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Il 2012 si apre con due sequels di film di successo e così dopo "Immaturi" arriva anche la parte seconda del fortunatissimo "Benvenuti al sud" remake del transalpino "Giù al nord".
Stavolta l'azione si sposta dal mare di Castellabate a Milano e vede come protagonisti in gran forma Claudio Bisio e Alessandro Siani, coadiuvati da un "marchionnano" Paolo Rossi (il neologismo non si riferisce alla non elevata statura dell'attore ma al suo personaggio, un manager dai modi un po' troppo rigidi stile Marchionne).
Ottima performance della Finocchiaro che si sdoppia per dar vita a Silvia, moglie insoddisfatta e un po' nevrotizzata del direttore postale Colombo (Bisio) e sua madre, una vecchietta tutto pepe che parla solo in meneghino stretto.
Gli stereotipi e i pregiudizi sul nord sono al centro della storia: il povero Mattia (Siani) trasferito suo malgrado a Milano e abituato a ritmi più rilassati e amichevoli, all'inizio subisce il contraccolpo, ma poi si rende conto che tutto il mondo è paese e che siamo tutti fratelli.
Divertente, ma scontato il film deve molto ai suoi attori che spesso recitano un po' alla Totò e Peppino: la scena in camera da letto tra Colombo e Mattia ricorda abbastanza una analoga in "Letto a tre piazze" e anche l'arrivo della delegazione di Castellabate a Milano in stazione attinge a piene mani dal mitico "Totò, Peppino e la malafemmena".
La scelta della fraternizzazione tra nordisti e sudisti e il finale buonista e ad alto tasso di glucosio danno un tono quasi favolistico e surreale. Manca un vero approfondimento sociale poiché l'obiettivo è solo quello di mettere alla berlina (esagerando a volte nel tono) i luoghi comuni e persino la presa in giro ai manager, che pretendono eccessiva efficienza dai dipendenti finisce in burletta.
Nando Paone e Giacomo Rizzo, caratteristi onnipresenti nel primo film sono un po' in ombra, mentre si evidenzia il gruppetto di impiegati meneghini ,adeguatamente scelti per il loro physique du rôle. Buon ritmo, simpatico, all'altezza del primo episodio, ottimo per passare due ore spensierate.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 06/02/2012 16.25.00
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