da percorrere allora deve essere percorsa. Il regista armeno ci porta direttamente dentro la mente di Peter e dentro le dinamiche di una famiglia non certo perfetta ma che ha la felicità ad un passo e pare non accorgersene; la regia di Egoyan si fa notare anche grazie alle sorprendenti soggettive delle valige sui rulli dell'aereoporto. Assolutamente da riscoprire.