sliding doors (1998)

Un tipico esempio di come distruggere una discreta idea. Perché in fondo la base di partenza del film non sarebbe neanche da buttare, pure gli escamotage del cerotto o del taglio dei capelli nella loro ingenuità sono comunque funzionali nel rendere più comprensibile e scorrevole possibile l'andamento parallelo delle due vite alternative.

Tutto il resto è una schifezza immonda. A partire dai due protagonisti maschili, arduo stabilire chi sia il peggiore: a livello di recitazione sicuramente il fidanzato (e non voglio neanche prendermi la briga di andare a cercare il suo nome, meglio non saperlo), John Hannah invece ha più che altro la sfortuna (cercata mi vien da dire) di interpretare uno dei personaggi più vuoti che il cinema ricordi. I dialoghi che gli vengono messi in bocca, ma in generale un po' a tutti i personaggi, sono veramente allucinanti, ci vuole anche un certo impegno per creare dei dialoghi così brutti e cretini.

Possiamo dire che la Paltrow in questa pattumiera si salva a stento, ma anche lei ci mette del suo peggio. Forse la sua amica è l'unica che ne esce pulita.
Colonna sonora poi onnipresente e troppo invasiva, tra l'altro anche bruttina tranne giusto un paio di pezzi.

No, questo film non ha niente dei grandiosi anni '90, tranne forse il secondo taglio di capelli della Paltrow.