above suspicion (2019)

Un polpettone abbastanza indigesto. Un po' action, un po' biografico, un po' thriller, un po soap opera alla Beautiful, ecc.
Nope.

Basato sul romanzo di un giornalista del New York Times che racconta la vera storia dell'agente dell'FBI Mark Putnam e della sua informatrice nonchè amante Susan Smith che narra gli eventi in prima persona. La Smith è una tossicodipendente con due figli che abita con il suo ex marito e che cerca in tutti i modi di rifarsi una vita e fuggire da tutto e da tutti e vede un barlume di speranza con l'arrivo nella piccola cittadina di un nuovo agente. Bramoso di far carriera sfrutterà la situazione a suo vantaggio mettendo entrambi in una situazione scomoda. La protagonista è interpretata da Emilia Clarke che personalmente non mi piace come attrice e la vedo sempre e solamente come la Regina dei Draghi del "Trono Di Spade"... Jack Huston belloccio e alquanto inespressivo come scritto sotto meglio i comprimari. Lento senza momenti di spicco con storia di fondo che non è sufficentemente interessante.

La storia della prima condanna per omicidio d'un agente dell'FBI: film noioso sotto la media.

Mauro Lanari

Noyce è un regista di mestiere con Abive Suspiction ha direto un thriller dove non è tanto lo sfondo ad essere importante ma la centralità del rapporto tra i due personaggi principali, agente dell'FBI molto ambizioso e con una buona famiglia al seguito, lei informatrice di quest'ultimo che vuole sfruttare ciò che rappresenta l'occasione per uscire dalla piccola e squallida cittadina del Kentucky in cui vive. Il film non è nulla di particolare ma Noyce mantenendo appunto la centralità e l'evoluzione di questo torbido rapporto riesce a portare a casa un risultato dignitoso, graazie anche alla buona prestazione dei due attori.

Sceneggiatura piuttosto piatta, nonostante qualche piccola citazione.
Buona la fotografia e la messa in scena, scarso il ritmo, nessun picco.

Phillip Noyce ha dato prova di essere un regista capace ed in effetti si vede che questo film è diretto con mano ferma e con un'ottima fotografia. E' la storia a non essere nè carne nè pesce; parte come una crime-story sugli spacciatori e sulle attività di polizia, già quella poco coinvolgente e priva di sequenze che catturino, poi diventa una pellicola sentimentale con alcuni dialoghi che paiono estrapolati da un romanzo harmony per quanto sono melensi. Ci si vorrebbe inserire un minimo di dramma con la protagonista che vede nell'uomo di cui si innamora una illusione di avere una vita diversa, migliore, quella vita che ha sempre sognato ma non ha mai avuto...ma anche in quel caso si rimane sul superficiale. La sceneggiatura è sempre in bilico nel passare al thriller stalker tipo "Attrazione fatale" (magari si sarebbe visto qualcosa di più interessante) ed invece riprende immediatamente la strada della piattezza. Il finale, poi, poteva essere un interessante colpo di scena...se non venisse spoilerato all'inizio del film.
Ne viene fuori una puntata di quei programmi docu-fiction sulle storie criminali americane che trasmettono sul canale 8.