una notte per morire (1965)

Prodotto dalla Hammer, su sceneggiatura di Richard Matheson e con un significativo cast, la pellicola parte con ottime premesse. Devo ammettere che l'inizio non mi aveva preso molto con un'atmosfera e delle musiche che portano più dalle parti della commedia. Poi, però, la storia entra nel vivo con un incubo che si stringe intorno alla protagonista arrivando a toccare vette di angoscia e di tensione a dir poco inquietanti. Molto incisivi gli scambi di battute tra le due protagoniste femminili che approfondiscono psicologicamente tutti i personaggi. Si risolve in un thriller claustrofobico prova del fatto che la Hammer non deludeva mai. La regia viene affidata al debuttante italo-canadese Silvio Narizzano che dimostra già tutta la sua abilità. Molto brava Stefanie Powers ed ultima apparizione cinematografica per la grande Tallulah Bankhead (il cui fanatismo mi ha ricordato molto quello che ritroveremo qualche anno dopo nel personaggio della madre di Carrie nell'omonimo romanzo di esordio di Stephen King). Straconsigliato!