soluzione estrema (1998)

"Soluzione estrema" come altri titoli del genere azione scaturiscono con l'intenzione perpetua di andare oltre le logicità della trama per poter debordare la propria anima in epiloghi di adrenalina, inseguimenti e quanto altro possa appartenere al genere qui sopra menzionato.
Il regista, Barbet Schroeder, comunque, aldilà di tutto, è in grado, nel frangente, anche di formulare alla meno peggio una storia decente ove in ballo sono tirati i sentimenti di un padre alla ricerca ostinata e terminale della salvezza del figlio undicenne. Le sfumature e i processi narrativi ovviamente si arrestano alle volte sull'onda della vibrante azione e fanno spazio ad altro, ma in linea di massima, in giro si trova di peggio. "Soluzione estrema", diciamo, crea alla propria coscienza cinematografica una sorta di giustificazione, una sorta di razionalità.
Diramando, invece, il concetto sul versante tecnico risulta fin troppo palese elogiare un attore, Andy Garcia, all'altezza della situazione. Spesse volte, nel Cinema, non tutto ciò che luccica è oro, ma Garcia è un attore di rilievo, di fascino e di grande sostanza forse sottovalutato mediaticamente.
La fotografia e gli effetti speciali trainano verso una sufficienza il prodotto di Schroeder; varie cose funzionano e si accettano sempre nella fattispecie e nei limiti che un film di azione può offrire ad un pubblico generalmente medio.