28 hotel rooms (2012)

Una storia d'amore raccontata attraverso ventotto incontri in altrettante camere d'albergo. I protagonisti sono due amanti: lui fidanzato, lei sposata, si incontrano per caso al ristorante e non si lasciano più. La loro frequentazione però è limitata alle quattro mura dei più disparati hotel, non possono vivere la loro relazione alla luce del sole e di conseguenza -sfruttando le loro professioni che gli permettono di viaggiare molto- si incontrano appena possibile clandestinamente.
Il sesso si tramuta velocemente in sentimento, gli anni passano e l'idea di ripartire da capo insieme viene rimandata più volte. La gioia lascia posto all'insofferenza, la felicità di un attimo viene sostituita dall'ossessione di vedersi più spesso ma gli impedimenti sono molti ed il coraggio latita, sino a quando le cose sembrano crollare definitivamente. Lei resta incinta, lui si sposa, si incontrano ancora con la situazione pronta ad esplodere.
Matt Ross gira un film in cui le dinamiche del rapporto di coppia sono alterate dall'habitat in cui prendono vita, la vita amorosa è inevitabilmente influenzata da ciò che allo spettatore non è concesso vedere ma giunge lampante veicolato dalle emozioni dei protagonisti, ottimamente interpretati da Chris Messina e Marin Ireland.
Lo scorrere del tempo muta le esigenze, i sentimenti variano, crescono, maturano, e la sceneggiatura segue un percorso credibile alternando momenti di dolcezza a liti furibonde, malinconie e situazioni spassose, solidarietà e nervosismi; riuscendo a mettere a nudo la ricerca di una felicità possibile eppure frenata dal rifiutare le proprie responsabilità, dall'assenza di determinazione nel voltare pagina. Lo script è abile a svelare i personaggi con parsimonia, utilizzando dialoghi sempre molto ben calibrati sino a raggiungere un finale in cui la scelta dovrà essere compiuta.
Un piccolo film fatto di sentimenti, sguardi, gesti, camere asettiche ed un grande amore, probabilmente tra due anime gemelle.