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Scrivere un commento su 4 minuti è difficile. È geniale da un lato, ma nel contempo è fasullo nell’ingannare lo spettatore. Do un buon voto per l’entusiasmo che ti da, ma finirò col prenderlo in giro.
Chiarisco che questo 4 minuti non è un capolavoro, anche se ne tenta il colpaccio.
Un punto a favore è la colonna sonora che volenti o nolenti ci farà alzare dalla poltrona. La storia è buona e ben raccontata, anche se qui eccede troppo nel abusare di certi temi. Sono troppi e mal approfonditi:
Partiamo da un suicidio in un carcere che sembra a conduzione famigliare. Introdotti in questa scenografia troviamo la dura vita in prigione; dalla sentinella che con buone ragioni renderà la vita difficile, alle ostiche compagne di cella di cui non sapremo nulla dall’inizio alla fine. A questo punto inserisco un pianoforte che arriva e se ne andrà, al centro di un evasione. Ma prima di tutto questo c’è la nonna, maestra di piano. Donna dura e vissuta, pronta ancora a coronare i suoi sogni mancati. Tema centrale della vicenda. Oltre a questo scopriremo che è lesbica e piena di ricordi infelici della sua straziante vita nel carcere, in cui praticamente ci lavora da una vita. Vedremo la morte del suo giovane amore per mano dei nazisti; un esecuzione mancata, ma solamente posticipata. Se c’è una maestra non può mancare l’allieva prodigio matta come un cavallo. In prigione perchè condannata, ma non significa che sia un’assassina. In verità innocente, confessa un omicidio per difendere il fidanzato. Quest’ultimo uccise, anzi decapitò, un uomo. Per amore questo e altro. Nemmeno il padre deciso a fare giustizia riuscì a convincere ne la giuria, ne tantomeno la figlia a ricredersi. Padre che abusò sessualmente di lei. Quasi dimenticavo; portava in grembo un bimbo che morì alla nascita, dopo un lunghissimo parto. Provò a suicidarsi dall’enorme delusione. Infine il tutto sarà concentrato sulla relazione maestra allieva. Un rapporto difficile che man mano le porterà nello scoprire se stesse. Questo bisogno reciproco farà scoprire allo spettatore ciò che si nasconde dietro a questi personaggi.
Forse dimentico altri fatti, ma insomma non possiamo dire che 4 minuti sia noioso. È così colmo di fatti che il film non riuscirà a chiarirli tutti. Un pò confuso, ma non per questo ci sentiremo persi. Cerca di spiegare tante cose. Altre le lascia a metà, e altre le snobba completamente. Sinceramente ciò che rimane del film è lo strepitoso finale; esagerato e criticabile, che non manca di espressività. Bellissimo, sembra che il piano le suggerisca come suonarlo. Un tutt’uno. Sguardi finale che mi ricorda una giovane Jodie Foster.
Ora sembra che 4 minuti sia quasi ridicolo nella trama, invece NON lo è. Il tutto vien raccontato in modo fine, e non disturberà questo intreccio e marea di informazioni. Attori bravi. Unico neo; la vecchietta da l’impressione che da un momento all’altro potrebbe fare i 100 metri. È supernonna? Sembrava più agile di quanto volesse dare a vedere.
In conclusione, un film che merita più di tanti altri. Sinceramente non trovo che sia la giusta pellicola a mostrare il miglioramento del cinema tedesco degli ultimi anni.